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Autore: Anastasia_Malfoy    05/11/2011    3 recensioni
Anastasia ha sempre voluto una cosa dalla vita: essere speciale. Ha sempre voluto distinguersi dalla massa di semplici umani babbani che le stanno attorno. Così quando un uomo, alto, biondo, con gli occhi argentati arriva a scuola per farle da conversatore d'inglese, lei riesce solo a pensare un nome: Draco Malfoy.
Draco, in compenso, non ha mai creduto nell'amore. O meglio, non ha mai creduto di poterlo provare per qualcuno. Nemmeno una profezia riesce a fargli cambiare idea. Nulla può.
Ma quando incontrerà lei, la Nata-Babbana della profezia, l'unica donna che sarà in grado di fare battere il cuore dell'ex-Mangiamorte,Draco sarà costretto a cambiare idea.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'And you thought it wasn't real...'
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Il tempo passò molto in fretta dopo il giorno in cui Asia e Draco si riunirono. Erano tutti molto stupiti del fatto che la tenera ed eterna single Anastasia Berri avesse trovato un ragazzo del calibro di Drake Black. Ma i due ragazzi, troppo presi da loro stessi per preoccuparsi dei pensieri altrui, si facevano quattro risate in compagnia.

 

I Big 5 si erano trasformati in Big 7. Stella aveva finalmente deciso e parlato con Lex, che aveva accettato stoicamente il rifiuto della ragazza, ora felice con Dave. D’altro canto, Draco era riuscito a integrarsi nel gruppo di amici della propria ragazza eccellentemente, instaurando un rapporto strano con Daniele, che, pur tenendolo d’occhio, si era reso piuttosto disponibile ad un’amicizia con il biondino. Asia se ne stupiva ancora di come quei due si capissero al volo.

 

Ma queste non erano le uniche cose a essere cambiate nelle vite dei due ragazzi. Asia aveva deciso di fare il grande passo.

 

*Flashback Asia PoV*

 

Suona la campanella dell’ultima ora a scuola, e subito il mio cuore inizia a battere forte, forse anche troppo forte. Raccolgo i libri e li poso lentamente dentro la borsa. Draco mi aspetta paziente, per poi porgermi la mano per stringerla. Restiamo in classe per ultimi per smaterializzarci da lì direttamente nel vialetto di casa mia. Oggi i miei genitori si sono presi un giorno libero perché se proprio dovevo invitare il mio ragazzo a casa, non potevo farlo senza che prima loro non si fossero presentati. Ragionamento alla Ottocento a parte, sono molto nervosa. Ho deciso con Draco di approfittare della situazione per dire ai miei che sono una strega. E tanto basta.

 

Suono il campanello. Subito sento uno scalpiccio verso la porta.

 

-Ragazzi!- dice mia madre, aprendo la porta. –Forza entrate! Tu devi essere Drake.-

 

-Si, salve, Signora Berri.- dice molto educatamente, porgendole la mano.

 

Mia madre non mi somiglia molto. Io mora, lei bionda, lei alta, io tappa, lei un po’ più piatta, io più formosa.. ma non ci facciamo troppo caso, in fondo. Entriamo in casa e più ci avviciniamo al salotto, più mi sento male. Spero solo che mio padre non reagisca troppo male.

 

-Salve, Signore.- dice Draco, con un sorriso gentile e accondiscendente sul volto.

 

-Buongiorno.- mio papà si limita a guardarlo un po’ in cagnesco, per poi lasciare perdere. –Così ti chiami Black. Sei inglese?-

 

-Si.- si limita a rispondere. Mentire sarebbe inutile, tanto tra poco saprà la verità.

 

Scambio uno sguardo con Draco, implorandolo di dire subito la verità. Almeno no avrò più pterodattili nello stomaco.

 

-Mamma, Papà, sedetevi, vi prego.- dico, sedendomi sul divano insieme al mio ragazzo, lasciando le due poltrone ai padroni di casa.

 

-Dovete dirci qualcosa?- dice mia madre, asciugandosi le mani sul grembiule da cucina.

 

-Si, vi prego, sedetevi.- dico, rossa in viso.

 

Bene. Mia madre avrebbe richiamato l’inquisizione. Incantesimo fredda-fiamma, tu sia benedetto. Deglutisco, evitando di sorridere. Draco mi stringe la mano, sorridendomi incoraggiante.

