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Autore: scarlett white    28/10/2011    4 recensioni
Quando riaprì le palpebre, la vista di qualcosa lo folgorò. Non sapeva che ci fosse anche lei lì. Sola, appoggiata pigramente sul tavolo, il suo desiderio proibito. Era così sensuale anche se non aveva nemmeno la consapevolezza di esserlo, così invitante, appetitosa. Un vero e proprio bocconcino prelibato.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il tempo delle mele
    Il tema di pozioni era infattibile. Piton doveva essere Lucifero sulla Terra sotto mentite spoglie, perché non vi era altra motivazione plausibile che potesse spingere un professore ad assegnare, dall'oggi al domani, trenta centimetri di pergamena su tutte le varianti per realizzare il Veritaserum. La metà dei compagni del suo stesso corso, col medesimo compito, aveva gettato la spugna dopo solo due ore; sconsolati, si erano alzati dai tavoli della biblioteca, riponendo i libri ai loro posti originari, e con la coda tra le gambe erano usciti, pregando che nella strada dalla biblioteca al dormitorio trovassero un tema pronto per essere consegnato.
    Draco non poteva sopportare di fallire. Pozioni era il suo cavallo vincente, il suo jolly e lui era il pupillo di Piton, non avrebbe mai potuto presentarsi a mani vuote e con un tema discreto, magari permettendo così a quella stupida Mezzosangue e al suo seguito di idioti patentati di superarlo anche in quella materia.
    Sospirando frustrato seppellì la testa sull'ennesimo saggio che sembrava essere utile come un pettine per calvi. Non riusciva più ad impegnarsi, la giornata scolastica aveva già ampiamente stancato la sua mente, e dopo le ore di studio sembrava che la sua capacità di concentrazione fosse quasi nulla.
    Sollevò il viso e si massaggiò gli occhi stanchi: ancora pochi centimetri e il tema sarebbe stato ultimato. Resisti, Draco, resisti.
    Quando riaprì le palpebre, la vista di qualcosa lo folgorò. Non sapeva che ci fosse anche lei lì. Sola, appoggiata pigramente sul tavolo, il suo desiderio proibito. Era così sensuale anche se non aveva nemmeno la consapevolezza di esserlo, così invitante, appetitosa. Un vero e proprio bocconcino prelibato.
        La fissò assorto per qualche istante, mentre nella sua mente correvano velocemente le immagini di ciò che le avrebbe fatto, se solo avesse potuto, ma in quel momento doveva concentrarsi se non voleva passare tutta la notte in biblioteca a finire il compito.
    Scosse la testa, nella vana speranza di scacciare la tentazione e iniziò a leggere il paragrafo. Lei era ancora lì, tanto immobile quanto seducente, e gli occhi di Draco non resistettero a darle un'altra fugace occhiata.
    Il colore maturo della sua pelle, liscia e soffice, attirò i suoi occhi come una calamita. La macchia rossa rendeva la sua figura un tantino maliziosa. Draco si passò la lingua sulle labbra, mentre sognava ad occhi aperti di accarezzare quella macchiolina con la sua bocca. Non riusciva più a resistere.
    Si alzò di scatto, camminando lento e sinuoso come un leone a caccia della sua preda.
    Lei non si muoveva dalla sua posizione, ma sembrava seguirlo con lo sguardo, come se aspettasse che lui le si lanciasse sopra, prima o poi.
    Malfoy si fermò a pochi passi da lei, studiandola con le palpebre sbarrate.
     Perché diavolo doveva essere così sexy?
    Sua madre lo aveva sempre messo in guardia dal genere a cui lei apparteneva. Era stato per una della sua specie che gli uomini vivevano sulla terra ed erano dei mortali. Era causa sua se una donna aveva dormito per anni. Lei era un pericolo, lei era qualcosa di proibito e forse era per questa ragione che lui ne era così attratto.
    E poi aveva quel sapore... Nulla al mondo riusciva ad essere così gustoso. Nulla.
