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Autore: Kairi Skywalker    22/10/2011    4 recensioni
Dramione. [Timeline: Quarto Anno]
Atto I: Tra sguardi, baci, litigate e prime emozioni ci sono Draco ed Hermione. Lui Serpeverde, lei Grifondoro. Totalmente differenti, incompatibili. Ma se ci si mette in mezzo un progetto di Pozioni in coppia che li costringesse a lavorare fianco a fianco? Due ragazzi all'inizio dell'adolescenza che cercano la loro strada, iniziando un cammino di cui non conoscono la meta.
Hermione venne scossa da un brivido: non le piaceva come la stava guardando. Le faceva quasi paura.
“Ascoltami bene, piccola Mezzosangue: per me quel bacio non ha significato niente”
“Beh, se per questo anche per me non aveva significato. Mi ruga solo che fosse il mio primo bacio e che sia stato tu a darmelo. Mi chiedo ancora perché tu l’abbia fatto” puntualizzò lei.
Lui si fece più vicino e il suo ghigno si allargò “Penso sia colpa degli ormoni”
“Beh, vedi di tenerli a bada i tuoi ormoni”
“Non so se ci riuscirò”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Mancava solo un giorno alla prima prova ed Hermione era più agitata che mai. Per prepararsi alla prova Harry era stato esonerato da tutte le lezioni e si era confinato nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure con Moody. Scese velocemente le scale per raggiungere l’aula di Pozioni nei sotterranei: dalla loro Torre di Grifondoro era un bel tragitto. 
Invece quelle Serpi fanno due passi e sono già arrivati…
Aprì la porta e si mise a sedere come al solito al primo banco, aspettando che Ron arrivasse. Avevano deciso di comune accordo che per quel giorno sarebbe stato lui il suo compagno, dato che Harry era via e Lavanda era ammalata. Diede un rapido sguardo al posto vuoto dove Harry era solito sedersi.
Spero che stia bene…
Piano piano la classe si stava riempiendo e di Ron non c’era traccia. Il ragazzo doveva muoversi o lo aspettava una bella ramanzina da parte di Piton.
“Ehi Granger, Weasley dovrebbe imparare a non far aspettare così una ragazza, non credi?”
Come al solito Draco e il suo immancabile best friend forever Blaise Zabini, si divertivano a stuzzicarla. Era da tutta la mattina che non la lasciavano in pace.
Li ignorò e si voltò verso la porta, vedendo arrivare Ron di corsa.
“Eccoti! Credevo non arrivassi più!”
“Scusa ‘Mione. Dopo pranzo faccio sempre un sonnellino, ma ci pensa sempre Harry a svegliarmi, così…”
“Silenzio!” sbraitò Piton, comparso all’improvviso dal nulla.
Quell’uomo è silenzioso come un serpente! Quando è arrivato???
Il professore sbattè entrambe le mani sul banco dei due ragazzi, facendo sobbalzare loro e le provette.
“Se voi due avete finito di amoreggiare, direi che possiamo iniziare” continuò lanciando loro un’occhiataccia.
Hermione sentì i due Serpeverde dietro di lei esplodere in una risata.
“A proposito: signorina Granger, tu non eri in coppia con Lavanda Brown?”
“Sì, ma la mia amica è malata e Ronald sarebbe rimasto solo visto che Harry…”
“Il signor Potter non deve ritenere le mie lezioni facoltative, oppure adesso che è un Campione TreMaghi si è montato la testa e ritiene che Pozioni sia un corso non alla sua altezza?”
La ragazza abbassò gli occhi, imbarazzata, sentendo ancora le risate di Draco e Blaise.
“Per formare una nuova coppia dovete sempre chiedere prima il mio permesso, intesi? Quindi visto che ci sono così tanti problemi affiderò ad ognuno di voi un nuovo compagno. Malfoy, per esempio. Visto che ti fa tanto ridere questa situazione, che ne dici di fare coppia con Granger?”