 

-Oh, per l’amor del cielo! Sei incinta! Sei incinta!- urla mio padre, alzandosi in piedi.

 

Sbatto gli occhi, sorpresa dalla sua reazione.

 

-Oh, papà! Ma insomma! Ti sembro incinta?? Mi hai visto vomitare al mattino o con i piedi gonfi la sera? No, non sono incinta! E non avrò figli prima dei trent’anni!- dico, bordeaux in viso.

 

Draco accanto a me ridacchia, facendomi smuovere di più nervi.

 

-E tu la vuoi piantare, maledetta serpe!- dico, incrociando le braccia al petto.

 

-Te l’avevo detto.- mi risponde.

 

-Fuck off.- dico, in inglese, in modo da non farlo capire ai miei. –Non sono incinta, non vi preoccupate. Anche se forse dopo quello che vi dirò, preferireste che fossi incinta.-

 

-Perché? Che succede?- chiede mia madre, apprensiva.

 

-Io… Un paio di mesi fa.. ho scoperto di non essere.. be’, come quasi tutti gli altri.- dico, asciugandomi il sudore dalla fronte. –Ho scoperto di avere dei.. poteri speciali.-

 

-Poteri speciali? Tipo parlare con i cavalli o lanciare ragnatele dai polsi?- mi chiede mia madre.

 

Ok, mia madre si è ubriacata.

 

-No! Non quel tipo di poteri! Io… oh, insomma! Sono una strega!- sbotto, rossa in viso.

 

-Una strega? Non sei così cattiva tesoro!- dice mia madre, accarezzandomi il ginocchio.

 

-Uh, una volta c’era una strega cattiva, nel bellissimo mondo di Oz, ed era la strega più cattiva delle più cattive delle più cattive che ci siano mai state!- canticchia mio padre.

 

-Ding dong! La strega è morta!- si unisce mia madre.

 

Sbatto le palpebre. Ok, i miei sono fuori di testa.

 

-Li hai confusi?- chiedo a Draco.

 

-No. In compenso credo che i tuoi adorino i musical.- mi risponde, alzando le spalle.

 

-Mamma! Papà! Ma insomma, vi sembra il caso?- chiedo, imbarazzata.

 

-Tesoro, scusa, ma credevamo volessi dirci qualcosa di importante!- mi risponde mia madre.

 

-Cosa? Tu.. tu dovresti chiamare l’inquisizione! Non dirmi che non è importante!- sbotto.

 

-Tesoro, lo sapevamo già. Secondo te i poteri te li hanno sbloccati di nascosto? No, l’hanno fatto col nostro consenso. Anche se non credevamo che te li avrebbero mai sbloccati in effetti.- mi risponde mi madre, con un sorriso gentile.

 

-Già. Ci avevano detto che i tuoi poteri avrebbero potuto crearti dei poteri, quindi credevamo che non sarebbero mai venuti a sbloccarteli. Non ci hanno nemmeno avvertiti. Be’, in fondo sei maggiorenne, sia in senso magico che in senso babbano.- dice mio padre.

 

-Sono un idiota.- sibila Draco accanto a me.

 

-Lo so che lo sei. Ma perché lo sei adesso?- dico, un po’ imbambolata.

 

Wow. Sono ancora viva.

 

-Perché nel tuo fascicolo non c’era scritto nulla sui tuoi genitori, credevo che fosse sottointeso che non dovessimo dire loro niente! Sono un deficiente!- dice, con lo sguardo perso nel vuoto.

 

Sospiro. Si, Draco è un idiota. Ma non gliene do una colpa adesso. È andato tutto bene in fondo.

 

 

*fine flashback*

 

 

La scoperta che i genitori sapevano già di lei era stato uno shock per la giovane strega. Ma da quel momento in poi aveva potuto vivere la magia con tutta se stessa, felice, accanto alla sua famiglia, i suoi amici e ‘Drake’.

