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Autore: alecter    13/09/2011    1 recensioni
Draco Malfoy viene cresciuto sin da piccolo con la convinzione che il suo destino sia ormai già segnato: il signore oscuro lo vorrà tra le sue file una volta che sarà tornato. Draco però vive un conflitto dentro di sè: vivere e servire il padrone oscuro, o seguire i suoi sentimenti? L'amore che lui prova per una ragazzina della sua scuola, una "sudicia mezzosangue", così la definirebbe il padre, lo porterà ad essere più forte o ad andare incontro ad un destino sfavorevole?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il mattino seguente, Draco si svegliò all'alba. Si diresse in sala comune con indosso ancora gli abiti della notte. 
Una cosa che lo aveva fortemente colpito al suo arrivo nel rifugio della sua casa, erano state le finestre che davano sul lago. Essendo la sala nei sotterranei, si trovavano esattamente sotto il lago; potevano vedere le creature che lo abitavano passare di fronte a loro, la vegetazione rigogliosa del suolo fangoso. La cosa che Draco però amava di più, era guardare i riflessi che il sole produceva sulla superficie increspata; dalla riva erano bellissimi ma, visti da lì sotto, erano qualcosa di surreale. 
All'alba i primi raggi penetravano il lago e illuminavano lievemente il mondo sottomarino, facendolo risvegliare lentamente e creando dei giochi di luce davvero magici.
Seduto su di una poltrona, ammirò quell'alba originale. 
Era sfortunatamente giunto il giorno di tornare a casa. Fino a quel momento aveva cercato di non pensarci, aveva provato a non riflettere su quali sarebbero state le conseguenze del ritorno del signore oscuro, come si sarebbero riverberate in casa sua, come avrebbe reagito suo padre.
Ora, lì seduto da solo, si lasciò qualche momento per rifletterci, per prepararsi al peggio. 
Vedeva già suo padre in piedi, di fronte al cammino ad attenderlo; lo avrebbe preso vicino a sè e avrebbe iniziato una lunga requisitoria sul suo importante futuro al fianco del più potente mago di tutti i tempi. 
Gli avrebbe spiegato per l'ennesima volta cosa prevedevano i suoi piani, come avrebbero dovuto sterminare tutti coloro che erano indegni di far parte del nostro mondo.
Draco socchiuse gli occhi, per poi riaprirli subito. Davanti a sè aveva immagini terribili, flash che nessun ragazzo della sua età avrebbe dovuto mai avere nella propria mente ma a cui lui era destinato ad assistere. Aveva imparato ad accettare il proprio destino, il proprio compito, sin dalla più tenera età. 
Suo padre aveva scelto di schierarsi al fianco del mago oscuro, così avrebbe dovuto fare anche lui, senza possibilità di scegliere. 
A volte si chiedeva perchè suo padre avesse preso una simile decisione. Molti parlavano degli appartenenti alla casa dei Serpeverde come i più vicini alle arti oscure. Ciò poteva anche essere vero ma non significava dover per forza scegliere di schierarsi con un mago oscuro con tali piani. 
Draco conosceva la risposta, perchè nonostante lui e suo padre fossero agli antipodi, lo conosceva come la sua mano: suo padre aveva paura. Non era un codardo, Draco non lo biasimava. Solamente aver sentito quello che il mago oscuro aveva fatto, lo aveva fatto tremare per anni sotto le sue coperte; figurarsi avervi assistito. 
Suo padre, come tutti i Malfoy, aveva un forte spirito di sopravvivenza; qualsiasi cosa pur di sopravvivere. E probabilmente la scelta era stata dettata anche dall'attesa di un figlio da parte della moglie. Draco sapeva che infondo a suo padre interessava di lui. Non avrebbe mai permesso a nessuno di mettere a rischio la sua famiglia. Per questo aveva preso quella decisione: per mettere al riparo la sua famiglia, per assicurarsi la vita, la sopravvivenza.
E lui avrebbe dovuto fare lo stesso. Ora ne era più consapevole che mai; avrebbe potuto anche sperare di essere diverso da suo padre, ma sapeva che infondo quello spirito che lo spingeva a cercare un riparo sicuro, temibile che fosse, era anche in lui.
Le sue riflessioni si dilungarono fino a che i primi studenti iniziarono a svegliarsi. A quel punto si ritirò nella camera da letto, si vestì e attese di scendere nella Sala Grande per la colazione, assieme a Tiger, Goyle, Pansy e Blaise. 
