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Autore: Sophie_moore    11/11/2011    6 recensioni
Miss independent
Miss self-sufficient
Miss keep your distance
Miss unafraid
Miss out of my way
Miss don't let a man interfere, no
[...]Olivier Milla Armstrong non era una donna normale. Lei per prima lo diceva e ne andava assolutamente fiera: non aveva hobby inutili, quale cucito o ricamo; non andava in giro a sperperare denaro, come faceva sua sorella minore Catherine; non andava a ballare e non le importava un accidente delle marche di vestiti, borse, scarpe, occhiali e tutte quelle baggianate lì. E non le interessava neanche trovarsi un uomo, convinta che l’amore offuscasse la mente in battaglia.

Mini Long su Olivier =) spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Emergenza 5: Dottor Knox

Olivier sentì un qualcosa di strano all'altezza del petto, come una specie di battito cardiaco. Gli occhi spalancati per la sorpresa, balzò in piedi e si guardò allo specchio, aprendo anche leggermente le labbra. L'affermazione dell'uomo l'aveva particolarmente colpita, come se l'avesse rimproverata senza averlo fatto direttamente. Eppure nessuno l'aveva mai fatto con lei, forse neanche suo padre quando era piccola. Non che si ricordasse molto della sua infanzia... battè un pugno sulla mano aperta, illuminata da una grande idea.

Corse fuori dal bagno, i capelli tirati indietro per mostrare entrambi gli occhi, e cercò di localizzare il Colonnello, che trovò in sala a giocare con la bambina. << Colonnello ho un'idea! >> asserì, sedendoglisi accanto. Lo fissò negli occhi, i suoi celesti che brillavano come stelle nella notte, e lo incitò a chiederle che idea avesse avuto.

<< Mi dica. >> disse appunto lui, muovendo leggermente la testa in avanti.

<< Io ora non ho amici, ma quando sono stata ragazza li avevo. >> spiegò, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo. << Quindi può essere che una di loro abbia avuto un figlio. >> continuò, mentre Roy si illuminava anche lui per l'idea della donna.

<< Grande, Maggiore! Ora però dobbiamo portarla da un dottore. >> lanciò uno sguardo alla bambina, ancora avvolta nell'asciugamanto. << Ma prima... >> la porse alla donna e fece un largo sorriso. << le cambi il pannolino! >> si alzò in piedi appena prima che Olivier lo prendesse a pugni.

<< Ma... >> lei fece per ribattere, ma ribattere comprendeva dire che lei non era assolutamente capace di cambiare il pannolino ad un bambino, ed ammettere ciò significava perdere. Si alzò stizzita, afferrò un coso che doveva essere un pannolino per forza e la portò sul tavolo, sdraiandola e togliendole l'asciugamano di dosso. << Allora... >> mormorò, sentendo in lontananza quell'uomo che rideva. Arrossì di rabbia, così prese il pannolino e lo aprì violentemente, rischiando quasi di romperlo. Appena ebbe sotto controllo sia la bambina nuda che il pannolino aperto, cominciò a ragionare su come potessero combinarsi insieme. Intanto, aveva capito che il pannolino serviva a funzione di bagno portatile, cosa che era già un buon livello. Poi, provò a prendere le gambette della bambina e a tirarle su, ma poi non capì come mettere il pannolino sotto di lei. Rimase così per qualche secondo, finchè la piccola non cominciò a stufarsi e, quindi, ad agitarsi. << STAI FERMA. >> ringhiò, immobilizzandola bambina per qualche secondo. Presa dallo sconforto, infilò il pannolino a caso, appoggiò di nuovo le gambette sul tavolo e cercò di chiudere quell'affare con gli strap. Per sua fortuna, era il lato giusto, così non ebbe problemi a tornare in salotto con un sorriso trionfante piazzato sulle labbra.

<< Ho chiamato il dottor Knox. >> la avvertì Mustang, che si stava infilando di nuovo la sua maglietta e la casacca militare. << Arriverà tra un po', se vuole può darsi una sistemata. >> le andò vicino e le prese la bambina dalle braccia, non evitando un lieve contatto tra le loro mani, dal quale lei si ritrasse subito.

