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Autore: Chanel483    16/11/2011    9 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Dove siamo arrivati?

<< Cavolo Rosie, parlami! Se iniziamo ad avere dei segreti tra di noi è finita >>.

La rossa si passò le mani sul viso e tra i capelli, cercando di riordinare le idee:<< è solo che... non c'è nulla da dire Agne, veramente. Sai che non ti nasconderei mai nulla... >>, disse.

La bionda sbuffò e le prese le mani, costringendola a guardarla negli occhi:<< Va bene. Se mi dici che stai bene ti credo. Devi solo ripeterlo guardandomi negli occhi. Guardami negli occhi e giurami che è tutto a posto >>.

Rose sollevò lo sguardo e lo puntò negli occhi blu dell'amica, pronta a giurare davanti a Godric che non c'era nulla che non andasse. Ma nonoppena i loro sguardi si incrociarono, sentì qualcosa aggrovigliarsi all'altezza dello stomaco e riabbassò la testa:<< Ok. Forse non è tutto a posto... >>, ammise arresa, lasciandosi cadere di schiena sul letto.

Agnes, nascondendo un sorrisetto compiaciuto, si sedette a gambe incrociate accanto a lei:<< Vedi? Ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa >>, commentò:<< Avanti, dimmi che è successo in quel cavolo di ufficio >>, la esortò.

La rossa sbuffò, prima di coprirsi il viso con le mani:<< Il problema non è quello che è successo nell'ufficio. Il problema è quello che è successo nello sgabuzzino >>, spiegò con la voce soffocata tra le dita.

Agnes le massaggiò un braccio:<< Avanti, avete avuto solo un piccolo scontro. Quante volte vi siete scontrati in cinque anni? Penso di aver perso il conto intorno alla duecentesima! >>, esclamò con una risata, cercando di alleggerire la situazione.

Rose spostò le mani e scattò a sedere, puntando uno sguardo imbarazzato sull'amica, che la guardò male:<< Insomma... diciamo che... c'è la possibilità che io e Scorpius in quello sgabuzzino... si, insomma... non stessimo esattamente duellando >>, ammise rossa in viso.

Agnes reagì al rallentatore. Rimase un paio di secondi ad osservare l'amica come se non avesse detto nulla, poi sgranò gli occhi, portandosi le mani alla bocca, ed infine scoppiò a ridere senza contegno:<< Oh per le mutande di Merlino! >>, urlò tra le risate.

Rose aggrottò le sopracciglia e le rivolse un'occhiataccia:<< é una cosa seria >>, ricordò.

La bionda prese a ridere ancora più forte ma, dopo aver visto lo sguardo della compagna, si fece più seria:<< Ok, scusami. Raccontami che è successo... non è che... non sei più vergine? >>, domandò con un sorrisone.

Rose strabuzzò gli occhi e si morse un labbro, arrossendo di colpo:<< Ecco... >>, iniziò, senza trovare le parole per proseguire.

Agnes sbuffò, impaziente:<< Senti, sei la mia migliore amica, mi sbatto tuo cugino e tu lo sai; penso non ci sia qualcosa di più imbarazzante >>, le ricordò francamente.

Lei distolse lo sguardo:<< Cambieresti idea se sapessi la verità >>, borbottò quasi tra sé.

L'amica la prese per le spalle e la costrinse a guardarla negli occhi:<< Senti, non ho cugini fighi quanto James con cui potresti volerti fare e non me ne frega nulla di Malfoy o degli altri ragazzi di questa scuola. Quindi, a me che tu non ti sia fatta mio fratello penso che... Ommioddio! Rose, non hai scopato con mio fratello, vero!? >>.

Rose passò dal rosso crimisi al bianco latte. Si sentì girare la testa ed era sicura che, se non fosse stata seduta, sarebbe crollata a terra:<< I-io... ok, senti è stato... quella volta... è stato un errore, ok? Eravamo... avevamo bevuto ed io... >>.

Nuovamente, Agnes scoppiò a ridere senza alcun preavviso. Rise talmente forte che cadde dal letto, ma non si fermò neanche sul pavimento del dormitorio, dove cominciò quasi a rotolarsi. Dall'alto del suo letto la rossa la fissava esterefatta, iniziando a dubitare seriamente della sanità mentale dell'amica.

<< Ok... scusami... >>, biascicò la ragazza, nonappena si fu ripresa:<< è solo che io... >>, si interruppe per un'altra risata:<< Beh, diciamo che qualcuno avrebbe potuto raccontarmelo... >>, bisbigliò con un sorrisetto malizioso.

Il volto della rossa riprese colore, mentre lei spalancava la bocca, quasi senza parole:<< Dylan ha... ti ha raccontati di... si ecco... di quella sera? >>, domandò, indecisa se infuriarsi o sentirsi solo in imbarazzo.