In sala erano già presenti altri ragazzi delle altre case che parlavano concitati tra di loro; il viaggio di ritorno era certamente atteso da molti per la riunione con i parenti e anche per la fine degli studi, anche se temporaneamente. Avrebbero dovuto comunque fare tutti gli esercizi assegnati per le vacanze. 
E poi c'era quella sciocca legge del ministero che impediva di praticare magia ai minorenni. Sarebbe stata una noia mortale dover fare tutto senza la propria bacchetta. 
Draco sedè al solito posto con al suo fianco Blaise da una parte e Pansy dall'altra. Hermione era già seduta al proprio tavolo, assieme ai sue due amici.
Draco notò per la prima volta che alcuni ragazzi di Tassorosso erano intenti a parlare con alcuni Grifondoro. Molti ragazzi di diverse case avevano stretto amicizia tra di loro superando l'odio portato dalla rivalità. Questo non valeva però per i Serpeverde che si chiudevano nell'orgoglio della propria casa e rifiutavano qualsiasi approccio con studenti rivali.
Finita la colazione, Draco lanciò uno sguardo malinconico ai tavoli che iniziavano a svuotarsi. In quei tre mesi gli sarebbe mancato parlare durante i vari pasti con i suoi compagni. Gli sarebbe mancata la compagnia di persone che avevano piacere di ascoltare anche scemenze. Gli sarebbe mancato spiare Hermione, anche se sapeva che quello non doveva essere assolutamente nella sua lista di cose che gli sarebbero mancate.
Si avviò assieme agli altri nella Sala comune a prendere i bauli. Li trasportarono fino alle carrozze, dove poi salirono per essere trasportati alla stazione di Hogsmade. Ovviamente i suoi compagni di viaggio erano gli stessi del suo gruppo ristretto. 
Pansy aveva iniziato a parlare non appena saliti sulla carrozza ed aveva iniziato ad elencare le attività che avrebbe svolto durante la sua vacanza estiva. Li aveva invitati più volti nella sua casa per trascorrere del tempo assieme e Draco constatò che non era l'unico a non voler mettere piede in casa Parkinson.
La carrozza al suo fianco ospitava il ragazzino paffuto di nome Neville, il quale cercava di stringere il suo rospo più forte che mai per non farlo fuggire, il piccolo Ron, Harry e ovviamente l'immancabile Hermione. 
Come se la ragazza avesse sentito lo sguardo di Draco, si voltò verso di lui lasciando cadere la frase che stava pronunciando. Sorrise lievemente e poi tornò immersa nella conversazione. 
Un pò più sollevato, Draco scese dalla carrozza quando giunsero nei pressi della stazione. Sistemati i bauli in uno degli scompartimenti, si sedette vicino al finestrino. 
Non avendo alcuna voglia di parlare, posò la testa sullo schienale della poltrona e chiuse gli occhi. In pochi secondi fu immerso nel mondo dei sogni; o meglio incubi. Continuava a vedere quella sagoma oscura, con quegli occhi serpentini che lo fissavano. Improvvisamente dalle sue labbra sottili uscì una lunga lingua, simile a quella di un serpente. I denti erano zanne, che andarono ad affondare nella carne di un pallido braccio steso a terra. Una massa scarmigliata di capelli ricci, una pozza di sangue. Draco urlò, poi con un sussulto si svegliò.
"Draco, Draco" disse una voce accanto a lui. Draco si voltò di scatto. Era sul treno, dal finestrino riusciva a vedere la stazione di Londra.
"Siamo arrivati" continuò Blaise. Draco deglutì e si ricompose. Solamente uno stupido incubo, si disse. Gli era sembrato però così vivido e reale. Prese il suo baule e si recò verso l'uscita.
Non vedendo nè suo padre nè sua madre, si avviò con Blaise verso la colonna che avrebbe permesso loro di rientrare nel mondo dei babbani.
"Signorino Malfoy!" gridò una voce dietro di lui. Draco si girò e vide uno dei soliti inservienti di suo padre. Abbandonò il baule a lui e uscì dal binario 9 e 3/4. 
"Devi venirmi a trovare quest'estate" disse Blaise una volta lontano dalle lunghe orecchie di Pansy. Draco sorrise. Sarebbe stato bello andare a trovare il suo amico, avrebbe permesso al tempo di scorrere più lietamente.
"Certo" disse, ma non si azzardò a ricambiare l'invito. 
Blaise si avviò assieme ai suoi genitori e Draco assieme al suo inserviente. Si guardò attorno senza vedere Hermione. La sua vacanza era iniziata, lontana dalla magia, lontana da lei.

   
 
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