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Autore: LetShizueGo    21/11/2011    2 recensioni
Long fic sul 30 days of challenge sugli Avenged Sevenfold, trama libera. [Het; Slash; Synacky]
1-Home, sweet home [Favourite Member-Synyster Gates]
2-Memories smell like youth [First song you ever heard-A Little Piece of Heaven]
3-When feelings are cold as ice and hurt as a knife [Favourite from Waking the Fallen-I won't see you tonight 1]
4-Regrets [Favourite from City of Evil-Seize the day]
5-Shine like silver [Favourite from selftitled-Almost easy]
6-Sorry love, i have to do this [Favourite from Diamonds in the Rough-Crossroads]
7-The Price of Evil [Favourite from Nightmare-Nightmare]
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Day 2, First Avenged Sevenfold's song you everer heard:
A Little Piece of Heaven.


Memories smell like youth.


“Brian, cazzo sei arrivato!”
Matt era furioso quando Bri varcò la soglia della sala prove insofferente e con un sorriso soddisfatto stampato sulla faccia, cosa che fece irritare ancora di più il cantante, il quale -secondo la sua non modesta opinione- riteneva che il suo primo chitarrista ritardatario doveva sentirsi obbligato a sentirsi in colpa e scusarsi, non mostrare tutte e due le file di denti!
“Mi farò perdonare sweetheart,” lo scimmiottò Brian facendogli gli occhioni dolci prima di scoppiare in una fragorosa risata seguito a ruota da tutti gli altri ragazzi.
Nel frattempo Lex aveva appena parcheggiato davanti il numero 407B, controllando per la sesta volta il messaggio che Brian le aveva mandato il giorno prima. Aveva perso un po' il senso dell'orientamento in quattro anni di completa assenza e aveva sempre paura di sbagliare posto, era più forte di lei. Scese dall'auto bianca e si avviò verso la porta, che trovò aperta. Si sentiva una cogliona, camminava per il corridoio in punta di piedi, in equilibrio alquanto instabile sui suoi dodici a spillo blu elettrico così si sentì alquanto sollevata quando si sporse sulla porta che dava nella sala, dove gli Avenged ridevano a crepapelle.
“E' permesso?"
Il primo a vedere quella figura alta, bionda e incerta fu Jimmy, posizionato dietro la sua amata batteria. Quella figura aveva qualcosa al sapore di ricordo e capì perchè non appena si affacciò; avrebbe riconosciuto quelle sfere color Oceano ovunque. Si alzò di scatto e corse ad abbracciarla, stringendo l'esile figura fra le sue braccia tatuate come non faceva da anni. Non era proprio sicuro che gli altri l'avessero riconosciuta e questo lo capiva perchè si sentiva decisamente osservato ma poco gli importava, sentiva solo il suo cuore a mille e il respiro fresco e regolare della ragazza che si stringeva a lui in un abbraccio caloroso.
“Fatti vedere, su!” esclamò sciogliendo l'abbraccio e allontanandola a malincuore dal suo petto per osservare il suo cambiamento. I capelli lunghissimi e biondi erano tinti di nero dalla nuca in giù, ricadendo sull'attillato monospalla grigio e blu che le arrivava fino a metà coscia; sorrise vedendo per la prima volta il soddisfacente fisico dell'amica, per cui aveva una cotta dal liceo ma a quanto ne sapeva non era mai stata corrisposta.
“E brava Lex, sei diventata figa!”
Lex ridacchiò dando un pugno senza forza sulla spalla di Jimmy.
“Sono sempre stata figa,” gli fece osservare passando in rassegna il resto dei presenti, guardando la faccia di cazzo di Brian con un sorriso felicemente rassegnato.
“Oddio... Lex!”
Zacky e Matt le saltarono letteralmente addosso non appena Jimmy la fece respirare. Brian osservava la scena soddisfatto del suo operato, sentiva nell'aria il profumo di quelle serate in spiaggia passate in compagnia di whiskey e nicotina che avevano il profumo dell'adolescenza, che ormai era lontana per tutti e quella ragazza ne era la dimostrazione; non era più tempo di filon e capelli colorati, erano diventati adulti... o almeno ci provavano.
“Ah Johnny, lei è una vecchia amica.”
Lex si avvicinò, il passo ora più deciso, e tese la mano al ragazzo che non conosceva, accorgendosi della piccola statura e immaginando cosa quei quattro gli facessero passare quando volevano divertirsi a discapito di questo o quell'altro membro del gruppo.
“Alexz piacere.”
“Piacere mio, Johnny,” disse lui stringendole la mano interdetto, forse per la timidezza.
“Oh lo so! Sono una grande fan... anche se Brian te lo potevi evitare Jim.”
Scoppiarono tutti a ridere, tranne la parte lesa, Jimmy invece si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio. Questo clima familiare la fece sorridere ampiamente, aveva ritrovato lì, in quella sala a lei sconosciuta, quello che a Londra le era mancato.
La famiglia.
Sì, si sentiva come il figliol prodigo tornato a casa dopo troppo tempo passato lontano. A Londra non si era sentita a casa, ci aveva provato, ma quando si è troppo legati ad un posto non ci si può separare.
E lei, ad Huntington Beach, era legata a doppio filo.
“Sì, ok, ora proviamo? Abbiamo un album da far uscire cazzo!” esordì Brian cercando di smorzare quelle risate.
“Forza, voglio vedere cosa riuscite a combinare.”
“Ti faremo venire la pelle d'oca Evans!”
Jimmy la lasciò andare a sedere sul divanetto e riprese il suo posto, così come gli altri, pronti a provare quella nuova canzone che Matt aveva scritto e a cui ancora non aveva dato un nome.
Le bacchette del batterista segnarono il tempo prima che in sincrono i ragazzi iniziassero a suonare davanti a Lex che era già entusiasta al solo sentire l'intro. Non riusciva a credere che quei ragazzi avevano già percorso in lungo e in largo gli Stati Uniti ed erano già immersi in quel che era l'ambiente metalcore, anche con un certo successo considerando che avevano un solo album alle spalle.
E lei quei ragazzi li aveva visti nascere.

