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Autore: Chanel483    20/10/2011    11 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Davanti alla realtà

L'avevano portata in braccio fino alla torre di Grifondoro, inneggiando a gran voce il suo nome. Lei sorrideva come una bambina, raccontando fase per fase la prova, senza peccare troppo di modestia. “Beh, ho solo usato l'astuzia!”, ripeteva a chiunque le chiedesse come aveva fatto a vincere.

<< Vado a letto >>, sussurrò Agnes, staccandosi dall'abbraccio di James.

<< Di già? >>, le domandò il ragazzo, lasciandola andare contro voglia:<< Sono appena le nove... >>.

La bionda si strinse nelle spalle, fingendo uno sbadiglio:<< Il fatto che non abbia vinto non vuol dire che non abbia comunque affrontato una prova >>, spiegò:<< sono comunque distrutta, tesoro >>, aggiunse chinandosi per dargli il bacio della buonanotte.

Lui ricambiò, ma subito si staccò:<< Sicura che vada tutto bene? >>, domandò poco convinto.

Agnes annuì:<< Certo amore. Ora mi faccio una bella dormita e domani sarò come nuova! >>, annunciò sorridendo:<< Buonanotte >>.

<< 'Notte >>.

Era palese. Aveva mentito.

Ma che senso aveva preoccupare James per nulla? Il problema era suo e suo soltanto.

“Mi sono fatta prendere dal panico”, aveva risposto a tutti coloro – James e Rose compresi – che le avevano chiesto perchè avesse sbagliato mira: “L'agitazione mi fa sempre brutti scherzi”.

E poi ovviamente sei una cretina!

Sfilò i vestiti che indossava dalla gara e si infilò sotto la doccia. La mano con cui durante il pomeriggio stringeva la bacchetta le tremava ancora.

Alla fine non ce l'aveva fatta.

Se sua madre lo avesse saputo avrebbe sclerato; ma lei non era lì. A dire il vero non c'era mai realmente stata, almeno non per quanto ricordasse, almeno non da quando suo padre se ne era andato.

Passò con forza la spugna su ogni centimetro quadrato del suo corpo, cercando di lavare, assiame allo sporco, quel senso di inadeguatezza che le attanagliava lo stomaco.

Non aveva attaccato Rose; non ne aveva avuto il coraggio.

Chiuse gli occhi mentre i capelli le si attaccavano alla fronte ed alle spalle. Cosa le era successo? Perchè aveva lasciato cadere la bacchetta? Quell'ultimo Incarceramus avrebbe potuto essere benissimo parato, ma lei aveva lasciato andare la bacchetta.

Chiuse l'acqua con un colpo secco e si avvolse nel suo accappatoio azzurro.

Tornata nella stanza sentì un rumore strano provenire dalla finestra. La andò ad aprire ed una bella civetta scura planò nella stanza, accomodandosi sul letto di Rose. Agnes richiuse la finestra e le si avvicinò:<< Hei piccola >>, salutò avvicinandosi al piccolo volatile:<< è per Rose la lettera? >>, ai suoi piedi Babi osservava l'animale scodinzolando.

La civetta battè le ali e tese la zampetta. Agnes si avvicinò al comodino dove Helena – l'unica ad avere un gufo – teneva dei biscotti. Gliene tese uno ed in cambio le sfilò la lettera dalla zampa. Con un frollio d'ali l'animaletto scomparve oltre la finestra.

Prese il pigiama e lo indosso. Poi si sedette sul letto e con la bacchetta iniziò ad asciugarsi i capelli, mentre con l'altra mano sfogliava un libro.

Quando Rose entrò nella stanza, circa un'ora e mezza dopo, trovò l'amica addormentata, ed una pergamena ancora sigillata appoggiata sul suo letto. Si mise a sedere e la aprì.

 

Rose,

Ho bisogno di parlarti. Possiamo vederci questa sera? Troviamoci vicino alla statua della Strega Orba alle undici. Perfavore, è importante.