<< Grazie. >> mormorò: corse in camera sua e si chiuse dentro a chiave, quasi spaventata dall'idea che lui avesse potuto entrare e vederla in quello stato così debole. Cosa le prendeva? Lei non era tipo da imbarazzarsi per un contatto tra mani, e poi, se pensava che quel contatto l'aveva prodotto Mustang, il Colonnello Roy Mustang, il corpo le si riempiva di brividi. Sospirò pesantemente, si mise in piedi e si svestì, aprendo poi l'armadio alla ricerca di qualcosa di normale. Sorpassò con lo sguardo le varie uniformi militari, decidendo che non le servivano, e andò direttamente ai vestiti. Erano le uniche cose femminili che aveva, Catherine era l'unica che si ostinava a regalarle qualcosa che non facesse assolutamente parte dei suoi interessi militari. Prese delicatamente un vestito blu lungo fino a metà coscia e se lo posò addosso, andandosi a vedere allo specchio vicino all'armadio. Vedendosi non si riconobbe quasi: il Maggiore che indossava un abito da donna? Si vergognò talmente tanto che decise quasi di mettere la divisa, ma poi cambiò idea. Si infilò il vestito, si mise a posto la scollatura generosa, tirò indietro i capelli in una coda alta e si mise le babbucce. Comunque, per non far dimenticare chi fosse, si appese la cintura col fodero del fioretto alla vita.

Uscita dalla stanza, si diresse verso il Colonnello, che aveva aperto al Dottor Knox. Entrambi stavano seduti sul divano, ma quando la sentirono arrivare balzarono in piedi e si portarono la mano alla fronte, in saluto militare.

<< Maggiore, non credevo che avesse anche dei vestiti da donna. >> commentò tranquillo Roy, per poi venire minacciato di morte dal fioretto puntato alla gola.

<< Non ammetto commenti. >> ringhiò, facendolo rabbrividire sul posto. Il Dottore non osò neppure fiatare, spaventato com'era. << Avanti, visiti questa mocciosa. >> indicò con il manico della spada la bambina seduta nell'angolo del divano.

<< Cosa volete sapere? >> domandò questo, borbottando tra sè e sè che non poteva lavorare in quelle condizioni e che Roy gliel'avrebbe pagata assai cara.

<< Principalmente gli anni, poi un rapido controllo per vedere se sta bene o se ha qualche malattia. >> ordinò, rinfoderando il fioretto.

Knox sospirò, prese in braccio la bambina e la portò in cucina, brontolando cose tipo "maledetto colonnello" e ingurie simili.

Immediatamente lo seguirono anche il Maggiore Armstrong e il Colonnello Mustang, appositamente dietro di lei per osservarle il fondoschiena: con le divise risultava particolarmente difficile vedere le forme delle donne, quindi ne avrebbe approfittato finchè lei non se ne fosse accorta. E doveva ammetterlo, Olivier aveva un gran bel fondoschiena.

Dopo un'oretta, il Dottore ebbe finito la sua visita con esito positivo: la bambina era sana come un pesce, non sembrava essere vittima di maltrattamenti, e, cosa più importante, doveva, probabilmente, compiere un anno. << L'unica cosa è che bisogna insegnarle a camminare. >> aveva detto il Dottore, appena dopo averle esaminato accuratamente le gambine. << Sembra che non sia ancora capace, quindi qualcuno glielo deve insegnare. >> per quano strano fosse, sorrise ai due militari e chiuse la sua valigetta: << Ciò non mi riguarda, quindi arrivederci. >> uscì ridacchiando tra sè e sè, pensando che quella era la migliore vendetta per una strega come il Maggiore Armstrong e un maniaco come il Colonnello Mustang.

<< Bene, si è fatto tardi, è ora che io vada... >> Mustang fece per svignarsela, ma Olivier lo prese per un orecchio e lo tirò indietro, ridacchiando istericamente.

<< TU hai detto che dovevo tenerla, TU mi hai cacciata in questo guaio e TU mi aiuterai ad uscirne fuori! >> gli sibilò all'orecchio, facendolo rabbrividire.

<< Sissignora... >> mormorò lui, esasperato.

  
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