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Autore: SC_Swami    27/09/2011    2 recensioni
Selene, a corto di soldi, e innamorata del suo capo Luke, conosce una bella ragazza che le propone di fare una pubblicità televisiva per guadagnare qualche spiccio. Ma qualcosa di quella strana donna la attira particolarmente. Si ritroverà presto a combattere in un triangolo amoroso senza via d'uscita. Chi sceglierà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sconvolgimenti

 
 
< Dove credi di andare signorina!? > L’uomo fermo sul pianerottolo trattenne Emily forte per un braccio.
< A casa. > rispose lei dura.
< Nella mia casa vorrai dire. > Lo sguardo severo su quel volto. La bruna ne rimase spaventata ma non si lasciò intimorire.
< Ufficialmente… > ironizzò.
< Ufficialmente… sono tre settimane che aspetto che tu mi paghi l’affitto e tu trovi sempre qualche scusa per rimandare. Allora? Dove sono i miei soldi? >
< I suoi soldi arriveranno presto. Per pagare la vostra somma devo racimolare minimo due stipendi mensili. Il locale dove lavoro sta andando a rotoli e fanno ritardo nel pagare anche me. Mi dispiace ma le toccherà aspettare un altro po’. > Spiegò ferma.
< Oh no, non aspetterò più. Dammi quello che hai, sgombera la stanza e vattene. >
A Emily crollò il mondo sotto i piedi.
< Sta scherzando spero. >
< Niente affatto. Voglio che liberi l’appartamento entro due giorni e vai via. Sei una pessima inquilina. Paghi costantemente in ritardo..- >
< Sì ma pago! > sbottò irritata.
< Fai sempre tardi la sera. E ti porti continuamente persone diverse, anzi ragazze diverse a casa! Ne cambi una ogni due giorni! >
< Come si permette di intromettersi nella mia vita privata! Quello che faccio e chi mi porto a letto non le deve interessare minimamente! >
< Invece mi interessa eccome. La casa è mia. Gliela affitto io. La deve sgomberare. La discussione è finita. > concluse, sbattendole la porta in faccia.  
  
Merda. Pensò subito la ragazza.
E adesso come la mettiamo?
 
Si ricompose come poteva e iniziò a salire le scale.
Infilò le chiavi nella porta ed aprì.
Un delizioso profumo di curry la avvolse totalmente.
Si era completamente dimenticata di quali fossero i buoni profumi e la buona cucina.
Non che non sapesse cucinare, anzi. Semplicemente però odiava farlo per se stessa. Stando costantemente fuori casa poi era più propensa ad andare avanti a merende. Da sola non si divertiva. Se doveva cucinare, lo faceva per qualcuno. La cucina è amore, e lei ne usufruiva per fare colpo solo sulle persone a cui teneva davvero.
Tra queste di sicuro non c’era se stessa.
 
Cominciò piano a seguire il mitico profumo. Non fu difficile capirne la provenienza.
Quello che il proprietario si ostinava a chiamare ‘appartamento’ in realtà era un bugigattolo orribile e puzzolente, di dimensioni minime.
Pensandoci non era un’idea così malvagia quella di cambiare aria, ma questo solo se avesse avuto il tempo necessario per trovare un altro posto dove vivere.
Per la fretta di andare via si sarebbe sicuramente trovata in un bugigattolo peggiore. Ne era certa.
 
Una testolina bionda si affacciò dal piano cottura e la salutò calorosamente.
Emily le sorrise leggermente di rimando.
< Sentito che profumino? > Chiese la ragazzina, armeggiando con destrezza sui fornelli.
< Davvero ottimo. > rispose secca, domandandosi intanto cosa ci facesse quella ancora lì.
L’altra se ne accorse subito.
< Qualcosa non va Ems? >
< Tutto liscio… solita schifezza di vita… dolcezza. >
 
Qual era il suo nome?!?!?
 