Il ragazzo ritornò serio e deglutì lentamente “Ma professore, tutti i progetti li ho fatti insieme a Zabini! Non voglio lavorare con quella mezz--, ehm ragazza”
Piton alzò un sopracciglio, con aria dispiaciuta.
“Penso che il signor Zabini sopporterà l’idea di starti lontano, credimi. E non rimarrà da solo visto che il signor Weasley sarà il suo nuovo compagno”
Draco si alzò riluttante e si scambiò di posto con il rosso.
“Oggi preparerete una Pozione Restringente”
La classe incominciò a sfogliare il libro di testo, ma Piton, con un veloce movimento di bacchetta richiuse tutti i libri. Gli alunni lo guardarono disorientati.
“Visto che oggi sono di buon umore ho deciso che valuterò i vostri lavori. Sono sicuro che tutti abbiate studiato le indicazioni per preparare la pozione e gli ingredienti necessari. Non avete bisogno di consultare il libro. Avete un’ora, buon lavoro!” terminò con un sorriso.
Blaise lanciò un’occhiata disperata a Draco, di solito era lui quello che preparava la pozione. Ron si mise le mani tra i capelli e si mise ad osservare il calderone fumante davanti a lui.
“Beh Granger, vado a prendere gli ingredienti…è una fortuna che ci sia io”
Hermione lo vide allontanarsi per poi ritornare con tante boccette.
Se le rigirò parecchie volte tra le mani, per controllare che ci fosse tutto:
Bruchi, radici di margherita, succo di sanguisuga, milza di ratto, Shrivelfig.
“Che c’è? Non ti fidi?” chiese il ragazzo alzando un sopracciglio.
“Sembra che ci sia tutto…ora Malfoy inizia a tagliuzzare la milza di ratto” disse indicando con un coltello la poltiglia marroncina.
“Non sono il tuo schiavo!”
Hermione sbuffò “Lo sappiamo entrambi: io non ti piaccio. Tu non mi piaci. Ora, visto che purtroppo saremo compagni fino alla fine dell’anno che ne dici di darci una tregua? Almeno qui! Non voglio veder scendere i miei voti in Pozioni perché Malferret non si vuole sporcare le sue manine delicate!”
“Odio doverlo ammettere, ma hai ragione Mezzosangue. Passami quel coltello”
Le loro mani si sfiorarono leggermente ed Hermione sentì come una scossa. Lui la guardò interrogativo ed iniziò a fare a pezzetti la milza.
La ragazza regolò il fuoco sotto al calderone e ci gettò dentro le radici di margherita, per poi ritornare ad impastare i bruchi con alcune foglie di Shrivelfig.
“Le radici devono stare a bollire massimo 10 minuti Granger, attenta”
“Questo lo so. Non c’è bisogno che tu me lo dica”
“Vorrei ricordarti che questa è anche la mia pozione, è naturale che io sia preoccupato che tu rovini tutto” continuò con una punta di sarcasmo gettando i pezzetti di milza nel calderone.
Hermione gli lanciò un’occhiataccia e riprese ad impastare un altro bruco.
Ma come osa? Trattarmi così, quel…quel…
La pozione stava diventando di un color blu-violetto, segno che era quasi pronta. Buttò giù dal tagliere i bruchi e volse lo sguardo verso l’orologio.
Malfoy intanto mescolava in senso antiorario la poltiglia “Prima di versare il succo di sanguisuga dobbiamo aspettare…”
“Due minuti e mezzo. Lo so, lo so…” disse lei scuotendo la testa.
Con la coda dell’occhio  vide che Ron e Zabini non se la stavano passando bene: invece di impastare i bruchi li stavano facendo a pezzetti e, dal colore nero che aveva assunto la loro pozione, Hermione immaginò che le radici erano state bollite per 20 minuti.
Prese la boccetta di succo e gli tolse il tappo.
“Ed ora per finire quattro gocce di succo di sanguisuga…”
“Quattro? Granger, lo sanno tutti che ce ne vogliono 5! Altrimenti l’effetto restringente non è…restringente!”