A più tardi, Scorpius

 

Rose guardò l'orologio: erano le undici e trenta passata. Imprecò tra se e , dopo aver recuperato un maglione, corse fuori dal dormitorio femminile e poi dalla torre di Grifondoro.

 

Anche a Serpeverde i festeggiamenti non erano da meno. Jack ed altri si erano intrufolati nelle cucine ed avevano recuperato qualche dolce e diverse burrobirre:<< Ad Annabelle! La regina di Serpeverde! >>, continuavano a brindare, mentre la diretta interessata continuava a ridere insieme a Queen.

<< Sei un genio! >>, disse stampandole un grosso bacio sulla guancia:<< hai salvato la mia prova! >>, aggiunse passandole una bottiglia di burrobirra:<< A Queen! Senza la quale non avrai vinto! >>, brindò mentre tutti intorno a lei iniziavano ad applaudire.

<< Non ho fatto nulla di che! >>, rispose la mora, ravvivando all'indietro i capelli color caramello:<< Alla fine il mio è stato solo un... consiglio >>, spiegò sghignazzando.

Annabelle le prese il viso tra le mani e la costrinse a guardarla negli occhi:<< Queen, ascoltami; non solo mi hai aiutato a vincere la prima prova. Ma grazie a te ho anche battuto Agnes Dollow! Sai cosa vuol dire questo per me? >>, domandò sorridente.

L'altra ci pensò su:<< Una buona cosa? >>, domandò Queen con un sorriso da deficente in viso.

La mora inarcò leggermente un sopracciglio con fare superiore, ma poi sorrise apertamente:<< Esatto, tesoro! >>, esclamò:<< è fantastico. Se non mi avessi detto del... inciuccio tra Scorpius e quella Weasley devo ammettere che non so se me la sarei cavata così bene >>, ammise.

<< Tutto per te >>, rispose la ragazza, mentre la sua mente macchinava già la prossima mossa.

Si guardò intorno; una chioma albina aveva appena attirato la sua attenzione. Seguì con lo sguardo Scorpius che sgattaoiolava fuori dalla Sala Comune e sorrise tra se. Aveva avuto parte della sua vendetta.

 

<< Sei in ritardo >>, fu il saluto del ragazzo quando Rose comparve davanti alla statua della Strega Orba.

Lei appoggiò le mani alle ginocchia, nel tentativo di riprendere fiato:<< Scusa... io... ho letto... adesso la... lettera >>, disse con il respiro spezzato per la corsa.

Scorpius si strinse nelle spalle:<< Non importa. Ho bisogno di parlarti >>, disse facendole strada verso una porticina a pochi passi dalla statua:<< è importante >>,

Rose lo seguì oltre la porta, ritrovandosi in una piccola stanza rettangolare, adibita a ripostiglio:<< Di cosa? >>, chiese facendosi strada tra banchi ribaltati e scatoloni ricolmi di cianfrusaglie.

<< Di oggi. Della prova. Volevo scusarmi con te >>, spiegò Scorpius.

La rossa lo fissò stranita:<< Ma per quanto ne so non sei stato tu ad attaccarmi. È stata Annabelle, no? >>.

<< Si, certa ma... >>, il biondo era palesemente a disagio e continuava ad esservare un punto dietro la testa della ragazza, senza mai incrociare il suo sguardo:<< Lo ha fatto perchè sapeva che io avrei reagito in un certo modo >>, spiegò.

<< Ah si? E come? >>.

Voleva provocarlo:<< Non fare la stupida. Sai benissimo come >>, rispose lui.

<< E invece no che non lo so! >>, rispose lei, alterandosi di colpo:<< Non so proprio niente. Prima passi cinque anni a prendermi ingiro; poi mi attacchi nel mezzo della Sala Grande e durante la punizione per questo atto mi confessi il segreto della tua vita; dopo mi dici che tra noi due quella con i pregiudizi sono io perchè a te non interessano la mia Casa o il mio sangue; tornati dalle vacanze di Natale vengo a dirti che tuo padre e mia madre hanno avuto una storia e tu dici che te lo aspettavi; in più – come se tutto questo non bastasse – senza preavviso una sera arrivi e mi baci; ed oggi questo! Penso che tu mi debba un paio di spiegazioni... >>.

