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Autore: Strega_Mogana    07/06/2006    12 recensioni
Due anime che si incontrano dopo la fine della guerra. Due anime sole e ferite che cercheranno di alleviare il proprio dolore.. magari iniziando anche ad innamorarsi.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E’ stupita, non si aspettava di vedermi qui.
Beh neppure io mi sarei mai aspettato di vederla in quel bar a pulire il pavimento.
Quando mi sono reso conto della vita che aveva preferito a quella che potevo offrirle io me ne sono andato, non potevo sopportarlo... era troppo doloroso.
So che mi ha visto e ho sentito che mi stava cercando ma non potevo affrontarla, ero arrabbiato con lei e anche con me stesso.
- Tom mi aveva detto...
- Sono stato io a chiedergli di non dirti nulla. – la interrompo – Volevo vedere come stavi.
- Sto... sto bene...
E’ imbarazzata, non mi ha mai guardato negl’occhi, e questo non mi piace.
- Remus mi ha detto del vostro incontro.
Corruga la fronte e mi guarda stupita.
- Ma io non ho visto Remus, l’unica che sa dove sono é.. – sospira e scuote il capo sedendosi pesantemente sulla sponda del letto a baldacchino dalle coperte color verde bottiglia – ...Ginny. Lei e Remus devono aver organizzato tutto.
Sembra quasi scocciata di vedermi qui, avrei fatto meglio a starmene a Hogwarts e non sapere che Hermione era tornata a casa.
- Ma sai una cosa? – sorride e finalmente mi fissa negl’occhi – Sono contenta che l’abbiano fatto.
Questa frase ha il potere di alleggerirmi il cuore, mi stacco dal muro scrostato e mi avvicino a lei.
- Ti va di mangiare qualcosa?
Annuisce, si alza e mi guarda i vestiti divertita.
- Ti prego... prima cambiati questi abiti.
- Non mi stanno bene?- le chiedo alzando un sopracciglio.
- No. – ride debolmente – Ci vediamo giù.