< Immagino… senti volevo proporti una cosa… so che ci siamo conosciute da poco… ma provo qualcosa di serio per te… >
Emily sbiancò. Le brutte notizie non vengono mai da sole eh? Si portano sempre la coda.
< Dato che mia madre non trova normale la mia natura, pensavo di venire a star qui da te per un po’… >
< Mi dispiace deluderti piccola, ma sono appena stata sfrattata. >
La bionda rimase attonita.
< Sfrattata? >
< Proprio così. Il proprietario ha deciso bene di cacciarmi. >
< Oh beh ci arrangeremo dai… troveremo qualche altra cosa… > disse speranzosa.
< Non sono il tipo da relazione fissa. Non sono il tipo da… amore. > pronunciò quella parola con disprezzo tale da far rabbrividire la biondina.
< Ma… ma… >
< Niente ma… mi dispiace. >
La ragazza già in lacrime afferrò velocemente la giacca e si affrettò all’uscita.
< Stronza. > mormorò prima di uscire, sbattendo la porta.
 
< Non sai quanto… > sbuffò Emily.
 
 
************
 
 
 
< A più tardi amore. > Luke scoccò un bacio alla sua bionda, che lo guardò soddisfatta.
< A più tardi. >
Scese dall’auto del ragazzo e si avviò verso il Location.
 
Jeff Staley era sempre lì in piedi sulla porta, come ogni mattina, ad aspettarla e a constatarle il ritardo giornaliero.
< Oggi sono venti minuti signorina. >
< Mi scusi signor Staley, abbiamo trovato molto traffico. >
< Prima o poi prenderò provvedimenti! > urlò l’omone con foga, guardandola allontanarsi.
Selene indossò il camice e si mise al suo posto, dietro il bancone.
Trovò seduto ad aspettarla un sorridente Richy.
 
< Il tuo ragazzo è adorabile. > esordì scambiando con la ragazza un’occhiata furtiva.
< Già. Adorabile. > asserì.
< Davvero adorabile. > ripeté lui.
< Tanto… troppo adorabile. > disse sconfitta.
< Cosa stai dicendo Sel! State da due mesi insieme e già ti sei scocciata? > investigò, alzando smisuratamente un sopracciglio.
< Non dire stronzate! Dico solo che è adorabile… all’estremo. Ma è anche pieno di sé… un egocentrico allo stato puro e… - >
< Ecco adesso inizi a giustificarti dando a lui dei difetti, forse veri forse inventati, solo perché… - >
< Shh! > lo zittì. < Smettila di dire queste stupidaggini! Anzi smetti di parlarmi, il capo sta iniziando a guardarmi seriamente male. >
La ragazza prese nervosamente una crostata, la divise a metà e ne porse un pezzo al ragazzo.
 
< Ti manca vero? > chiese dopo poco, serio.
La ragazza si bloccò.  Gli diceva sempre che non doveva nominarla. Che non doveva ricordargliela. Mai.
E invece lui lo faceva, puntualmente.
< Devi finirla con questa storia. > lo guardò negli occhi.
< No. Non la finisco. Le cose sono andate a rotoli da quel giorno. Dal giorno in cui avete finito di girare e non l’hai più vista. Non ti riconosco più Sel. Ti perdi nei tuoi pensieri, ti assenti totalmente. Stai con Luke, ma pensi ancora a lei. >
< Cosa ne vuoi sapere tu? Cosa? Spiegamelo. Non sai nulla. Va via! > sbottò, tentando di non urlare.
< So molto più di quanto tu non pensi di sapere. Me ne vado tranquilla. Ho la coscienza pulita. >
 
 
 
**************
 
 
 
Chi crede di essere quella? Sono io il capo. Sono io quello che decide. Lei è solo una stupida impiegata. Una mia sottomessa. Dovrebbe stare ai miei ordini, rispettare le mie regole, e magari darmela anche di tanto in tanto. E invece arriva costantemente tardi, si porta dietro da un mese a questa parte quel bamboccione boccoluto da quattro soldi e pretende anche di essere sempre perdonata.
Almeno prima c’era quella ragazza misteriosa ad accompagnarla… quella si che era un bel bocconcino. Erano adorabili ed estremamente eccitanti da vedere. Invece adesso c’è quello.
Femmine… chi le capisce.
 