<< Potrebbe darsi >>, rispose la bionda stringendosi nelle spalle.

Rose aprì e richiuse la bocca un paio di volte:<< Non ci posso credere... >>, sussurrò infine, con lo sguardo perso tra le pieghe del copriletto.

Agnes fece un'altra breve risata e tornò a sedersi sul letto:<< Ma dai, Agnes! Cosa c'è di male? Ok, sei andata a letto con mio fratello... e allora!? Ammetto che non salto di gioia al pensiero della mia migliore amica e di mio fratello a fare... quello che avete fatto... ma non c'è nulla di male >>, spiegò con un sorriso rassicurante:<< ora, il vero problema è: Malfoy lo sa? >>, aggiunse.

<< Sì che lo sa. A dire il vero gliel'ho detto durante una delle sere della punizione >>.

La bionda parve offesa:<< Tu dici al primo che ti passa davanti che non sei vergine ma lo nascondi alla tua migliore amica? >>, chiese con una punta di acidità nella voce.

<< è tuo fratello, diavolo! >>, sbottò l'altra:<< e tu eri addormentata ed ubrica nella stanza accanto quando è successo. Non mi sembrava il caso di metterti al corrente >>.

Agnes ci pensò un po' su, osservandosi distrattamente le unghie, perfettamente smaltate di viola:<< Si, forse hai ragione. Forse avrei preferito non saperlo >>, ammise infine.

Rose era pronta a rispondere, quando un ticchettio la zittì. Andò alla finestra ed una civetta dal piumaggio scuro planò sul suo letto, tendendole un pezzo di pergamena legato alla sua zampa; lo prese:

 

Rose,

So che dopo ciò che è successo oggi forse sarebbe meglio non vederci per un po', ma ho veramente bisogno di parlarti (possibilmente questa volta senza rischiare di finire ad Azkaban accusato di tentato omicidio) dimmi tu dove e quando.

S.M.

 

<< Di chi è? >>.

<< è di Scorpius, lui... >>.

L'amica la interruppe:<< Vuole parlarti? Sai, penso che le sue lettere non siano molto originali... >>, commentò tra sé.

Rose finse di non sentirla e voltò la lettera per rispondergli:

 

Scorpius,

Sono d'accordo; anche io ho un paio di cose da dirti. Se per te va bene, vediamoci domani subito dopo cena vicino all'entrata del campo da quidditch. Ti aspetto lì.

Buonanotte,

Rose

 

<< Allora quando vi vedete? >>, insistette Agnes.

La rossa piegò la pergamena e la riagganciò alla zampa dell'animale:<< Domani dopo cena. Ha ragione, dobbiamo parlarci >>, disse prima di aprire la finestra perchè la civetta potesse spiccare il volo.

<< Mai stata più d'accordo >>, commentò l'altra, mentre Rose tornava a sedersi sul letto. Ci furono un paio di secondi di silenzio, poi Agnes incalzò di nuovo l'amica:<< Allora, tu e Scorpius... >>, disse con fare ammiccante.

Rose inarcò un sopracciglio, guardandola storta:<< Non farmi domande su me e Scorpius perchè di ciò che succede tra noi due ci sto capendo meno che delle ultime lezioni di Trasfigurazione Avanzata >>, borbottò.

La bionda si mise a ridere, ma prima che potesse rispondere un'altro becco picchiò contro la finestra:<< Che succede stasera? Hanno deciso che non possiamo parlare? >>, chiese la ragazza.

Rose si strinse nelle spalle ed andò ad aprire; un gufo scuro reggeva nel becco due lettere dall'aspetto molto formale, le lasciò cadere prima di spiccare il volo.

Una era indirizzata alla “Signorina Rose Weasley” e l'altra alla “Signorina Agnes Brigitte Dolores Dollow”. La rossa lanciò all'amica la sua ed aprì l'altra:<< è della McGranitt >>, annunciò prima di aniziare a leggere:<< Signorina Weasley, le scrivo per avvisarla che domani, alle due del pomeriggio, arriverà ad Hogwarts una giornalista della Gazzetta del Profeta – la signorina Melissa Talks, che ha già conosciuto – per intervistare tutti i partecipanti al Torneo della Vittoria. La aspetto quindi per quell'ora nel mio ufficio. Cordiali saluti, la preside, Minerva McGranitt >>.

Agnes rimase in silenzio per qualche secondo, corrugando le sopracciglia:<< Non mi piace quella giornalista >>, commentò infine, gettando la sua lettera sul comodino lì affianco.

<< Nemmeno a me. Ma sinceramente non mi piacciono i giornalisti in generale >>, disse ficcando la sua nel cassetto del comodino.

