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Autore: ClairePink    22/10/2011    2 recensioni
Una ragazzina di nome Chiara D. Charro, figlia di marine, vuole dimostrare al mondo intero che non tutti i pirati sono cattivi. Chiara dal cuore dolce, gentile, altruista e forse anche un pò ingenua, da piccola sogna di solcare i mari, fare nuove conoscenze, e diventare un pirata. Naturalmente i suoi genitori non sono daccordo, am la ragazzina a costo di mantenere alto l'onore di sua nonna e portare a termine il suo sogno, forma una ciurma e all'età di 18 anni, parte per la rotta del Grande Blu!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La partita del destino

 

Il fatidico giorno finalmente era arrivato. Sia per Chiara che per Ginevra, la notte passata era stata molto difficile. Le ragazzine aspettavano con ansia il giorno seguente, ma allo stesso tempo volevano che non arrivasse, entrambe avevano paura di perdere e non rivedere più le proprie compagne.
Chiara si svegliò molto presto, si alzò dal letto con aria assonnata e si diresse subito in cucina, aveva intenzione di riflettere sul da farsi. Si appoggiò a una sedia lì vicino e con il cappello indossato poco prima che le copriva il capo, voltò lo sguardo verso la porta di prua. La osservò bene, e poi uscì a passa lento, senza fare rumore.

Giunta a prua guardò con aria assente il mare; le tornarono in mente tanti momenti e ricordi passati con la sua amica Ginny. Non riusciva a credere che presto l’avrebbe persa definitivamente, ormai il danno era stato fatto, non si poteva più tornare indietro. La ragazza lasciò che il vento fresco le accarezzasse il volto, facendole svolazzare i capelli, quando quel tranquillo silenzio venne interrotto da una vocina:” Chiara…” esclamò tremante Silvia:” Quante volte ti devo dire che il mio nome è Claire! “ rispose scontrosa il capitano, voltandosi verso di lei sbuffando:” S-s-scusa… m-mi dispiace… p-perdonami…” parlò preoccupata il medico:” Lascia stare… Piuttosto… che ci fai qui a quest’ora? E’ presto! Dovresti riposare!” sbottò Chiara sospirando:” Ecco… io… ero qui…perché… volevo che tu… facessi tornare Ginny… con noi…” spiegò la ragazzina, esitando un po’ a parlare:” Non se ne parla!” le urlò contro Claire portandosi le mani ai fianchi:” Questo non accadrà! Non la rivedremo più… perché io vincerò questa maledetta sfida! Devo!” continuò ostinata il capitano, scrutando la compagna, leggermente impaurita:” M-ma t-ti p-prego… puoi ancora annullare la partita! E si risolverà tutto!” affermò speranzosa Silvy:” No! Non posso! E’ finita! Devi accettarlo! E se non vuoi ascoltarmi… puoi benissimo non assistere all’ incontro!” gridò Chiara, quando il medico scoppiò in lacrime:” Io… volevo solo… aggiustare le cose!” parlò Silvia piangendo, scappando via da prua; Claire provò a fermarla:” Aspetta!” la ragazza cercò di

raggiungere Silvy, fermandola per il braccio:” Chiara! Claire come vuoi che ti chiami! Io non ti riconosco più! Non sei quella ragazza in cui ho sempre riposto fiducia! Che ti è successo?” le domandò sconvolta il medico, con gli occhi lucidi, poi continuò:” Lasciami in pace! Non voglio sentire altro! Mi hai deluso!” concluse Silvia staccandosi dal braccio del capitano, fuggendo in camera sua, piangendo disperatamente. Claire rimase lì, ferma e immobile a osservare la sua amica andare via, in un lago di lacrime; l’avevano colpita le ultime parole della compagna “Mi hai deluso…” non se l’era mai sentito dire, era rimasta senza parole, quella frase le restò impressa, non le avrebbe mai dimenticata.