 

 

Era anche arrivata la fine dell’anno scolastico, e con essa gli esami, che per Asia sarebbero stati sia quelli di Maturità che i MAGO. I primi le erano sembrati piuttosto semplici, al contrario di quelli magici, che erano stati un’incognita fino alla fine. Ma anche quelli erano passati, ed anche abbastanza bene a parere di Asia. Il diploma era già arrivato, col massimo dei voti, mentre aspettava ancora i risultati dei MAGO. Con il diploma era arrivata anche la festa del diploma, che si sarebbe tenuta a Villa Mal Foi. Draco aveva tolto l’incantesimo di disillusione alla porta del bagno, in modo che la loro classe e qualche altro amico potessero prendere quel passaggio. Certo, dovevano confondere tutti quelli che non dovevano sapere, ma il biondino era l’unico ad avere una casa abbastanza grande da potere ospitare tutti.

 

La festa si era rivelata un vero e proprio delirio. C’era gente che ballava sui divani, gente imboscata un po’ ovunque e gente completamente persa nell’alcol. Asia sorrise allo spettacolo. Per l’occasione aveva deciso di indossare un miniabito stile impero che le arrivava a metà coscia verde smeraldo, delle alte scarpe grigio perla e tanti accessori in argento. Motivo? Voleva fare una buona impressione sui coniugi Malfoy. Che sarebbero stati presenti in quello che chiamavano ‘il salottino del bon ton’. una testa bionda si avvicinò alla ragazza, che non poté impedirsi un sorriso.

 

-Allora, Stella? Com’è essere liberi dalla scuola?- chiese, guardandola. Le stava bene il vestitino viola senza spalline.

 

-Bah, uguale a prima. Solo che non dovrò fare compiti per domani.- rispose, scrollando le spalle e bevendo un altro sorso del cocktail che aveva in mano.

 

-Già, suppongo di si. Fortunati voi.- dico, alzando un flute di champagne.

 

-Dove sono gli altri?- chiese Stella.

 

Ma non fece in tempo a dirlo che subito si sentirono delle urla di incitamento. C’erano Daniele e Roberto da un lato e Lex e Draco dall’altro. E stavano facendo a gara a chi reggeva meglio l’alcol.

 

-Dray, ma sei pazzo?- urlo, correndo verso di loro.

 

-Oh, avanti, baby, è la festa del diploma! È un cliché da rispettare, quello di ubriacarsi fino a vomitare.- disse, già evidentemente brillo.

 

-Ti disconosco come mio figlio. Drake.- disse una voce maschile alle nostre spalle.

 

Oh, porca di quella merda infame, imprecò mentalmente Asia. Possibile che ogni volta che siamo in una situazione imbarazzante spuntino i suoi genitori?

 

-Wow, signore. Lei si che è un buon cosplay!- disse un compagno di classe dei Big, particolarmente appassionato ai costumi ispirati a personaggi usciti da film e serie tv. Quel giorno, per esempio, assomigliava vagamente ad Howard Wolowitz. Aveva persino la cintura di Batman rossa.

 

Lucius Malfoy, ovviamente superiore a quella massa di stolti babbani lasciò andare l’affermazione del ragazzo, afferrando il figlio per il colletto della camicia e portandolo verso il salottino del bon ton.

 

-Draco, ma ti sembra il modo di comportarti in pubblico? Babbani! Lo sapevo che erano contagiosi!- borbottò.

 

-Papà, ti prego, non fare il moralista. Come se a Serpeverde le feste non fossero peggio. Sono lucido, mi stavo solo divertendo un po’. Il fegato Malfoy regge molto di più di due semplici bicchieri di vodka babbana.- disse Draco, ridacchiando e stringendo la mano della sua ragazza.

 

Malfoy senior si limitò a continuare borbottare, sedendosi su una poltrona.

 

-Comunque, Papà, lei Anastasia. Asia, lui è mio padre, Lucius Malfoy.- disse il ragazzo, con un ghigno sadico sul volto.

 

-S-s-salve.- disse quella con voce piccola piccola. –Salve anche a lei, Signora Malfoy.-

 

-È un piacere rivederti, cara. Congratulazioni per il diploma.- ripose, con un sorriso radioso sul volto.