Cena semplice e tranquilla, parliamo fittamente da quasi due ore, mi ha raccontato tutto quello che ha visto nei suoi viaggi, la gente che ha incontrato, le nuove culture che ha studiato. E’ così presa dal suo discorso che non ha finito la zuppa e l’arrosto é ancora quasi del tutto integro nel suo piatto. E io sono qui seduto da due ore, sto parlando poco, lascio che sia lei ad aprirsi è così cambiata, ora é una vera e propria donna. Se prima, ogni tanto, tornava a galla la vecchia Hermione ora di lei non é rimasto proprio nulla, é cresciuta moltissimo é diventata la donna che tutti si aspettavano.
Non posso fare a meno di ammirarla.
Bellissima e sensuale, solo le sue labbra riescono ad incatenare il mio sguardo, i suoi movimenti delicati ma precisi, la sua voce vellutata ed eccitata per la descrizione del suo viaggio.
Sono incantato come un serpente dal flauto del suonatore.
- Ehi mi stai ascoltando?
- Scusa..- mormoro imbarazzato martoriando la carne con questo coltello che non taglia – io.. stavo immaginando il tuo viaggio. – mento spudoratamente, non posso dirle che desidero solo baciarla.
- Anche tu hai viaggiato molto.
- Sì, ma i miei scopi erano ben diversi. – prima andavo in giro a cercare servi dell’Oscuro e poi a spiarli.
Si morde un labbro mentre punzecchia la carne con la pesante forchetta di metallo opaco.
- Mi dispiace per come me ne sono andata...- sussurra con un filo di voce infilzando due patate - io... avrei dovuto parlarti e non partire di notte come una fuggiasca. Sei.. sei adirato con me?
I suoi occhi sono lucidi, chiedono una risposta, esigono una risposta.
- No, Hermione.. non sono mai stato adirato con te.
Sorride e quel sorriso potrebbe far sciogliere i ghiacci del Polo.
- Ho compreso la tua situazione e sono molto orgoglioso dei progressi che hai fatto nell’ultimo anno. Sei cresciuta ora stai vivendo la tua vita e non quella degli altri o con occhi degli altri.
Mi prende una mano, due grosse lacrime sono agl’angoli dei suoi occhi ma riesce a non farle cadere.
- Mi sei mancato...
Faccio un lieve, quanto impercettibile sorriso, magari nessuno più essersene accorto ma so che lei lo può vedere e non nei tratti del mio viso ma nei miei occhi, le pendo la mano e la stringo debolmente.
- Anche tu mi sei mancata.
- So che sei tornato ad insegnare. – dice cambiando discorso e prendendo il bicchiere di vino.
- Cosa potevo fare? Restare in quel castello per sempre? No, dovevo pur muovermi e Minerva é stata molto gentile a propormi il mio vecchio impiego, anche se ha un modo tutto suo di dirigere la scuola, cerca di esser permissiva come Albus ma lei é sempre stata più pignola e rigida.
Mi lancia un’occhiata visibilmente divertita, beve un piccolo sorso di vino rosso e riposa il bicchiere.
- Perché tu saresti elastico e più comprensibile come Silente?
Ignoro la domanda ma sono certo che l’occhiata che le ho lanciato valga più di mille parole, solo che lei, invece di intimidirsi, allarga quel meraviglioso sorriso.
- Fuori ha smesso di piovere...- dice voltandosi verso la finestra che da su Diagon Alley – ti va di fare una passeggiata? Il vino mi é andato alla testa.
Camminiamo lentamente, senza dirci nulla, Diagon Alley é illuminata dai lampioni sulla strada che danno deboli coni di luce, ma, dopo la sconfitta dell’Oscuro Signore, la gente non ha più paura di passeggiare di notte. I negozi sono stati riaperti, la gente affolla i locali, tutto é tornato tranquillo come quando Lui era solo un vago ricordo nella mente della gente.
La sera é fredda, il vento tagliente come rasoi ma Hermione continua a non dire nulla, e io... beh io ho sopportato climi peggiori di questo.
Le nubi non se ne sono andate, sono cupe e minacciano neve sopra le nostre teste.
Svoltiamo a sinistra, percorriamo una via più stretta e meno affollata e ci troviamo dietro il Ghirigoro, in un prato con qualche giovane albero e un paio di panchine dove si può leggere in tranquillità.
- Ci sediamo? – mi chiede indicando una delle panche di pietra – Vorrei parlarti di una cosa importante.
Annuisco e mi accomodo accanto a lei.
- Ho riflettuto molto in questo anno... lasciare la scuola é stata una scelta obbligata per aiutare Harry e, finita la guerra, ero così distrutta e amareggiata che trovavo inutile prendere i M.A.G.O. per una società schifosa come questa.
- Vuoi riprendere gli studi?
- Sì, voglio finire quello che ho iniziato, non mi piace lasciare le cose a metà. Hogwarts é la prima cosa insoluta della mia vita. Voglio prendere i M.A.G.O. e trovare un impiego, so fare di meglio che pulire pavimenti o servire ai tavoli. Volevo chiederti se mi aiutavi a parlarne con Minerva.
- Certo... ma non credo che tu abbia bisogno del mio aiuto, Minerva sarà felice di farti riammettere.
Fa un sospiro e inizia ad esaminare la punta dei suoi stivaletti lucidi neri.
- Questo però complica il mio secondo punto in sospeso.
- Che sarebbe?
Si volta a guardarmi e la sua occhiata potrebbe perforare anche il marmo.
- Non far finta di nulla, sai benissimo qual’é l’altro punto in sospeso. Ho esaurito il repertorio delle chiacchiere inutili, prima o poi dovevamo affrontare il problema.
- Problema? – chiedo stupito – Tu lo reputi un problema?
Si alza di scatto e fa qualche passo avanti mostrandomi le spalle.
- Insomma Severus... io tornerò ad essere una tua studentessa ma non posso nasconderlo per un altro anno.
Mi alzo e la raggiungo, la faccio voltare e le alzo il viso incatenando i suoi occhi con i miei.
- Cosa devi nascondere Hermione?
Si morde un labbro, cerca di sfuggire dai miei occhi ma la tengo ferma continuando a fissarla.
- Cosa?- le domando quasi rabbioso, non voglio che mi nasconda nulla.
- Quello che provo per te...- la sua voce é solo un esile sussurro ma la sento ugualmente.
Le sorrido, non posso fare altro perché ora so che quest’anno non è stato buttato, ho aspettato a lungo ma ne é valsa la pena.
Lentamente il primo fiocco di neve della stagione cade sulla sua guancia, é imbarazzata e il calore della pelle lo fa sciogliere quasi all’instante.
Mi chino sfiorandole il viso con le labbra per raccogliere quella dolce perla gelata, la sento rabbrividire tra le mie braccia mi sollevo e torno a guardarla. Inizia a nevicare, fiocchi grossi e bianchi ci svolazzano attorno come se stessero danzando sulle note dolci di un pianoforte.
Dicono che la prima neve sia magica.
Io questo non lo so.
So solo che la sto baciando.

