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Autore: la_marty    07/11/2011    4 recensioni
Dal sesto capitolo:
“Grazie Bella, ma ti sarei grato se non tentassi più di uccidere le mie intervistatrici, o il pubblico potrebbe farsi un’idea sbagliata dei miei modi”.
Bellatrix arrossì e pigolò: “Era un banalissimo Anatema che uccide, cosa c’era di sbagliato, padrone?”.
Travers rispose per Voldemort: “Chi vuoi che voti il padrone se si ha la percezione che tutti gli oppositori verranno ammazzati seduta stante?”.
“Ma la politica del padrone è esattamente questa!”, esclamò lei. “Meglio che ci facciano l’abitudine”.

Ebbene sì, la crisi è arrivata anche nel mondo della magia: c'è aria di elezioni e i tre candidati scelti si apprestano ad affrontare una dura campagna elettorale e tutta una serie di interviste e dibattiti per ottenere la fiducia degli elettori. Gli aspiranti Ministri della Magia sono un mago malvagio e famoso, una studentessa modello di Hogwarts e un mago piccolo e furbo, odiato da tanti ma che riscuote, in modi più o meno leciti, un misterioso successo ogni volta che si aprono le urne.. vi ricorda qualcuno?
Genere: Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Miei cari! Eccomi con un nuovo capitolo, come al solito ogni parere è ben gradito :) Grazie tantissime a chi continua a leggermi e recensirmi, vi adoro!


Dibattito a Hogwarts – parte 2: quando il gioco si fa duro..
 
Nella Sala Grande non erano presenti soltanto gli studenti e il corpo insegnanti di Hogwarts: i soliti giornalisti e fotografi occupavano posizioni strategiche, così come il Ministro Caramell, il Wizengamot al completo e i capi di tutti i Dipartimenti del Ministero. Anche molti abitanti del villaggio di Hogasmeade avevano chiesto di poter assistere al dibattito e Silente non si era fatto pregare.
I tre candidati scrutavano la Sala in attesa dell’inizio del dibattito. Hermione eseguiva complicati esercizi respiratori che l’aiutavano a restare calma; Voldemort lanciava occhiate minacciose in giro cercando di sembrare minaccioso; Silvius infine ammiccava alle giovani studentesse col sorriso paralizzante di sempre.
D’un tratto Silente piombò sul palco, la lunga veste svolazzante e la barba che ondeggiava e, con la voce magicamente amplificata esordì: “Benvenuti voi tutti!”. La Sala scoppiò in un grande applauso e Silente si inchinò diverse volte.
Voldemort sbuffò.
“Sebbene la maggior parte di voi studenti non abbia ancora raggiunto l’età giusta per votare, il consiglio degli insegnanti ha deciso che non è mai troppo presto per prendere confidenza col mondo della politica”. Silente camminava avanti e indietro sul palco dando le spalle ai tre candidati. Voldemort fremeva per lanciargli un incantesimo ma Hermione lo incenerì con uno sguardo degno del miglior Basilisco. “Oggi potrete porre domande ai candidati alla poltrona di Ministro della Magia e vedere come un aspirante Ministro ragiona e argomenta le sue scelte”. Silente parlava con voce saggia e rassicurante come al solito. “Do inoltre un caloroso benvenuto alla Corte Plenaria del Wizengamot”, altri applausi. Silvius emise uno strano verso gutturale di disgusto alla vista di tutti quei giudici, ma se ne stette buono con lo sguardo torvo e la bocca chiusa. “E benvenuti ai nostri dipendenti ministeriali e all’attuale Ministro, il signor Caramell!”, ancora applausi. Hermione notò il signor Weasley agitare le braccia da lontano per farsi notare e salutarla. La ragazza rispose con un sorriso nervoso e appena accennato.
“Non hanno bisogno di presentazioni ma introduciamoli comunque.. un bell’applauso per la signorina Hermione Granger!” esclamò Silente, e la Sala Grande esplose di applausi e ovazioni soprattutto dal lato dei Grifondoro. Hermione divenne paonazza e agitò lievemente la mano in segno di saluto. “E ora un applauso per Tom Riddle!”, continuò entusiasta Silente, e dalla Sala si levò un timoroso applauso mentre delle grida si levarono dal candidato in questione: “È Lord Voldemort, Silente! Non hai il diritto di sminuirmi così!”, sbraitò sbracciandosi in preda all’ira.
“Rilassati Tom”, dichiarò Silente con tono conciliante, “non è il nome che sminuisce il mago”.