 

Le ore passarono, mancavano solo venti minuti all’inizio della partita. Laura e Alessia discutevano dell’accaduto del giorno precedente criticando le scelte delle compagne litiganti, Carla stava accordando la sua chitarra, Silvy era rimasta in camera sua, non avrebbe assistito alla partita, Aurora accarezzava ansiosamente i propri capelli, e infine Rai si era diretto in palestra per incontrare Chiara. Arrivato in palestra trovò Claire intenta a cambiarsi; dopo qualche minuto la ragazza uscì dallo spogliatoio, e si ritrovò davanti Rai:” Che ci fai qui?!” domandò un po’ infastidita il capitano, non guardando neanche in viso Raimondo:” Ero qui per dirti che… sto andando via…” parlò il ragazzo abbassando lo sguardo, Chiara a quelle parole lo fissò:” No! Tu resti qui!” gli ordinò freddamente la ragazza, sistemandosi le ginocchiere. Raimondo rimase in silenzio, scuotendo la testa, mentre il capitano senza fare caso a lui, produsse un pallone dalle sue mani e iniziò a riscaldarsi con qualche palleggio al muro.

I minuti scorrevano velocemente, mancavano cinque minuti circa per l’inizio della partita. Claire naturalmente era molta agitata, nonostante ciò continuava imperterrita ad esercitarsi al “Batti muro”, aspettando ansiosamente l’arrivo della sfidante in palestra.
Ad un tratto si sentì uno scricchiolio di porta che si apriva, dei passi lenti ma decisi avanzare verso il capitano, un lungo sospirò rimbombò in palestra: Ginny era arrivata; Claire fermò i suoi palleggi, rimase di spalla alla compagna, e per un attimo vi fu silenzio, nessuna delle due ragazzine parlò. Ginevra osservava da qualche centimetro di distanza Chiara, immobile nella sua posizione d’attacco; il silenzio che si era creato diventò insopportabile, entrambe le ragazze sapevano bene cose le aspettava, magari in quell’istante avrebbero voluto fare pace, abbracciarsi, scusarsi una con l’altra, ma non ne avevano il coraggio, erano troppo orgogliose.

Le cose cambiarono quando la porta si aprì di nuovo, ormai era tutto pronto, Laura, Alessia, Aurora, Carla e Raimondo erano entrati in palestra. La navigatrice portava in mano un attestato che dichiarava la sorte della perdente in gara:” Ginny e Claire, firmate qui… “ esclamò Lauretta, chiamando le compagne. Chiara scattò dalla navigatrice e mise la sua firma nel foglietto, mentre Ginevra firmò per seconda; finiti le ultime faccende pre-partita, le due sfidanti si sistemarono nella proprio lato di campo. Nel frattempo Alessiuccia, Auricchio, Bixya e Rai avevano preso posto nelle tribune della palestra, avrebbero di sicuro assistito alla partita; invece Lauretta rimase vicino alle compagne, avrebbe arbitrato la partita.
Prima di fischiare l’inizio di partita, l’arbitro invitò le partecipanti a stringersi la mano in segno di lealtà e pura competizione, il capitano si avvicinò alla rete che la divideva dalla compagna, con sguardo alto e determinato; lo stesso fece la cuoca, porgendo la mano alla compagna:” Che vinca… la migliore” sussurrò Ginny accennando una falso sorriso, mentre Chiara le strinse la mano:” Allora… ho già vinto” concluse sicura Claire, lasciando la mano dell’amica, per poi voltarsi, tornando a fondo campo in posizione di difesa. La battuta di inizio spettava a Ginevra, Chiara le aveva concesso il vantaggio.
Ognuna delle ragazzine tornò nel proprio fondocampo, Claire restò leggermente più avanti dalla linea di fondo, mentre Ginevra visto che doveva battere, si posiziono fuori dal campo.

