Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Ria-chan    15/09/2011    3 recensioni
Vi presento la mia primissima fanfiction: una NaLu ispirataai capitoli 198-202 e a uno speciale sulla casa di Natsu. La storia si svolge nei 3 giorni che precedono l'esame per diventare mago di classe S per cui, sebbene non anticipi nulla, può essere comunque ritenuto spoiler.
"Aveva sempre immaginato che il rumore di un cuore spezzato sarebbe stato tanto forte da essere udito perfino da coloro che erano vicino, un rumore forte eppure fragile, quasi musicale, come quello di un cristallo che si frantuma cadendo al suolo.
Eppure cosi non era stato, il suo cuore si era semplicemente spento, non spezzato: nel breve istante che impiega un fiocco di neve per toccare il suolo, con la stessa delicatezza, la fiamma che aveva avvolto il suo cuore da quando era accanto a Natsu, si era affievolita, e poi spenta.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Levy McGarden, Lisanna, Loke, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Chiedo venia XD questa volta ci ho messo più tempo del previsto -.-' questo capitolo mi ha davvero succhiato l'anima XD in compenso però mi faccio perdonare per la lunghezza U_U Spero possiate divertirvi leggendolo :) 



CAPITOLO 4 : (giorno secondo) - Il museo di Fairy Tail



“Ma quanto ci vuole? Siamo sicuri che si ricorda dove deve andare?” aveva pensato Lucy tra sé e sé,
“aaah ah, infondo da Natsu posso spettarmi di tutto” aveva piagnucolato a voce bassa lasciando cadere la testa in avanti.

Non poco tempo prima Lucy aveva lasciato Fairy Tail, casulamente, subito dopo Nastu; no, sarebbe stato più corretto dire che lo aveva letteralmente pedinato.

“devo essere completamente impazzita” si era detta urlando dentro di sé e, grattandosi furiosamente la testa; quel pensiero però era subito svanito quando
“mmmh sarà divertente però”, era tornata a sghignazzare.
“cavolo cosi mi rischio di farmi scorprire!”
Prontamente una mano si era levata davanti alla bocca, il respiro si era bloccato e gli occhi chiusi, sperando così di poter diventare un tutt’uno con l’albero che la stava nascondendo, e pregò che Natsu non si fosse accorto di nulla.

Dopo qualche istante, constatato che nulla era successo, aveva riaperto gli occhi e lasciato andare un lungo sospiro…

“Heylà Lucy! Che ci fai dietro l’albero?” La mano alzata all'altezza del volto e il suo solto sorriso.
“Na-na-na-na-na-NATSU!”
“ahh? Che hai da spaventarti tanto?”
Natsu aveva sollevato un sopracciglio e si era poggiato una mano sul fianco e Happy gli era svolazzato accanto
“Lucy è scema” aveva sghignazzato Happy con la zampina sulla bocca.
“E tu che vuoi gattaccio blu?” aveva urlato Lucy facendogli un pernacchio, e con le entrambe le mani piegate a pugno sui fianchi si era allontata sbuffando vistosamente.
“ah? Ma che aveva?” si era rivolto Natsu a Happy
“ le piiiiiaci” aveva risposto Happy, con il suo adorabile modo di attorcigliare la lingua, senza che lui potesse sentiro.

Lucy era riuscita ad allontanarsi abbastanza perché quei due non facessero più caso a lei e si era prontamente rinascosta in attesa che Natsu e Happy riprendessero il cammino.
Si era poggiata la mano sul cuore:
“che spavento” aveva ansimato “stavo per rimanerci secca. Fortuna che non mi hanno seguita per sapere perché me ne stavo lì nascosta….”
“ fortuna che Natsu era così ingenuo” aveva pensato.
E la mano era rimasta lì, sul petto, all’altezza del cuore; non avrebbe saputo dire per quanti secondi o minuti era rimasta cosi, ad ascoltare i battiti accelerati, il respiro affaticato; semplicemente non si era mossa, aveva anzi fatto una pressione maggiore con la mano, cercando di contenere quel cuore che sembrava volesse uscirle dal petto, che sembrava battere in modo cosi rumoroso solo perché il mondo potesse ascoltarlo.
Era riuscita però, poco dopo, non senza una certa fatica, a calmarsi e prima di ritornare all’attacco.

