Nei giorni a seguire le due giovani continuavano a prendere in giro la povera Rae che non sapeva loro controbattere. 
Uno di quei giorni giunse dal villaggio Wirpool una lettera indirizzata alla nana. 
Dopo il solito giro di ronda per la foresta le elfe rientrarono in casa ma si accorsero subito che qualcosa non andava, il volto della maestra non tradiva emozione. 
Le fece accomodare intorno al tavolo ed iniziò a raccontare loro tutto ciò che nella lettera c'era scritto. 
-"Questo è tutto... ve la sentite?"- 
Le ragazze dopo qualche minuto di silenzio annuirono nello stesso momento. 

Shea stava attendendo appena fuori casa la sua compagna di viaggio, aveva detto che si sarebbe cambiata. 
Per lei il vestiario era stato spiccio: un paio di pantaloni neri aderenti che sorreggevano una cintura contenente armi da taglio come pugnali e tante piccole stelline. Non sapeva nulla su come si usava nessuno di quei cosi, ma se li era ritrovata nella cinta quando era arrivata.
Gli stivali in pelle, anch'essi neri, le arrivavano fino al ginocchio e nascondevano al loro interno due piccoli pugnali. Una canottiera aderente, sempre nera, ed infine un mantello che le ricopriva tutto il corpo ed avente un cappuccio ampio in modo da permetterle di coprirsi bene gli occhi. 
Quando Suki spuntò sulla soglia non portava più la solita e lunga vestaglia che la ricopriva fino ai piedi, ma un corpetto nero rilegato con laccetti rossi aventi un fiocchetto al termine. Quell'indumento le metteva in risalto il seno prosperoso. 
A coprirle le gambe c'era una lunga gonna nera con ricami rossi. 
Shea la guardò stupita: 
-"Non ti facevo così scostumata"- accenò un sorriso di scherzoso.
-"Ecco perchè le dono il mio velo per coprirsi"- 
La nanetta danzeggiando le poggiò sulle spalle il velo blu utilizzato la sera dello scandalo. 
-"Forza Suki, balla!"- disse Rae, incominciando a scatenare tutto il corpo in una danza di panza.
-"Nemmeno per sogno -.-" " - 

Si misero in viaggio ma purtroppo la notte arrivò prima del previsto, quindi decisero di fare sosta nel paese a bordo della foresta. 
-"E' un viaggio lungo e difficile, forse è meglio avere un po' di compagnia."- 
Le giovani, capitanate da Sukii, si diressero verso una via stretta tra due case ed entrarono da una porticina malmessa. Per aprirla ci misero un momento, il legno si doveva essere gonfiato a causa dell'umidità.
Qui vi trovarono un'umana seduta comodamente su una sedia. 
Indossava dei pantaloni blu con una maglietta dello stesso colore. 
Dalla schiena apparivano le else di due spade incrociate, dallo stivale che le copriva il polpaccio spuntava un pugnale e lungo la vita c'era una cintura contenente vari tipi di armi. 
Appena Sukii riconobbe la ragazza seduta dall'euforia le saltò in braccio ma dall'enfasi con la quale si era gettata le due caddero in terra. 
Sentendo il fracasso un'altra elfa spuntò da dietro ad una porta. 
Costei portava un paio di pantaloncini con degli stivaletti bassi e una maglietta a maniche corte. 
-"UrcaaaUrcaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"- e con un tonfo sordo raggiunse le amiche già a terra.
Intanto Shea osservava la scena divertita: dovevano essere davvero delle persone speciali se Sukii aveva acconsentito di portarle con noi.
Sukii rialzandosi si pulì gli abiti e disse alle amiche:
-"Ho una proposta per voi"-

***

La nana aveva raggiunto la locanda del paese dove c'erano le due ragazze. 
Qui si trovò a parlare con un giovane di avvalente fascino, che sotto sotto la tentava.
-"Allora, ti senti pronto?"-
-"Non si preoccupi signora, si fidi di me!"- 

Mi piacerebbe sapere che ne pensate^^