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Autore: SC_Swami    04/10/2011    2 recensioni
Selene, a corto di soldi, e innamorata del suo capo Luke, conosce una bella ragazza che le propone di fare una pubblicità televisiva per guadagnare qualche spiccio. Ma qualcosa di quella strana donna la attira particolarmente. Si ritroverà presto a combattere in un triangolo amoroso senza via d'uscita. Chi sceglierà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correre

 
 
 
Correre.
La prima cosa, e anche l’unica, che Selene riusciva a fare quando tutto sembrava andare storto era correre. Normalmente le persone usano portare con sé i loro I-pod, con la loro musica, il loro ritmo, battuto sulle loro note preferite. Lei no.
Correva e basta. Correva per sentirsi correre. Per sentire il ritmo dei propri passi sul terreno, per il respiro affannato, il battito del cuore accelerato. Correva per sentire scorrere i pensieri dalla mente, sentirli filtrare sotto la pelle, come il sangue nelle vene. Per liberarsene nel modo più puro possibile. Scandagliandoli, dissenzionandoli, approfondendoli, uno per uno, tutti.
Correva per sentirsi e sentire di esistere.
Sensazioni, emozioni, rimbombanti nella testa al passo col cuore.
La rabbia la spingeva a correre sempre più veloce, la paura faceva altrettanto. Con la tristezza rallentava, e su quel poco di gioia rimasta metteva i fondamenti.
Correva. Correva… o scappava?

C’era ancora il terreno sotto i suoi piedi. C’era ancora. Non doveva perdere la speranza.
 
Il ritmo era frenetico, così come lo scandirsi dei suoi pensieri. Stava sudando tremendamente.
 
Chi sono?
 
Emily.
 
Luke.
 
Richy.
 
La verità.
 
 
Stop.
 
Aveva bisogno di una pausa.
Si ricordò di quella volta che cadde da cavallo. Hope. La sua cavalla preferita. Aveva circa sei anni e la rovinosa caduta le aveva fatto sbucciare entrambe le ginocchia. Ricordò il pianto spaventato con cui si sfogò, tra mille singhiozzi. E sua nonna. Sua nonna l’aveva tirata su dicendole: < Non devi mai farti troppo trasportare dalle emozioni. Prenderebbero il sopravvento e ti farebbero cadere... o cedere. Esattamente come ora. >  
Quelle parole, quella saggezza e quella serenità le erano rimaste impresse nella memoria, indelebili.
Riprese a correre.
 
Testa sulle spalle. Tranquillità. Si va avanti.
 
Era quasi sollevata dall’aver perso il lavoro al Location. Non ne poteva più di quel posto.
Di quell’insopportabile odore di crostate. All’inizio lo amava, ma con l’andare del tempo iniziava a darle il voltastomaco. Insopportabile. Così come il suo maledettissimo capo.
 
Al Perception le cose andavano discretamente, ma Luke le stava continuamente addosso.
Non le si staccava un attimo da quando lavorava al bancone.
La gelosia è una brutta bestia. Ma anche lui sa diventarlo.
Aveva perso già almeno una ventina di clienti per le sue sfuriate.
< Dettagli. > diceva lui. Selene non era tanto d’accordo.
 
La pubblicità aveva fatto abbastanza clamore, dopo due settimane l’avevano censurata, cancellandola dalla televisione nazionale.
Che idiozia. Censurata. Per uno stupido bacio. Dicono che i tempi sono cambiati. Certo.
 
Aumentò il passo.
 
Con i soldi che aveva guadagnato per lo sport era riuscita a pagarsi tre mesi di affitto. Per ora non ci sarebbero stati problemi, ma alla scadenza come avrebbe fatto? Con la paga del Location e quella del Perception insieme non riusciva normalmente a pagare, figuriamoci adesso che aveva perso anche il lavoro. Avrebbe dovuto inventarsi una soluzione.
Magari poteva chiedere a Richy…
 
Richy.
 
