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Autore: Chanel483    15/09/2011    6 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-La calma prima della tempesta

No.

Rose aveva deciso che no, non era una bella cosa il fatto che Scorpius l'avesse baciata. Non che non le fosse piaciuto, ovvio, ma non era per nulla il caso.

Così il lunedì dopo, quando iniziarono le lezioni, Rose era pronta ad affrontare una qualsiasi giornata; non avrebbe parlato con Scorpius e si sarebbe comportata come in un altro giorno qualsiasi.

Questi erano i pensieri della rossa mentre scendeva, con la borsa dei libri sotto braccio, in Sala Grande, dove i suoi amici stavano già facendo colazione.

Prese posto vicino a Roxanne, in modo che Agnes e James fossero seduti ad un paio di posti di distanza. Non che fosse arrabbiata con loro o cose del genere, ma non era proprio il momento giusto per assistere alle effusioni della coppietta felice.

La prima lezione di quella mattina era Difesa contro le Arti Oscure. La professoressa McGranitt, in vista del torneo, aveva insistito perché tutti i partecipanti facessero un paio di ore aggiuntive di quella materia a settimana.

Così, appena suonata la campanella, otto studenti, due per ogni casa, attendevano il professor Petterson davanti alla sua aula.

L'uomo arrivò con un paio di minuti di ritardo, avvolto in un bel mantello blu, con i capelli castano chiaro che ondeggiavano attorno alla sua mascella squadrata:<< Buongiorno, miei cari studenti! >> salutò regalando a tutti un sorriso smagliante:<< Allora, vogliamo iniziare? >> domandò poi facendo segno di precederlo nell'aula.

Agnes sbuffò piano, proprio non riusciva a farsi andar giù quel professore. Comunque, rassegnata, seguì gli altri nell'aula che per l'occasione era stata svuotata da banchi e sedie ed appariva molto più grande di quanto non fosse in realtà.

<< Bene ragazzi, purtroppo la preside mi ha impedito di dirvi su cosa si basi la prima prova o di allenarvi specificatamente per essa, ma penso che iniziare con un ripasso generale degli incantesimi basilari per i duelli sia un'ottima idea. >> spiegò mentre disponeva a caso i ragazzi su due file:<< Ricordate tutti l'Expeliarmus, vero? Ora, esercitatevi per una decina di minuti con il compagno davanti a voi. Uno attacca – esclusivamente per disarmare – l'altro cerca di difendersi >>.

Rose rivolse un sorriso a Stephenie Ellis, con cui era finita in coppia, che ricambiò:<< Pronti... via! >> annunciò il professore, mettendosi in un angolo della stanza per osservare i ragazzi.

La bionda di Corvonero sollevò la bacchetta – che era molto chiara e sottile, rispetto a quella di Rose – e pronunciò l'incantesimo, mentre la rossa esclamava:<< Protego! >> le scintille rosse rimbalzarono su uno scudo invisibile e si spensero contro il muro alle spalle della corvonero.

A pochi metri da lei, Agnes si destreggiava proprio con Malfoy, mentre il professore la correggeva di continuo:<< No Agnes, il movimento con il polso è più ampio: così... >>.

Rose non aveva bisogno di guardare l'amica per sapere che si stava mordendo la lingua a sangue.

Una decina di minuti dopo erano nuovamente disposti in un'unica fila ad osservare il professore che camminava avanti ed indietro per l'aula con fare pensoso:<< Cosa ne dite di provare con qualche Impedimenta? >>, propose.

Agnes era decisamente scettica:<< Se non lo sa lei cosa dobbiamo fare, professore... >> commentò a bassa voce.

Lui la sentì comunque:<< Signorina Dollow, pensa che sia facile quello che sto facendo? Pensa che sarebbe in grado di allenare otto studenti di anni diversi, in modo che siano pronti per affrontare qualsiasi situazione? >> domandò con voce leggermente infastidita, senza però alterarsi.

La bionda sollevò il mento ed assunse un'espressione fiera:<< Ovviamente >> rispose.

Sul volto del professor Petterson si dipinse un bel sorriso ammiccante:<< Fantastico, Agnes. Da questo momento, per tutto il giorno, tu sarai la professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure >> annunciò soddisfatto.

