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Autore: Akiram_len    05/10/2011    1 recensioni
Sono passati sette anni dallo scontro con i Volturi, e le cose sono andate avanti per la famiglia Cullen, specialmente per la piccola Renesmee, ormai diventata una giovane donna. "La mia vita è perfetta", dice, e per un po' è così, ma non sa che il passato sta per ripresentarsi alla porta, e purtroppo neanche la veggente di casa riesce a vedere in tempo cosa succederà nel loro futuro, sempre se ne avranno ancora uno...
Okay, a questo punto credo di aver detto troppo: se vi ho incuriositi almeno un po', beh, allora non vi resta che iniziare a leggere la mia storia!
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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La nostra vita insieme_capitolo 5 Eccomiiii! Questa volta sono stata puntale, visto? xD
In questo capitolo Renesmee risponderà alla proposta di Jacob, chissà quale sarà la sua risposta... ù.ù
Volevo postare la foto dell'anello, ma non ci riesco...qualcuno può dirmi come fare, per favore? >.< ringrazio anticipatamente che avrà voglia di farlo, ma soprattutto di leggere questo capitolo (...e recensirlo, spero).
E adesso vi lascio a quest'ultimo ;)
Un bacione, Marie_Cullen


Capitolo 5
Risposte

RENESMEE


Rimasi per qualche secondo a bocca aperta, senza sapere cosa rispondere alla domanda di Jake.
Mi aveva chiesto di sposarlo, contro ogni mia immaginazione, me lo aveva chiesto davanti a tutti. Ed io non sapevo cosa rispondere. Vedevo che la sua faccia era preoccupata, sicuramente per la risposta che stava aspettando. La mia risposta.
“Renesmee? Rispondimi ti prego. Mi stai facendo preoccupare! Rispondi. Mi basta un sì o un no. Capirei se mi rispondessi di no, ma ti prego, dammi una risposta“. Jake mi stava implorando di rispondere da qualche minuto. Ma io avevo paura di rispondere, paura di dire quella piccola parola che avrebbe cambiato la mia vita, l’avrebbe sconvolta del tutto, perché l’avrebbe fatto, ne ero sicura.
Guardai negli occhi Jacob, e a un tratto capì che era stupido farlo aspettare, perché era quella che volevo anch’io. Dopotutto saremmo rimasti insieme per l’eternità comunque, con o senza matrimonio, e in fondo convivevamo già da qualche mese, quindi decisi di rispondere alla domanda che mi aveva fatto qualche minuto prima.
“Sì” dissi, senza tentennamenti.
“Sì cosa, sì mi rispondi o sì mi vuoi sposare?” mi chiese, confuso ancor più di prima.
“Sì, ti voglio sposare“. Non appena pronunciai quelle parole, Jacob si rialzò – poverino, era rimasto tutto il tempo inginocchiato – e mi diede uno di quei baci che non ti fanno respirare, ma nel quale si sentivano tutta la gioia e l’emozione che sentivamo. In quel momento nulla avrebbe cambiato il mio stato di beatitudine: lì con Jake che mi baciava e che mi stringeva tra le sue forti e possenti braccia, ero la persona più felice del mondo. Peccato però che quel bacio finì troppo presto, ma restammo a guardarci negli occhi, senza parlare, perché non c’era molto da dire in quel momento.
Lui interruppe per primo il silenzio, dicendomi “Avevo paura che mi rispondessi diversamente. Non sai quanto mi hai reso felice rispondendomi di sì. Sono l’uomo più fortunato della terra, ma che dico, dell’universo“.
“Grazie Jake, non potevi farmi regalo migliore di questo. Non mi aspettavo che mi avresti chiesto di sposarti, almeno non adesso. Sono rimasta un po’ sorpresa, ma alla fine ho capito che non poteva capitarmi cosa migliore di questa. Ti amo come non ho mai amato nessun altro, e questo regalo che mi hai fatto, mi ha reso immensamente felice, felice come non lo sono mai stata“. Lacrime silenziose rigarono il mio volto. Mi nascosi tra le sue braccia, l’unico posto che mi rendeva felice e che mi avrebbe reso felice per l’eternità. Ero in pace, finalmente.
Qualcuno si schiarì la voce - era zio Emmet. Così dovetti staccare gli occhi da Jake, per girarmi verso i miei familiari, che mi fissavano tutti, chi meravigliato, chi niente affatto sorpreso. Tra gli sguardi il primo che vidi e che notai, fu quello di mia madre. Lo notai subito perché nei suoi occhi dorati, vidi gioia, commozione, felicità. Se avesse potuto piangere, sarebbe scoppiata in lacrime. Così mi avvicinai a lei, e la abbracciai forte. Lei ricambiò il mio abbraccio, e mi disse “Grazie bambina mia“.
“Non capisco” dissi confusa.
