Capitolo 30: una ferita profonda
Nami corse finchè le
sue gambe glielo permisero, inoltrandosi sempre di più all’interno dell’isola e
giungendo inaspettatamente in un luogo calmo e tranquillo.
Vi era un lago limpido dalle acque di un azzurro intenso e l’erba era
rigogliosa di fiori di vario genere, che profumavano l’intera area.
Un posto in genere magnifico, ma quella bellezza Nami
non riusciva a godersela.
Si sedette in riva al lago, riprendendo fiato dopo essere riuscita a
seminare Rufy, il quale aveva tentato di raggiungerla
per chiarire quanto successo poco prima con Lily.
Si abbracciò con forza le gambe,
portandosi le ginocchia al petto. Vi appoggiò sopra il capo, nascondendo gli
occhi ormai gonfi e rossi dal pianto, che le annebbiava la vista. Pianse per
diverso tempo, finchè, finite le lacrime, il suo corpo cominciò a essere scosso da dei
singhiozzi.
Con la mano destra si asciugò l’acqua in eccesso che gli era rimasta sul
viso e successivamente prese a fissare le acque del lago.
Esse erano talmente pulite che la navigatrice era in grado di vedere i
pesci nuotare al di sotto. Due di loro attirarono la sua attenzione. Due
pesciolini rossi sembravano inseguirsi, giocando tra di loro.
La sua mente cominciò a vagare ricordando i momenti in cui erano lei e Rufy a rincorrersi. Iniziavano sempre a causa di un
dispetto che uno faceva all’altro, come rubare un pasticcino o appropriarsi di
un cappello tenuto come fosse qualcosa di prezioso, ma alla fine la corsa
finiva per diventare un gioco, finchè stremati i due
ragazzi si sedevano a terra abbracciandosi e ridendo a più non posso.
Altri bei momenti trascorsi insieme a Rufy le
tornarono in mente, ma a un certo punto, sul pelo dell’acqua, si formò un’immagine
sgradita e la ragazza dovette assistere nuovamente al bacio che c’era stato fra
il suo capitano e il nuovo membro dell’equipaggio.
Nami sentì il suo cuore andare in frantumi e stringendo
i pugni con rabbia, lanciò nell’acqua un sasso che aveva precedentemente
afferrato, facendo sì che le increspature dell’acqua, cancellassero quell’immagine
poco gradita, lasciandola nuovamente nel suo tormento.
Rufy, perdendo le tracce di Nami, tornò sconfitto alla Sunny.
L’ombra del cappello gli copriva il volto, non lasciando intravvedere la sua
espressione a nessuno.
Aveva cercato la ragazza a lungo, senza però riuscire però a trovarla.
Avrebbe voluto mettersi alla ricerca di alcune tracce che potevano indicargli
la direzione da prendere, ma il capitano era ben consapevole del fatto di non
saper distinguere le tracce lasciate da un essere umano da quelle di un
animale.
“Rufy, hai trovato Nami?
Avete chiarito?” chiese Usopp speranzoso, non volendo
che si creassero delle discordanze fra i membri della ciurma, nonostante tempo
addietro fosse stato lui stesso a crearne. Proprio per questo non voleva che si
ripetesse nuovamente qualcosa del genere.
Rufy scosse lievemente la testa.
Chopper rattristato domandò “Cosa
succederà ora? Nami lascerà la ciurma?”
“Non dirlo nemmeno per scherzo!” lo rimproverò Usopp,
nonostante avesse pensato la stessa cosa. Un litigio si può chiarire chiedendo
scusa, ma le scuse nel caso di un tradimento erano più difficile da digerire.
Rufy rimase immobile a fissare i nodi del
legno che formavano il pavimento del
ponte della nave. Non disse una parola, quasi non respirò.
“Ma cosa ti è saltato in mente? Perché hai baciato Lily? Davanti a tutti
poi!” disse Franky incrociando le sue enormi braccia,
anche lui incapace di spiegarsi quanto avvenuto.
