Sto aspettando davanti all’aula di danza classica. Sono serena, non temo più il giudizio delle persone, ora la cosa più importante è diventata questa piccolina. Fisso dal vetro della porta e ripenso a ciò che ho passato in quest’anno. Andrea ed io ne abbiamo passate tante: prima la scoperta della mia gravidanza, poi il suo trasferimento in casa mia, la sua proposta di matrimonio nello stesso giorno delle nozze di mio fratello, e infine, la nascita di nostra figlia. Aveva le lacrime agli occhi la prima volta che l’ha vista. L’ha presa in braccio temendo di farla cadere, o romperla, sembrava stesse tenendo in mano la cosa più preziosa e delicata del mondo: ed era così, mentre me la porgeva per la prima volta, spostando il suo sguardo adorante da lei a me, fissando le sue donne, orgoglioso e commosso.
“Piccola, lo sai che presto dovremo festeggiare la laurea del tuo papà?” le domando, quasi lei potesse veramente capire cosa sia una laurea, a soli due mesi di vita.
La lezione è finita e in breve tempo mi ritrovo attorniata dalle mie più care amiche e dalla mia insegnante, tutte prese ad osservare mia figlia.
“Lei è Giulia - esclamo orgogliosa, presentandola al gruppetto estasiato- il mio Big Bang”.