SMS from Brian to Me:
Ho dato il tuo numero a Jimmy, ha detto che voleva parlare.
Il cellulare le vibrò in mano non appena finì di leggere il messaggio di Brian. Parli del diavolo e ti arrivano le corna per sms.
SMS from Me to Brian:
Ho notato, grazie per avermelo detto! :)
SMS from Unknown to Me:
Lex, sono Jim, ti va di andare al faro come ai vecchi tempi?
SMS from Me to Unknown:
Ma scherzi? Cazzo, sì! *-*
SMS from Unknown to Me:
Perfetto, ci vediamo dopo allora!

“Josh, io esco!” annunciò la bionda scendendo le scale velocemente e con il trucco pesante non troppo sfumato a causa della mancanza materiale di tempo. Era in ritardo, come al solito, anzi più che in ritardo era meglio dire in tragico ritardo, aveva quasi venti minuti ed era ancora a casa. Prese la borsa e si mise a cercare nel mobiletto all'ingresso le sue sigarette che erano magicamente sparite, tempismo perfetto oh!
“E dove te ne vai?”
Un ragazzo poco più alto di lei fece capolino dalla cucina con in mano un piccolo posacenere nero e la osservava ridendo sotto i baffi.
“Non sono cazzi tuoi... Fanculo, quante volte ti ho detto di non fotterti le mie sigarette?!” urlò Lex andandosene in cucina e prendendosi il pacchetto di Black Devil alla vaniglia, quelle sì che erano sigarette! Si alzò in punta di piedi, per quanto fosse possibile visto gli stivaletti con il tacco quattordici che si era infilata, immergendosi nelle ante della credenza e tirando fuori, dopo un buon cinque minuti di caccia al tesoro, due lattine di Jack e cola e infilandosele nella borsa.
“Hai solo il corpo di una donna... rimani comunque il solito maschiaccio... Ho capito, te ne scappi nel tuo posticino segreto... e dalla tua fretta deduco che sei in compagnia,” osservò il giovane fissando la sorella indaffarata in mille cose che poi scordava nel momento che stava per farle. La salutò quando uscì dalla porta per immettersi nella strada.
Lex se la fece tutta di corsa fino al faro nonostante i tacchi alti, il fiato corto ed il buio che non le faceva vedere un cazzo. Si sentiva tremendamente in colpa verso l'amico... e che cazzo, non lo vedeva da quattro anni e lo faceva anche aspettare non per cinque minuti, non dieci, ma per ben mezz'ora! Era sempre la solita.
“S-scusa... Ho fatt-”
Quando svoltò l'angolo che nascondeva la piccola striscia di sabbia nascosta dalla scogliera dove erano soliti vedersi si rese conto di parlare col nulla. Si guardò intorno con più attenzione, ricontrollò il cellulare e iniziò a elencare colorati aggettivi verso il batterista degli Avenged. Il messaggio era chiaro e leggibile sull'ampio schermo del suo cellulare: “Sono arrivato!” eppure di quel metro e novantatré di cazzonaggine non c'era neanche l'ombra...e dubitava che fosse facile non vederla.
Poi il buio.
Delle cose congelate premevano sui suoi occhi impedendole di vedere anche un minimo di quel piccolo rifugio; cercò di liberarsene eppure non c'era verso, il proprietario di quei ghiaccioli non cedeva!
“Indovina un po' chi è?” disse James ridendo prima di liberare gli occhi dell'amica dalla pressione delle sue mani.
“Sei uno stronzo!” disse lei voltandosi irritata prima di riprendere fiato. “ Me la sono fatta di corsa con dei trampoli addosso e ho rischiato di pomiciarmi il marciapiede! Dove cazzo eri?”
“A casa,” Jimmy sorrise nel vedere la faccia di Lex cambiare colore almeno tre volte. “E a quanto pare avevo visto giusto, il lupo perde il pelo ma non il vizio.”
Lex voleva replicare ma fu costretta a mordersi le labbra quasi a sangue perchè sapeva che qualsiasi cosa avesse detto le si sarebbe rivolta contro, visto che lei era tecnicamente in torto e che Jimmy era un maestro a pararsi il culo. Questo rise prima di chinarsi a prendere qualcosa e alzarla all'altezza degli occhi truccati di nero di Lex.
“Ho portato da bere.”