La bionda si strinse nelle spalle:<< In ogni caso penso che... >>, prima che potesse terminare la frase, qualcosa bussò alla finestra per l'ennesima volta. Questa volta fu Agnes ad alzarsi, imprecando:<< Per Merlino e Morgana! Chi altro rompe questa sera!? Non è possibile che... >>, si bloccò di colpo, quando vide stagliarsi nell'oscurità un sorriso brillante ed una chioma corvina.

<< Amore... >>, salutò James, saltando nella stanza tenendo la sua Firebolt010 in mano.

Agnes fece un passo indietro, coprendosi la bocca con le mani, mentre gli occhi le brillavano di felicità:<< Oh cielo! James io... perchè sei qui? >>, chiese.

<< Non sei felice di vedermi? >>, domandò il ragazzo, cingendole la vita con un braccio per poi avvicinarla a sè e baciarla:<< Oh, ciao Rosie! >>, salutò nonappena ebbe visto la cugina.

La rossa sollevò una mano in segno di saluto:<< Non sono intenzionata a lasciare la mia stanza perchè voi due possiate pastrugnarvi in pace, ergo, Agne, porta il tuo bel sederino su quella meravigliosa scopa e volatevene da qualche altra parte >>, consigliò con un enorme sorriso in viso.

La bionda sbuffò, tenendo un braccio attorno alla vita del fidanzato:<< Ora me ne vado Rosie, ma sappi che questa me la lego alla bacchetta! >>, esclamò.

Rose si strinse nelle spalle:<< Sopravviverò >>, commentò maligna.

Agnes la guardò male e poi spostò lo sguardo sul ragazzo:<< Bene, allora mi toccherà portare il mio fondoschiena su quella... cosa >>, disse infine, osservando il manico di scopa come se avesse le antenne.

Senza farselo ripetere James salì sulla scopa, facendo cenno ad Agnes di imitarlo:<< Voilà Madmoiselle >>, disse facendole posto come se la stesse invitando in sella ad un cavallo bianco.

La bionda si sedette all'amazzone, agganciandosi stretta alla vita del fidanzato e chiudendo strette le palpebre: non aveva mai amato volare. << Beh, a dopo Agne, buon divertimento! >>, salutò Rose, ridendo sotto i baffi.

Nonappena amica e cugino se ne furono andati, la ragazza si affrettò a chiudere la finestra, per ripararsi dall'aria fredda della sera.

 

<< Per chi cucini, mama? >>, chiese Emily.

Hermione sorrise, dando un bacio sulla fronte della bambina, senza smettere di ordinare ad un mestolo di girare il ripieno per il polpettone in una terrina:<< Per gli zii, che questa sera vengono a cena >>, spiegò.

<< Quai zi? >>.

<< Vengono Harry, Ginny, Neville, Hannah, Luna e Dean >>, elencò ordinando alla teglia con le patate di entrare nel forno.

La bimba battè le mani:<< Si! >>, esclamò:<< che belo! >>.

Hermione sorrise e, dopo aver chiuso lo sportello del forno ed acceso il fuoco sotto il polpettone, prese in braccio la figlia:<< Si tesoro mio, quindi ora andiamo a farci il bagnetto e ci facciamo belle per gli ospiti! >>, le disse.

<< Non apettiamo papà? >>, domandò Emily, abbastanza restia all'idea di farsi un bagno.

La riccia si strinse nelle spalle:<< Prima il bagnetto, poi quando arriva il papà mandiamo lui a farselo >>, propose.

La rossa annuì soddisfatta:<< Va bene >>, accettò sporgendosi verso la madre per farsi prendere in braccio.

Le due si diressero nel bagno – dopo che la donna ebbe prontamente stregato polpettone e patate perchè non bruciassero – dove Hermione riempì la vasca di acqua calda e bagnoschiuma alla vaniglia, mentre Emily aspettava impaziente giocando con una paperella di gomma, regalatale da nonno Arthur.

Una decina di minuti dopo – mentre Emily strillava perchè una goccia di shampoo le era entrata nell'occhio – la porta di casa sbattè:<< Sono a casa! >>, annunciò in tono leggermente ombroso qualcuno.

<< Papà! >>, esclamò la bambina, di colpo distratta dal bruciore all'occhio.

<< Siamo in bagno! >>, lo avvisò Hermione, con le maniche alzate e le braccia immerse nell'acqua fino al gomito.

L'uomo entrò nella stanza da bagno, ancora vestito con la divisa da auror e con gli stivali in cuoio ai piedi:<< Per chi è la cena? >>, esordì.