“Ma fa la sua parte!”, strillò l’altro che non accennava a calmarsi. “Lo so che stai facendo.. questa è propaganda implicita alla Granger! Come presenterai Silvius? Un bell’applauso per il piccolo, rifatto, padrone di Villa Harcoris?”.
“MI CONSENTA di precisare che io sono rimasto come mamma m’ha fatto!”, tuonò il piccolo, rifatto, padrone di Villa Harcoris. “Niente lampade, niente botulino e niente Pozioni LisciaRughe!”, gridò.
“Sì certo..”, sbottò Lord Voldemort a bassa voce.
“Un applauso a Silvius!” urlò Silente ancora più forte, sovrastando i due che battibeccavano di già. La Sala rimbombò di applausi incerti e di acuti gridolini femminili provenienti da diversi punti. “E diamo inizio alle domande! Chi vuol essere il primo?”.
Decine di mani scattarono in alto da ogni parte della Sala e Silente veleggiò tra gli studenti pronunciando Sonorus! in direzione di una studentessa di Tassorosso.
“Susan Bones, Tassorosso”, si presentò Susan con voce limpida. “Vorrei porre una domanda al signor Silvius”.
A quelle parole Silvius gonfiò il petto e omaggiò la giovane Tassorosso di uno dei suoi sguardi più invitanti. Hermione sentì i capelli rizzarsi in testa.
“Mio padre lavora al San Mungo come ricercatore pozionista. Stando a quello che mi racconta il suo partito sta lottando assiduamente per dimezzare i fondi destinati alla ricerca, e mi domandavo come fosse concepibile contrastare un campo importante come questo”.
Silvius non si lasciò intimidire. “Mia cara”, fece con voce mielosa, “la ricerca è un ambito complesso in cui sempre più raramente si ottengono risultati, e dato il periodo di crisi è opportuno tagliare dove è necessario”.
Un ragazzo poco distante da Susan intervenne.
“Justin Finch-Fletchley, Tassorosso”, Justin si alzò e domandò con voce polemica: “Eppure la sua utilità è indiscutibile, o sbaglio? Alcuni ritrovati recenti sono davvero utili, basti pensare alla Pozione Antilupo, il vaccino al vaiolo di drago..”
“O la pozione LisciaRughe, l’unguento CresciCapelli, la crema di Virilità”, lo interruppe con tono malizioso un altro ragazzo. “Michael Corner, Corvonero”. Si presentò, mentre Silvius avvampava di rabbia e cercava di mantenere il controllo. “Sono tutti ritrovati recenti di cui immagino lei abbia sentito parlare, o sbaglio?”.
“Cinque punti in meno a Corvonero!” strillò la McGranitt dall’altra parte della Sala. “Corner, come osi mancare di rispetto a un candidato alle elezioni?!”.
Nonostante i punti persi l’intera Casa di Corvonero era scoppiata a ridere e manifestava il suo appoggio a Michael.
“Ottima domanda signor Corner”, rincarò Voldemort con voce divertita. “Ora sentiamo la risposta del signor Silvius”, e si voltò guardando apertamente il suo candidato rivale in attesa di una sua risposta.
Silvius tentava di compiere gli esercizi respiratori che aveva visto eseguire prima da Hermione, ma l’unico risultato fu quello di farlo avvampare ancora di più dalla rabbia e quando rispose la sua voce era mortifera.
“Ripeto che non c’è niente di innaturale in me”, sibilò con rabbia. “Ma anche se facessi uso dei suddetti prodotti non vedo dove sarebbe il problema. Sono un uomo politico, la mia immagine è importante. E sono sempre stato un uomo piacente, le donne ci tengono affinché io lo resti”.
Voldemort scoppiò a ridere così forte che l’intera Sala raggelò terrorizzata. Qualche studente del primo anno scoppiò a piangere e Hermione prese a tremare visibilmente. Eppure il grande Mago Oscuro si spanciava come un bambino, sbatteva i pugni sul tavolo e aveva le lacrime agli occhi. L’eco della sua risata fece deglutire anche molti insegnanti.
“Ebbene?!” strepitò Silvius. Teneva i pugni stretti e tremanti, gli occhi spalancati e le narici dilatate. Davvero un’immagine inquietante. “Forse dovrebbe lei prendere in considerazione l’idea di usare l’unguento CresciCapelli caro signor Lord V!”.
Voldemort rimase interdetto.
“Io sono un mago oscuro, vecchio idiota!”, si scaldò l’altro. “Non un damerino da salotto! Il mio aspetto deve essere inquietante e minaccioso!”.
