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Autore: schwarzlight    25/09/2011    3 recensioni
*Terza classificata al contest [Original Concorso Special Edition 2] L'Anguisette e... il Principe di Eylis*
Dago è un orfano e vive alle dipendenze di herr Schliemann, irascibile proprietario di un negozio di antiquariato a Görz. Sarà durante un viaggio in treno fino a Tergeste, città del vapore, e una fuga da un cliente arrabbiato che incontrerà Sky, una strana ragazza dai capelli bianchi. E D’aois, il guardiano del molo.
L’Antico dispiegò completamente le ali, lentamente. I respiri si fecero più profondi, più potenti.
Si alzò con estrema lentezza, con estrema forza. Poi sbatté le ali una prima volta. [...]
Poi, accumulata abbastanza energia, Durandal si diede la spinta finale. E i due sparirono nel cielo di Tergeste.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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il guardiano del molo 2 In fondo le note dell'autore. Ne consiglio la lettura per comprendere meglio alcuni riferimenti =)
Sempre dopo il capitolo, però. Potrebbero esserci degli spoiler XD



Capitolo 1:
Il Drago e la Ragazza





- Mi raccomando, Dago! E’ merce preziosa, e i clienti sono molto esigenti! Combina qualche guaio, e stavolta te la vedrai con questo!

Il giovane fattorino improvvisato si ritrasse leggermente di fronte al robusto bastone da passeggio che il padrone gli sventolava davanti al naso. Non sarebbe stato certo piacevole incappare in una “cordiale discussione” con quell’affare.

- Certo, signore, non si preoccupi signore!

- E invece mi preoccupo eccome! – esclamò da sotto i folti baffoni l’uomo. – Se almeno Karl non fosse tornato a Wien dalla madre, non sarei costretto ad affidare a te le mie consegne! Sbadato come sei saresti capace di dimenticare tutto sul treno!

- Non succederà, glielo prometto!

- Sarà meglio per il tuo fondoschiena, piccolo! – mormorò infine fra sé e sé herr Schliemann, risalendo sulla carrozza a vapore.




- Non si preoccupi, signore, sarà uno scherz…

Un fischio acuto svegliò Dago, facendogli cadere i pacchetti dallo spavento. Si guardò attorno leggermente frastornato, ancora intontito, notando di essere già a destinazione. Era la prima volta che saliva su un treno, ma non ricordava nulla del viaggio: stanco per la levataccia di quella mattina, si era addormentato poco dopo la partenza. Per fortuna Tergeste era il capolinea, altrimenti chissà dove si sarebbe ritrovato.
Cominciò a raccogliere le sue cose, ripensando a come la pancia di herr Schliemann si muovesse a ritmo con le parole, quando costui era agitato.

Ci fu un altro fischio, e un leggero scossone. Allarmato, Dago guardò fuori dal finestrino, e si accorse con orrore che il treno stava già ripartendo. Il suo sonnellino era durato fin troppo, e l’ora necessaria per il cambio dei passeggeri e della locomotiva era ormai passata.
Uscì di corsa dallo scompartimento per fiondarsi nel corridoio, sbatacchiando qua e là il suo carico e raggiungendo appena in tempo l’uscita del vagone, per poi saltare sul marciapiede. Si rialzò immediatamente, cercando l’orologio in una delle tasche dei pantaloni: erano quasi le nove.
Cominciò a correre disperatamente. Il ritardo di quasi mezz’ora per l’appuntamento con i clienti di herr Schliemann gli mise le ali ai piedi, portandolo a travolgere più di una persona durante il tragitto. Il colmo fu quando una donna che gli era apparsa di fronte all’improvviso finì nella fontana, mettendosi ad urlare come un’ossessa. Dago si proferì in mille scuse, sempre correndo.
Dalla zona dei negozi, entrò nell’atrio della biglietteria, per poi sbucare in Piazza dei Tram, giusto in tempo per salire sul tram diretto al teatro Verdi.




- Il signor… Saba…?

- Sei il corriere di Schliemann? Era ora!

Dago espresse tutto il suo dispiacere e consegnò i famosi e preziosi pacchetti all’uomo, in cambio di un sacchetto di monete d’oro.
Sciorinò tutti i vari salamelecchi che gli erano stati insegnati, e fece per andarsene, quando l’esclamazione di disappunto del cliente lo fermò: il contenuto del primo pacchetto, un prezioso cristallo di Boemia, era in frantumi, così come quello dei successivi quattro. Dago sapeva che era sua la colpa. Tutti quegli sballottamenti e le cadute ne avevano provocato la rottura, e ora si trovava nei guai.
Il primo impulso fu quello di scappare. Non fu una buona idea, però, visto che i due servitori di Saba si diedero al suo inseguimento. Corse lungo le vie fino a sbucare in Piazza Unità, girando verso le Rive. Non riusciva a distanziarli, anzi, stava cominciando a perdere le energie, che non aveva del tutto recuperato dopo la corsa dalla stazione.
Era diretto lì, quando passò di fronte al Molo Audace, e per una qualche oscura ragione, cominciò a percorrerlo.
Si trovava quasi a metà quando si fermò, di nuovo a causa delle urla. Stavolta, però, era l’apprensione il sentimento che le animava: i suoi inseguitori gli intimarono di tornare indietro, o avrebbe passato dei guai.
Solo allora si azzardò ad alzare gli occhi dalla pavimentazione che aveva fissato per tutta la corsa.
Sul limitare del molo, stava un’enorme creatura dal colore grigio perlaceo. Contando anche la coda, in lunghezza occupava un quarto dell’intero molo, ostruendo il passaggio.
Dago rimase immobile a osservare le grandi ali piegate ai fianchi, le zampe artigliate e la cresta che lo percorreva lungo tutto il dorso.
Sul molo c’era un drago.
Ma non era un drago qualunque. Da tempo proteggeva la città dalle tempeste e gli attacchi esterni. Da tempo stava fermo in mezzo al golfo, senza che nessuno osasse avvicinarvisi.