 

-Mpf. Roba babbana. Ascoltami, ragazzina. Non ho nulla contro di te, davvero. Fino a qualche anno fa non ti avrei fatta avvicinare a mio figlio nemmeno col telescopio, ma…- disse, lanciando uno sguardo strano alla moglie e al figlio. –Ma non è più quel tempo. Goditi la vita, ragazzina.-

 

Asia provò uno strano senso di libertà, che nemmeno il diploma le aveva dato. Draco le aveva parlato del fatto che il padre avesse in realtà accettato la profezia del figlio, ma un conto era sentirselo dire, un conto era vederlo. Fu grata ai coniugi Malfoy, nonostante tutto. Sorrise a tutti loro, con cenno di assenso. All’improvviso il fuoco del caminetto alle spalle di Draco si fece verde, annunciando l’arrivo di altri ospiti.

 

-Zio Draco!- gridarono tre bambini in coro, buttandosi sopra il ragazzo.

 

Draco si limitò a ridacchiare, steso a terra dal peso di quelle tre pesti.

 

-Al, il tuo gomito è conficcato su una mia costola, ti spiacerebbe alzarti?- chiese al secondogenito dei Potter, ridacchiando.

 

-Merlino, ma che hai fatto a questi bambini?- chiese una donna dai capelli rossi, arrivata dopo i suoi figli. Ginevra Weasley.

 

Anastasia era sconcertata. Quei bambini, da come lo stringevano, mordevano, coccolavano Draco, dovevano volergli un mondo di bene. Poi guardò la piccola di Casa Weasley. Be’, piccola.. era davvero una bella donna. E le piaceva molto. Stella aveva cominciato a chiamarla Ginevra proprio a causa sua. A volte ne rideva con Draco: sia lo Sfregiato che il Furetto alla fine avevano avuto la loro Ginevra.

 

-Eravate voi quelli antipatici. La nuova generazione Potter-Weasley è esilarante.- disse, prendendo in braccio Lily.

 

-Oh, ma per piacere, Malfoy, non eravamo noi a tramare alle tue spalle!- rispose Harry, scrollandosi la cenere di dosso. –Salve, Signora Malfoy. Signor Malfoy.-

 

Asia pensò che Harry doveva essere ancora molto riconoscente a Narcissa. Mentre la sua inimicizia con Lucius, doveva essere ancora lì, un po’ meno visibile, ma ancora presente.

 

-Buonasera, Harry.- rispose la donna, con un sorriso gentile, materno.

 

-Potter.- si limitò a rispondere Malfoy senior.

 

Harry alzò gli occhi al cielo, girandosi verso Asia e Draco.

 

-Congratulazioni per il diploma, ragazzi.-

 

-Grazie.- rispose lei, ancora un po’ sconvolta. Diamine, Draco avrebbe dovuto dirle che ci sarebbero stati anche loro.

 

-Si, grazie. Che sei venuto a fare qui, capo?- chiese il biondo, ironicamente alla fine.

 

-Sono venuto a consegnare una lettera alla tua ragazza.- disse porgendola alla ragazza.

 

Portava lo stemma del Ministero della Magia. La ragazza la lesse di corsa. Poi un sorriso radioso si stampò sul suo volto.

 

-Cos’è?- chiese Draco.

 

-I risultati dei MAGO.- rispose.

 

-Cosa? Che aspetti? Che dice?- chiese lui con aspettativa. Persino i coniugi Malfoy e Potter si erano incuriositi.

 

-Tutte E e una O. Ho E in Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia, Difesa, Antiche Rune e Aritmanzia. O in Pozioni!- disse, ridendo dalla felicità.

 

Draco la abbracciò felice, stringendola forte fino a sollevarla in aria.

 

-Wow- mormorò Lucius, aggrottando la fronte. –Nemmeno tu hai preso questi voti.-

 

-Papà, ti pare il caso?- rispose, arrossendo. Poi ghignò. –Ah! Hai preso O in Pozioni!-

 

-Va al diavolo, furetto! Sapevo saresti andato a parare lì.- sbottò la ragazza.

 

Ci furono di nuovo tanti complimenti, ed Asia fu felice di quella che era stata la sua strada.

 

-Non sono venuto solo per la lettera, sai?- disse Harry, sorridendo bonario.

 

-Harry, non so se te l’ha detto nessuno. Io non ho conosciuto Silente, purtroppo, ma da quello che so.. be’,  ti stai trasformando in lui. Solo ti prego, continua a vestirti da babbano.-disse la ragazza, per spezzare la tensione, facendo ridere pure i bambini, spupazzati dalla signora Malfoy in attesa di nipoti suoi. –Comunque, no, non lo so. Perché sei venuto qui, Harry?-

 

-Ti ho presa. A settembre iniziano i corsi- rispose lui, enigmatico.