“Ho detto che ce ne vogliono 4 e…”
“Ancora 30 secondi a vostra disposizione!” esclamò Piton.
Si udì un rumore assordante di provette che si scontravano, calderoni che fischiavano, sedie sbattute e lamentele.
Hermione sentì le mani che le tremavano ed incominciò a versare.
Una.
Due.
Tre.
“10 secondi! 9, 8…”
E quattro.
Appoggiò la boccetta e si asciugò la fronte bagnata per via del vapore emanato dalla pozione. Notò che Malfoy aveva preso in mano la boccetta e ne stava svitando il tappo.
“Non osare!” lo ammonì lei, comprendendo quello che voleva fare.
Lui la guardò e le fece un sorriso sghembo, mentre faceva scivolare una quinta goccia nel calderone.
“E zero! Non toccate più nulla! Ora passerò per i banchi a valutare quello che avete preparato”
“Non puoi averlo fatto…” gli sussurrò piano con tono accusatorio.
“Sembra proprio di sì, Granger. Rilassati, la nostra pozione sarà un successo” continuò lui sedendosi di fianco a lei, incrociando le mani dietro la testa.
Intanto Piton lanciava insulti a destra e a manca, completamente deluso, soprattutto dalla pozione di Ron e Zabini.
“Questa…cosa…può essere chiamata pozione secondi voi?” chiese intingendo un cucchiaio di legno nella poltiglia nera, per poi ritirarlo fuori rimanendo con in mano solo il manico.
Hermione si mise la testa fra le mani, aspettando il verdetto del professore sulla sua pozione.
“È perfetta! Chi l’avrebbe mai detto che Granger e Malfoy, insieme, ottenessero un simile risultato!, disse compiaciuto “Avete versato proprio cinque gocce di succo di sanguisuga, vero? Questi caproni dei vostri compagni ne devono aver versato quattro!”
“Sì, professore. Proprio cinque…” ripetè Draco soddisfatto, mentre il professore tornava alla cattedra.
“Ohh, smettila…” ribattè Hermione tirandogli una gomitata.
 
“Harry! Sei nervoso?”
“No, sono tranquillissimo, figurati…”
Hermione era riuscita ad avvicinarsi alla Tenda dove si preparavano i quattro Campioni ed aveva deciso di fare una visita ad Harry.
Era troppo in pensiero per il suo amico.
“L’importante è concentrarsi e rimanere calmi…”
“E non farsi uccidere, penso”
La ragazza avvolse l’amico in un abbraccio travolgente, fino a quando i suoi occhi vennero feriti da un abbagliante flash.
“Guardate! Un giovane amore!” canticchiò una donna. Portava gli occhiali ed aveva dei perfetti boccoli biondo platino. Sul volto, un sorriso falsissimo.
“Se qualcosa andasse storto sareste perfino sulla prima pagina!”
Hermione sentì un forte peso allo stomaco e le venne da vomitare. Fra loro e la donna si mise Victor Krum con fare minaccioso.
“Questa tenda è per Campioni e amici. Non ha niente da fare qui!”
“Tsz…lo vedremo mio caro!”
Pochi attimi dopo Albus Silente radunò i quattro ragazzi per effettuare l’estrazione del drago che sarebbe toccato ad ognuno di loro.
La ragazza si unì al cerchio, curiosa.
“…ed è per questo che la calma è la virtù dei forti! E tu cosa ci fai qui signorina Granger?” chiese l’anziano stregone strabuzzando gli occhi.
“Io…ehm…ecco…me ne stavo andando!” salutò Harry e mormorò un “buona fortuna” ed uscita dalla Tenda andò a prendere a posto vicino a Ron sugli spalti.
Rabbrividì dal freddo e si strinse nel cappotto, quando la sua attenzione non fu catturata da uno strano fenomeno.
“Scommessee! Scommessee! Chi vincerà? Chi resterà bruciacchiato?”
 

 

   
 
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