Il ragazzino rimase sorpreso e intimorito dalla maestosa presenza, ma non tornò indietro. Dopotutto, non avvertiva alcun pericolo, quindi perché non provare ad avvicinarsi? E se si fosse arrabbiato, pazienza: sempre meglio morire tra le fauci di quell’essere, che non per le bastonate dei suoi inseguitori, o del padrone.

Mosse i primi passi.
Il drago non sembrava aver fatto caso alla sua presenza, si limitava a starsene immobile, placido.
Spostò solo la punta della coda, lasciandola a penzolare in acqua, appena Dago fu abbastanza vicino da poterla toccare.
Man mano che avanzava, cominciava a sentirne il potente respiro, un suono vibrante e calmo, che quasi veniva coperto dal rumore delle onde. Poi l’ala destra si sollevò quel tanto che bastava a farlo passare, come un invito a non fermarsi. Mentre camminava raso al fianco del drago, l’agitazione cominciava a farsi sentire: il cuore gli batteva forte nel petto, le mani gli tremavano e l’aria non bastava mai ai polmoni. E quasi gli venne un colpo quando arrivò in fondo.
Il drago, prima immobile, inclinò la testa per poter osservare meglio il piccolo visitatore, per poi girarsi nuovamente verso il mare, sbuffando dalle narici.
Dago ancora fissava la creatura, quando una voce femminile lo distolse da quegli occhi di fiamme.

- Ehi, e tu chi saresti?

C’era una strana ragazza in piedi sul bordo del molo: non assomigliava in nulla alle sue coetanee, con quel cappotto marrone e i pantaloni in cuoio racchiusi in un paio di stivali al ginocchio. Una maglia bianca piuttosto larga e un paio di occhialoni da aviatore in testa completavano il suo abbigliamento quasi maschile, mentre la sigaretta le dava un’aria adulta e in un certo senso trasandata. E infine i capelli: lunghi e fluenti, disordinati ma in armonia, di un folle colore bianco, candido, quasi argenteo.
Gli occhi celesti si socchiusero indispettiti di fronte al silenzio di Dago.

- E allora?

- Drago… cioè, Dago! Mi chiamo Dago!

Una leggera risata scosse le spalle di lei, mentre riportava la sigaretta alle labbra.

- Piacere di conoscerti, Dago. Io sono Sky.









Non vedo il motivo di far aspettar gli aggiornamenti di una storia già conclusa, e quindi....eccomi qua.
Come promesso metto anche le note dell'autore, i credits ecc che avevo tralasciato nel capitolo. Anche se so già che aggiungerò comunque delle cose, come ad esempio, una mini lezioncina di tedesco: "herr", ovvero "signore", come tutti i sostantivi andrebbe scritto in maiuscolo, ma per non creare confusione e far pensare che magari fosse il nome proprio del personaggio, ho preferito lasciarlo in minuscolo. Perché non tutti sanno il tedesco, giustamente.

Credits: da Doctor Who, serie televisiva di fantascienza, l’insulsa frase “E’ più grande dentro!”. La situazione anche è la stessa, cabina blu fuori e spazio enorme dentro.
Luoghi scelti: nicchia, stazione
Personaggi scelti: luna, drago
Binomio (omaggio a Jacqueline Carey) scelto: Erede, Maschera
Note dell'autore: Dato il tema del contest, ho deciso di dare ai capitoli dei titoli in formato binomio, usando le parole scelte e non solo.
Tergeste è l’antico nome di Trieste ai tempi dei romani. Il periodo storico ideale è l’Ottocento, con un leggero tentativo di steampunk (ho ripreso lo sviluppo tecnologico legato alla forza del vapore). I luoghi di Piazza Unità, e in generale le rive fanno riferimento a come sono ora, date le modifiche apportate nel ‘900. In compenso la stazione verrà modificata come mi pare e piace, perché sì.
Ah, la "Piazza dei Tram" è un nome sostitutivo. Semplicemente mi pareva adatto visto che da lì partono la maggior parte dei bus.
Il nome del drago significa Antico in irlandese. E lo scrittore che gli ha dato questo nome, non è altri che Joyce, che ha vissuto a Trieste per un bel po’.
La Bora è il Signor Vento di Trieste. E’ terribile.
Durandal era una spada nelle leggende arturiane, e Pendragon era il nome del padre di Artù, se la mia memoria non vacilla troppo.
Herr vuol dire “signore”, Franz Josef è, ovviamente, l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria e Görz è il nome tedesco di Gorizia. Tutti i riferimenti a imperi etc sono legati alla dominazione asburgica della contea di Gorizia e di Trieste.
Saba è un riferimento all’autore Umberto Saba, anche lui di Trieste.
Non ci sono errori di battitura fra Dago e drago in nessun punto. L’ho detto giusto per sicurezza, visto che potrebbe sembrare così.
Poi c’è una leggenda sul castello di Gorizia che parla di una dama bianca. Il riferimento nell’ultimo capitolo è a quello, anche se molto velato.



Ecco qua, è tutto. (forse.)
Grazie a Ely79 per la recensione dello scorso capitolo, vedrò di rispondere al più presto! =)

E grazie a voi per aver letto... al prossimo capitolo!
   
 
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