Macciao! Questa settimana è proprio volata.. o.O Bene, non mi dilungo in chiacchiere.. vi lascio al Meredith ed alla sua compagna di stanza! ;) BACIIIIII!
SECONDO CAPITOLO.
Avevo trascorso il fine settimana più deprimente di tutta la mia vita. Andando a delle stupide feste con i miei genitori. Solo noi tre, dato che mio fratello era partito per andare a New York. Non che fosse una cosa negativa, ma di solito, in quelle noiosissime feste, andavamo d'accordo, ci ubriacavamo insieme e magari riuscivamo anche a scroccare qualche sigaretta da altri ospiti. Ma questa volta no. Dovetti subire tutte le inutili tiritere delle amiche di mia madre, su quanto fossi bella, magra, intelligente.
“Oh, Mayra, deve essere una soddisfazione averla come figlia”
“Si Samantha non immagini nemmeno. E' un modello da seguire”
Mi sarei voluta sparare in bocca, in modo da far volare tutti i pezzettini del mio cervello in aria e sugli abiti super costosi ed eleganti degli invitati. Però, dopo la mia morte, dovevo uscire dal mio corpo, stile il film Ghost, e godermi la scena, sarebbe stato molto divertente.
Per
fortuna, però,
ero tornata al campus, quindi, era ricominciata la mia vita. Lezioni,
studio, prove con il gruppo, feste, alcool, e sesso. Beh, questo
forse dovevo toglierlo dalla lista, dato che mio padre mi aveva
proibito di vedere John.
Maledetto Sam. Sì, il nome di mio
fratello era Sam, diminuitivo di Samuel.. Era tre anni più
piccolo
di me, aveva perso un anno al liceo, sarebbe dovuto entrare al primo
anno di college.. ma parlando con i miei genitori, era arrivato alla
conclusione, che era troppo cretino per studiare, quindi.. pensava di
trasferirsi a New York. Lavorare lì come qualcosa, forse
cameriere
all'inizio, e poi realizzare il suo grande sogno. Nessuno sapeva di
che sogno si trattasse, ma tutti gli avevamo detto che di solito,
ogni essere vivente, per avverare il suo più grande
desiderio, si
era trasferito a Los Angeles. E lui invece, stava facendo il
contrario. Contento lui.
Studiavo in uno dei tanti college di Los Angeles, uno dei tanti college chiamato Berkeley. Niente di speciale.. un enorme edificio situato in mezzo al verde, sulle colline di Oakland di fronte alla Baia di San Francisco. Adoravo quel posto, profumava di fiori, alberi, natura. Il mio habitat. E poi era lontana da casa, quindi meglio di così, si moriva. Condividevo la camera con Annalyne, o meglio detta Anne.. la batterista della band. Una pazza scatenata. Capelli corvini corti, occhi azzurro cielo. Magra da far paura, ma con una forza allucinante. Ed era incredibilmente brava. Muoveva le bacchette con una velocità assurda, per non parlare della sua musicalità. Era la migliore, in fondo era lei che aveva messo insieme il gruppo, e che ci teneva uniti nonostante i piccoli litigi. Poi c'era il suo fidanzato, Andrew, simpatico e piuttosto carino. Un genio con la chitarra, sia elettrica che classica, aveva anche una bella voce, ecco perchè, ogni tanto, duettavamo insieme. Con loro due andavo molto più d'accordo rispetto che con Christine e con Morgan. Sorelle gemelle, suonavano rispettivamente il basso e la tastiera. All'inizio era impossibile distinguerle.. poi capii cos'è che le differenziava. Oltre il neo che aveva Christy sopra il labbro superiore, quasi invisibile, e il colore dei capelli. Una neri e l'altra castano scuro. Ok, differenze inutili, ma loro lo sottolineavano mille volte al giorno.. Insomma la differenza sostanziale stava nel carattere. Morgan, era insopportabile. Avete presente le cheerleader fighette dei film o telefilm? Quelle super belle, super magre, super stronze, e super idiote? Esatto. Lei era una di quelle. Solo che invece di essere bionda, era mora.. scusate, castano scuro. E non era tanto idiota, aveva degli ottimi voti, ed era piuttosto brava con la tastiera. Ma non la sopportavo lo stesso.. andava d'accordo con mia madre. E come non farlo, se avevano lo stesso carattere?Christine era più normale, meno insopportabile, meno stupida. Anche lei, un talento nel suonare il basso. Insomma, eravamo una band super talentuosa, con la voglia di sfondare, di diventare famosi, e di far conoscere al mondo le nostre idee, attraverso la nostra musica.