Malfoy rimase a fissarla un paio di secondi mentre riprendeva fiato dopo il monologo, approfittandone per cercare una risposta sensata, che non trovò:<< Beh, nemmeno tu sei stata molto chiara con me >>, la accusò.

<< Questo per il tuo comportamento! >>, si giustificò lei.

Scorpius chiuse gli occhi, combattuto tra il suo cervello – che gli diceva di continuare sulla difensiva – ed il suo cuore – che voleva essere sincero. Optò per la seconda:<< Ascoltami, Rose. Non so bene cosa mi stia succedendo. Io... devi darmi tempo. Per me è tutto così nuovo e... confuso. L'unica cosa che so è che con te mi sento bene e... >>.

Rose non gli lasciò terminare la frase; si avvicinò a lui e gli mise le mani sulle spalle:<< Bene, perchè nemmeno io ci sto capendo più nulla. Ma l'unica cosa che so è che ho un'incredibile voglia di baciarti >>, e, senza indugiare oltre, poggiò le sue labbra su quelle di lui.

Per qualche istante furono entrambi spaesati. In quel momento il primo bacio che si erano dati non contava; tutto inziava e finiva in quell'istante; sulle loro labbra.

Mentre continuavano a baciarsi Rose andò indietro, per potersi appoggiare a qualcosa ma inciampò in qualcosa ed il biondo le crollò addosso:<< Ahia! >>, strillò:<< Diavolo Scorpius, mi stai facendo male! >>.

Il ragazzo fece per alzarsi, ma andò ad urtare contro una pila di scatoloni, che cadendo fecero un rumore infernare:<< Cazzo... >>, imprecò. Nell'intento di rimettere tutto a posto estrasse la bacchetta:<< Cosa ci vuoi fare con quella? >>, domandò Rose.

Malfoy stava per rispondere, ma fu interrotto da qualcuno che aprì la porta. Jonatan, il Caposcuola di Tassorosso, se ne stava imbambolato sulla porta, ad osservare la Weasley sdraiata a terra tra oggetti ribaltati e Malfoy in piedi, con la bacchetta puntata nella sua direzione.

<< Oh cielo! >>, esclamò il ragazzo facendo un balzo indietro:<< Ma cosa...!? >>.

Un miagolio sommesso lo interruppe. Un paio di secondi dopo Missis Purr II – la figlia della Missis Purr originale – irruppe nello sgabuzzino:<< Diavolo... >>, imprecò Rose osservando la gatta che li scrutava muovendo la coda – fosse stata una persona, avrebbe ghignato.

<< Siamo fottuti >>, fu l'educato commento di Scorpius, un secondo prima che anche Gazza soggiungesse.

 

Emily osservò il padre con le labbra arricciate:<< Papi! >>, chiamò la bambina, dimenando le braccia.

<< Si, amore? >>, domandò Ron, inginocchiandosi davanti a lei.

<< Emily vole pappa! >>, esclamò allungando le braccia per farsi prendere.

Ron la sollevò e si diresse in cucina per aprire il frigorifero. La desolazione di un paesaggio quasi completamente deserto, se non per mezzo limone, una cipolla, del latte e delle uova lo investì:<< Hem... Emily, non c'è nulla qui... >>, disse, quasi come se la piccola potesse trovare una soluzione.

Lei strinse forte le braccia al petto:<< Ma Emily a faaame! >>, ripetè alzando il tono di voce.

Ron si grattò il mento, constatando che forse sarebbe stato il caso di farsi la barba, e provò ad aprire un paio di antine, con l'unico risultato di trovare un paio di pacchi di riso e della farina:<< Non c'è nulla... >>, si lamentò di nuovo l'uomo.

