Capitolo 12.
E..
Amos
irrigidì i pugni.
-Tu..
Tu.. Osi anche solo dire che è tua figlia?-disse lui a denti
stretti- Tu che non ci sei mai stato per lei. Tu l'hai mai sentita
piangere quando le crescevano i primi denti? Tu l'hai mai fissata per
una notte intera sperando che da un momento all'altro non si
trasformasse? C'eri in quei momenti?- lo guardò, uno sguardo pieno
di odio, dolore-Dov'eri Remus? Dov'eri quando tua figlia, mia
figlia.. Aveva bisogno di te? Non c'eri.
Remus
fece un passo avanti.
-No.
Hai ragione. Non c'ero. Ed è stato l'errore più grande della mia
vita. Ma.. Ora sono qui. Adesso sono qui per rimediare. Se Elizabeth
mi darà un'altra possibilità. Io.. -
Lupin
venne interrotto da Amos.
-Piantala
Remus. Non permetterò che tu la faccia soffrire io non permetterò
che.. -
-Piantatela
entrambi- ruggì Eli che fino a quel momento era stata zitta a
guardare la scena.
I
suoi padri litigavano, come se lei non fosse li.
-Sono
io a decidere della mia vita. Non voi. Sono io che devo decidere se
dare un'altra possibilità a Remus. Non tu papà. Sono io che devo
decidere se odiarlo o no.-
Elizabeth
scoppiò in lacrime e uscì dalla Tana.
Alzò
lo sguardo.
Greyback
e la sua banda era davanti a lei.
Rimase
impietrita.
-Oh.
Ma che bella ragazza abbiamo qua- esortì Greyback avvicinandosi a
Elizabeth.
Eli
indietreggiò e si aqquattò, cosa che non aveva mai fatto.
In
pochi secondi istintivamente si era trasformata.
Greyback
spalancò gli occhi, non capendo bene cosa fosse.
Gli
altri uscirono. Bacchette alla mano.
Il
viso di George era puntato sul lupo, Elizabeth.
-Oh.
Che dolci.. Una riunione di famiglia.- i mangiamorte scoppiarono a
ridere.
Eli
tirò fuori i denti in un ringhiò.
-A
cuccia bella- continuò Greyback ridendo.
L'istinto
prevalse, Elizabeth si scagliò contro di lui. Mirava al collo. Venne
scaraventata un po' più in là. Si voltò e continuò ad attaccarlo.
-Crucio-
Sentì
un dolore violento alla schiena e poi con un tonfo fu scaraventata a
più di 1oo metri dalla tana.
Era
di nuovo umana.
Sentiva
i passi di qualcuno in vicinanza.
Aprì
gli occhi e vide George davanti a sé.
Successe
tutto in fretta, palle di luce bianca li circondarono.
Iniziarono
a colpire George al petto e a colpire lei all'addome.
Urli
di dolore provenivano da loro.
I
mangiamorte erano scomparsi.
-George-
urlò Elizabeth.
Era
disteso davanti a lei non si muoveva.
Una
palla di luce la colpì in pieno petto.
Non
vide altro che una nube scura. Poi il buio.
…
Si
voltò dall'altro lato, la luce del mattino le irradiava il viso.
Aprì
gli occhi debolmente.
Dov'era?
Non ricordava quasi niente.
Solo
palle di luce.
Solo
quello.
Si
guardò intorno spaesata, era alla Tana. Nel letto di George, accanto
a lei c'era.. Bè c'era George, aveva il petto fasciato.
Elizabeth
spalancò gli occhi. Un Flashback e ricordò tutto. I mangiamorte,
l'attacco e le luci.
Non
riusciva a parlare. Aprì la bocca ma non uscì niente, solo un
mugolio lontano.
George
dormiva.
Si
voltò verso di lui, cercò di muovere un braccio ma non riusciva a
muovere i muscoli.
Poi..
Poi sentì un bruciore al bacino. Proprio lì.
Si
dove aveva il tatuaggio. Era come se qualcosa le stesse dando fuoco.
Era come se prendesse fuoco. Un dolore lancinante. Non resistette.
Lanciò
un urlo.