Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: Nefthi    05/10/2011    3 recensioni
La considero una caduta di stile nel senso che mi sono allontanata dal mio amatissimo discorso indiretto in terza persona per provare una forma dialogata in seconda persona (se così il tutto si può definire) e per sviluppare una sorta di conflitto interiore. Non ne sono molto soddisfatta, l'ho postata per sapere se ho commesso un errore nel variare il mio modus operandi (anche se di poco) e poi perché... è una storia catartica visto che è nata dal bisogno di buttare giù l'idea che mi era venuta alle 4 di notte, a mò di sfogo. XD La dedico alla mia comare, momentaneamente assente! ^^ Beh spero che piaccia e che mi facciate sapere se fà così schifo come io penso. :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gast
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: FFVII
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Gioco

 

La bambina correva in quella coltre bianca e guardava con tristezza dei ragazzi che stavano creando un pupazzo di neve.

-Coraggio, chiedi loro se puoi giocare!-. La madre la spingeva leggermente verso i coetanei. Lei vi guardò, supplicandovi di farlo voi al posto suo, ma alla fine annuì convinta e coraggiosamente si diresse verso quel gruppetto.

 

Li vedevi squadrarla dalla testa ai piedi… e come dar loro torto? Lei così unica, così speciale… l’ultima Cetra. Una bambina dalla bizzarra frangia e dagli occhi verdi che brillavano stranamente.

 

Alla fine l’accettarono e lei ne fu felice. I suoi occhi risaltavano nel candore della neve…

 …
 

... come del resto i suoi. Frangia strana, occhi strani… verdi di mako quelli di lui, verdi di Life Stream quelli di lei. Perché così diversi?

Perché lei cercava gli altri, in una spasmodica ricerca che spesso non andava a buon fine; invece lui ricambiava superbo e sospettoso le occhiatacce che gli lanciavano perché, a detta sua, non aveva bisogno di loro. Ma potevi giurare di averlo visto scrutare dei ragazzi giocare con la palla nella piazza con gli occhi ricolmi di desiderio almeno due volte o tre.

 

 

*

 

 

Il primo giocattolo della bambina è stato una bambola di pezza, non molto apprezzata dalla piccola che cominciò a piangere perché voleva il peluche del moguri. Le sorridesti benevolo come sempre e decidesti di accontentare la tua unica, speciale figliuola.

 

Il suo primo giocattolo è stato una spada di gomma. Lui la rigirava fra le mani con vago interesse, probabilmente chiedendosi l’utilità di quel ‘balocco’… ma presto avrebbe capito.

Il secondo dono del piccolo prodigio  è stato una chiave con un biglietto: “fanne buon uso”, regalata proprio da te. Il bambino studiava il pacchettino con sguardo interrogativo. Poi alzò su di te gli occhi ricolmi di ammirazione e ti ringraziò di cuore, lanciandoti uno dei suoi rari sorrisi.

Ma quale sorriso è più importante per te? Quello del bambino o della bambina?














 

NOTE:

Ooooook! Ho anticipato.... e di molto. Motivi: 1) i capitoli da tre.... sono diventati cinque, compreso il preludio. 2) dovrei cercare di scrivere altre ideuzze che mi sono venute in mente. 3) sabato devo partire e vorrei arrivare a postarla tutta , (assenza di tre settimane ç___ç).

Beh.... che dire... spero che piaccia! (sono stanca e sotto shock).


 

 

 

 

 

  
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