< Oggi sono venti minuti signorina. > gli disse digrignando i denti.
< Mi scusi signor Staley, abbiamo trovato molto traffico. >
 
Molto traffico eh? Stronzate! Prima o poi ti butto fuori!
 
< Prima o poi prenderò provvedimenti! > gli urlò dietro.
Osservò i suoi movimenti sicuri e non poté che esserne dannatamente infastidito.
 
Oh ma guarda, adesso si mette anche a litigare con la clientela.
Chi diavolo è quella checca poi? Che schifo.
Adesso basta! Mi ha scocciato! Ha superato ogni limite!
 
< Thikin. Nel mio ufficio. Subito. >
 
 
***************
 
 
< Thikin. Nel mio ufficio. Subito. >
 
 
< Vattene! > Richy la guardò inorridito.
< Che aspetti? Muovi il culo e vedi che vuole quel pervertito. >
La ragazza lo guardò omicida, poi si mosse velocemente verso il retro del locale.
Si girò solo un secondo verso l’amico che con la bocca gli mimò quello che sembrava un ‘non farti licenziare ’.
Le prese il panico al solo pensiero.
Non doveva succedere.
Entrò nell’ufficio di Jeff ancora con un cipiglio arrabbiato per la discussione appena conclusa con Richy.
La cosa non fu molto gradita dal suo capo.
 
< Mi scusi Mylady se ho osato disturbarla. > disse sarcasticamente questo.
< Cosa c’è signor Staley. >  chiese con non molta cortesia.
L’omone sgranò gli occhi, scioccato.
< C’è… che sei licenziata. >
< Cos… cosa? Non può licenziarmi… >
< Si che posso mia cara Thikin. Hai infranto una moltitudini di regole, è arrivato il momento di pagarne le conseguenze. >
< Ma… ma… >
< Nessun ma. Togliti quel camice e non farti più vedere, se non per portare e non rubare soldi. >
La ragazza si sbottonò il camice e glielo sbatté in faccia.
< Sa… colgo l’occasione per dirle che lei è una persona orribile, un fallito. Io non le ho rubato proprio niente! Mi sono ammazzata di straordinari perché il suo stipendio è una vera miseria! Si vergogni! >
 
Sbatté violentemente la porta alle sue spalle. Poi tornò indietro.
 
< Un'altra cosa! Lei è un depravato! Ringrazi che non l’abbia denunciato per tutte le volte che ho dovuto subire i suoi sguardi da pervertito! Spero di non vederla mai più! >
 
Uscì soddisfatta. Un peso se l’era tolto dal cuore, ma inevitabilmente ne erano ricaduti altri mille sulle sue spalle.
Guardò priva di alcuna nostalgia il bancone.
Solo dopo pochi secondi si rese conto.
Il bancone. Il bancone era vuoto. Non c’era nessuno ad aspettarla.
Richy.
Aveva litigato con Richy.
L’aveva cacciato di malo modo solo perché quello gli aveva detto… gli aveva detto la verità.
Quando l’avrebbe finita di cacciare le persone dalla propria vita solo perché più sincere di quanto lei non fosse con se stessa?
 
Basta.
 
Crollò, iniziando a piangere e correndo fuori dal locale.
 
E ora?
 
 
 
Continua…
  
 

Angolo Autrice
 

Bene bene bene. Ce l'abbiamo fatta! Scusate il terribile ritardo con cui sto pubblicando... ma sono una povera piccola liceale indifesa in balia di creature mitiche chiamate comunemente 'professori'. 
Il capitolo non è molto lungo, ma segna due concrete svolte. (Povere le mie cucciole T.T)
Sul fronte sentimentale va moooolto male... ma miglioreranno le cose ;)
Mille grazie per i lettori che continuano a seguirmi e per le recensioni ricevute. (Per voi sempre tanto tanto ammmore!)

Fatemi sapere la vostra! ( E permettetemi un grandissimo Forza Napoli! Mai inadeguato.)

Love to anyone!
Stefy.




 
 
 
 
 
   
 
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