Come aveva potuto trattarlo così? Voleva solo aiutarla.
Aveva ragione. Richy aveva sempre ragione quando si trattava di lei.
La conosceva a memoria. Sicuramente meglio di quanto non si conoscesse da sola.
Da sempre le era stato accanto, e l’aveva sempre appoggiata in ogni sua decisione. Sia essa fatta da bambini, come quella di costruire una casetta sull’albero, o da grandi, come l’averla seguita a New York. Un momento le balzò in testa.
< Rimarremo amici per sempre. > Le aveva detto, proprio in quella casetta. Pensò a quanto fosse checca già allora e per un attimo riuscì a sorridere.
< Non ti abbandonerò mai. Te lo prometto. > Quelle parole le rimbombarono in testa per diversi minuti. Cosa aveva fatto lei per meritare una persona del genere?
La bambina capricciosa. La stupida sportiva del liceo, e dell’università.
L’aveva protetto. Questo non le si poteva togliere.
L’aveva sempre protetto e difeso dalle persone spregevoli che lo trattavano male.
 
La paladina della giustizia. Che idiota che ero e che sono.
La divertiva pensarsi tale. Ma molti anni prima. In quel momento riusciva solo ad odiarsi.
Lui le era sempre rimasto accanto. In ogni situazione, bella o brutta che sia.
Lui aveva mantenuto la sua promessa.
E lei?
Lei l’aveva cacciato via, per aver detto la semplice e pura verità.
 
Iniziava ad odiarla. Quella stupida, maledetta, verità.
Perché diavolo era così sfacciata? Lei la evitava accuratamente, e quella puntualmente le sbatteva in faccia tutta la sua casta purezza.
Non la voleva quella verità.
La verità che Luke era davvero un Ken in dimensioni reali. Che per quanto potesse essere carino e dolce, dopo un po’ diventava stressante stargli vicino.
Era fin troppo dolce. Dolce all’inverosimile. E poi tutto quell’egocentrismo. Che cosa odiosa.
Ma poteva mai criticarlo? Proprio lei?
 
Faccio schifo.
Una persona ipocrita, opportunista e falsa come se stessa non l’aveva mai conosciuta.
Era una pessima amica, una pessima amante, una pessima persona.
E perché? Perché non voleva ammettere la stupidissima verità.
 
Diventerò pazza di questo passo.
 
Ricordò le parole di Richy.
< Ti manca vero? >
Che domanda stupida.
Sicuramente lui già sapeva la risposta, e allora perché l’ha fatta?
La odiava. No. Forse le voleva fin troppo bene.
 
Le mancava. Per quanto non volesse ammetterlo, le mancava terribilmente.
Aveva ancora impresso il suo profumo nella memoria. Il suo sapore, indelebile.
Quegli occhi verdi che la scrutavano, e quelle mani avide che le percorrevano il corpo.
 
Ci aveva provato, con tutte le forze. Aveva provato a cercare le stesse sensazioni anche con Luke. Aveva tentato in tutti i modi di dimenticare. Sforzi inutili.
Lei era unica. Lo sarebbe sempre stata.
 
Le gambe le si fecero pesanti, le mani tremavano. Sentiva il cuore scandire il tempo lentamente.
Un senso di vuoto, ma allo stesso tempo di pesantezza.
Si asciugò il sudore sulla fronte.
Aveva bisogno di lei. Del suo respiro, del suo sapore.
Non poteva più semplicemente ricordarlo. Ne aveva l’esigenza.
Era amore quello che sentiva? Quello che le scorreva nelle vene? Quel flusso che respingeva, che circolava a fatica, era amore?
 
L’amore può avere una consistenza?
 
Era lì. Come un virus iniettato direttamente nelle vene.
Ma l’antidoto? Qual era il suo antidoto? 
 
Incapace di fermarlo, e incapace di rimuoverlo.
Esiste una via di scampo?
 
Senza accorgersene si ritrovò a terra. Tutto attorno era appannato. La sensazione di vuoto era più forte, le sue sicurezze erano svanite. Vide un uomo avvicinarsi, aveva un’aria preoccupata.
Stava dicendo qualcosa? Ad un tratto faceva così freddo.
Chiuse gli occhi.
 
 
 
Continua…




Angolo Autrice.

Facciamo crescere un po' questa Selene? Che ne dite? E' arrivato il momento di aprire gli occhi anche per lei U.U Ovviamente non è finita qui... Ma un minimo di riflessione doveva farla questa povera ciccina mia.
Gli altri personaggi non sono presenti, se non nei suoi pensieri in questo capitolo... ma mi farò perdonare nel prossimo mettendoli tutti... o quasi U.U
Grazie a tutti <3
Fatemi sapere la vostra ;)

Soooo much Love!!
Stefy

 
   
 
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