L’arbitro fischiò l’inizio di partita, Ginny pose la mano sinistra con la palla davanti a se, avrebbe battuto dall’alto con la schiacciata, negli ultimi tempi era migliorata molto; la ragazzina colpì in pieno il pallone con molta forza, facendolo viaggiare oltre la rete alla velocità della luce, non permettendo a Chiara di intercettarlo, segnando un punto netto:” Punto per Ginevra!” affermò Lauretta indicando con un cenno di mano la parte di campo di Ginny. Avendo subito il colpo Chiara rimase immobile, prese un lungo respiro e cercando di mantenere la calma, fissò meglio le mani della sfidante battere.
Ginevra tirò di nuovo allo stesso modo, stavolta il capitano si concentrò e intercettò alla grande la palla, era bassa e potente, la ragazza si lanciò per prenderla, così attutì il colpo con il baquer; la palla arrivò in alto, in questo modo Chiara ebbe il tempo di fare la rincorsa per schiacciare e segnare punto, Ginny si lanciò contro la palla, ma non riuscì a rimandarla dall’altro lato:” Punto per Claire!” esclamò la navigatrice, porgendo il pallone a Chiara, mentre il capitano si diresse a bordocampo per battere; la ragazza preferì la battuta dal basso, ormai era specializzata in quel tipo di battuta, era una sua specialità. Strinse il pugno della mano destra e colpì con tutta la forza che aveva in corpo la palla; questa arrivò dalla parte del campo avversario a gran velocità, la cuoca la vide e la bloccò di palleggio, facendola rimbalzare dall’altro lato, permettendo a Chiara di gestirla come voleva. Il capitano controllò il pallone sulle mani con due palleggi, e decise di rimandarlo dall’altro lato di baquer, nessuna delle ragazzine faceva ancora sul serio.

Nel frattempo che la partita continuava, nelle tribune dove stavano sedute Alessiuccia, Bixya, Aurora e Rai, si sentivano delle voci:” Questa partita non ha senso! Io me ne vado!” parlò Auricchio alzandosi dal sedile decisa nelle sue intenzione, quando Alessia la fermò:” No! Dobbiamo assistere… c’è ancora la possibilità che la situazioni migliori!” rispose l’informatrice trattenendola per un braccio:” Ha ragione… se intervengo, potrei…” ipotizzò Raimondo:” Tu!” lo additò la chitarrista, spingendolo lievemente all’indietro:” Tu! Non farai proprio niente! Hai solo peggiorato le cose!”  gli urlò contro Carla minacciando il carpentiere con lo sguardo:” Sta zitto! E ringrazia Claire per averti accolto tra noi! Adesso sta per perdere una sua grande amica… e sta combattendo per te! Per far si che il tuo sogno di realizzi! Ha sempre sofferto, e nonostante tutto… ti  sta aiutando!” concluse Bixya un po’ adirata con il ragazzo:” Scusatemi… tutte…” rispose Raimondo tristemente, dalla bocca gli uscirono solo quelle parole, non poteva far altro che aspettare in silenzio.

 

La sfida tra Chiara e Ginevra sembrava non finire mai; ogni volta che Claire passava in vantaggio, Ginny recuperava immediatamente. Le ragazzine avevano capito che quella sarebbe stata la loro ultima partita, per questo non si impegnavano del tutto, la situazione era stabile, il punteggio segnava pari 19 – 19, l’ultimo punto avrebbe posto fine alla partita:” Punto per Claire! Parità!” disse l’arbitro passando la palla al capitano, per battere:” Lauretta, saluta Ginny… credo che questa sarà l’ultima volta che… la vedrai in campo” affermò sorridendo Chiara, portandosi una mano alle labbra per trattenere una risatina, mentre la navigatrice la scrutò sospirando:” Pensa a giocare… potresti essere tu… quello che saluterò” terminò freddamente Laura portando lo sguardo verso Ginny, mentre Claire annuì lanciando la palla, battendola.