La donna si immobilizzò un attimo, presa in contropiede dalla freddezza del marito, ma dopo un secondo rispose, riprendendo a lavare i capelli alla figlia:<< Te l'ho detto l'altro ieri: vengono Harry, Ginny, Luna, Dean, Neville e Hannah >>, spiegò.

<< E perchè non ne sapevo niente? >>.

<< Certo che lo sapevi >>, rispose Hermione aggrottando leggermente le sopracciglia:<< te l'ho detto l'altro ieri mattina >>, gli ricordò.

Ron sollevò un sopracciglio:<< Se lo avessi saputo non te lo avrei chiesto, non credi? >>, domandò con una punta di sarcasmo nella voce.

La donna era troppo interdetta per rispondere, così Emily prese la parola al posto suo:<< Papà è arabiato con mama? >>, chiese sbattendo le lunghe ciglia.

Ron osservò la figlia, poi la moglie, poi nuovamente la figlia; scosse la testa:<< No piccola. Va tutto bene >>, rispose prima di lasciare il bagno.

Hermione attese che il marito si chiudesse la porta alle spalle, per poi lasciarsi andare, appoggiando la fronte al bordo della vasca nella quale la bambina faceva il bagno: la situazione stava diventando insostenibile. Dopo quelle che alla strega parvero ore – ma che in realtà non furono più di una manciata di minuti – la figlia richiamò la sua attenzione:<< Mami, finiamo di facci bele per gli zii? >>, chiese.

Sollevò di scatto la testa e, da brava madre qual'era sempre stata, si scusò con Emily:<< Oh, amore, scusami... >>, raccolse un asciugamano e glielo avvolse intorno, sollevandola dalla vasca:<< adesso ci asciughiamo e poi andiamo a mettere i vestitini >>.

Circa venti minuti dopo, Emily era seduta nel mezzo del salotto a giocare con un pupazzo che cambiava forma e colore a suo piacimento, con indosso un vestitino blu ed un fiocchetto in tinta tra i capelli.

Hermione era seduta sul divano e, mentre controllava che la bambina non combinasse qualche disastro, leggeva un libro scritto in rune antiche.

Dal piano di sopra proveniva lo scrosciare della doccia dove Ron si stava lavando.

<< Mama, papà è arrabbiato? >>, domandò la piccola, mentre il suo coniglietto assumeva una tinta arancione.

La riccia si morse un labbro, scuotendo la testa:<< No piccola, è solo un po' stanco. Fa un lavoro tanto impegnativo... >>, cercò di giustificarlo.

Al piano di sopra l'acqua cessò di scorrere. Emily osservò con concentrazione il suo pupazzo, che prese la forma di un cavallo viola:<< Ma anche tu fai un lavolo difficile e non sembi arabiata >>, disse.

Hermione le rispose, passandole una mano tra i capelli rossi, lasciando che uno sbuffo del profumo fruttato dello shampoo invadesse la stanza:<< Ma la mamma è la mamma, piccola mia. Non posso essere stanca >>, disse sorridendo.

Emily sorrise e si strinse nelle spalle, riprendendo a trafficare con il giocattolo. Hermione la lasciò nel salotto, per andare a controllare che in cucina tutto fosse pronto.

Una volta sfornati ed impiattati polpettone e patate, tornò nel salotto, dove, con un colpo di bacchetta, ordinò a tovaglia e stoviglie di apparecchiare il grande tavolo in legno posto dietro il divano. Proprio mentre accendeva con la magia le tre candele rosse che aveva posto sul tavolo, sentì qualcuno bussare alla porta. Ron corse giù dalle scale, con indosso un paio di jeans scoloriti ed una felpa scura, per aprire ai nuovi arrivati.

Gli inconfondibili capelli albini di Luna si stagliavano contro il cielo al tramonto, mentre alle sue spalle Dean sollevava un pacchetto di carta bianca:<< Abbiamo portato il dolce! >>, annunciò mentre Emily correva verso di loro.

In meno di dieci minuti arrivarono anche Neville ed Hannah e Ginny ed Harry, si presentarono alla porta di casa Weasley, con in mano bottiglie e dolci. Mentre Emily si accoccolava a turno tra le braccia di tutti, Hermione servì un piccolo antipasto e subito dopo portò in tavola il suo apprezzatissimo polpettone con patate.

Era bello ritrovarsi per l'ennesima volta tutti insieme. In quelle poche ore che riuscivano a passare insieme, nulla sembrava cambiato dai bei tempi di Hogwarts e qualsiasi problema sembrava passare in secondo piano davanti ai racconti di Neville sui nuovi studenti o a quelli di Luna sulle sue scoperte.

<< E Mildred e Miron? Come se la cavano? >>, domadò quest'ultima, dopo aver inghiottito un pezzo di carne:<< Lui non lo sento da quasi tre settimane ed infondo sono solo al primo anno... >>.