Il ragazzo di gomma strinse i pugni, non sapendo dare una risposta a quella
domanda. Non gli era mai passata per la mente di fare una cosa del genere.
Vedeva Lily come un’amica e nient’altro, quindi non riusciva a spiegarsi come
si fosse venuta a creare quella situazione. Aveva intenzione di capire cosa
fosse successo, ma prima voleva trovare Nami. Voleva
assicurarsi che stesse bene e soprattutto fare pace con lei.
Sanji, appoggiato al parapetto della nave con
uno sguardo adirato disse “A quanto pare Nami non gli
bastava più! Ma mai Rufy, mi sarei aspettato un tale
gesto da te. Eppure sai quanto Nami tenga a te e
quanto io tenga a Lily!”
Rufy abbassò ulteriormente il capo e
camminando lentamente, si allontanò verso la poppa della nave.
Zoro, che fino a quel momento era rimasto a
osservare e a pensare, guardò il volto di Rufy, leggendovi
dolore e confusione, mentre sul volto di Lily lesse dispiacere e colpevolezza.
Lo spadaccino sospirò “Io credo che Rufy non
abbia la capacità di tradire né Nami, né te cuoco da
strapazzo!” disse con tono serio.
“Dico io, sei cieco forse? C’eri anche tu ad assistere a quello schifoso
bacio!” disse Sanji urlando “Quindi come puoi
insinuare che…”
“Rufy non ci ha mai dato motivo per sospettare di
lui. Sbaglio forse? Quindi io voglio dargli il beneficio del dubbio!” disse Zoro riprendendo il compagno.
“Quale dubbio puoi avere? Rufy ha baciato Lily!”
“Hai detto bene Rufy ha baciato Lily! Fino a
prova contraria si è in due a compiere determinati gesti, mentre qui ci stiamo
accanendo solo contro Rufy. Sentiamo un po’ cosa ha
da dire anche il nuovo acquisto della ciurma!” disse Zoro
spostando il suo sguardo adirato verso la ragazza dai capelli lilla.
Zoro non aveva niente contro la Lily, ma se
succedeva qualcosa che non sarebbe mai accaduta alla ciurma e di mezzo c’era il
nuovo membro, lo spadaccino non poteva fare a meno di pensare che esso potesse
centrare qualcosa.
Robin decise di intervenire “Vi ricordo che nessuno di noi ha memoria di
quanto successo in questi giorni. È probabile che neanche lei sappia qualcosa,
inoltre quanto accaduto potrebbe essere la conseguenza di quanto ci è accaduto!”
disse l’archeologa riflettendo sulla situazione. Forse perchè
era più adulta rispetto agli altri, ma aveva capito quanto Nami
e Rufy contavano uno per l’altra.
“Indipendentemente da quanto è successo, non si sarebbe mai arrivato a
questo punto se non ci fosse stato un interesse di Rufy
nei confronti di Lily!” cominciò Sanji.
“Si, ma anche di Lily nei confronti di Rufy, non
dimenticarlo!” disse Brook, facendo sentire la sua
voce per la prima volta, anche a lui sembrava strana tutta quella situazione.
Sanji mise il broncio Non riusciva a ragionare
a mente lucida in quel frangente. Assistere al bacio era stato un colpo al
cuore, ma in minima parte sperava che Lily fosse stata colta di sorpresa e non
avesse avuto modo di reagire prima che venisse vista. Non voleva rinunciare a
quella piccola speranza che gli faceva sperare che Lily fosse innamorato
solamente di lui.
“I-io s-so co-cosa è
s-successo!” disse Lily balbettando, sentendosi al centro dell’attenzione, dopo
che tutti gli sguardi si erano posati su di lei.
La ragazza cominciò a spiegare gli eventi che li avevano interessati,
sperando vivamente che potessero prenderla in parole e non scambiarla per una
racconta frottole.