<< Mamma può prepaae quacosa! >>, disse Emily.

Ron scosse la testa:<< No, amore mio. La mamma è andata dalla nonna >>.

<< Uffa! >>.

<< E se provassimo a fare... una torta? >>, domandò insicuro:<< insomma, se ce la fa Hermione posso farcela anche io, no? >>.

La bimba battè le mani entusiasta:<< Ti papà! A totta, a totta! >>.

<< E torta sia! >>, annunciò il rosso, mettendo a sedere la figlia al tavolo ed andando a lavarsi le mani.

Emily osservò il padre recuperare uova, latte e farina, un po' dubbiosa:<< Papino... mamma dice sempre a Emiy che non deve cucinare pechè e dificile. Papà o sa fae? >>.

Il rosso gonfiò il petto e rovesciò un po' di farina sul tavolo:<< Emie, piccola mia, tuo papà ha catturato decine di mangiamorte. Fare una torta sarà una passeggiata! >>, disse sicuro, senza sapere quanto si sbagliasse.

Una decina di minuti dopo Ron aveva messo insieme uova, farina e latte e, con l'aiuto di Emily, cercava di far stare insieme il tutto:<< Perchè si divide!? >>, domandò esausto.

Emily ci pensò un po' su, cercando di staccare dalle sue dita quell'impasto giallo e moliccio:<< No o so papà. Forse ai dimetiato qualcosa? >>, chiese.

<< Mmmm... non lo so, cosa ci va nelle torte? >>, domandò osservando la figlia come se fosse una sorta di ricettario.

Lei ci pensò molto intensamente:<< La totta è dolce. Forse o zucheo? >>, domandò con la stessa espressione che aveva Hermione quando cercava una risposta.

Il padre le diede un grasso bacio sulla fronte:<< Tesoro mio, sei un genio! >>, esclamò andando a cercare un contenitore in plastica dura, decorato da fiori colorati e versandone più di metà null'impasto:<< Sono sicuro che ora verrà benissimo! Ricominciamo ad impastare >>.

Passò ancora qualche minuto, in cui Emily strillò e Ron maledì il fatto di non vivere ancora con sua madre, ma alla fine l'impasto aveva assunto uno consistenza quasi accettabile:<< Ora dobbiamo farlo riposare! >>, annunciò Ron.

<< Pecchè? >>, chiese Emily.

L'uomo si strinse nelle spalle:<< Non lo so. Nonna Molly faceva sempre riposare i piatti per un sacco di tempo... >>, disse mentre con un incantesimo faceva levitare l'impasto fino al frigorifero miseramente vuoto.

Quando, un po' di tempo dopo, tornarono a prendere l'impasto, dei minuscoli cristalli di ghiaccio si erano formati nella pasta:<< Dici che è normale? >>, domandò Ron. La bimba si strinse nelle spalle. Andarono a prendere un mattarello e cercarono di stenderla, ma neanche con l'aiuto della bacchetta la pasta sembrava volerne sapere di starsene buona.

Così, spazientito, Ron recuperò una pirofila e vi sbattè dentro il tutto:<< Quanto va in fonno, papi? >>, domandò Emily.

<< Dipende da quanta fame ha Emily >>, rispose l'uomo.

<< Tanta coì! >>, disse la bimba, allargando le braccia il più possibile.

<< Bene, allora la lasciamo poco! >>, disse aprendo il forno ed alzando la temperatura al massimo:<< se mettendola a temperatura bassa deve stare dentro circa venti minuti, così ne bastano cinque, no? >>.

Circa cinque minuti dopo, quando Hermione spalancò la porta, trovò Emily e Ron in cucina. Il tavolo ed il pavimento erano ricoperti di farina e Ron osservava sconsolato la pirofila che teneva tra le mani, dentro la quale stava qualcosa di nero che puzzava di bruciato.

Emily, accanto a lui, sollevò lo sguardo dalla “torta” e guardò la madre:<< Mamma! Andamo a pendee la pizza pe Emily? >>, domandò con sguardo implorante.