Dean poggiò una mano sulla spalla della moglie:<< Te l'ho già detto, Luna: è un adolescente, è normale che non voglia farsi vedere a scrivere tutti i giorni alla mamma >>, cercò di usare un tono dolce, camuffando una risata.

Luna lo guardò aggrottando le sopracciglia chiarissime:<< Stai cercando di dirmi che sono troppo apprensiva? >>, domandò.

L'uomo alzò le mani, cercando di dimostrare la sua innocenza:<< Non mi permetterei mai >>, rispose con un mezzo sorriso.

Neville si intromise nella conversazione:<< Non ti preoccupare, Luna. Sia Mildred che Miron sono due corvonero eccezionali. Abbiamo avuto una lezione giusto l'altro ieri e Mildred ha fatto guadagnare ben quindici punti alla sua casa >>, spiegò con un sorriso, coprendo la mano della donna con la propria.

Hermione osservò quelle due mani intrecciate e sorrise tra sé; Neville e Luna erano stati fidanzati per quasi sei anni dopo la battaglia, ma infine Luna lo aveva lasciato perchè si era accorta che l'amore di Neville non era destinato a lei ma, appunto, ad Hannah. Era fantastico come, nonostante quei sei anni – due dei quali di convivenza – i due fossero rimasti così amici.

<< E la mia nipotina, Hermione? >>, domandò Ginny, allungando una mano a sfiorare il braccio della cognata.

<< Io? >>, chiese Emily, saltellando sulle gambe di Hannah, che la stringeva in grembo.

La rossa si lasciò sfuggire una breve risata:<< No piccola. Parlavo della tua sorellina. Come sta Rose? >>.

Rispose Ron, con voce leggermente acida:<< Come dovrebbe stare? >>.

La sorella gli rivolse un'occhiataccia:<< Spero bene. Solo, ho saputo che ieri sieti stati chiamati dalla McGranitt. Cosa era successo? È tutto a posto? >>.

Prese parola Hermione, prima che il marito potesse uscirsene con un'altra delle sue sconvenienti risposte:<< Nulla di preoccupante. C'è stato solo un malinteso e la professoressa McGranitt era convinta che lei e Scorpius si fossero nuovamente picchiati >>, spiegò distrattamente, cercando di dare poco peso alla cosa.

Non riuscì però nel suo intento:<< Scorpius... Malfoy? >>, domandò Harry.

Rispose Neville:<< Esatto. Il figlio di Draco. È dal primo anno che quei due non fanno altro che punzecchiarsi a vicenda >>, commentò.

<< Eppure Rose sembra una ragazza così tranquilla... >>, commentò Hannah, lasciando andare Emily che si allungava verso Luna per essere presa da lei.

<< A quanto pare Scorpius tira fuori il suo lato selvaggio >>, commentò la bionda con innocenza, inforchettando una patata.

Ron per poco non si strozzò con il polpettone e fu costretto a buttare giù un grosso sorso d'acqua:<< Non credo proprio >>, sibilò ancora senza fiato.

Tutti gli occupanti del tavolo gli rivolsero un'occhiata strana ma, senza badarci troppo, tornarono a parlare tra loro:<< é come il padre questo Scorpius? >>, chiese Dean a Neville.

Il professore si strinse nelle spalle:<< Ad Hogwarts sono cambiate un sacco di cose. Penso che l'indole del ragazzo sia molto simile a quella del padre, ma ormai non c'è più tutta questa rivalità tra Case o Purosangue e Babbani di Nascita – senza offesa Hermione >>, lei scosse la testa sorridendo “nessun problema”, gli disse:<< e quindi è molto più tranquillo di quanto fosse Draco ai nostri tempi >>, spiegò.

<< Da quello che ho visto oggi non sembrava esattamente così >>, commentò Ron che, stranamente, quella sera non stava ingurgitando qualsiasi cosa si trovasse davanti.

Hermione gli poggiò una mano sul ginocchio, un po' per calmarlo, un po' per zittirlo:<< Non è andata proprio così male. È da non crederci, mi è quasi sembrato che ad un certo punto stesse per difendere Rose >>, ammise.

Tutti i commensali parvero stupiti:<< Un Malfoy che difende una grifondoro? >>, domandò Hannah, corrucciando le sopracciglia.

<< Potrebbe essere stata tutta colpa dei Lullalloli >>, commentò Luna in tono serio.

<< I Lullacosa? >>, le domandò il marito, osservandola leggermente confuso.