“Ti ringrazio perché hai reso il mio migliore amico, l’uomo più felice del mondo; ti ringrazio perché rendi Edward e me orgogliosi di te, ogni giorno sempre di più; ti ringrazio perché non so come farei a vivere senza di te, senza la mia bambina. So che sei cresciuta, e adesso ti sposerai, ma resterai per sempre la mia bambina” disse, e vidi di nuovo nei suoi occhi quello che avevo visto poco prima: lacrime trasparenti che non sarebbero mai potute uscire dai suoi occhi e mai rigare il suo viso marmoreo. In quel momento mi resi conto che quelle erano le mie lacrime, che vedevo attraverso i suoi occhi.
Papà ci raggiunse subito dopo che mamma finì di dirmi quelle splendide parole, e mi disse solo “Renesmee, anche per me resterai sempre la mia bambina, e ricorda che per qualsiasi cosa noi ci saremo“.
“Papà, mamma, non so come ringraziarvi. Se non mi aveste messo al mondo, adesso non saremo qui, ed io non avrei mai potuto conoscere l’uomo che amo più al mondo, il mio Jake“. Quando sentì il suo nome, Jacob si avvicinò a me e diede la mano. Poi, rivolgendosi ai miei, disse “Bella, e soprattutto tu Edward, sono felice che avete acconsentito, e che avete mantenuto il segreto durante queste settimane. Non so come avrei fatto senza di voi. Senza i miei adorati suoceri” a quelle parole, Jacob scoppiò in una fragorosa risata, e mio padre rimase impietrito per qualche secondo. Mia madre invece, fece una linguaccia al suo miglior amico, e dopo finimmo tutti con il ridere.
Mentre ancora ridevamo, arrivò la zia Alice - sapevo già cosa voleva. Infatti mi chiese “Nessie ti prego! Ti prego! Ti prego!!!” mi supplicò.
“Va bene zia, organizzerai tu il mio matrimonio, ma! - adesso la supplicai io - ti prego, niente di rosa, almeno al mio matrimonio, ti prego” le dissi.
“Sarà tutto come vuole la sposa, vero Alice?” disse zio Jasper, che arrivò subito dopo la zia Alice.
"Non posso prometterlo, sapete come sono fatta” disse zia Alice imbronciandosi.
“Puoi decidere tutto tu zia, a patto che noi siamo d‘accordo. Ma Jacob ed io sceglieremo la data, gli invitati, e gli anelli, okay? Per te va bene Jake?”.
“Certo. A proposito di anelli, non te l’ho ancora messo alla mano. E non mi hai detto se ti piace o no” mi rispose Jacob, curioso.
“Ma certo che mi piace, che domande sono” gli dissi, e a quel punto Jake mise l’anello al mio anulare sinistro. Era semplice. La facettina era sottile e di argento, e piccoli cristalli erano incastonati perfettamente all‘interno del cuore posto al centro, che pur essendo piccolo, lo rendeva molto raffinato e semplice, era proprio il modello che piaceva a me. Conosceva i miei gusti in fatto di gioielli meglio di chiunque altro.
“Sono fortunato allora, non sapevo se ti sarebbe piaciuto. Edward e Bella dicevano di sì, ma io non ci credevo molto, anzi, speravo che ti piacesse. Ma non ne ero sicuro” disse Jake, che in quel momento aveva preso di nuovo la mia mano tra le sue.
“Non riesco ancora a capacitarmi che ci sposeremo. Che ne dici se ci sposiamo tra un mese esatto? Il 10 ottobre, che ne dici?” chiesi a Jake.
“Per me va bene, sono impaziente di diventare tuo marito e…” non fece in tempo a finire che arrivarono zia Rose e zio Emmet. Quest’ultimo mi prese e mi fece girare su me stessa, per poi farmi finire stritolata tra le sue braccia.
“Oh la nostra Nessie. Finalmente ti sei deciso a chiederlo, ci stavi facendo impazzire. Allora, dove andrete in luna di miele? Sono curioso” domandò a me e a Jacob.
Rispose Jacob “Beh, se Nessie è d’accordo, pensavo di sfruttare i biglietti aerei che ha ricevuto oggi, per Venezia. Che ne dici?” chiese rivolgendosi a me.
“E me lo chiedi anche? Certo che sì! Sai quanto ho sempre desiderato andare in quella stupenda città, e sarebbe fantastico se ogni volta che ci penserò in futuro la ricollegherò alla nostra luna di miele!”.
Non avevo ancora pensato a dove saremmo potuti andare in luna di miele, ma l’idea di Jacob era stupenda!
La serata si concluse poco dopo: il clan di Denali e quello delle Amazzoni si fermarono a casa di nonna Esme, il branco se ne tornò a La Push, e i miei genitori tornarono nella loro casetta nel bosco. Io e Jake invece, rimanemmo un altro po’ nel bosco vicino casa nostra a goderci la tranquillità che emanava, e sotto la luce della luna parlammo del nostro matrimonio, di Venezia, e del dopo...
Dopo più di un’ora la stanchezza della giornata cominciò a sentirsi, e decidemmo di andare a dormire.
Quella giornata era stata lunga e faticosa, piena di emozioni diverse, in cui la felicità faceva da padrone alle altre, ma era stata una delle giornate più belle della mia vita.
Mi addormentai tra le sue braccia ripensando a quello che sarebbe successo da lì a un mese, e guardando la mia mano sinistra, dove adesso c’era l’anello che mi avrebbe legato all’amore della mia vita per sempre.
  
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