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Autore: Deb    13/07/2006    6 recensioni
Sono trascorsi cinque anni nei quali non si sono mai visti, si tenevano in contatto solo tramite telefono ed e-mail, ma finalmente il college è finito e lei potrà tornare per stare per sempre con lui.
Ma anche questa volta Veronica dovrà fare affidamento a tutte le sue doti da detective per risolvere un caso d'omicidio...
Storia sospesa.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Keith Mars, Logan Echolls, Sceriffo Don Lamb, Veronica Mars, Wallace Fennel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Innanzitutto vorrei dire una cosa prima di cominciare la fic. La sto ancora scrivendo, la scrivo ad ispirazione, per cui per ora non ha una trama ben definita. xD Il titolo potrebbe essere provvisorio, quindi potrei cambiarlo in qualsiasi momento. E' mia abitudine decidere il titolo delle mie storie dopo averle finite di scrivere, ma essendo questa ancora in corso non avrà un titolo definitivo, per ora.

Altra cosa... Ringrazio la mia amica Ele *-* Per avermela corretta, per aver perso tempo xD a farmi da beta-reader.

The return

Guidava la sua vecchia auto per l’autostrada, non vedeva l’ora di poter riabbracciare il padre. Finalmente era tutto finito. Era finito il college e lei poteva tornare da lui.

Non avrebbe mai creduto in tale cosa. Non vedeva l’ora di tornare a Neptune per riabbracciarlo.

Certo è il padre, è normale che voglia riabbracciarlo.

Finalmente esce dall’autostrada, altri dieci chilometri e avrebbe potuto rivederlo. In tutti questi anni non era mai tornata a Neptune, era il padre che andava a trovarla.

La sua mente la riportò indietro nel tempo; a quando stava per andare via. Le dispiaceva, ma allo stesso tempo era felice per non dover più abitare in quella città da lei tanto odiata.

La tristezza però, durante i primi giorni di college, si fece sentire; era lontana da suo padre e soprattutto da lui: Logan.

Si ricordò il loro saluto. Si ricordò le sue parole “Non preoccuparti Veronica, non ci vedremo per molto tempo ma prima o poi ci ritroveremo e saremo più affiatati che mai!” il suo sorriso di scherno, quel sorriso che le era mancato tanto in questi anni.

Chissà se dopo essersi rivisti, sarebbe stato come diceva lui, oppure totalmente diverso.

Chissà se stava con qualcuna. Lei per tutto il college ha pensato a studiare, si dava della scema ora per questo, non si era mai divertita. Si chiedeva il perché, ma lo sapeva bene. Doveva mantenere la sua borsa di studio per poter proseguire il college e poi perché era sicura che Logan l’avrebbe aspettata, ma ora, tutta questa sicurezza era svanita e si chiedeva se davvero anche lui la stava aspettando come lei aspettava lui.

Durante la sua permanenza al college si erano sentiti per e-mail e per telefono. Stavano ore al telefono a parlare di inutili sciocchezze, ma quanto le piaceva sentire quella voce. Spesso quando lui faceva i monologhi, chiudeva gli occhi ed assaporava ogni sua parola, ogni suo tono di voce.

Passò davanti al cartello “Welcome to Neptune”, presto sarebbe arrivata a casa, chissà se c’era anche lui…

Parcheggiò l’auto e scese, bussò alla porta anche se aveva le chiavi, voleva far sapere che era arrivata. Keith Mars aprì la porta e senza dire niente l’abbracciò “Bentornata a casa figliola.”

Veronica contraccambiò l’abbraccio “Grazie!”

Entrò in casa ed appoggiò le sue valigie all’entrata, si tolse il cappotto e lo sovrappose all’uomo morto, scostò i capelli scesi davanti al viso dietro la spalla, se li era fatti crescere, ora ce li aveva lunghi fino a metà schiena.

“Tesoro, guarda il tuo papà cosa ti ha preparato!”

Veronica si avvicinò ai fornelli “Chili…” disse già con l’acquolina in bocca.

“Logan… purtroppo non è potuto venire… ma mi ha detto di darti questo.” Disse sorridendomi, si avviò verso la sua giacca e dalla tasca interna tirò fuori una lettera e un pacco regalo.

“Ah… grazie!” contraccambiò il sorriso “Vado in camera mia a leggere.”

“Quando è pronto ti chiamo!”

“Ok…” Andò in camera e si distese nel suo letto, le era mancata quella morbidezza. Certo che leggere una sua lettera non era come averlo davanti, ma si accontentò, per forza ci si deve accontentare.

Lesse la lettera che la fece sorridere, le sue solite battute stupide, non era cambiato per niente. Le aveva dato appuntamento per il pomeriggio nel suo appartamento, ci sarebbe andata sicuramente, non vedeva l’ora di vederlo, di poterlo riabbracciare.

E pensare che si odiavano, ora contraccambiavano un amore durato anche a distanza, o almeno così sembrava.

Aprì il regalo, era una scatola, anello? Bracciale? Collana? Diadema? Aprì la scatola, un bracciale semi rigido in oro bianco, lo girò e all’interno c’era un incisione: LoVe. Sorrise tra sé e sé e lo indossò.

Il padre entrò senza bussare e l’avvertì della cena pronta in tavola, si alzò sorridente e andò a sedersi a tavola.

Il pomeriggio arrivò presto, erano le tre e mezza e Veronica si era cominciata a preparare, voleva essere più bella che mai per quell’incontro. Si mise i vestiti più belli che aveva, i capelli della frangia li raccolse dietro con due piccole forcine e lasciò gli altri sciolti dietro la schiena. Uscì dalla sua stanza e prese le chiavi, salutò con un bacio il padre e partì.