“Anche io!”
Lex si immerse nella sua borsa XL di pelle lucida e tirò fuori le due lattine che aveva sottratto alla credenza di casa sua e le mostrò fiera al suo amico con un ampio sorriso. Quello faceva tanto vecchi tempi, quando facevano la colletta per comprare gli alcolici e scolarseli al Park.
“Figo, dove le hai pescate?”
“Dalla mia credenza, ovvio... quelle invece?”
“Dal supermercato qui vicino.”
Cercò di trattenersi ma non ce la fece, scoppiò a ridere della faccia della ragazza, che lo seguì a ridere dopo pochissimi secondi, esclamando appena possibile: “E poi sono io che non perdo il vizio!”
Si andarono a sedere al solito posto, sotto il faro, da lì si vedeva un pezzo di oceano, dove la scogliera si interrompeva per un breve tratto, lasciando quello l'unico posto dove la piccola lingua di sabbia rimaneva priva di protezione. Quel posto Lex lo aveva scoperto al secondo anno, una volta che trovò il suo ragazzo che si scopava l'ennesima troietta a sua insaputa, quella volta si era messa a correre per sentire il vento caldo frustarle delicatamente il viso e alla fine era capitata lì; da allora ci era andata spesso, soprattutto quando voleva stare da sola, oppure con Jimmy qualche volta a guardare l'Oceano che diceva lo ispirava.
Aveva diviso quello spazio solo con lui, nonostante il legame più forte l'aveva con Brian, però Jimmy era l'unico all'epoca che la faceva sentire donna; anche se lei non lo voleva ammettere, al liceo ogni tanto la notte si trovava a desiderare che i suoi amici la vedessero come una donna e non come il maschiaccio che tutti in realtà vedevano con cui parlavano di tutto tranquillamente, anche di cose “da maschio”. Jimmy invece si ricordava che era comunque una ragazza, ecco e lei lo aveva sempre apprezzato.
“Hai letto il giornale oggi?” chiese dopo un po' Jimmy rigirandosi la bottiglia vuota fra le mani. La osservava da un po', ma lei non se n'era accorta ed era meglio così o probabilmente sarebbe arrossita. L'aveva sempre visto come un buon amico e andava bene così, anche se guardando il suo profilo, colorato solo dalla fievole luce del faro sopra di loro, avrebbe decisamente preferito che fossero qualcos'altro.
Ok, stop.
“No, perchè?”
Cazzo, quegli occhi enormi!
“Niente, mi ha colpito un articolo! Secondo me ci starebbe bene prima o poi una canzone.”
Lex prese il pezzo di giornale strappato dal L.A.Times e lo stese cercando di leggere quello che c'era scritto, decifrando i caratteri pece nel fragile barlume artificiale che il falo gli regalava.
“Un ragazzo aveva chiesto alla sua fidanzata di sposarlo... ha rifiutato e lui l'ha uccisa. Oggi hanno emesso la sentenza e lui mi ha colpito sai? E' distrutto dentro quell'uomo... forse da qualche parte dice che deve sistemare ciò che ha fatto. Chissà come ci si sente ad uccidere la persona amata...”
Lex posò la testa sulla spalla di quel gigante altissimo chiudendo gli occhi, inspirando l'aria che sapeva di sale, un profumo piacevole che non sentiva da anni.
“Penso che è come se ti strappassi il cuore.”
Jimmy annuì appena girandosi a fissare quell'unico scorcio dell'Oceano, accarezzando i lunghi capelli della bionda al suo fianco.
“Ti ricordi quella volta che ti tagliasti perchè dovevi incidere a tutti i costi quella roba romantica sul cemento?” esordì ad un certo punto per rompere il silenzio assordante che si era creato. Lex si alzò per guardare il suo viso sorridente.
“Certo che sì, ho ancora la cicatrice, però ce la feci!”
“Mi sarei sorpreso del contrario vista la tua testa tosta,” asserì lui scompigliandole i capelli come si fa ad una ragazzina.
Lex si arrampicò sugli scalini cercando qualcosa su questi, china come se avesse perso una lentina. Certo che quegli scalini di cemento grezzo se li potevano evitare, rovinavano solo quel piccolo paradiso sconosciuto!