Agnes fece mezzo passo indietro e si guardò intorno, alla ricerca dello sguardo rassicurante di Rose, non lo trovò:<< Ma la... la professoressa McGranitt... oggi devo seguire delle altre lezioni, non posso assentarmi per una cosa così... >>.

L'uomo la interruppe:<< Parlerò personalmente con la preside e con tutti i professori che dovresti avere quest'oggi. Sono sicuro che non troveranno nulla da ridire e che tu non avrai alcun problema a recuperare un paio di ore di lezione. Allora, ci stai? >> chiese.

La bella bionda spruzzava orgoglio da tutti i pori, chiunque in quella stanza ci avesse scambiato anche solo un paio di parole, non aveva alcun dubbio su quale sarebbe stata la sua risposta:<< Ci sto >> annunciò con tono autoritario, con lo stesso atteggiamento con cui una qualsiasi altra persona avrebbe accettato di sacrificare la propria vita per la patria o qualcosa del genere.

Rose osservò l'amica scuotendo la testa con rassegnazione. Non sarebbe mai cambiata.

 

Queen Rosier continuava a percorrere avanti e indietro lo spazio tra il suo letto e la finestra, mentre il suo cervello lavorava freneticamente, tanto che se fosse andata avanti così ancora per molto, avrebbero sicuramente iniziato a fumarle le orecchie.

Sapeva benissimo cosa aveva visto due sere prima, ma ancora non riusciva a trovare un modo per sfruttare a suo vantaggio quell'informazione così succulenta. Aveva pensato di minacciare Scorpius per farlo tornare con lei in cambio del suo silenzio, ma infondo al cuore sentiva di non voler più tornare con Scorpius. Lui l'aveva trattata alla pari di una pluffa: era stato con lei finchè si era divertito e poi l'aveva gettata in un angolo.

Ma lei era Queen Rosier, per Salazar! Non era certo una ragazzina qualsiasi e non poteva assolutamente permettere di essere trattata come una sciocca dal primo bel purosangue che le passava davanti!

E invece è proprio quello che hai fatto.

Ma glielo aveva promesso suo padre!

Ormai nel mondo magico i matrimoni organizzati non andavano più di moda, ma questo non sembrava interessare i genitori di Queen che, da tradizionalisti accaniti quali erano, continuavano a ripeterle che, piuttosto che rischiare che il sangue dei Rosier fosse mischiato con quello di una qualche strana famiglia impura, era meglio prevenire con un bel matrimonio organizzato.

Era un discorso stupido e da fanatici e questo Queen lo sapeva, ma a dire il vero non gliene importava granché, soprattutto contando che quell'alternativa veniva accompagnata dalla prospettiva di un futuro in una bella casa, con un bel marito e vestiti lussuosi, feste e gioielli ricercati. E poi, anche se avesse voluto farlo, sapeva cosa le sarebbe successo se avesse disubbidito. Empress, sua sorella, ne era la prova vivente e Queen di certo non ambiva a vedersi spezzare la bacchetta davanti agli occhi solo per poter sposare un babbano o un mezzosangue.

E così suo padre, pochi giorni prima che iniziasse il suo primo anno ad Hogwarts, le aveva poggiato le larghe mani sulle spalle, annunciando che una volta iniziata la scuola avrebbe dovuto “guardarsi un po' intorno” e trovarsi un futuro marito tra le fila dei purosangue di Serpeverde. Lui avrebbe pensato al resto.

Ed invece lei aveva scelto Scorpius Malfoy e, dopo sei anni, aveva solo attonuto di essere usata.

Da lui per divertirsi. Da Annabelle a cui serviva un braccio destro. Da suo padre a cui interessava solo di ripulire l'orgoglio della famiglia cancellando lo smacca causato da Empress.

Ma quello era il momento di dire basta. Non sapeva ancora come, ma avrebbe trovato il modo di vendicarsi. Su suo padre, su Annabelle e su Scorpius, soprattutto su di lui.

