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Autore: Neko    25/09/2011    4 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo nove: La costruzione di un futuro basato sulle scelte del cuore.

 

Finalmenti vi abbiamo trovato! Yohohohoho!” disse la voce di Brook proveniente dall’angolo della stanza.

Brook! Franky!” disse Rufy felice di vedere i suoi compagni sani e salvi.

Una distorsione temporale si era aperta nella stanza e attendeva che qualcuno ci entrasse dentro.

“Cosa state aspettando? Sta cosa non rimarrà aperta in eterno!” disse Franky con affanno, il quale pedalava a più non posso per tenere attivata la macchina che aveva consentito loro di aprire diversi portali, fino a trovare quello esatto.

I mugiwara del passato videro che la distorsione cominciava lentamente a chiudersi ed ebbero a malapena il tempo di salutare tutti, grandi e piccini, prima che essa si chiudesse alle loro spalle, catapultandoli  nel loro tempo.

Franky si fermò, appoggiandosi alla macchina sfinito. “Ragazzi, ho bisogno di una cola! Sarà stato il centesimo portale che aprivamo!”

Rufy, Usopp e Chopper guardarono ammirati la macchina che Franky aveva creato.

“Vi piace?” Chiese il carpentiere orgoglioso della sua creazione “è un attira portali…se così si può chiamare. Abbiamo dovuto allontanarci dall’isola per sicurezza, ma con questo stratagemma abbiamo potuto portarvi indietro. Con l’esattezza direi che è un parafulmine che richiama i fulmini dell’isola del tempo, dirigendoli sulla Sunny in modo tale da aprire vari portali proprio dove siete voi al momento.

Usopp si spostò immediatamente temendo che un nuovo portale potesse risucchiarlo chissà dove.

“Tranquillo, ora non è attivata e dato che ha compiuto la sua missione direi che si potrebbe smantellare e usare i pezzi per creare qualcosa di nuovo!” disse Franky, riflettendo su cosa avrebbe potuto creare di nuovo.

“Siete stati grandi!” disse Usopp meravigliato.

“Grazie, grazie, ma ditemi di voi. Dove siete finiti?” chiese il cyborg.

Zoro sogghignò “Sapessi!”

“Io ho fame!” disse Rufy incrociando le braccia dietro la testa.

“Si anch’io!” lo appoggiò Nami, cercando di evitare nuovamente  situazioni imbarazzanti, cosa però che non riuscì ad evitare, dato che i suoi nakama, raccontarono tutto per filo e per segno quanto successo nel futuro.

Yohohoho. Il capitano e la navigatrice. Potrebbe essere un bel titolo per una nuova canzone!” disse Brook cominciando a strimpellare con la chitarra elettrica.

 

La mattina seguente, si alzarono tutti molto tardi, ma si poté affermare che tutto era tornato alla normalità. I ragazzi si apprestarono a fare rotta verso una nuova isola, non molto distante dal luogo dove si trovavano. Da quanto riportavano i diari di bordo rubati a pirati nemici, l’isola su cui avrebbero sbarcato era nella norma, rispetto a tutte le altre che appartenevano al Nuovo mondo. Essa era persino abitata e avrebbe permesso loro di fare rifornimento di cibo e acqua.

Ci sarebbe voluto all’incirca un giorno per raggiungerla.

Nami approfittò di quella giornata di navigazione per non uscire dalla sua cabina per tutto il tempo. Aveva preso qualche informazione sull’isola del tempo e si era messa subito al lavoro per metterla su carta. Non sarebbe stata un’impresa facile, non avendo preso i dati necessari per disegnarla nella sua completezza  e probabilmente mai nessuno ci sarebbe riuscito, ma non demorse. Aveva una buona memoria visiva e con quella sarebbe riuscire a creare una mappa abbastanza attendibile dell’isola.

Non si accorse nemmeno che si era fatto sera, finchè Robin non le portò la cena.

Continuò a lavorare fino a notte fonda e una volta terminata la mappa, sentì il bisogno si sgranchirsi un po’ le gambe e di prendere un bicchiere d’acqua.

Fu quando uscì dalla sua stanza che vide per la prima volta, in quella giornata, Rufy. Esso era appoggiato al parapetto della nave e ammirava il cielo colmo di stelle che rendevano quella sera meno buia, grazie anche alla presenza dalla luna piena.

Il cappello era appoggiato alla schiena, permettendo così alla leggera brezza che soffiava, di scompigliargli leggermente i capelli.

Nami arrossì e lo fissò indecisa sul  da farsi. Si sentiva ancora imbarazzata, motivo per il quale aveva deciso di dedicarsi tutta la giornata alla sua cartina. Voleva evitare Rufy, ma soprattutto i commentini che Zoro le lanciava, irritandola e facendola sentire a disagio.

