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Autore: ToscaSam    21/09/2011    4 recensioni
Quante facce ha l'amore?
Un ipotetico continuo della storia seguendo la figura del poeta Gringoire. Qualcosa di misterioso compare nella sua vita, qualcuno che sembra appartenere a un passato che lo ha trasformato ...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pierre Gringoire
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La bambina si era appropriata subito del letto, appena entrata: sedeva sul materasso tutta felice e guardava con i suoi occhioni tutto l’ambiente nuovo. Guardava ogni particolare con curiosità, come se non avesse mai visto in vita sua un rifugio sicuro e asciutto, qualcosa da poter chiamare “casa”.
Gringoire continuava a guardarla di soppiatto, mentre metteva in subbuglio la sua misera  credenza per trovare un pezzo di formaggio e una fetta di pane. Glie li porse anche se non avevano un bell’aspetto. La bambina li afferrò e con le sue manine paffute sfiorò quelle del filosofo, che si mise subito a rimuginare poeticamente su quel magico tocco.
Era la creatura più dolce che avesse mai visto, se avesse mai potuto immaginarsi le fattezze di un angelo sarebbero state esattamente quelle.
Djali nel frattempo era tutta una festa per la piccola venuta. Dal canto suo la bambina sembrava essere avvezza a trattare con gli animali, o meglio ancora sapeva ben comportarsi con una capra.
-  Giù! – le diceva, e Djali si sdraiava ai piedi del materasso dove sedeva la bimba.
Gringoire era stupefatto.
-  Almeno un nome ce l’hai? – provò a domandare il giovane, anche se disturbare la creatura dal suo pasto gli sembrava quasi un crimine.
- No. Mi chiamano La petit elle, penso perché sono piccina – disse tutta soddisfatta mentre addentava quel misero pasto, accogliendolo nel suo piccolo ventre come se fosse il pranzo del re.
- La petit elle dici? – Gringoire ci pensò su. È proprio lei. È proprio la piccola lei. Quei capelli … quella smorfietta …
- Io ti chiamerò Petit Avaler, o se preferisci semplicemente Avaler –
Con questo Gringoire accettava di tenersi la bambina con se e l’avrebbe fatto volentieri.
Si specchiò di nuovo: adesso aveva un altro volto, ancora. Un altro cambiamento! I suoi capelli chiari, i suoi occhi color miele, il suo naso pronunciato e parigino … adesso aveva tutt’ un altro aspetto: era rigenerato. Salvato.
-  Bello! Mi piace Avaler! –
Disse la bambina lasciando sul materasso poche briciole, alzandosi e correndo verso il poeta.
- Pierre Grigoire, sarai tu il mio papà? –
Al poeta una fitta colpì lo stomaco.
Eccola lì, eccola la maniera di redimersi. Era tornata da lui e gli dava modo di farsi perdonare.
Poteva cancellare quell’errore, poteva salvare qualcun altro, poteva avere quello che avrebbe sempre voluto: una famiglia.
Ne era stato privato da piccolo, ne era stato privato da adulto, e adesso gli piombava addosso tutta insieme, quando meno se lo sarebbe aspettato.
-  E va bene Avaler. Sarò io il tuo papà –
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Grazie a tutti quelli che hanno letto. Consiglio vivamente a chi non l’ha fatto di leggere il capolavoro di Victor Hugo: Notre-Dame de Paris, di cui vuole essere un misero ed ipotetico continuo questo piccolo brano. Vi consiglio caldamente anche di visitare la vera e propria cattedrale, in Francia: uno spettacolo dell’architettura gotica e un centro di spiritualità profonda.
Avrei un immenso piacere a leggere qualche vostra recensione, critiche costruttive o semplicemente apprezzamenti sarebbero il massimo della mia felicità.
Un grazie enorme a tutti.
  
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