Il cullare delle onde era una melodia sottile che arrivava alle orecchie discreta, ma invadente.
C'era sempre, udibile anche quando il mare era lontano e non si vedeva che sabbia e terra a perdita d'occhio.
Niente riusciva a sovrastare quella canzone che frusciava in ogni vero pirata, spingendolo sempre verso l'acqua salata d'avventura.
Udibile perfettamente come i gemiti d'un amante, da essi cancellata.
Arrivano strozzati come un'imprecazione, sopra quella melodia, solo all'orecchio dell'altro, cancellando d'un tratto qualsiasi altro suono all'infuori di quello che non vorrebbe farsi udire.
Mihawk ghigna, malizioso.
Al suo udito non sfuggirà nessuno dei gemiti di Shanks.
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