Però si rese conto che non poteva evitarlo per sempre, ne era quello che voleva, inoltre c’era una cosa che voleva capire e cioè cosa lei realmente volesse.

“Non dormi?” chiese avvicinandosi al ragazzo e appoggiandosi anch’essa al parapetto della nave.

“uhm? Nami! No, non ho sonno!” disse guardandola.

La sua carnagione al chiaro di luna appariva bianca come il latte, i capelli mossi al vento le sfioravano  leggermente la pelle liscia del suo viso e i suoi occhi color nocciola risplendevano riflettendo i leggeri raggi della luna. Rufy a quella visione abbassò il capo, sentendosi le guance andare a fuoco.

H-hai finito di disegnare la mappa!” chiese cercando di distrarsi e tornando a guardare il cielo.

La ragazza annuì “Che isola assurda eh?” disse la navigatrice per poi tacere.

“Si, però ci ha permesso di conoscere un nostro possibile futuro!” disse Rufy fissandola con la coda dell’occhio.

“Non so se sia stata una cosa positiva!” disse Nami sincera, senza guardare la reazione del ragazzo.

Rufy sgranò gli occhi “Cosa vuoi dire?”

“Che le cose potrebbero diventare forzate!” disse Nami. Rufy la guardò confuso non capendo cosa volesse intendere.

“Non mi dire che non ci hai pensato! Abbiamo scoperto che nel futuro io e te ci siamo messi insieme e abbiamo avuto due figli. Cosa succede se le cose tra noi non vanno come abbiamo visto? Non avremo Umi né Ace!” disse la navigatrice guardando gli occhi scuri e penetranti del capitano. Rufy sussultò e abbassò la testa “A dire il vero no. Non ho pensato a questo. Sono preso da un’altra sensazione che non mi vuole abbandonare!”

Nami aspettò che continuasse.

“Quando ho preso Ace in braccio…bhe è stato bellissimo, non so nemmeno descriverti la sensazione che ho provato. L’unica cosa che posso dirti e che non vedo l’ora di riabbracciarlo e di riprovare quella sensazione!”

Nami sorrise “So esattamente cosa vuoi dire. Anch’io mi sono sentita così! Non ho mai pensato alla possibilità di diventare mamma, ma è stata una esperienza piacevole. Ma la domanda è sempre la stessa, se noi non ci metteremo insieme per un motivo o per un altro? Forzeresti le cose? Staresti con me solo perché abbiamo visto che dovrebbe andare così? Io sinceramente non voglio sentirmi obbligata. Non voglio vivere una relazione senza amore!”

“Neanche io!”

Nami sorrise tristemente e si voltò per andarsene, ma Rufy l’afferrò per un polso e la costrinse a voltarsi. Le si avvicinò fino a che i loro nasi non si sfiorarono.

“Ma per quanto riguarda me, le cose potrebbero anche finire come abbiamo visto!” disse Rufy in un sussurro per poi posare lentamente le sue labbra su quelle di Nami in un casto bacio.

Poi staccandosi e guardandola negli occhi disse “Quindi dipende da te! Da che cosa provi!”

Come risposta Nami ricambiò il bacio che da casto divenne più passionale, finchè i due non dovettero separarsi per riprendere respiro.

Entrambi appoggiarono la fronte su quella dell’altro, ma Nami, cogliendo Rufy di sorpresa, si staccò facendo qualche passo indietro “Scusa!”

Rufy la guardò confusa, non capendo “Nami, cosa…

“Sta succedendo troppo in fretta!” disse la ragazza abbassando lo sguardo. “Mi sono lasciata trasportare, scusa…non volevo!”

Nami io…” cominciò Rufy, ma la ragazza lo interruppe continuando a parlare “E proprio questo di cui parlavo. Se non fossimo stati nel futuro, tutto questo non sarebbe successo. Ci stiamo lasciando trasportare da quanto abbiamo saputo, ma se non fosse successo niente, sarebbe comunque finita così? Insomma prima della nostra separazione ci consideravamo soltanto degli amici e ci volevamo bene, ma niente di più. Due anni dopo ci rincontriamo che il nostro sentimento uno verso l’altro non è cambiato. Ci rincontriamo di amici. Abbiamo navigato per un mese circa da quando ci siamo incontrato e si, io ho incominciato a sentirmi attratta da te, ma non così tanto da arrivare a baciarti. Io pensavo che ti avrei ammirato da lontano per un sacco di tempo, facendo di tanto in tanto cose per farmi notare e tutto sarebbe successo per caso poi…bam il nostro futuro ci piomba addosso e le cose tra noi cambiano in modo affrettato e io…mi sento così confusa!”