Hermione sorrise alla figlia, prima di guardare Ron con rimprovero:<< Cosa sarebbe quello? >>, domandò sconsolata.

Il rosso si grattò la nuca:<< Teoricamente doveva essere una torta. Ma penso di aver sbagliato qualcosa >>, ammise facendo sfoggio di tutto il suo innato intuito.

<< Non lo avrei mai detto >>, commentò la moglie alzando gli occhi al cielo:<< Cosa ci hai messo dentro? >>, chiese.

<< Latte, zucheo, faina e sale! >>, rispose Emily alzando un ditino ogni volta che nominava un ingrediente.

<< Sale? >>, domandò la riccia.

Ron scosse la testa:<< Non sale Emily, era zucchero >>, spiegò.

La piccola scosse la testa:<< No papi. Il baattolo dello zucheo è azzuo. Quello che ai messo tu ea giallo, come queo del sale >>, disse.

<< E perchè non me le hai detto!? >>, le domandò il padre.

Gli occhi di Emily si allargarono di colpo, riempiendosi di lacrime:<< No amore, sei stata bravissima >>, disse Hermione correndo a consolare la figlia:<< è papà che è un po' stupido. Ha anche dimenticato il livito... >>.

Emily battè la mani sorridendo:<< Papà tupido! >>, esclamò.

<< Beh, grazie! >>, rispose Ron fingendosi offeso.

<< Suvvia papà, ammetti almeno di non saper cucinare >>, disse Hermione dandogli un leggero colpo col fianco.

Lui sbuffò:<< Non è che non so cucinare! È colpa di Emily che non è una buona cuoca >>, rispose.

<< No è veo! Emily è una bava cuoca! >>, strillò la bambina, dimenandosi tra le braccia della madre.

Hermione, già pronta a zittire i due, fu distratta da un frollio d'ali proveniente dalla sala:<< C'è un gufo >>, annunciò andando verso il salotto, dove trovò un gufo dal piumaggio scuro. Era appollaiato sulla mensola del camino e tendeva una lettera con il sigillo di Hogwarts:<< Oh cielo! >>, esclamò la donna, preoccupata per Rose.

<< Che succede? >>, chiese Ron raggiungendole nella stanza.

<< è una lettera da Hogwarts! >>, spiegò Hermione con voce acuta:<< Ieri c'era la prima prova! Rose potrebbe essersi fatta male! >>, aggiunse vedendo che il marito non reagiva.

<< Allora che aspetti? Leggila >>, le disse prendendole di mano Emily ed andandosi a sedere sul divano, mentre il gufo – terminato il suo compito – spariva su per il camino.

Hermione strappò la lettera e, dopo essersi accomodata vicino al marito, iniziò a leggerla. Quando sollevò la testa, il suo sguardo era cupo, ma non preoccupato. Per lo più sembrava infuriata:<< Non si è fatta male. La McGranitt ha chiesto un colloquio con noi. Rose ha combinato un'altro dei suoi casini >>.

 

<< Mamma! Aspetta... >>, chiamò Rose, rincorrendo i genitori per il corridoio.

Hermione si voltò, osservando la figlia con freddezza:<< Rose Weasley, per Morgana, cosa hai combinato!? >>.

Istintivamente la rossa fece un passo indietro, agitata:<< Hem... ciao mamma, ciao papà >>, disse cercando di prendere tempo, mentre il padre sollevava una mano nella sua direzione in segno di saluto:<< Io... >>, fu interrotta da un rumore di passi.

Alle sue spalle comparve la sagoma di Scorpius Malfoy; anche lui – come lei pochi istanti prima – correva verso l'ufficio della preside:<< Rose >>, salutò appena si fu fermato, facendo correre il suo sguardo preoccupato verso Ron, che lo fissava con odio.

<< Scorpius! >>, chiamò qualcuno.

