Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Naho    10/10/2011    3 recensioni
Osservava la donna riposante nel letto quando sentì bussare alla porta già aperta, si girò e vide una figura minuta che se ne stava rigida a guardarlo, capelli lisci e biondi, occhi azzurri molto stanchi e appesantiti dalla matita nera, il viso bronzeo ricamato sulle guance da delle strane cicatrici, vestito da ragazzo con evidente petto maschile seppur dal viso sarebbe sembrato una ragazza.
"Vediamo come riesci a salvarti se ti ritaglio tutta la faccia come una maschera e te la strappo"
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

† Chapter Two †
Aprì di poco le palpebre intontito, la luce soffusa che gli puntava contro gli procurò un lampo di cecità improvvisa, si parò con la mano e per un attimo pensò di star vivendo uno strano sogno dove veniva studiato dagli alieni , "d-dove sono..?" chiese incerto che ci fosse stato qualcuno che lo avrebbe sentito "ti sei svegliato finalmente, sei svenuto mentre mi stavi parlando Sasuke" rispose l'infermiere occhialuto e sorridente che fece capolino nella stanza con un cellulare in mano "credevo che avresti continuato a dormire all'infinito!" ghignò digitando qualcosa sulla piccola tastiera "ah! divertente!" sbottò il moro mettendosi seduto sul lettino, era così intorpidito da sentire persino i suoni ovattati "cosa è successo?" continuò alzando il volto fisso verso quello dell'altro, "beh.." l'infermiere si avvicinò a lui sedendosi ad una sedia "ti ho visto mentre gattonavi moribondo in mezzo al corridoio pieno di sangue e vomito" rispose pacato mentre legava i lunghi capelli lisci color argento, a quella risposta il moro sgranò gli occhi e in mente gli tornò fulmineo il flashback di tutto l'accaduto, il suo viso diventò un misto tra vergogna e disgusto "non doveva succedere, si è introdotto e ha finito la vittima per colpa di una mia svista" disse amareggiato, Kabuto, l'infermiere, stupito lo guardò "introdotto? chi? sei sicuro di stare bene?" il dottore seppe solo rispondere "eh?" al quale come risposta ottenne solo un "Sasuke, l'hai uccisa tu, non hai preso le tue medicine quotidiane e sei andato fuori di testa, almeno non sei carcerabile perchè ci sono i documenti dove viene descritta la tua malattia e quindi totalmente esonerabile dall'accaduto" 
Rimase impietrito sentendosi sprofondare in un abisso senza fondo.
--
Ore 18,30 p.m.
Una lucente targhetta bianca, contornata accuratamente con su stampata una scritta nera che avrebbe dato una svolta alla sua già pericolante vita: "Psichiatria".
"Non ho intenzione di frequentare queste sedute, non ho immaginato niente di niente!" tirò una gomitata a uno dei due aiutanti che lo tenevano per le braccia "non sono pazzo!" gridò furioso il dottore "guardate i video registrati dalle videocamere, c'è un ragazzo lì, c'è!", un grosso uomo in smoking rigorosamente nero gli si mise davanti bloccandogli la via di fuga "sono stati controllati, fanno vedere chiaramente come uccidi la vittima usando un bisturi, le videocamere non mentono di certo" asserì l'uomo convinto "stai tranquillo, dovrai solo parlare con la psicologa di ciò che pensi sia accaduto e ti prescriverà delle medicine adatte per curare il problema" sentendo questa affermazione il moro balzò lateralmente "non mi drogherete, n'è ora n'è mai!" e corse via dal reparto.
Sfrecciò per i corridoi di tutti e tre i piani furibondo, si levò e gettò nel mentre il suo camice, doveva uscire, ormai dentro l'ospedale aveva tutti contro, ognuno lo credeva pazzo. Scese le scale quasi cascando e uscì dall'edificio il più velocemente possibile, attraversò la strada e ormai senza fiato si fermò di fronte ad un muro "questo non può essere che un incubo" bisbigliò.
La luce del sole si stava lentamente affievolendo dipingendo il cielo di colori caldi, osservava come la sua ombra stava piano sparendo dal muro quando sentì una voce molto familiare, si girò di colpo non vedendo nessuno, radunò le sue forze e corse verso l'angolo della strada e vide una ragazza dai capelli lunghi e biondi che, dietro a un banchino, distribuiva assaggi gratuiti di manju*, sentendo il suo olfatto e appetito che andavano a crescere, si avvicinò incuriosito: "konbanwa signore" sorrise cortese la ragazza "gradirebbe un assaggio gratuito dei miei dolci? dietro di me come può vedere c'è il negozio, quindi se le piacciono può tranquillamente comprarli!" finì calorosa, il moro alzò il viso sorridente, sorriso che da brioso divenì fobico, gli occhi, il viso, le cicatrici, di fronte a lui vi era questa ragazza splendida contornata dai lunghi capelli biondi fermi in due codini, occhi azzurri con matita, pelle bronzea, cicatrici sulle guance, era Lui.
Balzò all'indietro agressivo "tu lurido assassino, sei anche un travestito oltre che un megalomane delle uccisioni in grande!" si mise in posizione di difesa "beh, tu non mi avrai!" la ragazza continuò a mantenere il suo caloroso sorriso che cominciò ad avere un qualcosa di raccapricciante, alzò in alto il braccio dai numerosi bracciali e tutto divenne buio "non ti avrò? adesso giochiamo"
Aprì gli occhi ritrovandosi sdraiato su di un pavimento lucido nero, di fronte a lui degli stivali color terra che gli tirarono bruscamente un calcio nello stomaco e lo fecero rotolare per tre metri buoni, si piegò in posizione fetale cingendosi con le braccia l'addome, l'altro si staccò e buttò in terra le ciocche bionde che teneva come codini piegandosi verso di lui, "chi sei!?" sputò il moro dolorante "io sono qualcosa che non appartiene al tuo mondo" rispose cristallino il biondo "io sono il Diavolo, e tu sei stato preso di mira da esso!" corrugò la fronte e inacidì la voce "e per questo meriti soltanto di morire" gli afferrò la gola con le mani minute alzandogli il volto verso di sè "così adulto e così igenuo" il dottore schiaffò via bruscamente la mano allontanandolo "perchè dicono che l'ho uccisa io, perchè??" gridò "perchè posso assumere l'aspetto di qualsiasi cosa o persona io voglia" sospirò il biondo "pensavo fosse abbastanza ovvio e logico da capire, vedi questo posto? è tutto nero, non vi sono n'è ombre, n'è punti luce, non c'è profondità, altezza, larghezza, oggetti o forme, niente di niente, si chiama Dimension's  Punishment, qui vengono abbandonate le persone che passeranno il tempo restante della loro vita a commiserarsi e quando finalmente giungeranno alla purezza spirituale moriranno di fame, di certo qui non troveranno niente" gignò malefico "e io qui che ci dovrei fare?" sbottò il moro mettendosi seduto, il biondo lo guardò tranquillo "questo posto non serve a niente se non hai mai peccato gravemente nella tua vita, chi è puro riesce a uscire e ad entrare" disse "..quindi?" chiese il dottore, il biondo si alzò in piedi guardandolo dall'alto in basso "così posso prenderti a calci nel culo infinite volte".
*Manju: Sono uno dei tipici dolci giapponesi dalla forma tondeggiante e solitamente serviti accompagnati dal thè verde.

