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Autore: MedusaNoir    28/10/2011    3 recensioni
- Mi chiamo James!
In quel momento è iniziata la mia discesa verso l’Inferno: una discesa lenta, inevitabile, ma di quelle ingannevoli che ti fanno credere di stare invece raggiungendo il Paradiso.

Scritta per l'"Eppure ti amo - Contest" di NothEvans.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso

 

Mi distruggerai, mi distruggerai

e maledico te perché di te non vivo.

Mi distruggerai, mi distruggerai,

ti abbraccio in sogno tutto il giorno

e sto di notte sveglio.

Tu mi distruggerai, mi distruggerai,

mi distruggerai.

 

- Mi chiamo James!

 

In quel momento è iniziata la mia discesa verso l’Inferno: una discesa lenta, inevitabile, ma di quelle ingannevoli che ti fanno credere di stare invece raggiungendo il Paradiso.

Finalmente avevo un amico, una persona con cui parlare liberamente, senza paura di venire sgridato per tutto ciò che, da bambino qual ero, innocentemente dicevo. James veniva come me da una famiglia facoltosa, ma il suo aspetto era quello di un ragazzino amato che aveva sempre potuto esprimere le proprie idee; standogli accanto ho scoperto un nuovo mondo, madri che elargivano carezze ai propri figli e padri sempre pronti ad accorrere al minimo accenno di un problema.

Ho sempre considerato James come il fratello che non avevo mai avuto – mi rifiutavo di pensare a Regulus come al sangue del mio sangue. Ero contento di ogni suo successo, ridevo alle sue battute e ritenevo vivo ogni momento che passavo in sua compagnia, ignorando lo scompiglio che si stava creando nel mio cuore.

 

- Ehi, ben fatto, Sirius! Ora ci riprovo anch’io.

 

Ricordo la mano di James posarsi sul suo pelo nero, avverto ancora, a distanza di tempo, il brivido che attraversò il mio corpo: avevo creduto che la causa fosse il vento freddo di quella notte, come avevo fatto a non capire?

James si era complimentato con me, ero felice, ma non capivo perché continuassi a latrare leccandogli il viso: non stavo giocando, ero euforico.

 

- Perché Lily continua a girare con Mocciosus? C’è di meglio in giro pronto ad attenderla!

 

Lily, Lily, Lily.

Non parlavi di altro, lei era al centro dei tuoi pensieri, nemmeno il Quidditch riusciva a distarti. Quando la incontravi sfoderavi il tuo tipico sorriso sghembo, passandoti una mano tra i capelli, e io mi chiedevo come diamine riuscisse a resisterti. Ti sarei saltato addosso all’istante, sotto l’aspetto di un cane o come lo stesso Sirius: in quel momento ho capito che qualcosa non andava, che non avrei dovuto fantasticare su di te in quel modo.

Ormai ero diventato preda dell’ansia, lasciavo che mi mordesse facendomi sanguinare amore, passavo le giornate temendo di dire qualcosa di sbagliato che potesse farci litigare… Come se avessimo mai discusso in vita nostra! Avrei voluto dirti di guardarti intorno, di lasciar perdere Lily, ma poi cosa avresti fatto? Ti saresti lanciato su un’altra ragazza, rendendomi ancora più sofferente? Preferivo di gran lunga fingere di accontentarmi della qualifica di amico, dimostrarti che ci sarei sempre stato, perché sapevo che tentando un altro tipo di approccio avrei potuto rovinare tutto.

E la nostra amicizia era – è ormai la cosa più importante per me.

 

- Ti ospiterò io, Felpato. Finalmente saremo veramente fratelli, divideremo anche la stessa stanza! Non sei contento?

 

Contento? Contento, James?

Contento di non poter dormire la notte come ad Hogwarts per osservarti senza essere visto, di reprimere ancora di più l’istinto di baciare le tue labbra e mordere ogni parte del tuo corpo?

La sera che venni a vivere da te avevi avuto l’incoscienza di toglierti la maglietta a causa del caldo. Restammo svegli fino all’alba a chiacchierare, non riuscivi a contenere la felicità di avermi accanto a te sempre, e io per sette lunghe ore dovetti contenere il desiderio di accarezzare il tuo petto. Maledissi il Quidditch quella sera, lo maledissi per averti donato un corpo simile che io non avrei mai potuto sfiorare!

 

- Lily ha detto di sì! VUOLE USCIRE CON ME!

 

Il mio cuore sussultò. Urlavi la tua gioia, scegliesti di dare la notizia a me per primo, a tuo fratello. Mi costrinsi a sorridere, cercando di apparire naturale, e ti diedi una pacca sulla spalla complimentandomi per non avere mai abbandonato le speranze.

Mostrarmi gentile con Lily inizialmente fu difficile, ma sapevo quanto tenessi a una nostra amicizia. Rivolsi anche a lei quel sorriso falso a cui mi ero abituato da anni tanto da farlo sembrare il mio vero sorriso.

Nel frattempo soffrivo, cercavo di leccare ferite invisibili e mi accontentavo dei baci che mi elargivi nei sogni più dolci. Una notte mi apparve la tua figura, completamente nuda, e le strinsi i capelli con tanta violenza che, quando mi svegliai e ti trovai nel letto accanto al mio, ebbi l’impulso di afferrarli di nuovo, costringendoti a fare l’amore con me.

Sei diventato la mia ossessione.

 

- Vorresti essere il nostro testimone di nozze?

 

Ma ti rendi conto di cosa mi hai chiesto? Chiunque con un minimo di istinto di sopravvivenza avrebbe rifiutato, ma io no, acconsentii abbracciandoti per dimostrarti la mia – inesistente – gratitudine. Avrei voluto insinuare una mano nella tua maglietta, graffiarti la schiena come tu mi facevi sanguinare nei miei sogni proibiti, implorarti di sposare me al posto di Lily.

Rimasi in silenzio, consapevole che, se davvero tenevo a rimanerti amico, avrei dovuto rinunciare a gridarti le mie emozioni ancora una volta.

 

- Mi chiamo James!

 

In piedi davanti all’altare attendi Lily, impaziente. Mi lanci uno sguardo d’intesa e io faccio una smorfia per prenderti in giro. Non puoi avere ancora paura che lei ci ripensi!

Allora la mia mente è attraversata da un pensiero improvviso: se tornassi indietro nel tempo, rifarei tutto. Stringerei la tua mano, diventerei il tuo migliore amico, ti spingerei tra le braccia di Lily. Soffro per te, il petto mi sembra dilaniato; dovrei odiarti, eppure ti amo.

Sei la cosa migliore della mia vita e quella luce nei tuoi occhi mi fa capire che, nonostante il dolore, non posso essere più felice di così. Mi basta sapere che quel sorriso che ora rivolgi a Lily è il sorriso di una persona che è cresciuta affidandosi a me.

   
 
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