 

-Harry, dicevo sul serio prima. non ti ho capito.- disse la ragazza.

 

Però, aspetta, lui, i corsi, settembre..

 

-A settembre iniziano i corsi dell’Accademia. Insomma, Draco mi aveva detto che avevi voglia di diventare Auror!- disse, sorridendo.

 

-Mi hai presa.. mi hai presa all’Accademia!- rispose lei, abbracciandolo di slancio.

 

-Hey, calmati, siamo inglesi, sai? Non abbracciamo spesso.- disse Harry, staccandosi. –Quanto a te, Furetto, sappi che a Settembre ti rivoglio in ufficio. Hai già passato troppo tempo a portarti il lavoro a casa.-

 

-Grazie, Harry.- disse Draco.

 

-Tranquillo, Malfoy. Con lei avremo la migliore squadra di Auror nel mondo. Ergo, potrebbero aumentarmi lo stipendio. Dai, scherzo. Però ho un po’ ragione.- rispose Potter, passandosi una mano tra i capelli.

 

Parlarono per un altro po’ di tempo, durante la quale Asia era rimasta a fissare spesso Draco coccolare Albus, suo preferito all’apparenza. Era dolce. Era dolcissimo. Voleva davvero molto bene a quei bambini.

 

Quando i Potter e i Malfoy si congedarono, prendendo il camino, i due tornarono alla festa che era ancora più delirante di prima. trovarono i loro amici intenti a socializzare col prossimo. Stella era in un angolo della sala con Dave, ‘Sansone’ per gli amici, visti i suoi lunghi capelli ricci. Daniele si stava distraendo con una loro compagna d’istituto. Niente di serio, per nessuno dei due, tentavano solo di beccarsi la mononucleosi a vicenda. Lex, invece, era abbracciato ad una testa riccia color mogano che fece subito sorridere Asia.

 

-Adeeeeeeeeeeeeeeeeeeleeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!- urlò, correndo verso la ragazza.

 

-Asiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!- le rispose quella.

 

Si trovarono a metà strada, per poi abbracciarsi e cominciare a saltellare come due ragazzine. Draco sbatteva le palpebre, scioccato. Lex si avvicinò a lui, ridendo.

 

-Chi è quella scimmia urlatrice?- chiese Draco, con gli occhi sbarrati.

 

-Bada a come parli, Malfoy. Lei è Adele.- rispose Lex.

 

-Chi è Adele?-

 

-Adele è una cugina di Asia. Ha moltissima influenza su di lei. Purtroppo non si vedono spesso perché lei vive in un’altra città, ma.. be’, se vuoi tenerti stretta la tua ragazza, devi fare in modo di essere nelle grazie di Adele.- rispose Lex, guardando la nuova arrivata dolcemente.

 

-Non è che ti piace?- chiese Draco, ghignando.

 

-Ti ha fatto male tornare a essere un ragazzo. Sei tornato a essere indisponente. Non avremmo dovuto prenderti nel gruppo.- mugugnò, avvicinandosi alle ragazza e passando un braccio attorno alle spalle di Adele.

 

-Ciao! Tu devi essere Drake! Asia mi ha parlato così tanto di te!- disse, stringendogli la mano.

 

Draco pensò che avesse più vitalità di un vulcano in eruzione. Ed era vero. Da piccole Asia e Adele erano due piccoli terremoti. Dove passavano loro, lasciavano indietro solo fango e distruzione. Ora lasciavano solo tracce di tacchi a spillo e scie di sederi di ragazzi che trascinavano per il collo.

 

La festa finì in pace, ovvero in pieno coma etilico per la maggior parte dei presenti. Anche i ragazzi se ne erano andati, lasciando Draco ed Asia da soli.

 

La ragazza si appoggiò alla balaustra del balcone della Sala da Pranzo del Maniero, sospirando. Era stata una bella festa in fondo.

 

-Lo puoi individuare dalle quattro stelle che formano quasi triangolo. Scorri verso sinistra e l’avrai nella sua interezza.- sussurrò Draco al suo orecchio, avvicinandosi a lei.

 

-Cosa?- chiese Asia, confusa.