<< Lul- lal- lò- li >>, scandì la donna:<< so cosa pensi riguardo queste creature invisibili. Ma in laboratorio abbiamo scoperto giusto pochi giorni fa l'esistenza di questi esserini che ti entrano nella testa e sconvolgono tutte le tue convinzioni, così ti ritrovi a dire l'esatto opposto di ciò che pensi >>, spiegò gesticolando esageratamente.

Per un paio di secondi calò il silenzio tra gli amici, ma subito Hermione – abituata come gli altri alle stravaganze di Luna – riprese la parola:<< Sembrano degli esserini interessanti, ma non penso che abbiano a che fare con ciò che è successo. A dire il vero il ragazzo mi sembrava abbastanza in sé >>, disse.

<< Quindi tu pensi che sia una cosa abituale il fatto di difendere Rose? >>, domandò Ginny, un po' stranita da ciò che aveva appena detto la cognata.

Hermione stava per rispondere, ma lo sfregare contro il pavimento della sedia accanto alla sua la fece ammutolire:<< Vado a prendere un boccata d'aria >>, borbottò Ron in tono cupo, prima di sparire oltre la porta che dalla cucina dava sul giardino, chiudendosela alle spalle con un tonfo sordo.

La riccia rimase a fissare intontita – come tutti gli altri occupanti del tavolo – la porta della cucina oltre la quale suo marito era sparito:<< Papà e aabbiato? >>, chiese Emily, fissando Neville, al quale stava in braccio.

L'uomo non sapeva come rispondere, così spostò lo sguardo su Hermione che rivolse un sorriso un po' tirato alla figlia:<< No amore, è tutto ok. Ora mamma va a parlarci >>.

Fece per alzarsi, ma Harry la precedette:<< Lascia stare Hermione, è meglio che vada io. Sono almeno venticinque anni che va avanti questa storia, è anche ora di finirla >>, sbottò marciando a grandi passi verso il giardino.

Rimasero tutti in silenzio, mentre le voci dei due uomini li raggiungevano come un lontano bisbiglio; non parlavano abbastanza piano per essere ignorati né abbastanza forte perchè si potesse capire ciò che dicevano. Dopo poco più di un minuto, Ginny prese la parola:<< Se mio fratello e mio marito si ammazzano a vicenda ti riterrò direttamente responsabile >>, disse guardando la cognata, cercando di dissimulare la tensione, senza riuscire però a nascondere del tutto quella nota preoccupata che le inclinò la voce.

 

<< … Quindi tra un'ora e mezza passerò a riprendervi, così che possiate seguire almeno le ultime due ore del pomeriggio >>, concluse la professoressa McGranitt, bevendo un'ultimo sorso di tè da una tazza poggiata sulla scrivania:<< Ho pregato anche Miss Talks di non dilungarsi eccessivamente >>, aggiunse con calma, nonostante fosse palesemente seccata all'idea di far saltare ai suoi studenti due ore di lezione per una sciocchezza simile.

<< Mi scusi, professoressa >>, chiamò Natan:<< la nostra intervista verrà pubblicata sulla Gazzetta del Profeta? >>, domandò dopo che la preside gli ebbe dato la parola.

La donna annuì:<< Certamente. E, a questo proposito, vi consiglio di stare attenti a ciò che dite. Qualsiasi cosa uscirà dalla vostra bocca sarà segnata e c'è il rischio che vi si ritorca contro >>, spiegò con lo stesso tono con cui li aveva preparati alla prima prova:<< Attenzione >>, raccomandò di nuovo.

In quell'esatto momento, senza bussare ne annunciarsi, una donna sulla trentina, con i capelli biondissimi ed indosso un completo color melanzana, dalla gonna decisamente corta, irruppe nell'ufficio:<< Buongiorno ragazzi! >>, esordì raggiante:<< Salve, professoressa >>, aggiunse con un rispettoso cenno del capo rivolto alla preside:<< Posso portarglieli via subito? Sa, c'è così tanto da sapere... >>, chiese indicando gli studenti.

La professoressa annuì:<< Certamente, Melissa. Ma come ti ho già detto non voglio che ritardino di un solo minuto. Tra un'ora e mezza sarò davanti alla stanza dove li intervisterai >>, le ricordò.

La giornalista le rivolse un sorrisone:<< Ovviamente, professoressa. E, su ragazzi! Andiamo a divertirci! >>, li incitò scendendo le scale, elettrizzata.

L'aula che aveva scelto per l'intervista era a pochi metri dall'ufficio della McGranitt. Non era troppo grande ed era quasi del tutto spoglia, se non per un divanetto e diverse poltrone, vicino alle quali era stato posto un tavolino, i muri, in compenso, erano tappezzati di quadri di paesaggi. Quando entrarono, alle loro spalle trotterellò anche Reg, il fotografo della prima prova, che iniziò a riempire la stanza di fumo porpureo, scattando foto ad ogni angolo.