-E' tornata la principessina di Los Angeles..- Ero sdraiata sul mio letto, intenta a leggere gli appunti delle lezione di quel giorno, quando Anne era entrata in stanza, lanciando la sua roba per terra, e lanciandosi su di me. -Mi sei mancata tantissimo.. Ed io, dimmi un po', ti sono mancata?-
-Sì. Tanto quanto l'aria in questo istante..- Per fortuna si tolse, prima che morissi per asfissia.. E ridendo si stese al mio fianco, cominciando a farmi il terzo grado sul mio fine settimana. -Ti avrò detto un centinaio di volte, che quando torno a casa non esco mai-
-Ma vivi a Los Angeles, la patria della gente famosa.. Perchè ti ostini a non uscire?-
-Perchè tutti i miei amici studiano in altre città, ed io sono l'unica che ogni tre fine settimana torna a casa.-
-La prossima volta vengo con te, ed andiamo a caccia di vip.-
-Sì come no. Sai che le mie cugine, che vivono a Forks ne hanno incontrato uno, ed escono con lui.. cioè, sono amici.. perchè lui si è fidanzato con una loro amica..-
-Forks? Quella schifezza di paesino dove piove sempre vicino Washington?- Mi chiese, sbalordita...poi si fece pensierosa, segno che stava architettando qualcosa.. -E chi sarebbe costui?-
-Il pianista.. Edward Cullen. Lo hai sentito nominare no?- Annuì con la testa.. -Il punto è che, c'è più probabilità di incontrare qualcuno di famoso e importante fuori di qui, che a Los Angeles stesso.-
-E va beh, ma tu mica sei a Los Angeles in questo momento..- Assottigliai lo sguardo.. -Infatti hai appena incontrato me.. La batterista più brava e famosa di tutti i tempi!-
Scoppiai a ridere, seguita a ruota da lei, e la buttai giù dal mio letto, mandandola a quel paese.
Il tempo di studiare era finito, anche perchè, con lei in camera, era impossibile farlo.. e così mi misi al pc, controllando email, collegandomi su facebook e poi anche su twitter. Dovevo portare avanti la mia nuova professione.. La stalker no?
Leggevo i tweet dei miei follower, quando mi resi conto di avere un messaggio privato. Cominciavo proprio bene..
Chissà da quanto tempo è lì. Magari è un qualcosa di benvenuto e io me ne accorgo solo dopo quattro giorni. Io e la tecnologia.. sorelle..! Sorrisi scuotendo la testa ed aprii la busta, restando paralizzata.
Se
è uno
scherzo, non è per niente divertente..Davanti i
miei occhi, un
messaggio privato di Ian Somerhalder. Diceva che non era lui su
facebook e che era davvero un fake, che mi ringraziava per averlo
avvertito, ero stata molto gentile.. e furba a non cascarci. Che
questa volta dovevo crederlo, perchè era davvero lui, e che,
contatto vero o falso su facebook, inviti a cena o no.. la fila di
ragazzine a voler uscire con lui ce le aveva ugualmente.. Ovviamente
c'era una risata a finire il messaggio, oltre a “Kisses,
Ian.”
Non so quante volte lo rilessi. Mi sentivo come una bimba
dell'asilo che veniva guardata per la prima volta da un bel bambino
con gli occhi grandi. Mh, in effetti era successo a me.. quindi la
cretina che si emozionava per niente, ero io?
-Dovresti scrivergli qualcosa- Avevo fatto leggere il messaggio ad Anne ed Andrew, e proprio lui era convinto che dovevo rispondergli.. -Dai, non guardarmi così.. Rifletti, lui è un attore famoso, con mille impegni. E' normale,che della gente stupida costruisca dei falsi account a suo nome. Tu hai fatto bene a dirglielo, ma, in fin dei conti, a lui che gliene fregava di risponderti?-
Cominciai ad arricciarmi i capelli con il dito.. mio tipico vizio di quando ero nervosa, o sotto esame, o al centro dell'attenzione. Esattamente come in quel momento.
-Io sono d'accordo con Drew. Se l'ha fatto.. se ti ha risposto, ci sarà un motivo..-
-Si.. perchè ha visto la mia foto e si è innamorato di me. Dai ragazzi, smettetela. Queste cose accadono solo nei film, e io, sto per caso recitando in un film? No perchè in quel caso, non avrei questo naso.. avrei le tette più grosse.. molto più grosse, anche una seconda mi andrebbe bene. E soprattutto, non avrei una madre come la mia..-
-Ma potresti avere una Julie Cooper..- Anne, lo disse in tono così strano, che mi fece scoppiare a ridere, e subito dopo lo fece anche Drew. Mentre lei ci guardava stralunata, chiedendoci cosa avesse detto di così tanto strano.