Tutti si sporsero alle spalle di Ron ed Hermione, per vedere salire da una rampa di scale un uomo dai capelli chiarissimi ed una donna stretta in un mantello blu:<< Dr-draco? >>, domandò Hermione, sbattendo le palpebre.

<< Granger! >>, rispose lui, osservando la donna stupito; poi il suo sguardo corse al rosso da parte a lei :<< Weasley... >>, lui non rispose.

Rose e Scorpius si scambiarono un'occhiata preoccupata.

Astoria, incurante di tutto, si fece avanti con la mano tesa, coperta da un guanto di seta scura:<< Ovviamente Draco vi conoscete, ma io non ho mai avuto il piacere. Astoria Greengrass; sono la madre di Scorpius >>.

Hermione ricambiò la stretta:<< Piacere, Hermione. Sono la madre di questa sconsiderata >>, spiegò tirando Rose per una manica:<< mentre lui è mio marito, Ronald >>, il rosso sfiorò appena la mano della donna, prima di tornare a stringere i pugni ed osservare Draco con astio.

Astoria spostò lo sguardo tra i due uomoni, che si squadravano con disprezzo:<< Saliamo? >>, domandò osservando Hermione, che al contrario di lei, più che stupita, sembrava rassegnata.

La donna annuì e, dopo aver detto ai gargoyle la parola d'ordine che la McGranitt le aveva scritto, salì le scale affiancata da Ron e seguita dai coniugi Malfoy. Rose e Scorpius chiudevano la fila. La ragazza lanciò un'occhiata al serpeverde come a chiedere: “Che facciamo?”, il biondo si strinse nelle spalle, ma allungò una mano fino a sfiorarle il braccio, poi la fece ricadere.

<< Avanti, avanti >>, li invitò la preside, dopo che Hermione ebbe bussato.

<< Buongiorno, professoressa >>, salutarono tutti e sei. Anche gli adulti sembravano ancora intimoriti dal cipiglio severo della vecchia preside.

<< è un piacere rivedervi >>, disse rivolta ai suoi vecchi studenti, facendo comparire con un gesto della bacchetta sei sedie rosse ben imbottite.

L'unica a rispondere, mentre si metteva a sedere, fu Hermione:<< Anche per me è un piacere, professoressa. Anche se avrei preferito rivederla in circostanze più piacevoli >>.

La preside annuì:<< Non potrebbe trovarmi più d'accordo >>, assentì:<< purtroppo mi sono veduta costretta a chiamarvi qui perchè la situazione tra i vostri figli si sta rivelando ancora più tragica di quanto pensassi ad inizio anno >>.

La riccia annuì:<< Sono così spiacente, professoressa. Sono sicura che Rose sia pienamente consapevole dei suoi errori ma... esattamente cosa è successo di così preoccupante da richiedere il nostro intervento? >>.

La donna passò lo sguardo su tutti e sei i presenti, soffermandosi su ogniuno per non più di due minuti:<< Il punto è >>, spiegò infine:<< che il loro antagonismo ha ormai superato i limiti accettabili e la situazione è pienamente fuori controllo. Durante la prova di ieri la signorina Weasley è stata colpita da un'incantesimi di del signor Malfoy e... >>.

Scorpius interruppe la donna per difendersi:<< Non è vero! È stata Annabelle... >>, disse scattando in piedi, nell'esatto momento in cui Ron urlava:<< Cosa avresti fatto a mia figlia!? >>.

<< Calmo Ron! >>, lo risprese Hermione, poggiandogli una mano sul ginocchio, mentre Draco afferrava il figlio per un braccio e lo rimetteva a sedere:<< Fa silenzio Scorpius e lascia finire la preside >>, disse.

La McGranitt continuò come se nessuno avesse detto nulla:<< Ed in più ieri notte Gazza è venuto a svegliarmi – ad un orario vergognoso – per informarmi che il Caposcuola di Tassorosso aveva trovato i due chiusi in uno sgabuzzino a combattere. Reputo che la situazione sia decisamente grave >>, terminò arricciando le labbra sottili.