Guarda che ti farai male intelligente, è cemento!”
Jimmy era seriamente preoccupato per quella tipetta dai capelli neri e blu che si sforzava a a incidere una cazzata tutta femminile su quei gradini appena fatti. Ma non poteva scriverla qualche giorno fa che il cemento era fresco?!

Ma statti zitto Sullivan! Quest... ahia cazzo!”
Lex si mise la parte tagliata in bocca per il dolore, cercando di premere per non sentire troppo la fitta lancinante e intanto far uscire il sangue che era entrato a contatto con la lama non del tutto perfetta.

Ecco, te l'avevo detto cogliona!”

“Eccola Jim! L'ho trovata!”
Jimmy raggiunse l'amica che gli indicava soddisfatta uno scalino. Quello rise cingendole le spalle piccole con un braccio.
“Sempre la solita romanticona... non ti senti idiota ora?” scherzò ridendo.
“Fanculo, era riferito al posto, ricordi?”
Jimmy annuì chinandosi e passando le dita su quella scritta incisa, forse ancora macchiata del sangue della ragazza.
Con una grafia, grezza per via della difficoltà d'incisione, su quegli scalini chiunque passava poteva leggere una frase:
A little piece of heaven.





-----Shizue's Corner-----

Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Eccoci al secondo capitolo che ha creato non pochi problemi. Essendo la mia prima canzone “A Little piece of Heaven” ed essendo la FF ambientata prima dell'uscita di Waking the Fallen, potete capire che ha dato non pochi grattacapi... avrei potuto fare un viaggio nel futuro ma avrebbe creato caos, così ho trovato questo diversivo, che non mi convince per nulla ma fa nulla.
Grazie mille a chi ha letto/preferito/seguito e grazie a:
Dominil: tesoro grazie <3 ti faccio vedere che la finisco, farò anche il capitolo sui poster, ce la devo fare! v.v Se ti può interessare la prossima voce mi pare sia quella su Matt :3
Ci sentiamo dopo, ti voglio bene anche io <3

Bene, leggete e commentate, ci sentiamo al prossimo capitolo!
Shizue.

   
 
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