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Autore: LetShizueGo    16/11/2011    1 recensioni
Long fic sul 30 days of challenge sugli Avenged Sevenfold, trama libera. [Het; Slash; Synacky]
1-Home, sweet home [Favourite Member-Synyster Gates]
2-Memories smell like youth [First song you ever heard-A Little Piece of Heaven]
3-When feelings are cold as ice and hurt as a knife [Favourite from Waking the Fallen-I won't see you tonight 1]
4-Regrets [Favourite from City of Evil-Seize the day]
5-Shine like silver [Favourite from selftitled-Almost easy]
6-Sorry love, i have to do this [Favourite from Diamonds in the Rough-Crossroads]
7-The Price of Evil [Favourite from Nightmare-Nightmare]
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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N.B: I personaggi non mi appartengono, i fatti narrati sono frutto della mia mente e non scrivo a scopo di lucro.

Day 1, Favourite Avenged Sevenfold member:
Synyster fuckin' Gates.


Home, sweet home.

Non era servito a granchè l'uscire “più nuda che vestita”, come le aveva fatto osservare suo fratello; niente, il caldo continuava ad essere opprimente e insopportabile, non era più abituata al clima caldo della sua città.
Lex avvolse la lunga chioma bionda con le mani, fermandola poi in una coda alta con un elastico che aveva al polso, così da evitare un'altra fonte di calore che le avrebbe solo creato problemi. Prese a frugare frenetica nella borsa alla ricerca dell'agenda su cui aveva appuntato l'indirizzo dell'agenzia, ansiosa di arrivare a destinazione solo per entrare in un locale con aria condizionata.
Immersa in quella caccia al tesoro poco fortunata non si era accorta che il semaforo pedonale era rosso.
“Cazzo!”
La decappottabile nera inchiodò di colpo non appena una bionda mozzafiato invase la carreggiata, il conducente della vettura maledì quella ragazza immersa nella sua borsa suonando il clacson, finchè lei non alzò il viso coperto da un paio di occhiali da sole enormi.
Lex stava per scusarsi e liberare la carreggiata finchè non riconobbe il conducente di quella macchina lucida che subito la rimandò con la mente ai tempi del liceo, quando si saltava la scuola per andare in spiaggia a fumare e bere di prima mattina. Si avvicinò al lato destro dell'auto vedendo che era scattato il verde per i pedoni e si mise sulle ginocchia, fissando il guidatore.
“La giornata è iniziata male Haner?”
Brian aveva seguito ogni singolo movimento di quella donna che -tra l'altro- con la sua sbadataggine aveva fatto scattare il rosso. La osservò avvicinarsi e la fulminò quando gli rivolse la parola. Rimase a bocca spalancata quando lei si tolse gli occhiali, riconoscendo quegli occhi cristallini compagni delle più grandi stronzate; Brian faticava a pensare che quel maschiaccio potesse essere diventato una donna, e che donna!
“Lex!”
La donna rise prima di sporgersi per salutare il suo vecchio compagno di scuola.
“Ma guardati, non sei più tu!”
“Lo so, il viola mi manca.”
“Quando sei tornata?” chiese facendole segno di salire, e lei non fece ripetere l'invito, infilandosi in macchina appena in tempo prima che scattasse il verde.
“Due giorni fa, non ti sei perso molto.”
Non vedeva Lex da quattro anni, da quando si erano diplomati per l'appunto, quando lei ancora aveva i capelli corti e sparati, di un viola intenso, e vestiva leggins, felpe XXL e anfibi, arrivando la mattina a scuola ed -insieme a Jimmy- spronando tutti a darsi all'ozio piuttosto che entrare e fare test di chimica. Poi li aveva lasciati sul più bello, dopo il diploma se n'era andata in Inghilterra per seguire i suoi sogni e lasciando quei cinque scapestrati a suonare in garage.
“Avete fatto progressi senza di me eh?” disse lei sorridendo ampiamente, Brian notò che quel sorriso non era affatto cambiato, a sinistra c'era sempre quell'unica fossetta appena accennata.
“Guarda che suoniamo ancora nel garage! E Jimmy fa ancora colazione con coca cola e Jack.” ribattè lui parcheggiando davanti il suo bar preferito.
“Quello non cambia mai,” sorrise la bionda perdendosi nei ricordi, riemergendo non appena la macchina si fermò davanti al bar.
“Oh no, Haner, non posso proprio! Devo andare in agenzia,” si lamentò lei aggrottando le sopracciglia come faceva sempre quando doveva rinunciare a qualcosa che le sarebbe piaciuto fare.
“Eh dai! Solo un caffè,” replicò mettendo il broncio solo per farla restare.
Lei sorrise e scosse la testa prima di osservarlo negli occhi nocciola e avvertirlo silenziosamente con uno sguardo che diceva “solo uno”.