“Così tu vorresti farci credere che i nostri corpi sono stati scambiati?”
chiese Usopp incredulo “Ragazzi, nemmeno a me sarebbe
venuta in mente una storia del genere…me la devo
conservare. Lily ti devo pagare i diritti d’autore nel caso avessi intenzione
di usare questa storia in futuro?”
Il cecchino venne guardato in cagnesco da tutti i presenti, in quanto non
sembrava proprio il momento di fare dello spirito.
“Scusate, volevo solo sdrammatizzare la situazione!” disse il ragazzo.
“Io sinceramente non sarei tanto sorpresa di sapere che questa è la verità!”
cominciò Robin “Ci sono capitate un sacco di cose assurde nel nostro viaggio.
Inoltre ricordate la gente che si comportava in modo strano in piazza qualche
giorno fa? Avevamo ipotizzato che vi era stato uno scambio di persona!”
Chopper felice disse “è vero. Me n’ero completamente dimenticato. Questo significa
che la situazione è risolta!”
“Non ancora Chopper!” disse Zoro “Noi possiamo
crederci o meno e non ci cambia la vita. Bisogna vedere come reagiranno Sanji e Nami e anche Rufy, in quanto non sembra sapere cosa sia successo!”
Sanji si avvicinò a Lily e posando le sue
grandi mani, sulle spalle gracili di lei, chiese “Lily, se tutti eravamo in un
corpo diverso. Chi c’era nel corpo di Rufy?”
Lily sorrise e afferrò il viso di Sanji per poi
posare un casto bacio sulle labbra del cuoco “C-chi
altro se non tu? Non ho nessun interesse verso nessun altro. M-mi p-piaci s-solo tu S-sanji!”
disse la ragazza ormai rossa in viso “Tu mi credi, non è vero?” chiese la
ragazza preoccupata, vedendo lo sguardo del cuoco confuso.
Sanji la fissò negli occhi per diverso tempo,
per poi dire “Le parole possono anche essere menzognere, ma gli occhi sono lo
specchio dell’anima e io posso leggere la tua sincerità!” Sanji
sorrise “Ti credo Lily!” disse ricambiando il bacio che poco prima la ragazza
aveva dato lui e quando si staccarono per respirare, Sanji
non potè fare a meno che svenire.
“Perfetto, uno è sistemato, ora dobbiamo solo raccontare quanto accaduto a Nami e Rufy!” disse Chopper
correndo verso la direzione in cui aveva visto andare il suo capitano. “Ragazzi,
io non vedo Rufy!”
I presenti lo chiamarono e guardarono in tutte le stanze della nave, senza
però riuscire a trovarlo.
“Sarà nuovamente andato in cerca di Nami!” disse Zoro.
“Non sapendo però come stanno le cose, non so come possa andare a finire!” disse
Robin preoccupata.
Rufy di fatto non era riuscito a stare sulla Sunny senza far niente e decise nuovamente di andare alla
ricerca di Nami, non gli importava molto del rischio
che aveva di perdersi, sapeva di trovarsi su di un’isola non eccessivamente
grande, quindi in un modo o nell’altro sarebbe riuscito a ritrovare la Sunny nel caso si fosse reso necessario.
Girò in lungo e in largo per tutta la giornata, tanto che il sole cominciò
a tramontare e a colorare il cielo e il mare di rosso.
Quando ormai scoraggiato e stanco, si sedette su di un prato fiorito, dove
poteva vedere un bellissimo lago, anch’esso tinto di tonalità rossa.
Si sdraiò a terra e sospirò, quando girando per puro caso la testa verso la
sua sinistra, vide in lontananza una sagoma, rannicchiata su se stessa.
Si mise di scatto in piedi e chiamò “Nami!”
La ragazza sentendosi interpellare, si girò e vedendo Rufy,
si alzò e cominciò a correre nel tentativo di scappare, ma prima che riuscisse
a fare una decina di passi, il ragazzo l’aveva afferrata nonostante le decine
di metri che li separavano.