† Chapter Two †

Aprì di poco le palpebre intontito, la luce soffusa che gli puntava contro gli procurò un lampo di cecità improvvisa, si parò con la mano e per un attimo pensò di star vivendo uno strano sogno dove veniva studiato dagli alieni , "d-dove sono..?" chiese incerto che ci fosse stato qualcuno che lo avrebbe sentito "ti sei svegliato finalmente, sei svenuto mentre mi stavi parlando Sasuke" rispose l'infermiere occhialuto e sorridente che fece capolino nella stanza con un cellulare in mano "credevo che avresti continuato a dormire all'infinito!" ghignò digitando qualcosa sulla piccola tastiera "ah! divertente!" sbottò il moro mettendosi seduto sul lettino, era così intorpidito da sentire persino i suoni ovattati "cosa è successo?" continuò alzando il volto fisso verso quello dell'altro, "beh.." l'infermiere si avvicinò a lui sedendosi ad una sedia "ti ho visto mentre gattonavi moribondo in mezzo al corridoio pieno di sangue e vomito" rispose pacato mentre legava i lunghi capelli lisci color argento, a quella risposta il moro sgranò gli occhi e in mente gli tornò fulmineo il flashback di tutto l'accaduto, il suo viso diventò un misto tra vergogna e disgusto "non doveva succedere, si è introdotto e ha finito la vittima per colpa di una mia svista" disse amareggiato, Kabuto, l'infermiere, stupito lo guardò "introdotto? chi? sei sicuro di stare bene?" il dottore seppe solo rispondere "eh?" al quale come risposta ottenne solo un "Sasuke, l'hai uccisa tu, non hai preso le tue medicine quotidiane e sei andato fuori di testa, almeno non sei carcerabile perchè ci sono i documenti dove viene descritta la tua malattia e quindi totalmente esonerabile dall'accaduto" 

Rimase impietrito sentendosi sprofondare in un abisso senza fondo.

--

Ore 18,30 p.m.

Una lucente targhetta bianca, contornata accuratamente con su stampata una scritta nera che avrebbe dato una svolta alla sua già pericolante vita: "Psichiatria".