Epilogo

Le tue mani esplorano il mio corpo, come le mie esplorano il tuo.
Velocemente i nostri vestiti sono finiti sul pavimento, il richiamo della pelle era troppo forte per resistergli a lungo.
Non sono mai sazia del tuo sapore sulle mie labbra, lentamente sei diventato la mia dolce droga, la mia segreta e sublime fissazione.
Gli odori della nostra pelle si mescolano insieme come le nostre lingue, le nostre braccia e le nostre gambe.
Il tempo dovrebbe fermarsi ora, fusi insieme, un solo essere, un solo cuore, una sola anima, un solo dolore.
Infiniti istanti di piacere mescolati con le nostre voci, uniti in questo frangete pensando con dolore a quanto ci dovremmo dividere, quando dovremmo tornare ad essere due individui separati.
Divisi ma con la gioia nel cuore pensando a quando potremmo unirci di nuovo.
Mi stringi al tuo petto, fuori nevica molto più forte, siamo rientrati di corsa, non sentivamo freddo, non sentivamo la stanchezza, abbiamo dato sfogo al nostro amore; ora siamo pronti per stare insieme.
Le candele che illuminano la mia stanza sono quasi del tutto consumate, é stato un amplesso lungo, un insieme di passione, amore, tenerezza e dolcezza, ne siamo usciti piacevolmente stravolti entrambi ma non ci siamo ancora addormentati. Ho paura che, se chiudo gli occhi, tutta questa pace e questo amore che provo nel cuore possano svanire all’istante.
Aumenta la stretta intorno alla mia vita, é già la seconda volta che lo fa, forse ha paura che possa scappare via di nuovo. Ma non scapperò più, ormai ho voltato pagina, sono come un libro bianco, devo scrivere l’inizio della mia nuova vita.
E il mio inizio sei proprio tu Severus Piton.
- Ho bisogno di un’assistente. – dice all’improvviso interrompendo il silenzio che c’era nella stanza.
Mi sollevo puntellandomi su un gomito e lo guardo.
- Tu non vuoi mai assistenti. – ribatto sorpresa.
Anche lui si alza su un gomito e diminuisce la distanza tra le nostre labbra.
Resisto alla tentazione di baciarlo e continuo a guardarlo confusa.
- Se tu vieni a Hogwarts come mia assistente puoi lavorare e studiare nello stesso tempo e Minerva non avrà nulla da ridire su di noi.
Sorrido sfiorandogli appena le labbra.
- E’ bello...
- Il mio ingegnoso piano per aggirare le regole della scuola?
- Sentirti parlare di noi. – gli rispondo spostandogli una ciocca di capelli neri che gli era ricaduta davanti al viso.
- Mi sentirai spesso parlare di noi... ovviamente non davanti agli studenti.
- Non avevo dubbi. – sorrido divertita – Non potrei mai permettere che la tua reputazione di uomo di granito vada in mille pezzi solo per una donna.
Mi abbraccia e torna a sdraiarsi con me sul suo petto.
- Non sei una semplice donna. –dice baciandomi una tempia.
- E’ bello sentirti dire anche questo. – sospiro disegnando dei cerchi con un dito sul suo petto.
- Stai bene Hermione? – mi chiede improvvisamente preoccupato.
- Sto più che bene Severus... sono felice.
- Nessun ripensamento?
- Assolutamente no.
- Perfetto.
Restiamo ancora un po’ in silenzio, mi accarezza lentamente la schiena mentre io ascolto i battiti del suo cuore.
- Ora cosa facciamo Severus?
- Ricominciamo da capo...- sussurra accarezzandomi i capelli – insieme.

FINE
Elena
   
 
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