“Nami, ascolta…io…”
cominciò Rufy.
“Lasciami andare!” urlò la ragazza fulminando con lo sguardo il ragazzo,
che non aveva la minima intenzione di lasciarla “Lasciami, lasciami ho detto!”
disse nuovamente la navigatrice sbattendo i pugni sul petto del ragazzo.
“Non ti lascio finchè non mi fai spiegare!” disse
serio il ragazzo.
“Allora avanti. Illuminami sul tuo gesto. Perché hai baciato Lily, io non
ero forse abbastanza per te?” disse Nami urlando di
rabbia.
“No, non è vero! io ho baciato Lily perché…perché…oh
accidenti Nami, non lo so perché. Mi sono risvegliato
che la stavo baciando e non so nemmeno come è potuto succedere!” disse il
ragazzo esasperato, non sapendo cosa dire.
“è un tentativo penoso Rufy. Te lo dico io come è
potuto succedere. Tu preferisci lei a me e a quanto pare non ti sei fatto
scrupoli a tradire me, sotto gli occhi di tutti. Per non parlare di Sanji. Non hai tradito solo me, ma anche lui!” disse Nami stringendo i pugni.
“Nami io non ho alcun interesse per Lily. Io amo
solo te e lo sai!” disse Rufy in un brodo di
giuggiole.
“Zitto! Non dire che mi ami o ti prendo a calci. Tu mi hai ingannata, mi
hai preso in giro per tutto questo tempo e quando, quando io mi sono concessa a
te… hai ben pensato di passare a un'altra!” disse Nami ormai in presa alla disperazione e alle lacrime.
Rufy rimase shoccato da quelle parole “Tu…tu non dici sul serio! Nami,
non puoi credere che io sia capace di una cosa del genere. Non lo farei mai!”
“è quello che hai fatto!” disse Nami guardandolo
con rabbia negli occhi, insieme a un fiume di lacrime che non smetteva di
uscire.
Rufy l’afferrò per le spalle e serio disse “quella
notte che abbiamo trascorso insieme è stata…bellissima
e…”
“certo, è stato uno spasso, vero? E hai avuto anche il coraggio di dirmi
che mi amavi! Se fosse stato realmente così non avresti minimamente pensato di
mettere gli occhi su Lily. E poi? Dopo di Lily cosa farai? Ci proverai con
Robin o qualche altra ragazza che incontrerai sul tuo camm…”
Nami non riuscì a terminare la frase che uno schiaffo
la zitti.
Rufy era arrabbiato, ma non la guardò
direttamente negli occhi. Non voleva che il suo sguardo adirato si posasse sul
suo volto e coprì gli occhi all’ombra
del cappello “Nami posso capire che tu sia
arrabbiata, ma non posso tollerare che tu dica queste cose su di me. Non per
uno stupido bacio che c’è stato con Lily, senza sapere nemmeno come sia
avvenuto e non dopo tutto il tempo che abbiamo passato insieme. Pensavo che mi
conoscessi, invece se è questo quello che pensi di me allora….allora
non so cosa dirti Nami!”
“Si, pensavo di conoscerti. Proprio per questo non posso perdonarti per
quello che hai fatto. Ti credevo diverso da molti degli uomini che esistono a
questo mondo. Ti credevo un bravo ragazzo e per certi punti di vista lo sei, ma
se sei arrivato a trattare la donna come un oggetto allora non sei altro che un
mascalzone!”
Nami aveva lo sguardo basso, non voleva vedere
Rufy e con un sussurro disse “Mi hai ferito, più di
quanto nessun altro abbia mai fatto, quindi vattene via!” disse per poi
cominciare a urlare “Vattene via! Non voglio rivederti mai più Monkey D. Rufy. Potessi tornare
indietro non mi unirei alla tua ciurma nemmeno per tutto l’oro del mondo!”
disse per poi cominciare a scappare lasciando Rufy
immobile sul posto, con occhi sgranati, incapace di pensare, di respirare e di
piangere.