 

-Ricordi quando sei venuta qui la prima volta dopo che abbiamo l’amore? Eri qui, appoggiata a questo balcone e mi hai chiesto di mostrarti Scorpius. Eccolo qui, ho mantenuto la promessa.- rispose, baciandole il collo.

 

-Lo so. Grazie.- rispose, trattenendo un gemito. –Tieni molto ai figli di Harry, eh?-

 

-Sono dei bambini fantastici.-si limitò a dire lui, irrigidendosi un po’. –Perché?-

 

-Non lo so. È… strano, suppongo.-

 

-C’è una cosa che non ti ho detto.- disse Draco, dopo un po’.

 

-Cosa?-

 

-La notte prima che ho preso la pozione ho fatto un sogno. Ho sognato di.. essere morto.- disse, incredibilmente serio e tranquillo.

 

-Cosa?- sussurrò lei.

 

-Hai capito. Sai qual è stata la cosa più orribile? Tu eri lì, nel mio ufficio al Ministero e piangevi. Ed eri incinta. Di un maschietto. Lo chiamavi Tom.- le rispose, sorridendo tristemente.

 

-Oh, mio… cosa?-

 

-Asia, non andare in iperventilazione. Non è nulla di che. Forse ero solo spaventato dalla pozione. Forse ho solo paura di non diventare padre. Forse ho paura di perderti. Non lo so, Asia. So solo che c’era Hermione, te l’ho detto, e lei mi ha detto che potrebbe essere un sogno premonitore. In fondo ci sono precedenti di veggenza nella mia famiglia.-

 

-Ma ciò non significa che lo sia-

 

-Affronteremo la cosa quando si presenterà. È solo che.. sai sentirti parlare di bambini, e ricordarmi di te in quel sogno..- dice, per poi passarsi una mano tra i capelli.

 

-Non succederà. Hey, Draco, non succederà.- rispose la ragazza.

 

-Tranquilla, te l’ho detto. Non era nulla. Solo… mi incuriosisce perché chiameresti nostro figlio Tom.- disse, con un lieve sorriso sul volto.

 

La ragazza arrossì.

 

-Tom è sempre stato uno dei miei nomi preferiti.- mugugnò, dimenticandosi il discorso serio per l’imbarazzo.

 

-Ah, si? Chi ti ricorda?-

 

-Be’, innanzi tutto Tom Hanks, uno dei miei attori preferiti. Poi Tom Sayer, Tom Welling, Tom Sturridge, che prima di diventare un barbone era alquanto figo. Thomas Eliot, Thomas Mann, Thomas Edison.- elencò, rossissima in viso.

 

-Sono due nomi, Asia. Voglio sentirli dire.-

 

-Non ho idea di cosa tu stia parlando-

 

-Si, che lo sai.-

 

-Non è vero.

 

-Invece si.-

 

-Invece no!-

 

-Asia…-

 

-Ok, ok. Adoro Tom anche perché è il nome di Tom Riddle e Tom Felton. Va al diavolo, Malfoy!-

 

-Visto, non era difficile dirlo.- rispose. –Bello sapere che mi pensi sempre. In effetti se non mi avessi conosciuto, dare a tuo figlio il nome Draco non sarebbe stato normale.-

 

-No, infatti.- mugugnò lei, appoggiandosi al suo petto.

 

-Hey. Tom è un bel nome. Mi piace. E poi ti amo.-

 

-Ti amo anch’io.-

 

Fu facile per loro dimenticarsi del resto e baciarsi. Fu facile per loro far finta di dimenticare. Ma non dimenticarono mai. Non dimenticarono mai quello che era successo loro in quell’anno. Non dimenticarono mai come avevano trovato l’amore nello stesso momento in cui avevano quasi smesso di crederci. Non dimenticarono mai come si amarono per la prima volta, in quella notte forse un po’ impacciata, ma anche molto carica di amore e passione. Non dimenticarono le loro promesse. Non dimenticarono mai di amarsi. Non dimenticarono mai la profezia, che li aveva fatti incontrare. Non dimenticarono di amarsi.

 

Il figlio di un diavolo e di un angelo amerà

Lui non ci crede nemmeno ma lo farà

L’amata i poteri celati e nascosti avrà

Ma lui per senso del dovere li sbloccherà!