    Nonostante conoscesse più che bene il pericolo che rappresentava, avvicinò una mano e la sfiorò. Salazar, era così liscia! Ora che l'aveva toccata, sapeva che non avrebbe resistito: doveva approfondire quel contatto.
    L'accolse tra le sue mani, prima delicatamente, poi si fece prendere dalla fretta di possederla, di tenerla stretta e così l'attirò violentemente verso il suo corpo. Ora le sue mani la circondavano, accarezzando ogni punto della sua superficie nuda.
    Finalmente!
    Quando sfiorò quella pelle col naso, inalando così il suo aroma fresco, si diede dell'imbecille. Come poteva solo pensare di rinunciare a quella fonte di goduria per concludere un tema di Pozioni?
    La fissò, sorridendo. Era passato tanto, troppo tempo dall'ultima volta che l'aveva avuta.
    “Giuro che non ti starò più lontano,” sussurrò dolcemente, lasciandole un piccolo bacio.
    Non avrebbe mai dovuto farlo. Sentire il suo sapore sulle labbra lo mandò quasi in fibrillazione. Doveva averla e subito.
    Allucinato, l'avvicinò di nuovo alla sua bocca, ma all'improvviso si bloccò. Non voleva che fosse una cosa veloce e priva di sentimento; se avesse seguito il suo istinto, guidato dal delirante desiderio, non si sarebbe goduto il momento e questo sarebbe finito troppo in fretta.
    Respirò rumorosamente, intimando a sé stesso di riprendere il controllo, quindi, quando fu di nuovo in sé, estrasse qualcosa dal mantello e iniziò a spogliarla, infischiandosene di chiunque potesse entrare e vedere ciò che stava per accadere.
    Ad ogni movimento delle sue mani lei era sempre più nuda e vera, e quando mancò poco a vederla finalmente senza nulla a coprire il suo essere, fu sul punto di cedere.
    Poi il pallore seducente della sua essenza lo illuminò e Draco si perse in lei.
    Le labbra, le mani, la lingua la gustavano, accarezzavano e veneravano. Non esisteva sensazione al mondo che potesse eguagliare quel momento.
    La morse, avido e ormai in balia del solo desiderio. Voleva consumarla e prendere tutto ciò che lei poteva donargli, voleva saziarsi del suo gusto.
    Non era più in grado di fermarsi. La sua bocca la stava letteralmente divorando, la sua mano la spingeva sempre di più verso di lui, i suoi occhi si chiusero in segno del piacere che provava in quel momento.
    E poi, finì.
    Lei era completamente consumata, Draco aveva preso tutto ciò che era possibile prelevare da lei.
    Sazio, appagato e felice, appoggiò ciò che rimaneva di lei dopo il loro incontro sul tavolo, nel punto esatto dove l'aveva vista poco prima.
    Prima di tornare al suo posto, le lanciò un'ultima occhiata carica di significati che solo loro due potevano capire.
    Si sedette al suo tavolo, riprendendo a leggere la pagina di poco prima.
    “Signor Malfoy!”
    Lo strillo irritante di Madama Pince lo colpì alle orecchie, innervosendolo.
    “Sì?” rispose il ragazzo.
    “Le sembra il luogo per fare certe cose?!” sibilò la donna.
    “Non è nulla di male!” si difese il ragazzo. “Lo fanno tutti!”
    “Non nella mia biblioteca ” rispose, pretoria. “E ora, sistemi. E' una cosa inconcepibile.”
    Draco si alzò e svogliato si avvicinò a lei. Era normale che la Pince, vecchia zitella acida, non capisse: lei non poteva apprezzare quel frutto prelibato.
    “Butti quella mela,” gli ordinò. “Non si mangia in biblioteca.” Si allontanò facendo svolazzare la tunica. “Frutto disgustoso...” la sentì borbottare.
    Lui prese tra le mani il torsolo e lo guardò fisso. Nessuno poteva capire il suo amore per le mele. Nessuno.





Spazio dell'autrice

Ogni desiderio di Tom Felton è un ordine, e visto che voleva tanto leggere una Drapple, io ne ho scritta una.
Se volete insultarmi privatamente per via di questa coppia io sono QUI!


   
 
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