Era un bellissimo pomeriggio di Maggio.
Il sole era ben visibile all'orizzonte, stagliato
elegantemente in quel cielo turchese, con i suoi caldi raggi che illuminavano la radura circostante,
rendendo il paesaggio ancor più suggestivo e affascinante.
L'estate era ormai alle porte.
Riusciva quasi a percepirlo nell'aria.
Lui che era cresciuto in campagna aveva sempre avvertito quella particolare affinità con la Natura,
d'altronde, avendo sempre vissuto praticamente in simbiosi con essa, non se ne meravigliava più
di tanto.
Con le mani affossate nelle tasche dei jeans, si avviò lungo lo stretto vialetto asfaltato che
conduceva al piccolo cimitero di Ottery St. Catchpole, nella contea di Devon, allocato in
un'immensa e tranquilla zona pianeggiante ai piedi di una collinetta.
Erano due anni che non andava a trovarlo, esattamente dal giorno del funerale.
I giorni, i mesi, le stagioni, gli anni si erano susseguiti inesorabilmente, rincorrendosi ad una
velocità quasi sorprendente. Eppure gli sembrava ancora che fosse passato così poco tempo.
Un lampo di luce verde...un istante breve come un battito di ciglia...
E tutto era stato cancellato.
Una manciata di secondi.
Tanto aveva impiegato il destino a strapparlo via da loro.
Il ricordo del suo ultimo sorriso continuava a tormentarlo, notte dopo notte, racchiuso nei suoi
peggiori incubi.
Continuando a camminare, abbandonò la strada e si avviò attraverso il prato, tra le decine e
decine di lapidi marmoree che si stendevano nel cimitero.
Immerso in quel silenzio e in quella tranquillità così irreali e inquietanti, si ritrovò a pensare che
quello non era affatto il posto adatto a Lui.
Lui che era sempre stato sorridente e piacevolmente "rumoroso", Lui che amava ridere e
scherzare...
Avrebbe certamente odiato quel "mortorio", probabilmente se in quel momento fosse stato lì con
lui, avrebbe tirato fuori una delle sue immancabili perle di sarcasmo, sostenendo di essere un
fantasma ancora troppo giovane per fossilizzarsi in mezzo a dei morti così noiosi.
Si lasciò sfuggire involontariamente un leggero sorriso immaginando la scena nella sua mente.
Avanzò ancora di qualche metro poi si fermò davanti ad una piccola lapide di marmo bianco.
Si inginocchiò davanti ad essa, depositando sul terreno umido un grosso mazzo di Gigli freschi.
Sentì le lacrime pungergli gli occhi mentre il suo sguardo scorreva l'epigrafe dorata.
"Fred Weasley 1 Aprile 1978 - 2 Maggio 1998
Il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre.
Fatto il misfatto"
< Ehi Freddie... >
Si asciugò le lacrime con il dorso della mano e si sforzò di sorridere davanti
alla foto del fratello. L'avevano scelta Ginny e sua madre. Era una fotografia piuttosto recente,
non l'aveva mai notato prima, probabilmente risaliva ad appena qualche mese prima della sua
morte. Ricordava di averla intravista in un vecchio album di fotografie che aveva spulciato di
nascosto la sera precedente nel soggiorno della Tana ma lì era diversa...accanto a lui c'era
George. Non c'era da meravigliarsi. Quei due erano sempre stati praticamente inseparabili. Se uno
dei due si martellava una mano, l'altro sentiva dolore. Erano uniti nel profondo, un legame che
neanche una distanza enorme come quella che li separava attualmente avrebbe mai potuto
spezzare. Il pensiero di George parve acuire ulteriormente il suo dolore. Se loro stavano soffrendo
in quel modo, non riusciva neppure ad immaginare che cose potesse provare lui. Fred era parte di
sè. Il suo gemello, il suo migliore amico. Come avrebbe mai potuto superare quel dolore se ogni
volta che si guardava nello specchio era Fred a restituirgli lo sguardo? Dopo la battaglia di
Hogwarts e il funerale di Fred, ci erano voluti molti mesi prima che tutti loro tornassero alla vita
normale o perlomeno ad una routine che fosse il più possibile vicina alla normalità. Ogni cosa
continuava a parlarli di Fred, dei suoi indimenticabili scherzi, della sua risata che ogni mattina
echeggiava tra le pareti di casa, del suo sarcasmo pungente ma delizioso...ogni angolo della casa
racchiudeva ricordi che lo riguardavano. Con il passare del tempo avevano imparato a convivere
con il dolore provocato da quei ricordi, cercando di assimilare la dolcezza e l'amore racchiuso in
quelle memorie, nella speranza di lenire per quanto possibile il dolore per la sua assenza*
< La mamma ti saluta e si scusa per non essere venuta a trovarti...>
Riprese, con la voce rotta di pianto e gli occhi pieni di lacrime.
<...sai, a casa sono tutti in fran fermento per il matrimonio di
Charlie...già hai capito bene, fratellone...il burbero allevatore di draghi ha finalmente trovato la
sua anima gemella e a quanto pare anche lei ama le creature gigantesche>
Sorrise lievemente guardando la foto di Fred
< Ci manchi terribilmente Freddie...soprattutto a George...sai, fa finta
di star bene per non far preoccupare mamma e papà, ma spesso di notte lo sento parlare da
solo...anche se so che in realtà sta parlando con te... >
Sentì le lacrime scorrergli lungo le guance e si concesse una breve pausa prima di riprendere a
parlare.
< ...non so nemmeno se ascolterai davvero queste parole ma ho bisogno di chiederti una
cosa...sta vicino a Georgie... non ce la farà mai ad andare avanti senza di te, non se tu non gli dai
una mano! Ha bisogno di sentire che vegli ancora su di lui per riuscire a trovare la forza di andare
avanti e di costruirsi una vita senza di te...immagino che mi daresti del matto se mi vedessi in
questo momento e francamente non potrei biasimarti, ma spero davvero che la mamma abbia
ragione, che tu possa ascoltare le mie parole e aiutarci... >
Avvicinò la mano alla fotografia carezzando dolcemente il viso di suo fratello.
<...ora devo proprio andare, altrimenti mamma penserà che mi hanno rapito i giganti o qualcosa del
genere, sai come diventa melodrammatica in questi casi! >
Fece per alzarsi, quando gli venne in mente di aver dimenticato una cosa importante.
<...Oh giusto...>
Estrasse dalla tasca della giacca un sacchetto di stoffa di color rosso rubino e lo appoggiò ai piedi
della lapide, sopra il mazzo di fiori.
<...Questo per è te...si tratta delle Caramelle Gomma Bang...sono un nuovo prodotto dei Tiri
Vispi e va molto di moda ad Hogwarts, con immensa gioia di Gazza...puoi immaginarlo! Le
mastichi per qualche secondo e poi le sputi addosso a qualcuno o per terra ed esplodono come
fossero dei veri mortaretti! George pensava che avresti apprezzato...>
Lanciò un'ultima occhiata alla foto di Fred poi si alzò in piedi.
< Tornerò a trovarti presto, fratellone...stavolta è una promessa! >
Sfiorò ancora una volta con le dita la superficie marmorea della lapide, poi gettandosi la giacca
sulle spalle si avviò nuovamente verso l'uscita del cimitero. Verità o illusione, sentiva il cuore più
leggero. Come se parlare con Fred lo avesse aiutato a sfogare parte dei suoi tormenti interiori.
Non poteva averne la certezza assoluta, ma qualcosa gli suggeriva che quella notte dopo due anni
di incubi avrebbe finalmente dormito sogni tranquilli.