Il momento di ilarità finì subito dopo, perchè dovevamo andare alle prove del gruppo, così mi fiondai in bagno per cambiarmi, e quando uscii, notai i due piccioncini parlare accanto al mio pc, che intanto si spegneva.
-Cosa avete combinato?- Chiesi mentre raccoglievo le mie cose da mettere in borsa..
-Niente, abbiamo spento il pc, e ci scambiavamo parole d'amore durante la tua attesa..- Drew sorrise, e Anne lo abbracciò...assottigliai lo sguardo.. -Questi jeans ti fanno un bel culo..-
-Ah, grazi..- Sorrisi.. -EHI! Non distrarmi. E poi dovresti guardare quello della tua fidanzata, non il mio..-
-Ma io guardo il culo di tutte le ragazze che mi stanno davanti, per poi dire alla mia piccola Anne, che il suo è il migliore..-
Ovviamente non era scusa che poteva reggere, ma mi fece ridere, e per fortuna fece ridere anche la mia amica / compagna di stanza.
In sala prove, c'erano già le due gemelle del destino. Morgan si sgranchiva le dita sulla tastiera.. e Christy collegava il basso alla cassa. Ci scusammo per il ritardo, per fortuna non dissero nulla, per una volta loro erano state puntuali, e noi.. no.
Dopo aver accordato gli strumenti, e sistemato tutto, microfoni compresi. Iniziammo le prove.
Cantare mi faceva stare bene. Mi liberava da ogni preoccupazione. Quell'oretta sul palco era la mia ora di libertà.. potevo fare tutto quello che volevo. Saltare, ballare, sedermi per terra, o prendere uno sgabello. Correre su e giù per raggiungere ogni componente. Non ero me stessa, o forse ero più me stessa di quanto non lo fossi normalmente.
@MeredithSp. AHHAAHA io non sono un pallone gonfiato, sono solo realista!! xD xD
Più guardavo il tweet e più cercavo di capire.. COME DIAVOLO C'ERA FINITO SUL MIO PROFILO UN TWEET DI RISPOSTA DI IAN? E poi fu come rivivere un flashback. Quei due cretini, in piedi accanto al mio pc che si spegneva. Erano stati loro. Avevano scritto loro. E lui mi aveva risposto con tanto di risata. Ok, questo era semplicemente un altro account falso..
No,
no. Ragiona Mer. Pubblica foto
di continuo, scattate dal suo cellulare, non essere pazza e paranoica
come il tuo solito e fare la figura della pirla. Quindi, ricorda la
regola delle due RR.
Respira e rilassati.
-Respira e rilassati.
Gli mandai un messaggio privato, perchè sputtanarlo, o meglio, rendermi ridicola agli occhi di tutto il mondo, non mi sembrava giusto. Gli scrissi semplicemente, che se quello era uno scherzo, cioè, se lui non era il vero Ian, e quello era tutto uno scherzo, era davvero di pessimo gusto.
E
fu incredibile la
risposta che mi arrivò solo dopo 1 minuto.
“Meredith, sono il
vero Ian. E non capisco perchè ti ostini a non
credermi.”
“Perchè è impossibile che tu stia parlando con me”
“Ma
io sono un
essere umano, esattamente come te, che cosa c'è di
strano..”
“Tu
sei Ian Somerhalder.. Attore.. modello..”
“E tu sei Meredith
Spurce.. Scrittrice, fotografa ed aspirante cantante. Mi sembra che
tu sia più famosa di me. xD”
-Che fai?- Anne si avvicinò con il suo solito passo allegro, ovvero quasi saltellando, e con il sorriso stampato sul viso. Sorriso che si tramutò in urlo non appena lesse le parole scritte sullo schermo del mio pc. Io, invece, ero sconvolta. Non sapevo che fare. -Continua a rispondere.. Mer, non fare la stupida, CAZZO!- Mi lanciò un'occhiataccia, e scrisse lei al posto mio..
“Hai ragione.. xD Dovresti essere meravigliato e lusingato.. ti sto rivolgendo parola! Ho così tanti impegni qui a LA, da trovare il tempo di parlare con te..”
“Aspetta, sei di LA?”
-Ti odio.- Glielo dissi, mentre le davo un pugno sul braccio.. le sarebbe spuntato un livido, ma non mi importava, e di certo non importava a lei. Era così contenta di farmi parlare con Ian.. -Hai per caso intenzione di farmi uscire con lui?-
-Sì.. non sono un genio?-
-No che non lo sei.. Quello è... OK MEREDITH RILASSATI E RESPIRA.. Anne, io non voglio uscire con lui..-
-Si invece, avete appuntamento sabato.-
-Coooooooooooooooooooooooooosa?-
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