Day
2,
First Avenged Sevenfold's song you everer heard:
A Little Piece of Heaven.
Memories smell like youth.
“Brian,
cazzo sei arrivato!”
Matt era
furioso quando Bri varcò la soglia della sala prove
insofferente e
con un sorriso soddisfatto stampato sulla faccia, cosa che fece
irritare ancora di più il cantante, il quale -secondo la sua
non
modesta opinione- riteneva che il suo primo chitarrista ritardatario
doveva sentirsi obbligato a sentirsi in colpa e scusarsi, non
mostrare tutte e due le file di denti!
“Mi
farò perdonare sweetheart,” lo
scimmiottò Brian facendogli
gli occhioni dolci prima di scoppiare in una fragorosa risata seguito
a ruota da tutti gli altri ragazzi.
Nel
frattempo Lex aveva appena parcheggiato davanti il numero 407B,
controllando per la sesta volta il messaggio che Brian le aveva
mandato il giorno prima. Aveva perso un po' il senso
dell'orientamento in quattro anni di completa assenza e aveva sempre
paura di sbagliare posto, era più forte di lei. Scese
dall'auto
bianca e si avviò verso la porta, che trovò
aperta. Si sentiva una
cogliona, camminava per il corridoio in punta di piedi, in equilibrio
alquanto instabile sui suoi dodici a spillo blu elettrico
così si
sentì alquanto sollevata quando si sporse sulla porta che
dava nella
sala, dove gli Avenged ridevano a crepapelle.
“E'
permesso?"
Il primo
a vedere quella figura alta, bionda e incerta fu Jimmy, posizionato
dietro la sua amata batteria. Quella figura aveva qualcosa al sapore
di ricordo e capì perchè non appena si
affacciò; avrebbe
riconosciuto quelle sfere color Oceano ovunque. Si alzò di
scatto e
corse ad abbracciarla, stringendo l'esile figura fra le sue braccia
tatuate come non faceva da anni. Non era proprio sicuro che gli altri
l'avessero riconosciuta e questo lo capiva perchè si sentiva
decisamente osservato ma poco gli importava, sentiva solo il suo
cuore a mille e il respiro fresco e regolare della ragazza che si
stringeva a lui in un abbraccio caloroso.
“Fatti
vedere, su!” esclamò sciogliendo l'abbraccio e
allontanandola a
malincuore dal suo petto per osservare il suo cambiamento. I capelli
lunghissimi e biondi erano tinti di nero dalla nuca in giù,
ricadendo sull'attillato monospalla grigio e blu che le arrivava fino
a metà coscia; sorrise vedendo per la prima volta il
soddisfacente
fisico dell'amica, per cui aveva una cotta dal liceo ma a quanto ne
sapeva non era mai stata corrisposta.
“E
brava Lex, sei diventata figa!”
Lex
ridacchiò dando un pugno senza forza sulla spalla di Jimmy.
“Sono
sempre stata figa,” gli fece osservare passando in rassegna
il
resto dei presenti, guardando la faccia di cazzo di Brian con un
sorriso felicemente rassegnato.
“Oddio...
Lex!”
Zacky e
Matt le saltarono letteralmente addosso non appena Jimmy la fece
respirare. Brian osservava la scena soddisfatto del suo operato,
sentiva nell'aria il profumo di quelle serate in spiaggia passate in
compagnia di whiskey e nicotina che avevano il profumo
dell'adolescenza, che ormai era lontana per tutti e quella ragazza ne
era la dimostrazione; non era più tempo di filon e capelli
colorati,
erano diventati adulti... o almeno ci provavano.
“Ah
Johnny, lei è una vecchia amica.”
Lex si
avvicinò, il passo ora più deciso, e tese la mano
al ragazzo che
non conosceva, accorgendosi della piccola statura e immaginando cosa
quei quattro gli facessero passare quando volevano divertirsi a
discapito di questo o quell'altro membro del gruppo.
“Alexz
piacere.”
“Piacere
mio, Johnny,” disse lui stringendole la mano interdetto,
forse per
la timidezza.
“Oh lo
so! Sono una grande fan... anche se Brian te lo potevi evitare
Jim.”
Scoppiarono
tutti a ridere, tranne la parte lesa, Jimmy invece si
avvicinò e le
cinse le spalle con un braccio. Questo clima familiare la fece
sorridere ampiamente, aveva ritrovato lì, in quella sala a
lei
sconosciuta, quello che a Londra le era mancato.
La
famiglia.
Sì, si
sentiva come il figliol prodigo tornato a casa dopo troppo tempo
passato lontano. A Londra non si era sentita a casa, ci aveva
provato, ma quando si è troppo legati ad un posto non ci si
può
separare.