"Non ho intenzione di frequentare queste sedute, non ho immaginato niente di niente!" tirò una gomitata a uno dei due aiutanti che lo tenevano per le braccia "non sono pazzo!" gridò furioso il dottore "guardate i video registrati dalle videocamere, c'è un ragazzo lì, c'è!", un grosso uomo in smoking rigorosamente nero gli si mise davanti bloccandogli la via di fuga "sono stati controllati, fanno vedere chiaramente come uccidi la vittima usando un bisturi, le videocamere non mentono di certo" asserì l'uomo convinto "stai tranquillo, dovrai solo parlare con la psicologa di ciò che pensi sia accaduto e ti prescriverà delle medicine adatte per curare il problema" sentendo questa affermazione il moro balzò lateralmente "non mi drogherete, n'è ora n'è mai!" e corse via dal reparto.

Sfrecciò per i corridoi di tutti e tre i piani furibondo, si levò e gettò nel mentre il suo camice, doveva uscire, ormai dentro l'ospedale aveva tutti contro, ognuno lo credeva pazzo. Scese le scale quasi cascando e uscì dall'edificio il più velocemente possibile, attraversò la strada e ormai senza fiato si fermò di fronte ad un muro "questo non può essere che un incubo" bisbigliò.

La luce del sole si stava lentamente affievolendo dipingendo il cielo di colori caldi, osservava come la sua ombra stava piano sparendo dal muro quando sentì una voce molto familiare, si girò di colpo non vedendo nessuno, radunò le sue forze e corse verso l'angolo della strada e vide una ragazza dai capelli lunghi e biondi che, dietro a un banchino, distribuiva assaggi gratuiti di manju*, sentendo il suo olfatto e appetito che andavano a crescere, si avvicinò incuriosito: "kombawa signore" sorrise cortese la ragazza "gradirebbe un assaggio gratuito dei miei dolci? dietro di me come può vedere c'è il negozio, quindi se le piacciono può tranquillamente comprarli!" finì calorosa, il moro alzò il viso sorridente, sorriso che da brioso divenì fobico, gli occhi, il viso, le cicatrici, di fronte a lui vi era questa ragazza splendida contornata dai lunghi capelli biondi fermi in due codini, occhi azzurri con matita, pelle bronzea, cicatrici sulle guance, era Lui.

Balzò all'indietro agressivo "tu lurido assassino, sei anche un travestito oltre che un megalomane delle uccisioni in grande!" si mise in posizione di difesa "beh, tu non mi avrai!" la ragazza continuò a mantenere il suo caloroso sorriso che cominciò ad avere un qualcosa di raccapricciante, alzò in alto il braccio dai numerosi bracciali e tutto divenne buio "non ti avrò? adesso giochiamo"

Aprì gli occhi ritrovandosi sdraiato su di un pavimento lucido nero, di fronte a lui degli stivali color terra che gli tirarono bruscamente un calcio nello stomaco e lo fecero rotolare per tre metri buoni, si piegò in posizione fetale cingendosi con le braccia l'addome, l'altro si staccò e buttò in terra le ciocche bionde che teneva come codini piegandosi verso di lui, "chi sei!?" sputò il moro dolorante "io sono qualcosa che non appartiene al tuo mondo" rispose cristallino il biondo "io sono il Diavolo, e tu sei stato preso di mira da esso!" corrugò la fronte e inacidì la voce "e per questo meriti soltanto di morire" gli afferrò la gola con le mani minute alzandogli il volto verso di sè "così adulto e così igenuo" il dottore schiaffò via bruscamente la mano allontanandolo "perchè dicono che l'ho uccisa io, perchè??" gridò "perchè posso assumere l'aspetto di qualsiasi cosa o persona io voglia" sospirò il biondo "pensavo fosse abbastanza ovvio e logico da capire, vedi questo posto? è tutto nero, non vi sono n'è ombre, n'è punti luce, non c'è profondità, altezza, larghezza, oggetti o forme, niente di niente, si chiama Dimension's  Punishment, qui vengono abbandonate le persone che passeranno il tempo restante della loro vita a commiserarsi e quando finalmente giungeranno alla purezza spirituale moriranno di fame, di certo qui non troveranno niente" gignò malefico "e io qui che ci dovrei fare?" sbottò il moro mettendosi seduto, il biondo lo guardò tranquillo "questo posto non serve a niente se non hai mai peccato gravemente nella tua vita, chi è puro riesce a uscire e ad entrare" disse "..quindi?" chiese il dottore, il biondo si alzò in piedi guardandolo dall'alto in basso "così posso prenderti a calci nel culo infinite volte".

 
*Manju: Sono uno dei tipici dolci giapponesi dalla forma tondeggiante e solitamente serviti accompagnati dal thè verde.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Naho