<< Da chi iniziamo? >>, chiese Melissa mentre con un colpo di bacchetta ordinava ad una piuma in tinta con i suoi vestiti di iniziare a prendere appunti:<< magari dalla prima arrivata? >>, chiese guardando Annabelle con fare ammiccante:<< Tu sei Annabelle Nott, giusto cara? >>. La ragazza annuì: << Dai, non fare la timida! Raccontaci qualcosa di te! Io, Reg ed i lettori della Gazzetta siamo impazienti di conoscerti! >>, la incitò mentre accanto a lei la piuma fremeva.

Annabelle si mise più comoda sulla poltrona, assumendo un'espressione da bella ed impossibile prima di voltarsi verso la macchina fotografica, dietro la quale Reg continuava a scattare foto:<< Come ha detto lei, mi chiamo Annabelle Nott. Ho sedici anni, diciassette il diciannove maggio, e sono, ovviamente, di Serpeverde >>, disse.

La giornalista sollevò un sopracciglio ed osservò ciò che aveva scritto la sua piuma, per poi sorridere tra sé:<< Dimmi Annabelle, per quale motivo hai deciso di iscriverti al torneo? >>, domandò.

La mora prese a giocare con i suoi capelli, mentre pensava ad una risposta:<< Mia madre ha sempre sostenuto che fossi nata per brillare >>, spiegò infine:<< non voglio apparire vanitosa ma adoro essere al centro dell'attenzione ed ero sicura di essere all'altezza >>, disse.

<< Nient'altro? >>, la esortò Melissa, esaltata all'idea di poter trovare qualche dettaglio piccante.

<< Oh, beh... ovviamente anche perchè si è iscritta lei >>, aggiunse, puntando un dito dall'unghia laccata di rosso sangue verso Agnes.

Gli occhi verdissimi dalla giornalista si illuminarono e corsero veloci verso la grifondoro:<< Lei? Agnes Dollow, giusto? >>, domandò.

La bionda si ritrasse un pelo sulla sedia ed annuì:<< Agnes Brigitte Dolores Dollow >>, si presentò leggermente tesa.

Melissa osservò un istante la sua piuma che segnava il nome e tornò a guardare la ragazza:<< Sbaglio o tu sei la ragazza che ha lasciato cadere la bacchetta? >>, domandò.

Agnes impallidì e, come faceva solo quando era agitata, si tolse gli occhiali ed iniziò a pulire le lenti sulla maglia a dolcevita bordeux che indossava:<< … lasciato cadere la bacchetta? Non capisco di cosa... >>.

La donna la interruppe spazientita:<< Durante la prima prova. Dopo che la tua compagna... >>, consultò un foglietto che teneva in mano:<< … Rose Weasley è stata colpita da un incantesimo volante, quando ti ha attaccata hai lasciato andare la bacchetta >>, le ricordò.

<< Mi è caduta >>, la corresse la ragazza, mentre il flash della macchina fotografica le riempiva la vista di macchioline rosse.

Melissa sollevò un sopracciglio finissimo, che però, al contrario dei capelli, era castano:<< Caduta? Dagli spalti sembrava proprio che tu l'avessi lasciata andare... >>, disse.

<< E invece no. Mi è solo caduta. Andiamo, che senso avrebbe avuto mollare la bacchetta durante uno scontro? >>, domandò con voce più acuta del solito, sporgendosi leggermente avanti.

La giornalista si strinse nelle spalle, mentre la piuma continuava a scrivere:<< Bene... e tu perchè ti sei iscritta al Torneo? >>, domandò.

Agnes, visibilmente più rilassata, si lasciò sfuggire un sorriso:<< Beh... a dire il vero per una specie di sfida con il mio ragazzo >>, ammise.

<< Che se non sbaglio è il cugino di Rose, vero? >>. Sia Agnes che l'amica annuirono:<< Questo non vi crea nessun problema? >>, domandò.

<< A dire il vero... hei, aspetti... come sa che Agnes è fidanzata con mio cugino? >>.

Melissa si strinse nelle spalle:<< Ho fatto un paio di ricerche. Allora, ti infastidisce? >>, chiese di nuovo.

Rose si strinse nelle spalle, rivolgendo un sorriso alla compagna:<< Teoricamente so che dovrebbe darmi un po' fastidio, ma era da così tanto tempo che li vedevo sbavarsi dietro a vicenda che non vedevo l'ora che la smettessero di essere così orgogliosi e si dichiarassero >>, spiegò.

