Emergenza
5: Dottor Knox
Olivier
sentì un qualcosa di strano all'altezza del petto, come una
specie di battito
cardiaco. Gli occhi spalancati per la sorpresa, balzò in
piedi e si guardò allo
specchio, aprendo anche leggermente le labbra. L'affermazione dell'uomo
l'aveva
particolarmente colpita, come se l'avesse rimproverata senza averlo
fatto
direttamente. Eppure nessuno l'aveva mai fatto con lei, forse neanche
suo padre
quando era piccola. Non che si ricordasse molto della sua infanzia...
battè un
pugno sulla mano aperta, illuminata da una grande idea.
Corse
fuori dal bagno, i capelli tirati indietro per mostrare entrambi gli
occhi, e
cercò di localizzare il Colonnello, che trovò in
sala a giocare con la bambina.
<< Colonnello ho un'idea! >>
asserì, sedendoglisi accanto. Lo fissò
negli occhi, i suoi celesti che brillavano come stelle nella notte, e
lo incitò
a chiederle che idea avesse avuto.
<<
Mi dica. >> disse appunto lui, muovendo leggermente la
testa in avanti.
<<
Io ora non ho amici, ma quando sono stata ragazza
li avevo.
>> spiegò, come se fosse stata la cosa
più ovvia del mondo. <<
Quindi può essere che una di loro abbia avuto un figlio.
>> continuò,
mentre Roy si illuminava anche lui per l'idea della donna.
<<
Grande, Maggiore! Ora però dobbiamo portarla da un dottore.
>> lanciò uno
sguardo alla bambina, ancora avvolta nell'asciugamanto.
<< Ma prima...
>> la porse alla donna e fece un largo sorriso.
<< le cambi il
pannolino! >> si alzò in piedi appena prima
che Olivier lo prendesse a
pugni.
<<
Ma... >> lei fece per ribattere, ma ribattere comprendeva
dire che lei
non era assolutamente capace di cambiare il pannolino ad un bambino, ed
ammettere ciò significava perdere. Si
alzò stizzita, afferrò un coso che
doveva essere un pannolino per forza e la portò sul tavolo,
sdraiandola e
togliendole l'asciugamano di dosso. << Allora...
>> mormorò,
sentendo in lontananza quell'uomo che rideva.
Arrossì di rabbia, così
prese il pannolino e lo aprì violentemente, rischiando quasi
di romperlo.
Appena ebbe sotto controllo sia la bambina nuda che il pannolino
aperto,
cominciò a ragionare su come potessero combinarsi insieme.
Intanto, aveva
capito che il pannolino serviva a funzione di bagno portatile, cosa che
era già
un buon livello. Poi, provò a prendere le gambette della
bambina e a tirarle
su, ma poi non capì come mettere il pannolino sotto di lei.
Rimase così per
qualche secondo, finchè la piccola non cominciò a
stufarsi e, quindi, ad
agitarsi. << STAI FERMA. >>
ringhiò, immobilizzandola bambina per
qualche secondo. Presa dallo sconforto, infilò il pannolino
a caso, appoggiò di
nuovo le gambette sul tavolo e cercò di chiudere
quell'affare con gli strap.
Per sua fortuna, era il lato giusto, così non ebbe problemi
a tornare in
salotto con un sorriso trionfante piazzato sulle labbra.
<<
Ho chiamato il dottor Knox. >> la avvertì
Mustang, che si stava infilando
di nuovo la sua maglietta e la casacca militare. <<
Arriverà tra un po',
se vuole può darsi una sistemata. >> le
andò vicino e le prese la bambina
dalle braccia, non evitando un lieve contatto tra le loro mani, dal
quale lei
si ritrasse subito.
<<
Grazie. >> mormorò: corse in camera sua e si
chiuse dentro a chiave,
quasi spaventata dall'idea che lui avesse potuto
entrare e vederla in
quello stato così debole. Cosa le prendeva? Lei non era tipo
da imbarazzarsi
per un contatto tra mani, e poi, se pensava che quel contatto l'aveva
prodotto
Mustang, il Colonnello Roy Mustang, il corpo le si riempiva di brividi.