Hermione sollevò un sopracciglio e con lentezza esasperante si voltò a guardare la figlia:<< Tu hai avuto uno scontro in uno sgabuzzino, ieri notte? >>, domandò con voce moderata ma sguardo furioso.

Rose era pronta a rispondere, non avrebbe mai detto che in realtà non si stavano... esattamente lanciando contro incantesimi, ma avrebbe comunque trovato una scusa. Aprì la bocca ma fu interrotta dal padre:<< Certo, chissà cosa le aveva fatto Malfoy per farla reagire in questo modo >>, commentò.

Tutti – professoressa McGranitt compresa – si voltarono a fissare Ron con occhi sgranati; il più stupito sembrava proprio Scorpius che continuava a far correre lo sguardo tra padre e figlia, agitatissimo:<< Come, Ronald? >>, domandò Hermione, sperando di aver capito male.

Il rosso si schiarì la gola, messo un po' a disagio da tutti quegli occhi puntati addosso:<< Ho detto che ci deve essere un motivo per cui Rose si è comportata così. Conoscendo il tipo, sicuramente Malfoy l'ha inzigata >>, rispose senza però guardare il diretto interessato, ma puntando gli occhi in quelli grigi di Malfoy Senior.

<< Dimmi che stai scherzando Ron... >>, bisbigliò Hermione in tono supplichevole, dopo aver rivolto alla preside un sorriso di scuse.

Il marito alzò un sopracciglio, sempre senza guardarla:<< Rose mi ha raccontato che lei e Malfoy non sono mai andati d'accordo, che lui l'ha sempre presa ingiro per le origini di sua madre ed anche per la sua casa. E non c'è bisogno che ti ricordi il bel comportamento che suo padre aveva con noi ai tempi della scuola >>.

Astoria prese la parola per la prima volta, in difesa del marito:<< Scusi se mi intrometto, signor Weasley, ma non mi sembra per nulla giusto ciò che sta dicendo. Il contesto in cui voi – noi siamo cresciuti e totalmente diverso da quello che Scorpius e... Rose stanno vivendo. Non ha senso paragonare i comportamenti di mio figlio con la sua a quelli di mio marito con sua moglie >>, disse ricevendo la piena approvazione della McGranitt.

Hermione, che fino ad un'attimo prima aveva continuato ad annuire, pienamente d'accordo, si bloccò di colpo, dopo aver sentito l'ultima frase. Osservò la figlia e poi Scorpius, per poi tornare a rivolgersi al marito:<< Non farti venire strane idee, Ronald >>, lo avverì:<< Come ha detto la signora, le situazioni sono completamente diverse >>.

Le espressioni suoi volti dei presenti, viste da qualcuno di esterno, dovevano essere impagabili. Ron era rosso di rabbia, Hermione bianca come un lenzuolo, Rose e Scorpius continuavano a fissare punti imprecisati della stanza e Draco era palesemente divertito, mentre né la McGranitt né Astoria capivano cosa stesse succedendo.

<< Comunque, quali saranno le punizioni, professoressa? >>, domandò Astoria, interrompendo quel momento di silenzio.

La McGranitt intrecciò le dita sulla scrivania, con sguardo pensieroso:<< Devo ammettere di aver valutato l'espulsione della signorina Weasley dal torneo... >>, sia Rose che Scorpius gridarono un “No!”, ma furono prontamente zittiti dalle occhiatacce dei rispettivi genitori:<< Ma penso che sia una punizione esagerata >>, continuò come se non avessero detto nulla:<< quindi ritengo che sarebbe opportuno che foste voi a scegliere il castigo più adeguato. Calcolando che un'intera settimana a risistemare la biblioteca non è servita a nulla >>.

Hermione nascose il viso tra le mani, sconsolata:<< Oh Rose... >>, bisbigliò con tono deluso.