Immediatamente il capitano si spostò a metà campo, in posizione di ricezione, la cuoca era riuscita a bloccare la sua palla con facilità, sistemandosela a suo piacimento. Ginevra compì un palleggio sulla testa, e poi decise di schiacciare all’avversaria; Chiara rispose allo stesso modo, attenuando il colpo di baquer, era certa che se avrebbe schiacciato come suo solito la partita sarebbe andata ancora per le lunghe, perciò prese una drastica decisone, avrebbe usato i suoi poteri; era sicura che in quel modo la sfidante non sarebbe riuscita a bloccare il suo attacco:” VOGLIO FALLA FINITA, ADESSO!” urlò Claire, alzandosi in volo, le rimanevano pochi secondi prima di tornare a terra, doveva sbrigarsi se voleva effettuare il suo attacco; il tempo sembrava essersi fermato, il cuore di Chiara batteva forte, il volto della ragazzina era rigato da qualche lacrima amara di dolore. La ragazza stava per raggiungere il suolo, quando in men che non si dica schiacciò:” Volley – volley crushed!” esclamò il capitano battendo la palla con potenza verso il suolo avversario.

Era finita, la palla toccò terra, segnando punto. Nonostante Giny si fosse buttata per prendere la palla, non vi era riuscita, aveva anche bucato le ginocchiere, graffiandosi l’avambraccio e le ginocchia; del sangue colò dalle ferite della cuoca, mentre la ragazzina rimase in ginocchio con qualche lacrima agli occhi di sofferenza, Chiara mosse le labbra:” Mi… dispiace…” sibilò, senza lasciar uscire dalla propria bocca alcun suono.
Il pubblico rimase impietrito davanti a quella scena, il capitano tornò a terra mantenendo lo sguardo basso, Ginevra si alzò dopo qualche istante tremando un po’, asciugandosi le lacrime stringendo i pugni; Lauretta esitò nell’annunciare il risultato:” P-punto per Claire… C-Claire vince la sfida…!” affermò l’arbitro insicura di ciò che aveva appena detto, indicando la vincitrice; dalle tribune si intravedevano le compagne di Chiara che la incitavano con lo sguardo e con gesti abbastanza comprensibili di perdonare Ginevra e falla rimanere sulla nave. Il capitano girò il volto verso il pubblico, fece finta di non vedere le sue amiche supplicarla di chiedere scusa alla cuoca, sbattette le palpebre e deglutì mantenendo la calma, chinò il capo lasciando che i capelli glielo
coprissero.

Frattanto Ginevra si era tirata su del tutto, non pensò due volte e lasciò il campo lentamente, senza spiccicare parola si diresse all’uscita della palestra; nella stanza regnava un silenzio inquietante, quasi da far paura, si sentirono solo i passi di Ginny scomparire pian piano nel vuoto, la ragazza aveva abbandonato la palestra dignitosamente, rispettando l’accordo firmato poco prima.
 
La partita era finalmente giunta al termine, con la sconfitta di Ginny; il capitano da un lato stentava ancora a crederci, non le faceva per niente piacere che la sua amica non ci fosse più, era tutta colpa sua; la ragazza si ritirò dal campo andando nella sua stanza, aveva deciso che non avrebbe né mangiato, né dormito insieme alle sue compagne, del resto non aveva più il coraggio nemmeno di guardarle in viso. Tristemente Chiara si tolse il cappello, lo esaminò per bene e poi lo scaraventò per terra, iniziando a piangere a dirotto; il viso diventò gonfio, gli occhi rossi, le labbra iniziarono a sanguinare, la ragazza le aveva morse a causa dei sensi di colpa. Provò a tranquillizzarsi, non poteva farsi vedere dalle sue compagne in quello stato, perciò raccolse il cappello, se lo rimise e si diresse a prua, avrebbe trascorso la notte fuori. Era notte fonda e la luna brillava in cielo; senza curarsi delle condizioni in cui si trovava Chiara si addormentò pacificamente, con il viso rivolto alle stelle.