Rufy sorrise e avvicinandosi le sfiorò la guancia.

Nami, io non mi pento di quanto è successo sta notte e non ti sto chiedendo di correre. C’è stato solo un bacio, ma se per te è importante può anche non significare nulla!” disse Rufy cercando di tranquillizzarla. Capiva quanto Nami le aveva detto, ma allo stesso tempo non era ben chiaro. Almeno per lui. Lui non si sentiva cambiato rispetto a prima, provava gli stessi sentimenti che provava per la sua navigatrice. Lui non si lasciava influenzare da quanto aveva visto. Per lui il futuro non era scritto, ma erano loro a crearselo e anche se aveva già nel cuore Umi e Ace, aveva tenuto conto che le cose potevano non andare esattamente avevano visto.

Baka! Non si può cancellare quello che c’è stato con una parola e dimenticare!” disse Nami

“Perché no?” chiese Rufy.

“Perché non è così semplice. Possiamo dire che non significa nulla, ma sai benissimo che non è così. Non dirmi che stanotte, domani o i giorni a seguire, non penserai a quanto è successo. Se questo bacio per te è davvero significato qualcosa, non riuscirai a dimenticarlo!”

“Io non voglio, infatti. La domanda giusta è…tu vuoi?”

Nami lo fissò negli occhi “Non lo so. Sono così confusa, non so più cosa pensare. Vorrei solo dimenticare quello che abbiamo scoperto e lasciare le cose accadano da sole!”

Rufy sospirò “Nami, fai finta che quello che hai vissuto sia stato un sogno!”

“Come puoi dire…

“Il futuro ce lo creiamo noi. Non è come lo vediamo grazie alla magia di una stramba isola. Abbiamo saputo che per quel Rufy e quella Nami le cose sono andate così, ma per noi potrebbero andare diversamente. Continua a vivere come se quel futuro non fosse per noi, perché sostanzialmente potrebbe non essere quello il nostro futuro. Se anche finissimo insieme, non è detto che avremo Umi o Ace. Potremo avere solo Umi, o solo Ace. Oppure avere prima Ace e poi umi. Avere due maschi, o due femmine. Dei gemelli o io potrei avere figli da un’altra donna e tu da un altro uomo. Insomma Nami, quello che voglio farti capire che non ci dobbiamo sentire legati a quello che abbiamo saputo. Se sarà così bene, se sarà in un altro modo bene comunque, perché lo avremo scelto noi. Solo una cosa è importante Nami…

“Cosa?”chiese la ragazza.

“Che tu segua il tuo cuore! Fa quello che ti dice e qualsiasi cosa scegli in base a quello che ti sussurra, non rinnegherai mai le tue scelte!” disse Rufy.

“Io ho sempre fatto così e mai e poi mai mi sono pentito di quanto ho fatto. Se non avessi seguito il mio cuore, ma avessi dato retta a Zoro e Usopp, a quest’ora tu non saresti qui.  Probabilmente non avremmo anche incontrato un sacco di guai, ma comunque non vedo niente nel mio passato per cui dovrei pentirmi! Forse solo di non aver mangiato di più di quella buonissima carne che facevano a water seven!” disse strappando un sorriso alla navigatrice.

Rufy fece un attimo di pausa per poi riprendendo accarezzandole una guancia “E il mio cuore in questo istante non mi fa pentire di averti baciato!”

Nami lo fissò negli occhi incapace di pronunciare parola.

Rufy aveva ragione.

Chiuse gli occhi per sentire cosa il suo cuore le diceva “Infondo…non mi dispiace quanto successo, ma…preferirei andare con più calma, d’accordo?”

Rufy annuì per poi sorriderle a trentadue denti. “Dovresti vedere la tua faccia. È spaventosa, hai due occhiaie scure che fanno paura, forse sarebbe ora che andassi a dormire!” disse prendendola in giro e il pugno della navigatrice non tardò ad arrivargli in testa.

L’aveva punzecchiata apposta per cancellare quell’imbarazzo che si era venuta a creare in una situazione insolita per i due ragazzi e Nami sembrò cogliere l’azione del ragazzo, tanto che prima di andarsene disse in un bisbiglio “Grazie!”

 

 

 Ecco il capitolo nove.

Mi volete uccidere? O_O

Siate clementi, non potevo semplicemente far mettere Rufy e Nami insieme tutto di un colpo, se no la storia sarebbe già finita. Ho ancora un po’ di idee e voglio continuarla, chissà magari rendendo le cose difficile a loro due e ai compagni.

Bhe non mi resta che aspettare le vostre opinioni.

Alla prossima.

Byebye

(Neko)  =^_^=

  
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