Melissa parve quasi delusa, quasi che sperasse in una risposta affermativa:<< Bene. E tu invece? Perchè la figlia di Ronald Weasley ed Hermione Granger, famosi in tutto il mondo per aver affiancato Harry Potter – tuo zio – nella battaglia contro Lord Voldemort, dovrebbe aver bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione? >>, chiese con un sorriso ammiccante.

Inizialmente la rossa pensò di risponderle per le rime, ma dopo essersi presa un secondo per pensarci – ed una gomitata nelle costole da parte di Agnes – pensò di spiegersi con calma:<< Per due motivi: per primo perchè non sono intenzionata ad essere famosa per ciò che i miei genitori hanno fatto circa trentanni fa, e per secondo perchè io amo le sfide >>.

Mentre la piuma prendeva freneticamente nota di ciò che la ragazza diceva, Melissa si battè un'unghia smaltata di viola contro il mento, probabilmente in cerca di una nuova domanda. Poi i suoi occhi si fermarono su Scorpius Malfoy che, seduto su di una poltrona, osservava Rose:<< E cara, cosa potresti dirmi sul tuo rapporto con Scorpius Malfoy? >>.

Almeno tre persone nelle stanza gelarono. Rose e Scorpius spalancarono occhi e mascella tanto da far quasi toccare a quest'ultima terra, mentre Agnes strinse convulsamente il bracciolo del divano dove era seduta con la compagna e Stephenie. Al contrario di loro, Annabelle e Melissia ghignarono soddisfatte:<< I-io... cosa...? Non c'è nessun rapporto con Malfoy >>, riuscì infine a dire la rossa, con gli occhi ancora fuori dalle orbite.

<< Le mie fonti dicono il contrario >>, commentò la giornalista con un sorriso soddisfatto.

La piuma accanto alla donna continuava a scrivere: non si era fermata un solo secondo da quando si erano seduti; la cosa stava facendo uscire di testa Rose.

Insomma, siamo qui da quindici minuti! Cosa ci potrà mai essere di così intusiasmante!

Tornò a guardare la donna che attendeva una risposta. Per la sua mente passò l'insana ipotesi di alzarsi e strillare: “Parlerò solo in presenza del mio avvocato!”, come aveva visto più volte fare ai personaggi delle fiction televisive che suo nonna si ostinava a vedere; ma dopo un'attimo di riflessione la ritenne un'idea assurda:<< Le sue fonti sbagliano! >>, disse infine con forse un po' troppa veemenza.

Melissa si mise più comoda sulla poltrona, senza cambiare di una virgola il suo odioso sorriso:<< Le mie fonti non sbagliano mai >>, rispose.

Scorpius prese la parola:<< Non so chi glielo abbia detto ma deve aver frainteso >>, disse pacato, sottilineando, per l'ennesima volta, di essere un attore migliore della grifondoro.

<< Eppure io sono convinta che ci sia qualcosa. Cosa penserebbero di una vostra possibile relazione i vostri genitori? Per quanto ne so tra le vostre famiglie non scorre buon sangue... >>, commentò.

Rose scattò in piedi:<< Vado un secondo al bagno >>, annunciò.

Si incamminò a passi moderati verso la porta, ma appena se la fu chiusa alle spalle corse per una decina di metri. Poi si schiacciò contro il muro freddo del corridoio: sua madre le aveva raccontato della sua esperienza con una certa Rita Skequalcosa, se con il tempo le giornaliste non erano cambiate, i suoi genitori avrebbero saputo tutto.

Sono fottuta.

Hem... buongiorno...
Siete pregati di ritirare forconi, bacchette e pistole... non è molto bello parlare con la canna di un fucile puntata addosso... fantastici! So che siete... mmm.... alterati a causa del mio imperdonabile ritardo, ma infondo ormai avete il vostro capitolo, non ha senso arrabbiarvi per nulla... no?
Non starò qui ad annoiarvi con una sfilza di motivi per cui sono in ritardo, vi chiedo solo scusa e spero che possite perdonarmi :D
Escluso questo passiamo al capitolo:
Neanche questo mi fa impazzire (Penso di non essere più capace a scrivere ._.) Ma non potevo farvi aspettare oltre per modificarlo, quindi l'ho pubblicato così xD
Un piccolo appunto è che ho cambiato il nome dei figli di Luna e Dean da  Rosaline e Albert a Mildred e Miron; so che non è un cambiamento importante, poichè erano stati nominati solo due volte, ma mi sembrano nomi più appropriati, contando che probabilmente li ha scelti Luna... :D
Altre cose importanti non ci sono, sappiate solo che presto tutti i nodi verranno al pettine, mentre Annabelle e Rose si preparano x la seconda prova...
Grazie a tutti coloro che mi seguono e recensiscono, è solo grazie a loro se questa storia va avanti!
Un bacio, Franci

  
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