Guidava alquanto piano, forse per guardare meglio ciò che c’era al di fuori di quell’auto, quei palazzi che non vedeva più da tanto tempo. Neptune sembrava diversa. Cambiata, in qualche modo.

Si accorse, guardando dallo specchietto retrovisore, che una pattuglia di polizia la seguiva, anzi, forse stava tornando in centrale, accese le sirene e disse di accostare, fece ciò che le era stato imposto sperando di non arrivare tardi a casa di Logan.

Tirò giù il finestrino e vide l’agente avvicinarsi : “Veronica Mars… che ci fai qui?”

“Sceriffo Lamb… che piacere rivederla, non mi dice bentornata cara Veronica?” domandò ironicamente lei sorridendogli.

“Non scherzo, che ci fai qui?”

“Sono tornata. Ho finito il college.” Rispose seria, c’era forse qualcosa che non andava? Forse non aveva il permesso della legge di tornare a Neptune? Non capiva.

“Credevo odiassi Neptune.” Lo guardò incredula, ok… tutti sapevano di quanto lei odiasse quella città ma non poteva tornare lì? A Neptune aveva padre e la persona che amava, era così strano tornarci?

“Umh… quindi?”

“Niente… così… Bentornata Veronica cara!” disse ironicamente lui calzando quel cara e rimettendosi gli occhiali da sole tolti per guardarla meglio; tornò nella sua auto e Veronica ripartì scrollando la testa. Lamb diventava di anno in anno, sempre più pazzo.

Finalmente era arrivata davanti al nuovo appartamento di Logan, certo che aveva soldi da spendere il ragazzo eh?! Parcheggiò l’auto nel parcheggio riservato e si avviò verso la casa, fuori c’era un portiere che la salutò garbatamente per poi chiederle chi fosse e chi doveva andare a trovare. Non era una villetta, Logan per telefono le aveva detto che era un palazzo abitato da tre famiglie, una di queste era lui. Ogni famiglia aveva tre piani di casa per un totale di cinquecento metri quadri ciascuno, ogni piano era grande cento metri quadri.

Il portiere la fece passare, l’atrio era immenso e c’erano tre porte blindate, cominciò a leggere le etichette e finalmente trovò la scritta Echolls. Suonò e attese, per lei fu un’immensità, ma alla fine la porta si aprì.

Si ritrovò davanti il sorriso spavaldo di Logan “Bentornata a casa Veronica…” pronunciò facendola accomodare.

Entrò in casa e passò davanti al ragazzo senza dire niente, era senza parole, era talmente felice nel rivederlo che ogni vocabolo sarebbe stato inutile, non riusciva ad esprimere parlando, la felicità che provava in quel momento.

Logan le sfiorò da dietro un braccio ed appoggiò il viso tra i suoi capelli inalando tutto il loro profumo, si abbassò un po’ e le baciò il collo “Mi sei mancata.” Ammise abbracciandola.

Veronica chiuse gli occhi e sorrise tra sé e sé “Anche tu.” Si voltò e lo guardò negli occhi “Mi sei mancato anche tu.” Sussurrò sfiorando appena le labbra del ragazzo con le sue.

Logan mise fine alla distanza che c’era stata tra loro, assaporando la sua bocca. Chiusero gli occhi tutti e due per godere di più di quelle sensazioni, attimi, emozioni, che l’uno riusciva a far provare all’altro, che da troppo tempo non erano riusciti ad esprimere.

Si divisero lentamente e si guardarono per un istante che sembrò un’eternità. “Devo dirti una cosa.” Disse lui riunendo per un attimo le loro labbra.

“Dimmi…”

“In questi cinque anni… sono stato… con un’altra… cioè… non per cinque anni…però… sono stato con un’altra.”

Veronica si staccò velocemente da lui mettendo fine a quell’abbraccio “Chi? Con chi? Per quanto tempo?”

Logan la guardò cupo “Si chiama Alice, ma… non era una cosa seria… e poi l’hai detto tu che potevamo…”

Veronica si buttò a peso morto sul divano e guardò le sue scarpe “Già… io…” gli sorrise “Ora è tutto apposto. Vieni qui…” Lui la raggiunse e le baciò una spalla.

“Ci sono stato per un anno circa… ma… lo sai… non ho mai amato nessun’altra quanto amo te…” le da un altro bacio.

Cominciò a salirle una tale rabbia, una tale gelosia. Lei aveva passato quasi un anno insieme a lui, e possibile che non le aveva detto niente di questa Alice?

“L’amavi?”

“No…” Chissà se mentiva, se diceva la verità, chissà… non gli chiese più niente di quella ragazza che aveva vissuto un anno insieme a lui.

Logan si distese sopra di lei e cominciò a sfilarle le spalline del vestito che indossava. Le baciò la spalla per poi scendere ai capezzoli.

Fecero l’amore su quel divano, finalmente dopo tanto tempo si erano ritrovati. Concluso l’atto d’amore, Logan le spostò un ciuffo di capelli davanti al suo viso e la baciò.

“Non andartene mai più…” disse Logan sorridendole.

“Se partirò, ti porterò con me!” rispose lei contraccambiando il suo dolce sorriso.

Tutte le paure, tutta la rabbia che aveva fino a poco prima scomparsero, sembravano lontani anni luce. Stare con lui, abbracciarlo, baciarlo, accarezzarlo, le trasmettevano una sensazione di tranquillità.

Fine primo capitolo

   
 
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