Erano successe tante di quelle cose quel pomeriggio, tutto ciò era troppo forte da poter sopportare per la ciurma di Claire; le amiche dopo essere uscite dalla palestra si riunirono in cucina per parlare, ognuna delle ragazze cercava di rassicurare l’altra:” Andrà tutto bene ragazze! Non disperatevi! Entrambe anche se sono accecate dall’orgoglio cederanno! E tornerà tutto come prima!” affermò fiduciosa Lauretta:” Speriamo…” rispose assente Aurora sedendosi in uno sgabello:” Cavolo! Chiara ha sbagliato!” sbraitò Alessia sbuffando agitata scompigliandosi i capelli, quando intervenne Carla :” Ha fatto… quello che riteneva più giusto…” commentò la chitarrista quietamente:” Non dire sciocchezze! Sappiamo tutti quale sarebbe stata la cosa giusta da fare! E’ solo… è solo un’ immatura!” rispose l’informatrice a gran voce, battendo una mano sul muro, appoggiandovi contro il capo; in un secondo momento entrò in cucina Silvia, non era ancora a conoscenza del risultato della partita:” Allora… com’è finita?” domandò il medico osservandosi intorno in cerca del suo capitano e della cuoca:” I-io… d-dove s-sono G-Ginny… e C-Claire…?” ripetette Silvy, aspettando che qualcuna delle sue amiche parlasse, aveva intuito che nessuna delle sue compagne aveva intenzione di spiegare la situazione; Carla essendo la sorella maggiore, si fece coraggio e raggiunse Silvia abbracciandola:” Claire… ha vinto” parlò la ragazza, stringendo il medico a se:” A-a-ah… g-grazie… p-per a-averlo d-detto…” terminò Silvy staccandosi dalle braccia di Bixya, tornando in camera sua, chiudendo la porta dietro di se.

 

Raimondo era sempre stato un ragazzo spensierato, non aveva mai desiderato niente dalla vita, se non di diventare un bravo carpentiere; da sempre aveva condotto una vita monotona, riceveva sempre ordini dai suoi genitori a cui non poteva opporsi, veniva insultato e sottovalutato da suo fratello maggiore Octavius che voleva superarlo in tutto, infatti era nata una gran competizione tra i due.

Fino a quel giorno Rai non aveva mai desiderato di battersi per qualcuno, non aveva mai avuto degli amici veri, la maggior parte dei compagni che conosceva lo discriminavano e prendevano in giro, volevano sempre qualcosa dal lui, e quando chiedeva aiuto nessuno era lì ad aiutarlo; invece con Chiara era tutto diverso: fin dalla prima volta che si erano conosciuti lei riponeva grande fiducia in lui, lo stimava, lo incitava a inseguire i suoi sogni, gli mostrava che il mondo era una cosa meravigliosa tutta da scoprire, gli faceva notare che prima di porre fiducia in una persona bisognava conoscerla bene e quindi non giudicare mai dalla apparenze. Adesso la sua amica aveva lottato per lui affinché realizzasse il suo ideale, e invece come uno stupido lui l’aveva costretta a rinunciare a una sua grande compagna; doveva trovare un modo per convincere Ginevra che lui era un valoroso pirata, che si sarebbe battuto fino alla morte, a costo di proteggere i suoi nuovi amici.

Deciso nelle sue intenzioni Rai uscì a testa alta dalla palestra, senza farsi notare dalle altre compagne e dal suo capitano scese a terra per dirigersi da Ginevra; con sè portò un pugnale, riponendolo delicatamente nella sua cintura di pelle, si avviò in cerca della cuoca, non avevndo la minima idea di dove si trovasse, girovagò per la spiaggia.