E lei,
ad Huntington Beach, era legata a doppio filo.
“Sì,
ok, ora proviamo? Abbiamo un album da far uscire cazzo!”
esordì
Brian cercando di smorzare quelle risate.
“Forza,
voglio vedere cosa riuscite a combinare.”
“Ti
faremo venire la pelle d'oca Evans!”
Jimmy la
lasciò andare a sedere sul divanetto e riprese il suo posto,
così
come gli altri, pronti a provare quella nuova canzone che Matt aveva
scritto e a cui ancora non aveva dato un nome.
Le
bacchette del batterista segnarono il tempo prima che in sincrono i
ragazzi iniziassero a suonare davanti a Lex che era già
entusiasta
al solo sentire l'intro. Non riusciva a credere che quei ragazzi
avevano già percorso in lungo e in largo gli Stati Uniti ed
erano
già immersi in quel che era l'ambiente metalcore, anche con
un certo
successo considerando che avevano un solo album alle spalle.
E lei
quei ragazzi li aveva visti nascere.
SMS from
Brian to Me:
Ho dato il tuo numero a
Jimmy, ha detto che voleva parlare.
Il
cellulare le vibrò in mano non appena finì di
leggere il messaggio
di Brian. Parli del diavolo e ti arrivano le corna per sms.
SMS from
Me to Brian:
Ho notato, grazie per
avermelo detto! :)
SMS from
Unknown to Me:
Lex, sono Jim, ti va di
andare al faro come ai vecchi tempi?
SMS from
Me to Unknown:
Ma
scherzi? Cazzo, sì! *-*
SMS from
Unknown to Me:
Perfetto, ci vediamo dopo
allora!
“Josh,
io esco!” annunciò la bionda scendendo le scale
velocemente e con
il trucco pesante non troppo sfumato a causa della mancanza materiale
di tempo. Era in ritardo, come al solito, anzi più che in
ritardo
era meglio dire in tragico ritardo, aveva quasi venti minuti ed era
ancora a casa. Prese la borsa e si mise a cercare nel mobiletto
all'ingresso le sue sigarette che erano magicamente sparite, tempismo
perfetto oh!
“E
dove te ne vai?”
Un
ragazzo poco più alto di lei fece capolino dalla cucina con
in mano
un piccolo posacenere nero e la osservava ridendo sotto i baffi.
“Non
sono cazzi tuoi... Fanculo, quante volte ti ho detto di non fotterti
le mie sigarette?!” urlò Lex andandosene in cucina
e prendendosi
il pacchetto di Black Devil alla vaniglia, quelle sì che
erano
sigarette! Si alzò in punta di piedi, per quanto fosse
possibile
visto gli stivaletti con il tacco quattordici che si era infilata,
immergendosi nelle ante della credenza e tirando fuori, dopo un buon
cinque minuti di caccia al tesoro, due lattine di Jack e cola e
infilandosele nella borsa.
“Hai
solo il corpo di una donna... rimani comunque il solito
maschiaccio... Ho capito, te ne scappi nel tuo posticino segreto... e
dalla tua fretta deduco che sei in compagnia,”
osservò il giovane
fissando la sorella indaffarata in mille cose che poi scordava nel
momento che stava per farle. La salutò quando
uscì dalla porta per
immettersi nella strada.
Lex se
la fece tutta di corsa fino al faro nonostante i tacchi alti, il
fiato corto ed il buio che non le faceva vedere un cazzo. Si sentiva
tremendamente in colpa verso l'amico... e che cazzo, non lo vedeva da
quattro anni e lo faceva anche aspettare non per cinque minuti, non
dieci, ma per ben mezz'ora! Era sempre la solita.
“S-scusa...
Ho fatt-”
Quando
svoltò l'angolo che nascondeva la piccola striscia di sabbia
nascosta dalla scogliera dove erano soliti vedersi si rese conto di
parlare col nulla. Si guardò intorno con più
attenzione,
ricontrollò il cellulare e iniziò a elencare
colorati aggettivi
verso il batterista degli Avenged. Il messaggio era chiaro e
leggibile sull'ampio schermo del suo cellulare: “Sono
arrivato!”
eppure di quel metro e novantatré di cazzonaggine non c'era
neanche
l'ombra...e dubitava che fosse facile non vederla.
Poi il
buio.
Delle
cose congelate premevano sui suoi occhi impedendole di vedere anche
un minimo di quel piccolo rifugio; cercò di liberarsene
eppure non
c'era verso, il proprietario di quei ghiaccioli non cedeva!
“Indovina
un po' chi è?” disse James ridendo prima di
liberare gli occhi
dell'amica dalla pressione delle sue mani.
