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Autore: MedusaNoir    19/09/2011    1 recensioni
Un ragazzo dai capelli rossi, appoggiato a un lampione spento, la guardò raggiante, irradiando felicità da ogni angolo del suo volto lentigginoso.
[Minilong di cinque capitoli su Narcissa/Fabian]
Quarta classificata al primo turno del "The drinking sentimental's contest!" di TheBlackQueen_.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Svolgimento


Fu per ribellarsi al suo destino che Narcissa cominciò ad uscire con Fabian: i Prewett sostenevano l’uguaglianza tra maghi e Babbani, erano ciò che di più distante esistesse dai Black.

La ragazza aveva deciso di mettere in pausa i suoi ideali, simili a quelli dei genitori, per dare spazio ai sentimenti. Fabian le piaceva, sapeva farla sorridere, sosteneva la conversazione con battute divertenti ogni volta che tra loro rischiava di calare il silenzio; non avevano mai parlato di ideali, li accantonavano entrambi ogni volta che si trovavano insieme. Si rintanavano negli angoli più bui del castello, facendosi luce ognuno con l’altro: per Fabian il sole erano i capelli biondi di Narcissa, così diversi da quelli scuri dei suoi genitori, e per lei lo era il sorriso del ragazzo, splendente e sincero.

Si frequentavano cercando di non farsi scoprire dai loro compagni, soprattutto da Bellatrix. Gideon, ovviamente, sapeva tutto, ma aveva giurato di non farne parola nemmeno con la sorella.

Così, con il passare dei mesi, la scuola era finita. Narcissa aveva terminato il quarto anno con risultati eccellenti, e anche Fabian aveva superato il sesto… ma preferiva non parlare dei suoi voti. Avevano deciso di restare in contatto durante l’estate, regalandosi ogni tanto perfino qualche visita.


- Finalmente! Cominciavo a stancarmi di aspettare!

- Neanche il tempo di arrivare e già ti lamenti?

Fabian sorrise e baciò la ragazza sulla guancia. – Che diavolo ti sei messa? –  esclamò poi fissando il cappello di paglia e storcendo il naso.

- Che c’è? Ho sbagliato qualcosa? - si preoccupò immediatamente Narcissa togliendoselo. – Pensavo che i Babbani lo indossassero…

- Sì, ma con questo vestito ci sta da schifo, mia cara: fattelo dire da uno che vive in mezzo ai Babbani!

Narcissa si guardò intorno, nervosa. – Sei sicuro che qui non mi riconosceranno? Forse dovrei tenere il cappello, se qualcuno…

- Oh, l’affascinante Narcissa Black ha conoscenze babbane? Non me l’avevi mai detto… Cos’altro c’è che non so? Quel nasino è finto? Ma non è una novità, lo sospe... AHIA!

- Così impari a non insultare. Comunque... dove stiamo andando?

- Te lo dico se prometti di non picchiarmi più.

- Tranquillo, non voglio arrossare le mie candide mani.

Fabian spinse la porta di un bar, facendo segno a Narcissa di entrare. - Prendiamo qualcosa.

La ragazza lo seguì al tavolo, osservando rapita il mondo intorno a lei.

- Che hai? - chiese Fabian notando il suo sguardo.

- No, è che... credevo che i Babbani fossero più... diversi.

- Non ti aspettavi che mangiassero anche loro, eh? - . Il ragazzo scoppiò a ridere di gusto. - Cosa ti offro?

- Ehm... niente?

- Narcissa.

Lei sussultò emozionata, come ogni volta che Fabian pronunciava il suo nome, e aspettò che continuasse.

- Devi prendere qualcosa: voglio che assaggi le specialità babbane! Avrai sentito parlare di qualcosa, spero.

- Sì... sì, ne ho sentito parlare - . Narcissa scorse con il dito il menù, tornò indietro e si fermò su una delle prime parole. - Caffè.

- Benissimo, corro ad ordinare!

Mentre Fabian si dirigeva al balcone, Narcissa non poté fare a meno di notare quanto fossero larghe le spalle del ragazzo. Si immaginò mentre le circondava con le proprie braccia, inerte sotto il suo petto, lasciando che lui la inondasse di baci. Al solo pensiero si sentì avvampare; quando Fabian tornò al tavolo, lei fissava le proprie dita come se non le avesse mai viste prima.

- Caffè per te... e cioccolata calda per me - esclamò Fabian appoggiando le tazze sul tavolo.

Narcissa alzò un sopracciglio. - Cioccolata calda?

- Che c'è? E' buona!

- Ma è... calda. E siamo in piena estate!

- Quindi? Tu sei una Black e sei in piena Londra babbana, problemi?

La ragazza sospirò, trattenendo un sorrisetto: Fabian era così, riusciva a sdrammatizzare problemi per lei irrisolvibili con poche parole. Le piaceva veramente.

- Sai - riprese lui. - Penso che il caffè ti si addica molto.

- Cioè?

- Beh, è amaro, ma molti lo adorano, non possono farne a meno. E tu... a volte sei veramente antipatica, e smorfiosa anche, e in quei casi mi viene da chiedermi che ci faccio con te. Poi, però, ti guardo e non mi servono spiegazioni.

Narcissa afferrò la sua mano, sorridendo alle sue parole.

Anche la cioccolata calda, pensò, era adatta a lui: fuori luogo, in estate o nella sua vita, ma nonostante tutto piacevole.

   
 
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