“Mi ha chiamato vecchio? Come osa?”.
I toni si stavano alzando e Hermione stava cominciando a innervosirsi.
“Suvvia signori”, pigolò. “Si stava parlando di ricerca.. ehm.. nel mio programma elettorale è prevista..”
“Lei invece Signor Lord V” la interruppe uno studente di colore seduto verso il fondo, “ha sempre detto di avere molto a cuore la ricerca e la medicina”. La sua voce era piena di ammirazione e fissava Voldemort come se fosse Babbo Natale. “Blaise Zabini, Serpeverde”.
“Lei ha perfettamente ragione, mio caro Blaise”, approvò Voldemort. “Ho più volte rimarcato quanto importante sia per me puntare a superare i limiti della magia, esplorare il potere che ognuno di noi possiede.. signorina Bones?”
Susan alzò il capo sorpresa.
“Voti me, e suo padre potrà garantire un’esistenza agiata anche ai suoi bisnipoti” e le strizzò l’occhio. Susan emise uno strano verso con la gola.
 
“Sta andando tutto per il meglio eh?”.
“Oh non lo so, Albus. Il maniaco è già infuriato e il pelatone mi ha fatto prendere un accidente con quella risata sguaiata”.
“Minerva cara, ciò che conta è la performance della signorina Granger”.
“Ma se non ha ancora detto una parola!”.
“Va bene lo stesso. Lasciamo che gli altri due si distruggano a vicenda. Hermione resterà l’unica scelta sensata”.
“Hai ragione. Sarà una vittoria schiacciante”.
E si diedero il cinque cercando di non farsi vedere da nessuno.
 
“Dennis Canon, Grifondoro. Signor Lord V, qual è l’incantesimo più fico che conosce?”.
Mormorii di sottofondo seguirono la domanda di Dennis.
“Cinque punti in meno a Grifondoro! Canon questo è un incontro politico, non un’intervista a un supereroe!” esclamò la McGranitt imbarazzata. “Signor Lord V, le faccio le mie scuse”.
“Professoressa McGranitt non si scusi. Il ragazzo qui è molto giovane ed è senza dubbio affascinato da un tipo magia.. alternativo. Sa, di quelli che non si insegnano a scuola. Giovanotto, vuoi davvero vedere il mio incantesimo più fico?”, chiese alzandosi dalla sua postazione e raggiungendo il centro del palco. Il lato Serpeverde prese ad acclamarlo.
“Volete vederlo?” domandò di nuovo, assaporando il suono delle ovazioni e degli applausi. “Bene. Osservate attentamente”, sibilò alzando le braccia. D’un tratto l’atmosfera sembrò oscurarsi, l’aria si fece più fredda e l’ansia era palpabile.
Evocus VoldiePeluche!”
Ci fu un fragore così assordante che alcuni studenti urlarono. Quando videro ciò che era apparso loro in mano urlarono ancora di più.
“Avete il piacere di possedere un esclusivo VoldiePeluche!” esclamò Voldemort gioioso. “In edizione limitata, uno per tutti voi qui presenti e altri cento che metterò all’asta, col cui ricavato finanzierò una spedizione alla ricerca della tomba di Salazar Serpeverde!”.
Ogni singolo studente di Hogwarts si era trovato tra le mani un peluche a forma di Voldemort che se strizzato urlava “Avada kedavra!” o “Viva Lord V!”.
Ci furono alcuni minuti di tumulto poi la rassicurante voce amplificata di Silente calmò gli animi: “Straordinario incantesimo Tom! Che ne dite di chiedere anche alla signorina Granger e al signor Silvius di mostrarci il loro incantesimo migliore?”.
Gli studenti approvarono rumorosamente e Silvius ostentò palesemente la sua galanteria nel lasciar avanti per prima Hermione. La ragazza farfugliò che aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare ma l’intera Sala Grande la guardava in attesa e si apprestò a raggiungere il centro del palco.
“Ehm..”
Tremava visibilmente e doveva pensare in fretta a qualcosa.
“Lepricanus!” esclamò, e dal nulla apparve uno stuolo di Lepricani che svolazzarono gioiosi per la Sala Grande producendo un gran baccano. Cascate di galeoni si riversarono sugli studenti che cercarono di accaparrarsi più monete possibili.
“Per un attimo avevo temuto un incantesimo RiordinaLibri o qualcosa del genere”.