Questa volta si era premurata di non fare il minimo rumore, li aveva seguiti un po’ più da lontano e ora era finalmente giunta alla meta.
“hi hi hi….hhihihihihi…..uhahahahah!”
Con il dorso della mano sulle labbra e gli occhi al cielo Lucy era nascosta dietro un albero e rideva.
Rideva del suo piano geniale, di quello che avrebbe combinato, o semplicemente perché… beh forse era solo impazzita.
“Questa volta me la paghi! Nastu!” riuscì a biascicare tra le lacrime e le risatine perfide. “E’ giunta l’ora della vendetta! Me la pagherai! Me la pagherai, eccome!”

Davanti a lei una strana insegna a forma di testa di gatto, attaccata ad un paletto di legno, recava la scritta: Natsu & Happy.
“finalmente l’ho trovata!!!” aveva pensato con le lacrime agli occhi,
“aaah ah, cominciavo a credere che neanche ne avessero una” aveva riso con le lacrime agli occhi e la testa piegata di lato.
“finalmente posso vendicarmi! Mhihih veeeeediamooo come potrei vendicarmi?” aveva riso beata tra sé e sé
“beh ho tutta la notte per pensarci” il sorriso beato di trasformò in ghigno.

Era stata molto attenta durante il tragitto a fissare bene il percorso cosicchè l’indomani non avrebbe faticato a ritrovare facilmente la strada giusta.
“ahhh domani saranno fuori ad allenarsi…quando si tratta di combattere Natsu fa sempre sul serio..” aveva sorriso dolcemente guardando l’acqua dai riflessi arancioni del canale.
Il giorno era ormai quasi al tramonto e aveva deciso di avviarsi verso casa prima che cominciasse a fare buio; aveva passeggiato lungo il solito canale che portava verso il suo appartamento ed era stata attenta a tenersi in equilibrio sul bordo in pietra immersa nei suoi pensieri, rivolgendo un rapido cenno della mano alle due persone che, dalla piccola barchetta sul canale, le urlavano di fare attenzione.

Quella sera si sentiva tremendamente stanca: la giornata non era iniziata nel modo migliore: (benchè vedere il sorriso di Natsu era sicuramente il miglior “buongiorno” che potesse immaginare) era sprofondata in un mare scuro di pensieri che tentavano di trascinarla verso il fondo, levandole il respiro, ma tutto era proseguito poi con il sorriso felice di Lavi, la sua dolce confessione, le risate dei suoi compagni di gilda, e la scoperta della casa di Natsu.
“tutto sommato, cara mamma, non è stata poi una giornata così brutta” aveva scritto sorridendo sul diario.
Poi si era concessa un bagno veloce, una cena spicciola e si era infilata sotto le coperte.

“Yoshi!” aveva detto ad alta voce, alle prime luci del mattino, spingendo con i piedi via la coperta e mettendosi a sedere.
“mhihihi piano vendetta…sono pronta!” aveva urlato sollevano un pugno chiuso per poi farlo ricadere con il braccio piegato all'altezza del fianco.
Si era preparata velocemente, una colazione fugace, ed era scesa pimpante e finalmente carica di energie.
Non aveva avuto nessuna difficoltà a ritrovare la strada verso la casa di Natsu ed Happy ed in pochissimo tempo era già giunta davanti allo strano cartello.
“mmm strano che ci abbia messo così poco” aveva riflettuto guardandosi intorno
“ieri sembrava una strada infinita…maledetto Natsu!!....che si sia accorto che lo seguivo e l’abbia fatto apposta?” aveva detto ad alta voce sbarrando gli occhi e accendendosi lievemente di rosso sulle guance.
“naaaa, stai parlando di Natsu Lucy..” e scuotendo la testa con la braccia semi-aperte, i palmi all’altezza delle spalle rivolti verso l’alto..”figuriamoci!”
Per un attimo, guardinga, aveva cercato di ambientarsi in quel luogo e aveva teso l’orecchio per cogliere ogni minimo segnale della presenza di qualcuno.
“Sembra che non siano ancora tornati..” con fare disinvolto si era avvicinata lentamente
“allora vediamo….potrei..”
ed aveva immaginato di farsi ritrovare lì, quando loro sarebbero rientrati, seduta sulla poltrona al centro della stanza con l’asciugamano addosso; avrebbe alzato la mano “heeeeylàà” avrebbe esclamato sorridendo per poi vedere la loro faccia sconvolta!
E immaginando la faccia che Natsu avrebbe fatto, ridendo, l’eccitazione le era salita alle stelle e correndo con le braccia tese verso l’alto, si era fiondata verso la porta d’ingresso.
“eh?” aveva poggiato la mano sul pomello, “ la porta è aperta….muhahaha peggio per loro!!”
Continuava a ridere di gusto alle mille strane idee che le venivano in mente e a come sarebbe riuscita a ripagare Natsu con la sua stessa moneta per tutti i momenti terribilmente imbarazzanti che le aveva causato.
“hihi” si era pregustata quel momento aprendo lentamente la porta in legno e quando questa si era finalmente aperta del tutto…