Forse aveva appena capito come poteva sfruttare a suo vantaggio ciò che aveva visto la sera del ballo. Le sarebbe bastato recitare con la sua migliore amica un altro po' ed avere una buona dose di fortuna dalla sua parte.

 

<< Non è una buona cosa! >> annunciò Rose, battendo il pugno sul tavolo al quale stava leggendo Agnes. Madama Pince le lanciò un'occhiata di ammonimento, così lei abbassò la voce:<< Non è una buona cosa >> ripetè in un sussurro.

La bionda alzò gli occhi al cielo. Con calma esasperante mise un segnalibro al libro che stava leggendo, lo ammucchiò sopra ad altri tre o quattro tomi e si sfilò gli occhiali da vista:<< E, di grazia, posso sapere cosa non sarebbe una buona cosa? >> domandò massaggiandosi gli occhi arrossati, probabilmente per il troppo leggere.

La rossa sbuffò e si sedette vicino all'amica, allungandosi verso di lei con fare cospiratorio:<< Sai di cosa parlo >> disse alzando le sopracciglia, in uno sguardo che alludeva a qualcosa che molto probabilmente l'altra avrebbe dovuto intuire subito.

<< Ooooooh >> fu il solo commento di Agnes, quando un barlume di comprensione si accese nella sua mente colma di appunti e lezioni.

Rose attese qualche secondo che l'altra ampliasse, aspettandosi qualcosa di un po' più articolato come risposta:<< Allora!? >> la esortò, non vedendo alcuna reazione.

Agnes sbattè le lunghe ciglia scure, assumendo un'espressione un po' accigliata:<< Perchè non dovrebbe essere una buona cosa? >> chiese qualche istante dopo:<< Bacia male? >>.

<< No! >> rispose Rose d'istinto, mettendo forse un po' troppo veemenza in quell'unica sillaba. La bibliotecaria, che passava lì vicino con una pila di libri tra le braccia, la riprese portandosi un dito alle labbra e sibilando uno “shhh” infastidito:<< Insomma non è... non è questo il problema >>.

<< Oh... quindi il nostro Malfoy bacia bene >> commentò l'altra ghignando sotto i baffi, alzando le sopracciglia in un segno eloquente.

<< Non è questo il problema >> ripetè Rose, guardando con ostinazione una macchia sul muro vicino a lei.

<< Allora dimmi, qual'è il problema? >>.

<< Il punto è che... >> ma nessuno, per quel pomeriggio, seppe qual'era il punto.

Agnes era scattata in piedi, urlando come un'ossessa:<< Per l'amor del cielo, è tardissimo! >> strillò mentre raccoglieva tutti i libri impilati sul tavolo:<< Tutto colpa di Petterson! >> si voltò, ignorando le urla della bibliotecaria che, scandalizzata oltre i limiti del possibile, correva verso di loro per richiamare il silenzio:<< Scusa Rosie, scusa davvero! Prometto che ne riparliamo più tardi, ok? Mi tocca andare a dare lezione di Difesa al posto del professor Petterson... >>.

La bionda stava già per andarsene, ma Rose la richiamò:<< Ehi aspetta, sai a quale classe devi insegnare ora? >>.

Lei scosse la testa:<< No. Non mi ha detto quali classi ha, mi ha lasciato solo un appunto con le ore in cui insegna, perché? >>.

Rose si strinse nelle spalle, cercando di camuffare un ghigno:<< No, nulla di che. Solo... se non sbaglio James ora dovrebbe avere un'ora di Difesa contro le Arti Oscure... >>.

<< Oh cielo! >>.

 

<< Oh Queen, sono così contenta che tu sia tornata da me! Pensa, per un attimo ho quasi creduto che non avessi intenzione di perdonarmi! >>.

La serpeverde ricambiò con energia l'abbraccio della compagna:<< Oh Annabelle! >> esclamò seppellendo il viso tra i suo capelli:<< Non potrei mai rompere la nostra amicizia per un... ragazzo >>.

Se solo Annabelle fosse stata sicura di sé la metà di quanto era, avrebbe sicuramente notato l'esitazione nella voce della ragazza. Ma, egocentrica com'era, l'ipotesi che quell'esitazione potesse significare qualcosa di diverso dalla felicità di riabbracciarla non l'aveva sfiorata neanche lontanamente. Fece un passo indietro e le poggiò una mano sulla guancia:<< Poi avere tutti i Malfoy che vuoi Queen, >> disse sorridendo:<< non mi importa di lui >> aggiunse.