“Anche io, ma la nostra Granger è stata furba” sussurrò Silente alla McGranitt. “Sa che alla fine del dibattito è prevista un’uscita a Hogsmeade e gli studenti potranno decidere di approfittare dell’oro dei Lepricani”. La McGranitt non sapeva se essere contenta per il punto a favore di Hermione nell’opinione degli studenti, o se disapprovare l’uso improprio che di lì a poco si sarebbe fatto di quel denaro appena evocato. Fatto sta che Hermione ricevette applausi e ovazioni a non finire, tanto che nessuno si accorse di Silvius che aveva preso posto al centro del palco e si sbracciava per attirare l’attenzione della Sala. Poi Silente fece Evanescere le monete rimanenti a terra e i Lepricani, così che tutti si concentrarono su Silvius. Il piccolo mago aveva assunto un’aria seria e concentrata, e per un attimo qualcuno temette un episodio agghiacciante come i peluche di Lord Voldemort. Silvius stette assorto ancora per qualche secondo poi assunse uno sguardo serio e strillò: “BUNGA BUNGUS!!”
In un attimo tutte le studentesse si ritrovarono vestite da reggiseni push up e gonnelline svolazzanti di vari colori, mentre una sorta di musica tribale a volume altissimo invadeva la Sala e luci stroboscopiche mandavano flash di espressioni di ragazze imbarazzate e spaventate e sguardi maschili raggianti e appagati. Hermione emise un piccolo strillo e guardò Silvius gettarsi letteralmente ad angelo sulla massa di studenti che dalla sua angolazione sembrava una folla di giovani in discoteca. Vide chiaramente la gioia dei ragazzi alla vista di tutte le loro compagne seminude. Distinse Ron lanciare occhiate imbarazzate a Lavanda, che gli si era avvicinata e lo stava usando come palo da lap dance; Harry stava tentando invano di convincere Ginny a imitare Lavanda e si beccò prima una sberla e poi una fattura; la McGranitt, a discapito dell’inarrivabile saggezza, stretta in quel push up faceva una ben misera figura e si rifugiò nella stanza accanto. Alcune ragazze strillarono imbarazzate per non essersi depilate le gambe e suscitarono sguardi sdegnati da parte dei loro compagni.
Finite Incantatem!” ululò Silente. D’un tratto la Sala tornò a essere illuminata e silenziosa: molte coppie si separarono con uno scatto e molti studenti affannati si sistemarono convulsamente i capelli e i vestiti. Silvius era a terra mezzo nudo e un paio di ragazzine del terzo anno si divincolarono dalla sua stretta e scapparono via.
“Cribbio che spettacolo!” cinguettò il mago, mentre a fatica si rialzava e tornava sul palco al suo posto. Il suo ventre villoso e abbondante strabordava dai pantaloni e Voldemort scattò e coprì con una mano gli occhi di Hermione. La ragazza però aveva intravisto l’orribile spettacolo e iniziò a deglutire convulsamente per soffocare un conato.
“Stai calma, calma Hermione” le sussurrò il Signore Oscuro comprensivo. “È finita.. si sta rivestendo.. bevi un po’ d’acqua” e le passò un calice in cui aveva evocato dell’acqua.
La ragazza però piagnucolava terrificata, certa che si sarebbe portata quella visione dietro per il resto della vita.
“L’hai traumatizzata!” esclamò Voldemort rivolto a Silvius.
L’altro lo guardò con espressione interrogativa ma non fece in tempo ad aprire bocca che la McGranitt intervenne: “Continuiamo con le domande per favore! Canon, se osi fare un’altra domanda ti metto in punizione!”.
Il piccolo Dennis deglutì e sprofondò nella sedia.
Alcune mani svettarono in alto.
“Padma Patil, Corvonero” si presentò Padma dopo che Silente la indicò. “Mi rivolgo a Hermione”. Hermione si fece attenta. “Uno dei punti del tuo programma prevede incentivi su chi assume un neo diplomato e un fondo finanziario sempre per i neo diplomati che volessero mettere su un’attività indipendente, e volevo soltanto dirti che secondo me è una proposta davvero valida”, dichiarò la ragazza con voce sicura. Hermione sorrise di gratitudine e spiegò: “Grazie Padma. In effetti nel mio programma ci sono diversi punti dedicati ai giovani imprenditori e ai giovani in generale. Sono del parere che bisognerebbe investire molto su di loro.”
“Sono pienamente d’accordo” approvò l’altra con calore, e si sedette.
La McGranitt represse un sorrisino di gioia e Hermione fronteggiò la Sala Grande con sguardo decisamente più sicuro. Altre mani si alzarono, e stavolta Silente si diresse verso il gruppo proveniente da Hogsmeade.