aaahhhhhh???? ….Che schifo!!!
Non avrebbe saputo descrivere neanche volendolo l’orrore che si era trovata difronte.
ma-ma-ma vivono davvero in questo schifo??!” aveva detto a voce sostenuta sbarrando gli occhi e aprendo la bocca.
Un caos indescrivibile: un’amaca appesa vicino al muro, pesi a terra, fogli attaccati sulle pareti, rimasugli di cena sulla tavola, per terra, sui muri, un mobile con i cassettoni aperto lasciato riverso sul divano storto, vestiti per ogni dove, e….cos’era quella roba sul lampadario??????
E’ tutto sottosopra qui dentro!” aveva urlato tenendosi le mani nei capelli, “
Forse dovrei tornarmene a casa” aveva detto sospirando con la testa reclinata verso il basso.
Poi un qualcosa aveva attirato la sua attenzione: si era incamminata verso la parete e li aveva visti…
Istintivamente aveva sorriso, “ queste sono tutte le missioni che Natsu ha portato a termine!”
“che matto quel Natsu”….aveva conservato ed attaccato al muro tutti i fogli degli incarichi che aveva svolto e non solo!, poco più avanti aveva trovato anche moltissime altre cose..
La firma del falso Salamander attaccata al muro, dei rimasugli del soffitto raccolti in una retina del vecchio edificio di fairy tail, una collana presa durante la missione sull’isola di Galuna e poi c’era perfino il vestito da cameriera che Lucy aveva utilizzato quando avevano dovuto infiltrarsi nella villa per recuperare il libro Day Break.
Hanno davvero molta cura degli oggetti importanti per loro” si era detta guardando ammirata quella casa.

Ma, non era tutto.
Aveva scorso la parete riconoscendo gli incarichi svolti insieme e si era soffermata su quelli in cui lei non era stata presente e poi…e poi nulla, semplicemente lo aveva visto.
un piccolo bigliettino era appuntato sulla parete sul manifesto della missione per il recupero di Day Break:
il primo incarico svolto insieme a Lucy”.
Il volto di Lucy era repentinamente cambiato: aveva prima leggermente sgranato gli occhi e poi un sorriso, dolce e contemporaneamente triste, le aveva attraversato il volto.

Quel ragazzo sicuramente non immaginava neanche di quanto dolci e profondi potevano essere a volte i suoi gesti o le sue parole, ma Lucy lo sapeva bene ed era per questo che non aveva dubitato un solo istante prima di seguirlo correndo con lui, mano nella mano, dopo poche ore dall’averlo conosciuto.
Quel ragazzo le era sbattuto contro e l’aveva travolta come un uragano risvegliandola prima dall’incantesimo di quel mago da strapazzo e poi l’aveva salvata sempre dalle grinfie di quest’ultimo.
Non la conosceva neanche, poteva affermare, eppure si era fiondato in suo soccorso quando questa si era vista preda del pericolo.
Ed ancora, quel ragazzo, le aveva aperto le porte dei suoi sogni.
Stentava perfino a credere che, durante quello strano pranzo di ringraziamento, lui aveva ascoltato davvero le sue parole, quando lei gli aveva confidato che il suo sogno era quello di entrare nella più forte delle gilde: Fairy Tail.

Eppure adesso era lì, solo per merito suo, merito di quel ragazzo che l’aveva trascinata con se, le aveva promesso che le avrebbe fatto realizzare il suo sogno e che durante la corsa le aveva sorriso; il sorriso più bello che lei avesse mai visto.
Forse era stato in quel preciso istante che un sentimento nuovo era nato in lei: aveva visto quel sorriso, lo aveva ricambiato e dentro di lei, come un petalo di ciliegio che fluttua nell’aria per poi incontrare l’acqua sotto di sé, con la stessa delicatezza e poesia, era sbocciato qualcosa di nuovo, di magico, di semplice ma allo stesso tempo di sconvolgente.