 
Nello stesso momento in cui il carpentiere si dirigeva da Ginny, la cuoca passeggiava con aria stanca e affranta lungo la riva del mare; la ragazza aveva perso la partita e aveva mantenuto l’accordo lasciando all’istante la nave senza obiezioni come prestabilito, adesso però non sapeva dove dirigersi o come continuare il suo viaggio da pirata. Si era resa conto di essere stata abbandonata, o almeno lei lo pensava, non aveva capito che le sue compagne stavano cercando in tutti i modi di aiutarla a ritornare sulla nave, erano molto preoccupate per lei.

Le ore passavano, ormai era notte fonda; c’erano moltissime stelle in cielo, la cuoca distrutta dalla giornata passata si sedette a riva, portando le ginocchia al petto, stringendosi su se stessa, quando delle lacrime iniziarono a scendere dal suo viso.
Durante la sua corsa contro il tempo da lontano Raimondo intravide una figura familiare accovacciata sulla sabbia: si trattava di Ginny. Il ragazzo corse ancora più veloce, urlando il nome della cuoca:” GINEVRAAAA!!!” gridò il ragazzo nel cuore della notte, raggiungendo la ragazza con il fiatone:” Io… d-devo p-parlarti! Voglio d-dimostrati c-che puoi fidarti d-di me!” parlò riprendendo fiato il carpentiere cercando di guardare la ragazza:” Tu? Cosa ci fai qui!?” domandò perplessa, ma anche infastidita Ginevra, alzando il capo di scatto:” Vattene via! Non ti perdonerò mai per quello che è successo, lurido marine!” continuò adirata la cuoca, tirandosi su due piedi, di fronte a Rai:” Lo so… ma devi tornare con noi! Alla Pink Hearth! Le tue amiche ti aspettano! Lauretta, Alessiuccia…” affermò il ragazzo elencando i nomi delle compagne di ciurma, non menzionando Claire, del resto non conosceva lo stato d’animo del capitano, non poteva sapere cosa le passasse per la testa, se desiderava o no il ritorno di Ginny.

Il ragazzo sorpassò i convenevoli e arrivò al dunque, sperando che Ginevra lo ascoltasse:” Voglio solo dimostrarti che puoi fidarti di me!” disse il carpentiere afferrando la cuoca per le spalle, quando la ragazzina si scostò di colpo:” Sta zitto! Non voglio sentire altro! Hai ottenuto quello che volevi! Non inferire ulteriormente su di me! Vattene via!” gridò Ginny spingendo l’uomo all’ indietro:” Io… mi dispiace… non volevo! Ti dimostrerò che potrai fidarti di me!” ribadì Rai gesticolando con le mani, sfilando con cautela dalla sua cintura il coltello che aveva portato con se, impugnandolo fermamente; la ragazza lo osservò un po’ impaurita cosa aveva intenzione di fare con quell’arma? Voleva forse costringerla a seguirlo con la forza minacciandola? Oppure aveva intenzione di ucciderla? Il cuore di Ginny iniziò a battere più forte, non aveva ancora capito le intenzioni dell’uomo, e tutto ciò la impauriva tremendamente. 

Claire la sera, alla fine della partita inizia a piangere.

 Ginny, alla fine della partita si accovaccia su se stessa in riva la mare, piangendo.

Spazio autrice

Salve lettoreeeeeeeeee!!! Quanto tempo che non ci si sente, eh già! Cmq mi scuso tanto per la lunga attesa, ma credo proprio ke pubblicherò i nuovi capitoli ogni 3-4 settimane!
Cmq passiamo a noi! Alla fine la partita tra Claire e Ginny è stata giocata, cosa ne pensi del risulotato?
Poi... adesso che Ginevra non è più nella ciurma, cosa pensi che farà?
E Raimondo... come mai è andato da Ginny con un pugnale? Aspetto le vostre recensioni con ansia!
A presto!
Kiss Kiss
Claire Pink ;)

  
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