Il suo cuore freddo e insensibile diverrà

Ma al suo primo sguardo a cedere pronto sarà.

Ad una Nata-Babbana la sua vita dedicherà…

 

Grazie, Zia.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Tre uomini osservavano un castello che affacciava sul mare, in Normandia. Quella villa era famosa per i suoi proprietari, una famiglia purosangue che per molto tempo era stata invischiata nelle Arti Oscure.

 

-Pensi che sia lì, Morpheus?- disse un uomo coperto interamente da un mantello nero, come i suoi compagni d’armi. Unico segno distintivo, i suoi occhi viola.

 

-Certo che lo è, Gilbert. Non fare domande idiote. Sta con Malfoy adesso.- rispose il capo, toccandosi il ciondolo d’ambra che portava al collo, come d’abitudine.

 

-Maledetti, ma non si sposavano tra cugini, prima?- ringhiò il terzo,torturandosi il mignolo con l’anello che portava il blasone di famiglia.

 

-Be’, a quanto pare sono impazziti del tutto e hanno iniziato a scoparsi pure i sanguesporco, che vuoi che ti dica, Leander?- rispose Morpheus.

 

-Vadano a farsi fottere. Riescono sempre a pararsi il culo loro. E si beccano sempre il meglio.- sbottò Leander.

 

-Tranquillo, fratello. Alla fine lei sarà comunque nostra. Non importa chi l’ha avuta per primo.- ghignò Gilbert.

 

-Gilbert..-ringhiò Morpheus.

 

-Ok, capo, sarà tua.- rispose quello, ritraendosi istintivamente.

 

-Ora si che si ragiona. Lei deve essere mia. Anastasia deve essere mia. Non ha nessuna ragione di stare con quel.. mago.- disse, mettendo tutto il ribrezzo che poteva in quella parola, come una volta i maghi dicevano babbani.

 

Morpheus Cosgrave alzò una mano al cielo, attirando elettricità e scatenando un tempesta di tuoni e fulmini.

 

I Dominatori erano stati scatenati.

 

 

Spazio Autrice: Salve a tutti!! Oh, mio dio. Non riesco a credere che sia finita. Mi sento infinitamente triste. :’( Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, almeno quanto è piaciuto a me scriverlo. Spero che vi sia piaciuta l’intera storia. Ora passo ai riferimenti:

-     Finalmente sono presenti i genitori di Asia. Io li trovo divertenti. Poi quando cantano ‘Ding Dong! The Witch is Dead!’ del Mago di Oz, ridevo come un’idiota!

-     Quando sono nervosa avere ‘le farfalle’ è un eufemismo. Gli pterodattili mi mordicchiano lo stomaco! D:

-     Ditelo che il grande passo sapeva di matrimonio!! Lol

-     La fine del liceo sembra la porta per la libertà. Diffidate da chi dice queste stronzate. Sembrate più liberi ma avete un mucchio di responsabilità in più.

-     Anch’io voglio un amico che indossa cos play ogni giorno. Poi Howard Wolowitz è probabilmente uno dei personaggi più teneri che esistano. Adoro The Big Bang Theory.

-     Questa è per la mia ‘Stella’: ecco perché ti ho costretta a chiamarmi solo Ginevra! U.U

-     La scena tra Asia e Adele è deliberatamente da non-so-quale-episodio di non-so-quale-serie di Scrubs quando un’amica del College va a trovare Elliott. Quella è probabilmente la scena più bella di tutte le serie.

-     Oh, mio dio. Mi piacciono troppe persone col nome Tom! D:

-     Poiiiii: Dulcis in fundo. Chi saranno quelle tre presenze vicino Casa Mal Foi? Per saperlo dovrete leggere il sequel!!! Muahahahahahahahahahh

 

Ecco, appunto, dopo questa storia pubblicherò un sequel. Non so quando inizierò a scriverlo. Anche perché mi piacerebbe portarmi avanti con le storie che ho abbandonato. Farò quello che posso. A costo di aggiornare anche una volta al mese! D:

 

Detto questo vorrei ringraziare davvero tutte le persone che hanno inserito la storia tra le seguite/ le preferite/ e le ricordate e tutte le persone che con le loro magnifiche recensioni mi hanno incentivato a scrivere questa storia. Grazie mille, ragazzi.

 

A presto, spero,

 

Micaela

   
 
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