Aveva creduto per molto tempo che si trattasse di un affetto profondo, radicato fin nel suo essere, un affetto quasi fraterno, familiare, come il calore di una casa e col tempo aveva scoperto che si, con lui si sentiva a casa, ma non allo stesso modo in cui sentiva quando era nella gilda; no, con lui si sentiva a casa anche quando, spersi da qualche parte nel mondo a svolgere un incarico, erano solo loro due.
Forse aver capito questo troppo tardi la infastidiva profondamente, soprattutto ora che…beh,
“ora che è tornata Lisanna…..”
“mah mah Lucy” si era detta a voce alta dandosi qualche schiaffetto sul volto.
“Bene!” aveva poi proclamato con le braccia stese e le mani incrociate dietro la schiena, “farò un po’ di pulizia prima di tornare a casa” ed aveva sorriso.

Le ci erano volute due ore prima che quella casa assumesse…beh... un aspetto da casa! Aveva pulito e sistemato tutto quanto più possibile facendo attenzione a non sconvolgere nulla, riponendo accuratamente gli oggetti per Natsu importanti come e dove li aveva trovati e poi si era seduta a terra, attendendo.
ancora non tornano? Ed io che pensavo di poterli sorprendere..” aveva sospirato con il broncio; “uffa uffa uffa ma che diavolo di fine hanno fatto?!” aveva continuato a ripetere rotolandosi a terra come una matta.
Quando finalmente si fu calmata, sentì di essere abbastanza stanca e che forse era davvero il caso di tornarsene a casa: “attendere che qualcuno torni a casa…fa sempre sentire così soli?” si era chiesta mentre chiudeva la porta alla sue spalle.
Si era avviata velocemente verso casa, desiderava solo farsi un bagno e pranzare per poi potersi concedere un po’ di meritato riposo.
“sono esausta!” Si trascinava i piedi, facendo ondeggiare le braccia molli lungo i fianchi;
“finalmennte a ca-….ma cosa???Allora erano nella mia stanza?????” aveva urlato non appena aveva aperto la porta.
Era davvero intenzionata a dirgliene quattro: lei aveva passato l’intera mattina a casa sua a sgobbare e lui se ne stava lì, steso a terra beato, a ronfare.
Gli si era avvicinata con l’intento di assestargli un bel calcio bel scuoterlo quando…
Lucy….dai, torna a casa…” lo aveva sentito biascicare nel sonno mentre si grattava la pancia.

E no; inutile dire che non aveva resistito, ed il sorriso che le era appena spuntato sul volto ne era la prova.
mah, credo che si possa fare ogni tanto tanto” aveva sospirato; con ancora quel tenero sorriso sulle labbra.
“forse è il caso che ora riposi un pò anche io” si era detta e, dopo aver delicatamente preso Happy tra le braccia per adagiarlo sul divanetto, si era seduta a terra accanto a Natsu e, con la testa poggiata sul letto aveva chiuso gli occhi.


Beeeeene eccoci qui alla conlcusione di un nuovo capitolo :D sempre che abbiate avuto la santa pazienza di leggerlo fino in fondo -.-'
Come avevo gia anticipato nella descrizione iniziale, mi sono fatta ispirare davvero molto da questo speciale da cui (in arancione) ho tratto anche alcuni parti del discorso.
La scusa potrà sembrare banale e fuori luogo, ma, nonostante questo capitolo potesse essere beatamente omesso all'interno della mia storiella (ah che ci tengo a dire consisterà in credo altri 2 o 3 capitoli al massimo :D ) ho voluto renderlo il centro della storia. Mi spiego meglio: la mia intenzione è quella di poter rendere la storia il più vrosimilmente credibile all'interno della trama originale per cui questo mi è servito, per prima cosa, spero a divertirvi XD e seconda a dare quel tocco di veridicità in più includendo gli avvenimenti che seguiranno.
Spero di non avervi annoiato abbastanza :D e con la solita rischiesta di minaccie insulte e perchè no, commenti e luinghe (che fanno bene anche quelli hahahaha) vi lascio ad attendere il nuovo capitolo.
Questa volta vi anticipo solo il titolo : CAPITOLO 5: (giorno secondo) - eclissi solare 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Ria-chan