La Rosier continuò a guardarla dolce, nonostante quella frase fosse come una pugnalata in pieno petto per lei:<< Non importa Anna, >> rispose non appena ebbe trovato le parole:<< ora ho di nuovo te e tanto basta >>.

La mora le rivolse un sorriso tutto zucchero e l'abbracciò nuovamente, compiacendosi di tutte quelle attenzioni:<< Grazie >> sussurrò ed era un'attrice così brava che anche a Queen parve quasi sincera.

<< Ora, devo dirti una cosa >> annunciò quando si furono separate.

<< Dimmi pure >>.

Queen prese un bel respiro. Lo avrebbe fatto, non le importava più nulla. Dovevano solo pagarla:<< So che ormai non ha molta importanza se non ci stai più insieme ma... ho visto Scorpius che si baciava con una ragazza... >> raccontò, con tono tragico ed allusivo al punto giusto.

<< Chi? >> la voce di Annabelle era ridotta ad un sibilo, apparentemente, nonostante ciò che aveva detto, l'idea di Scorpius tra le braccia di un'altra non le piaceva per nulla.

<< Rose Weasley >>.

 

Minerva McGranitt si aggirava per l'ufficio del preside, il suo ufficio, torturandosi le mani, agitata.

<< Cosa ti turba, Minerva? >> domandò una voce dolce e profonda, proveniente da uno dei dipinti appesi alle pareti.

La donna si voltò e sorrise al ritratto di Albus Silente, sistemandosi meglio gli occhiali che le erano scivolati sulla punta del naso:<< A dire il vero sono preoccupata, Albus. Quella ragazza, Rose Weasley è impulsiva ed imprudente, proprio come suo padre. Per non parlare di Scorpius Malfoy che... >>.

Il vecchio preside sollevò la mano che ora era sana e chiara tanto quanto era stata rovinata e nera nel suo ultimo anno di vita:<< Non c'è bisogno di agitarsi, Minerva. La signorina Weasley è circondata da persone assennate ed intelligenti – come sua madre o la sua compagna, la signorina Dollow – sono sicuro che gareggerà con saggezza. Per quanto riguarda il giovane Malfoy invece, non penso ci sia il rischio che diventi come suo nonno >> disse lisciandosi distrattamente la lunga barba argentata.

La preside si era finalmente seduta, ma non smetteva di torturarsi le mani:<< è il figlio di Draco Malfoy, Albus! Alla sua età quel ragazzo... >>.

<< Quel povero ragazzo si trovò davanti a diverse scelte e, ahimè, prese tutte decisioni sbagliate. >> disse interrompendo la donna:<< Sai già qual'è il mio parere su di lui e sai anche che suo figlio non gli somiglia quasi per nulla >>.

Minerva scosse piano la testa, al contrario del solito, non riusciva a trovare conforto nelle parole del vecchio amico:<< Scorpius ha preso il carattere di Daphne >> sussurrò.

Silente annuì, gli occhi socchiusi:<< Per quanto possa non volerla, Scorpius ha ereditato la bontà ed il senso della giustizia della madre. Si comporterà bene >>.

Buondì :D
Scusate tanto per il ritardo, ma come continuo a ripetere in questo periodo sono presissima.
Tornando al capitolo, so che è un po' corto, ma mi serviva per introdurre il prossimo che parlerà della prima prova. So che è molto "spezzettato" ma mi sembrava abbastanza importante sentire un po' di pareri diversi. Ed a proposito di questo, tengo particolarmente alla storia di Queen e ci tengo a sapere cosa ne pensate (ho chiamato sua sorella Empress (imperatrice in inglese) ma era indecisa tra questo e Reine (regina in francese) voi quale pensate sia meglio? Se dite Reine posso benissimo cambiarlo ;) )
Lasciatemi una recensione e ci vediamo al prossimo capitolo.
Un bacio, Franci

Chi non recensisce puzza!

  
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