“Fred Weasley, Hogsmeade”, si presentò Fred tra l’ilarità generale. “Io sono un giovane imprenditore e approvo il progetto di Hermione. Gli altri candidati hanno proposte del genere?”.
“Io ho ancora di più, mio giovane amico!” tuonò Silvius gioviale. “Io adoro i giovani, poco tempo fa una giovane strega marocchina ha bussato alla mia porta e le ho concesso qualche migliaio di galeoni per aprire un’attività imprenditoriale. Io farò il possibile per aiutare le giovani in difficoltà!”.
“Anch’io ho grandi progetti per i giovani maghi e le giovani streghe” intervenne Voldemort repentinamente. “Come già detto, tutti i Mezzosangue e Magonò avranno un’utilità ben precisa, per cui ci saranno più spazio e più opportunità per tutti i rimanenti, in modo particolare per i giovani”, dichiarò il mago oscuro con serietà.
“Io sono purosangue, ma preferisco comunque la proposta di Hermione” affermò Fred.
Voldemort lo guardò e sbraitò: “Tu sarai soppresso insieme ai Mezzosangue, piccolo ingrato! Ricordo ancora quando, anni fa, tu e il tuo gemello mi avete preso a palle di neve da dietro il turbante di Raptor!”.
“Cavolo è vero!” esclamò Fred. Scambiò uno sguardo gioioso con George e scoppiò a ridere.
“Abbiamo preso a palle di neve un mago oscuro!”, gridò George. “Quanto siamo fighi?”.
Molti studenti scoppiarono a ridere e Silente diede ai due delle sonore pacche sulla spalla. Voldemort sbuffò.
“Altre domande?” chiede la McGranitt. Ancora mani alzate. “L’ultima, poi facciamo una pausa”. Indicò verso il lato Grifondoro.
“Harry Potter, Grifondoro”. Harry si alzò e tutti gli occhi si puntarono su di lui. “Voldie, mi rivolgo a te. Volevo dirti che credo tu debba smetterla di darmi la caccia. La magia di mia madre ti aveva sconfitto, ma ora sei tornato, sei in forma e hai tanti Mangiamorte che allietano le tue sere solitarie. Sei in corsa per le elezioni e davvero, non hai bisogno di preoccuparti anche di me”.
“Potter!” tuonò la McGranitt prima che Voldemort potesse rispondere. “Questo è un incontro politico, i tuoi problemi personali non interessano a nessuno. Cinque punti in meno a Grifondoro!”.
“Ma.. ma..” boccheggiò Harry. “Professoressa, è in gioco la mia vita!”
“Come già detto, i tuoi problemi personali non interessano a nessuno!”
Voldemort tuttavia fece segno di voler rispondere.
“Lei ha perfettamente ragione professoressa, qui si discutono questioni politiche e i nostri rapporti personali sono irrilevanti, per cui sarò breve. Caro il mio patetico Potter,” Voldemort si fece più dritto sulla sedia e guardò Harry negli occhi. “Devi sapere che i maghi oscuri sono malvagi e vendicativi per cui non dimenticano facilmente i torti subiti. No, non smetterò di darti la caccia.” A quelle parole Harry si accasciò sbuffando sulla sedia. Voldemort continuò: “Senza contare l’inutilità che si troverebbe a rappresentare l’Ordine della Fenice in caso io decidessi di starmene buono senza tramare nell’ombra. Vuoi condannare all’inerzia tutti i tuoi colleghi?” urlò. “Fortuna che parli sempre di amicizia e di amore! Solo quando ti fa comodo eh piccolo egoista!”.
“Ok pausa merenda!” esclamò Silente. Dal nulla comparvero tavoli strabordanti di sandwich e dolci. Il pubblico si affrettò a ingozzarsi di leccornie e i candidati si gettarono sul succo di zucca per rinfrescare la gola.
Hermione notò Silente e la McGranitt confabulare fitto fitto, poi guardarla e sorriderle trionfanti. Poco più in là Emilius aveva raggiunto Silvius e gli stava spazzolando il vestito lasciandosi andare a qualche palpatina inappropriata. Infine il Signore Oscuro si gettò sul Buffet Oscuro, costituito da biscotti a forma di Marchio Nero e vino elfico invecchiato. Il classico buffet non era abbastanza dignitoso per lui e aveva chiesto qualcosa di alternativo.
Dopo qualche minuto di chiassosa pausa il dibattito ricominciò.
  
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