Sospirò
pesantemente, si mise in piedi e si svestì, aprendo poi
l'armadio alla ricerca
di qualcosa di normale. Sorpassò con lo
sguardo le varie uniformi
militari, decidendo che non le servivano, e andò
direttamente ai vestiti.
Erano le uniche cose femminili che aveva, Catherine era l'unica che si
ostinava
a regalarle qualcosa che non facesse assolutamente parte dei suoi
interessi
militari. Prese delicatamente un vestito blu lungo fino a
metà coscia e se lo
posò addosso, andandosi a vedere allo specchio vicino
all'armadio. Vedendosi
non si riconobbe quasi: il Maggiore che indossava un abito da donna? Si
vergognò talmente tanto che decise quasi di mettere la
divisa, ma poi cambiò
idea. Si infilò il vestito, si mise a posto la scollatura
generosa, tirò
indietro i capelli in una coda alta e si mise le babbucce. Comunque,
per non
far dimenticare chi fosse, si appese la cintura col fodero del fioretto
alla
vita.
Uscita
dalla stanza, si diresse verso il Colonnello, che aveva aperto al
Dottor Knox.
Entrambi stavano seduti sul divano, ma quando la sentirono arrivare
balzarono
in piedi e si portarono la mano alla fronte, in saluto militare.
<<
Maggiore, non credevo che avesse anche dei vestiti da donna.
>> commentò
tranquillo Roy, per poi venire minacciato di morte dal fioretto puntato
alla
gola.
<<
Non ammetto commenti. >> ringhiò, facendolo
rabbrividire sul posto. Il
Dottore non osò neppure fiatare, spaventato com'era.
<< Avanti, visiti
questa mocciosa. >> indicò
con il manico della spada la bambina
seduta nell'angolo del divano.
<<
Cosa volete sapere? >> domandò questo,
borbottando tra sè e sè che non
poteva lavorare in quelle condizioni e che Roy gliel'avrebbe pagata
assai cara.
<<
Principalmente gli anni, poi un rapido controllo per vedere se sta bene
o se ha
qualche malattia. >> ordinò, rinfoderando il
fioretto.
Knox
sospirò, prese in braccio la bambina e la portò
in cucina, brontolando cose
tipo "maledetto colonnello" e ingurie simili.
Immediatamente
lo seguirono anche il Maggiore Armstrong e il Colonnello Mustang,
appositamente
dietro di lei per osservarle il fondoschiena: con le divise risultava
particolarmente
difficile vedere le forme delle donne, quindi ne avrebbe approfittato
finchè
lei non se ne fosse accorta. E doveva ammetterlo, Olivier aveva un gran
bel
fondoschiena.
Dopo
un'oretta, il Dottore ebbe finito la sua visita con esito positivo: la
bambina
era sana come un pesce, non sembrava essere vittima di maltrattamenti,
e, cosa
più importante, doveva, probabilmente, compiere un anno.
<< L'unica cosa
è che bisogna insegnarle a camminare. >> aveva
detto il Dottore, appena
dopo averle esaminato accuratamente le gambine. << Sembra
che non sia
ancora capace, quindi qualcuno glielo deve insegnare. >>
per quano strano
fosse, sorrise ai due militari e chiuse la sua valigetta:
<< Ciò non mi
riguarda, quindi arrivederci. >> uscì
ridacchiando tra sè e sè, pensando
che quella era la migliore vendetta per una strega come il Maggiore
Armstrong e
un maniaco come il Colonnello Mustang.
<<
Bene, si è fatto tardi, è ora che io vada...
>> Mustang fece per
svignarsela, ma Olivier lo prese per un orecchio e lo tirò
indietro,
ridacchiando istericamente.
<<
TU
hai detto che dovevo tenerla, TU mi hai cacciata in
questo guaio e TU
mi aiuterai ad uscirne fuori! >> gli sibilò
all'orecchio, facendolo
rabbrividire.
<<
Sissignora... >> mormorò lui, esasperato.