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Autore: Janet    20/09/2011    16 recensioni
Quattro giovani maghi valenti,
dagli spiriti indomiti e ardenti,
la loro storia voglion narrare,
nel lor medieval poeticare,
loro di Hogwarts vider gli albori,
anche se non fu tutto rose e fiori,
or’ascoltiam, mentre la cetra suona,
sperando che l'accoglienza sia buona.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Serpeverde, Tassorosso
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La Ballata di Priscilla

Buonasera!

Ecco la Ballata di Priscilla!

Personalmente è quella che preferisco, ma forse è perché trovo il suo personaggio molto interessante e la sua storia altamente drammatica.

A voi, miei cari!

Ah, questa è in dodecasillabi, non me ne vogliate J

 

 

La Ballata di Priscilla

 

 

Siamo i nuovi dotti sapienti,

un innovativo connubio di menti,

la barba canuta, antico segnale

di una saggezza sì poco usuale,

nell’avanzare inizia a sparire

poiché l’anziano arriva a morire,

ma io vi rivelo questo segreto:

mai gioventù fu del saper un divieto

e che intelligenza e giovinezza,

posson conviver com’acume e bellezza,

ma ricordate che un pensiero brillante,

di ogni beltà è assai più rilevante,

che oggi una testa che pensa da sola,

domani avrà una mente che vola.

Sapere e cultura, odio e amore,

ché di mia vita foste gioia e dolore,

io di scienza avevo grande abbondanza,

e tuttavia non mi sembrava abbastanza,

l’avidità di saper fu una rovina,

ma portò alla luce invenzione divina:

il mio diadema, delicato all’aspetto,

chiariva alla mente ogni arduo concetto;

io ben sapevo che una tale magia

avrebbe infuso una gran gelosia,

ma quel che ignoravo o non volli guardare,

fu l’invidia di chi sapevo di amare.

Stolta, cieca, beffata e tradita,

il cuor spezzato e niente più tra le dita!

Oh, bambina mia, come hai potuto?

Scambiasti il mio cuor con ingegno più arguto!

Vale così poco l’amor che ti diedi,

per farmi tradire così su due piedi?

Sei traditrice, ma mia figlia rimani,

nessuno saprà l’atto delle tue mani.

Dal letto di morte una richiesta sia accolta,

ch’io possa vederti per l’ultima volta,

che della morte non mi fermi il frastuono,

senza che io ti dia il mio perdono.

Mando a cercarti un nobil signore,

che di trovarti farà punto d’onore,

mentre ti cerca rimango in attesa,

sicura che ti porti a casa illesa,

vi prego e scongiuro, venite in fretta,

ti prego, fai presto, la mamma ti aspetta.

 

 

E così pongo fine a questo esperimento. Mi è piaciuto molto scrivere queste “poesie”, l’ho trovato un ottimo esercizio. Secondo me dalla prima (Godric) a questa sono un pochino (poco pochissimo) migliorata, voi che dite?

Vi ringrazio tanto, tantissimo per i vostri commenti, siete fantastici J

Spero vogliate dirmi che ne pensate di questa!

Grazie ancora!

 

Vostra

Janet

   
 
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