La rossa si passò una mano tra i capelli; doveva inventarsi qualcosa:<< Ma professoressa... >>, iniziò mentre Scorpius le puntava contro uno sguardo di fuoco:<< non è assolutamente come sembra. Sc-Malfoy mi ha chiamato perchè voleva parlarmi di ciò che è successo durante la gara ed io sono... inciampata in un banco o qualcosa di simile >>, disse cercando di essere il più sincera possibile.

La professore arriciò le labbra ed inarcò un sopracciglio bianco:<< E perchè, se ciò che dice è vero, il signor Malfoy avrebbe dovuto estrarre la bacchetta? >>, domandò.

Rispose Scorpius:<< Volevo illuminare lo stanzino. Era buio e non si vedeva praticamente nulla; volevo solo illuminare la Weasley per poterla aiutare, ma in quel momento è arrivato il caposcuola... >>, spiegò.

Scorpius era una attore palesemente migliore di Rose.

L'anziana professoressa fece passare più volte lo sguardo tra i due, poi poi fissarlo sulla grifondoro:<< é andata così? >>.

Lei annuì:<< Si. Non ci avete dato il tempo di spiegarci... >>.

La McGranitt chiuse un istante gli occhi dietro gli occhiali. Annuì tra sè e poi li riaprì:<< Bene, nonostante questo voi eravate ingiro per la scuola dopo il coprifuoco; perciò toglierò cinquanta punti a testa alle vostre case. E che non mi ricapiti mai più di vedervi nel mio ufficio per questioni di questo genere >>, spostò lo sguardo sui genitori:<< mi dispiace signori, per avervi chiamati qui, a quanto pare, inutilmente >>, si scusò.

Rispose Astoria:<< Non si preoccupi Minerva. Ogni scusa è buona per tornare a fare una visitina ad Hogwarts ogni tanto >>, ammise mettendosi in piedi e sistemandosi il mantello sulle spalle:<< è stato un piacere >>, aggiunse tendendo la mano alla professoressa.

Dopo tutti i saluti i sei si diressero alla porta, ma la McGranitt li richiamò:<< Hem, signora Weasley...? >>.

La donna si voltò:<< Si? >>.

<< Si ricorda, vero, la mia proposta? La cattedra di Trasfigurazione è sempre libera per lei >>.

Hermione sorrise:<< Certo professoressa, le ho detto che avrei preso in considerazione la sua proposta >>.

Lasciarono l'ufficio della preside e mentre scendevano le scale Scorpius sorrise a Rose, lei ricambiò e, quasi senza accorgersene, gli prese la mano.


Dire che questo capitolo è stato sudato è troppo poco. Ci ho messo una vita a scriverlo e non è nemmeno venuto come volevo ._.
Mi prenderei a botte (oppure volendo potreste farlo voi...)
Beh, a parte ciò vi devo un paio di spiegazioni:
Penso sia sottinteso, ma per sicurezza dico che non sono diventata scema di colpo (non che un po' scema non lo sia...) ma quando parla Emily scrivo così perchè ovviamente, avendo tre anni, non riesce ad articolare bene le parole.
Per quanto riguarda la storiella della torta è un po' una stupidata (Ho preso lo spunto da un libro**), ma mi sono accorta che, ogni volta che Ron compare, fa la figura dello stronzo della situazione, così mi sembrava il caso di farvi capire che lui è comunque una brava persona e soprattutto ci tiene alla sua famiglia.
Spero invece che ora le dinamiche degli scontri siano più chiare; in particolare cosa ha fatto Agnes. In ogni caso, per eventuali domande o delucidazioni, non esitate a chiedere :D
Credo sia tutto... Vi ricordi di iscrivervi alla mia pagina di Facebook e ci vediamo al prossimo capitolo ;)
Un bacio, Franci
PS:Se qualcuno di voi fosse interessato è da un po' che pubblico anche un'altra fanfictions: "Se ci fosse un'altra via" (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=746033&i=1). è una Draco/Hermione un po' particolare, mi farebbe piacere ricevere qualche parere in più (;

  
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