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Autore: lames76    14/11/2011    1 recensioni
Tutto ha avuto inizio quando Elos mi ha fatto leggere alcuni racconti che aveva preparato come background per un suo personaggio di un gioco online. Mi appassionarono molto e decisi di scrivere qualcosa nella stessa ambientazione.
E' passato molto tempo da allora e sono scucesse varie cose, ora l'ispirazione pare essere tornata e mi sono deciso a publicare qui quello che ho prodotto finora.
Ho integrato il racconto con un'ambientazione originale da me inventata, l'ho dovuto solo leggermente modificare per farcelo stare.
Spero vi piaccia e vi appassioni, attendo e spero di ricevere commenti e consigli!
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 23


Il gruppetto comandato da Rufus la mattina dopo smontò immediatamente il campo e si preparò a ripartire. Con la luce del nuovo giorno ad illuminarli, poterono vedere che i Lupi accampati nella valle sottostante dovevano essere molti più di diecimila.
Nessuno di loro ebbe voglia di parlare, semplicemente preferirono risparmiare il fiato per spostarsi più velocemente possibile. L’obiettivo era arrivare all’Ultimobastione in tempo per poter imbastire delle difese. Forse, con la certezza di un attacco di quelle dimensioni imminente i kasm, principi e governanti dei vari regni avrebbero mandato dei rinforzi.

Berak guidò i due umani con passo sicuro e veloce. La Foresta Nera, anche nel tratto da loro scelto per attraversarla, un tratto periferico, rendeva impossibile restare a cavallo così dovettero tirarsi dietro i due animali nell’intrico dei rami e cespugli.
L’orco li precedeva aprendo un sentiero con un lungo coltello di ossidiana e con la sola forza delle braccia. I suoi due compagni di viaggio non si scambiarono parole, mentre avanzavano dietro di lui.
Il cavaliere osservava l’enorme schiena della loro nuova guida, «Hai nominato molto l’onore», parlò improvvisamente, «Ma cosa è l’onore per voi?»
L’altro si voltò un momento a guardarlo poi tornò a dedicarsi ad aprire la strada, «Onore è vita per noi, onore è potere combattere con arma metallo», la sua voce era chiara e decisa, «Onore è procedere a testa alta. Onore è morire in modo glorioso»
Proseguirono per un momento in silenzio poi la voce di Pardisan tornò a farsi sentire, «Quindi tu stai cercando un modo per morire»
«Morire in modo glorioso», ribadì l’orco.
«Spero tu ci riesca… e spero di poter morire con te», mormorò il cavaliere.
Berak si bloccò voltandosi verso di lui, «Tu volere morire?», il ragazzo annuì, «Perché?»
La domanda colse di sorpresa Pardisan, «Perché non ho più niente per cui vivere»
L’orco scosse il capo, «Io non capire voi», bofonchiò, «Voi non vivere per onore come noi. Quindi io non capire perché tu volere morire»
«Te l’ho detto», rispose veemente, «Non ho più niente per cui vivere»
«Hai ancora tua spada», lo incalzò l’altro, «Hai compagnia di femmina», indicò la strega, «Hai ancora sole che scalda tua pelle…», scosse ancora il capo tornando al suo compito di apripista, «Io non capire voi…»
Pardisan abbassò il capo incerto restando in silenzio mentre lo seguiva.
A Vinya, che aveva osservato ed ascoltato il discorso in silenzio e leggermente distante, sfuggì un mezzo sorriso.

Gwar correva.
Era sempre stato bravo a correre, ma quella volta correva come se niente e nessuno potesse fermarlo. Non gli importava di essere avvistato, confidava nella sua resistenza e velocità per eludere eventuali inseguitori.
Scivolava tra le rocce come un fantasma.
Scivolava come l’acqua tra gli anfratti.
Non sentiva né freddo, né stanchezza, né paura.
Il suo unico pensiero era avvertire l’Ultimobastione in tempo.

Superarono la Foresta Nera in meno tempo di quello che avevano previsto. Era il mattino del secondo giorno di viaggio quando sbucarono dall’altra parte. Di fronte a loro si aprì un panorama nuovo, una grande pianura verdeggiante che si estendeva a vista d’occhio.
«Dobbiamo essere scesi parecchio», bofonchiò il cavaliere, «Eravamo sui monti ed ora siamo in pianura»
«Noi scesi molto, in WeysTar abbiamo andati in basso. Non si notare in buio alberi», rispose Berak.
Pardisan evitò di correggere l’orco sul suo parlare e si voltò verso Vinya che stava osservando la pianura attentamente. La ragazza notò lo sguardo dell’altro e lo guardò dritto negli occhi.
«Non sono mai stata in questi luoghi, ma l’elfo mi ha descritto una grande pianura», era determinata come non mai, «Siamo sulla strada giusta»
«Elfo?», il vocione dell’orco si levò alto, «Voi cercare elfi?», i due umani annuirono e Berak scoppiò in una fragorosa risata che pareva lo scrosciare di un’impetuosa cascata.
«La cosa ti fa ridere?», chiese piccata la strega.
«Io felice», rispose come se nulla fosse, «Perché se voi cercare elfi allora sicuramente io morire in modo glorioso…», spostò lo sguardo verso Pardisan, «E forse contento anche lui visto che anche lui morire sicuro», il tono di voce dell’orco era diventato leggermente canzonatorio pronunciando l’ultima frase.
Ripresero il cammino in silenzio, ognuno preda dei suoi pensieri.

FINE LIBRO PRIMO





NOTE: finita la prima parte (che ho pomposamente chiamato "libro" addirittura). Il secondo libro è ancora in divenire (nel senso che lo sto scrivendo), posterò ancora 3 capitoli, poi se l'ispirazione non arriva prenderò una pausa.
Mi scuso di questa cosa ma in questo momento Ellan non trova proprio idee...
   
 
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