“Allora, com'è andata a Londra?” chiese lui non appena il cameriere portò i caffè, espresso per lui e con doppia panna per la sua amica. Era curioso di sapere cosa si era perso in quegli anni, curioso come lei di avere un'intervista di prima mano da “Synyster Gates”, eppure anche volendo non riusciva a vederlo diverso dal ragazzo che in secondo aveva fatto inciampare il cameriere che aveva rotto le birre, tutto solo per scommessa.
“Oh alla grande,” disse lei impettendosi. “Ora sono una fotografa professionista a tutti gli effetti. Ho dato anche la mia prima mostra quattro mesi fa. Solo che non sono più abituata al clima della California!”
“Direi che si nota!”rise il moro sorseggiando il suo caffè.
“E voi, che state combinando?” chiese lei curiosa, sporgendosi un po' come per incitarlo a parlare.
“Suoniamo... ora siamo in pausa, abbiamo finito un tour da poco, anzi domani proviamo, che ne dici di fare un salto? Jimmy ne sarà entusiasta,” propose lui sorridendo, ora che era tornata non voleva perderla ancora, per lui era come una sorella maggiore Lex, solo Dio sa quante volte gli aveva parato il culo con la preside.
“Perchè no? Mi manca l'unico intelligente del gruppo.”
La bionda fece una linguaccia a Brian che la mandò gentilmente a fanculo prima che lei si alzasse, scusandosi per non potersi trattenere oltre.
“Josh ha relegato a me tutte le rotture di coglioni,” spiegò lei prendendo la borsa e tirando fuori il portafogli.
“Fine come sempre.. ma che fai?!”
Brian si sporse per evitare che lei pagasse, invano, riuscì solo a versarsi il caffè rimasto addosso; Lex rise sonoramente prima di mettergli in mano un bigliettino.
“Sono quattro anni che non scroccavi qualcosa, non ti mancava?”
“'Fanculo Lex”
“Ci vediamo domani allora! Mandami un messaggio con l'ora e dove.”
Alexz Evans sparì lasciandosi il bar e Brian alle spalle, sorridendo mentre si rimetteva gli occhiali da sole e si immergeva nel caldo estivo di Huntington Beach per lei ormai estraneo.
Eppure era a casa.




-----Shizue's Corner-----

Ed eccomi qui con una raccolta che forse ha come unico filo conduttore il personaggio di Lex, yeah! Ah no, ne ha un altro, il fatto che tutto è anto dal giochetto che sto facendo su Fb, il “30 days of A7X Challenge”
Ho deciso di sfidare me stessa e vedere se riesco a portare a termine questo lavoro, che fin qui sembra una cavolata, ma arriviamo alla voce “quanti poster hai in camera” e ne riparliamo! Tremo al solo pensiero. D:
Eh niente, ecco qui questo breve capitoletto/prologo/primo giorno; leggete, recensite, criticate, insomma fate quello che volete!
Un bacio,
Shizue.

   
 
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