“Sei
uno stronzo!” disse lei voltandosi irritata prima di
riprendere
fiato. “ Me la sono fatta di corsa con dei trampoli addosso e
ho
rischiato di pomiciarmi il marciapiede! Dove cazzo eri?”
“A
casa,” Jimmy sorrise nel vedere la faccia di Lex cambiare
colore
almeno tre volte. “E a quanto pare avevo visto giusto, il
lupo
perde il pelo ma non il vizio.”
Lex
voleva replicare ma fu costretta a mordersi le labbra quasi a sangue
perchè sapeva che qualsiasi cosa avesse detto le si sarebbe
rivolta
contro, visto che lei era tecnicamente in torto e che Jimmy era un
maestro a pararsi il culo. Questo rise prima di chinarsi a prendere
qualcosa e alzarla all'altezza degli occhi truccati di nero di Lex.
“Ho
portato da bere.”
“Anche
io!”
Lex si
immerse nella sua borsa XL di pelle lucida e tirò fuori le
due
lattine che aveva sottratto alla credenza di casa sua e le
mostrò
fiera al suo amico con un ampio sorriso. Quello faceva tanto vecchi
tempi, quando facevano la colletta per comprare gli alcolici e
scolarseli al Park.
“Figo,
dove le hai pescate?”
“Dalla
mia credenza, ovvio... quelle invece?”
“Dal
supermercato qui vicino.”
Cercò
di trattenersi ma non ce la fece, scoppiò a ridere della
faccia
della ragazza, che lo seguì a ridere dopo pochissimi
secondi,
esclamando appena possibile: “E poi sono io che non perdo il
vizio!”
Si
andarono a sedere al solito posto, sotto il faro, da lì si
vedeva un
pezzo di oceano, dove la scogliera si interrompeva per un breve
tratto, lasciando quello l'unico posto dove la piccola lingua di
sabbia rimaneva priva di protezione. Quel posto Lex lo aveva scoperto
al secondo anno, una volta che trovò il suo ragazzo che si
scopava
l'ennesima troietta a sua insaputa, quella volta si era messa a
correre per sentire il vento caldo frustarle delicatamente il viso e
alla fine era capitata lì; da allora ci era andata spesso,
soprattutto quando voleva stare da sola, oppure con Jimmy qualche
volta a guardare l'Oceano che diceva lo ispirava.
Aveva
diviso quello spazio solo con lui, nonostante il legame più
forte
l'aveva con Brian, però Jimmy era l'unico all'epoca che la
faceva
sentire donna; anche se lei non lo voleva
ammettere, al liceo
ogni tanto la notte si trovava a desiderare che i suoi amici la
vedessero come una donna e non come il maschiaccio che tutti in
realtà vedevano con cui parlavano di tutto tranquillamente,
anche di
cose “da maschio”. Jimmy invece
si ricordava che era
comunque una ragazza, ecco e lei lo aveva sempre apprezzato.
“Hai
letto il giornale oggi?” chiese dopo un po' Jimmy rigirandosi
la
bottiglia vuota fra le mani. La osservava da un po', ma lei non se
n'era accorta ed era meglio così o probabilmente sarebbe
arrossita.
L'aveva sempre visto come un buon amico e andava bene così,
anche se
guardando il suo profilo, colorato solo dalla fievole luce del faro
sopra di loro, avrebbe decisamente preferito che fossero
qualcos'altro.
Ok,
stop.
“No,
perchè?”
Cazzo,
quegli occhi enormi!
“Niente,
mi ha colpito un articolo! Secondo me ci starebbe bene prima o poi
una canzone.”
Lex
prese il pezzo di giornale strappato dal L.A.Times e lo stese
cercando di leggere quello che c'era scritto, decifrando i caratteri
pece nel fragile barlume artificiale che il falo gli regalava.
“Un
ragazzo aveva chiesto alla sua fidanzata di sposarlo... ha rifiutato
e lui l'ha uccisa. Oggi hanno emesso la sentenza e lui mi ha colpito
sai? E' distrutto dentro quell'uomo... forse da qualche parte dice
che deve sistemare ciò che ha fatto. Chissà come
ci si sente ad
uccidere la persona amata...”
Lex posò
la testa sulla spalla di quel gigante altissimo chiudendo gli occhi,
inspirando l'aria che sapeva di sale, un profumo piacevole che non
sentiva da anni.
“Penso
che è come se ti strappassi il cuore.”
Jimmy
annuì appena girandosi a fissare quell'unico scorcio
dell'Oceano,
accarezzando i lunghi capelli della bionda al suo fianco.
“Ti
ricordi quella volta che ti tagliasti perchè dovevi incidere
a tutti
i costi quella roba romantica sul cemento?” esordì
ad un certo
punto per rompere il silenzio assordante che si era creato. Lex si
alzò per guardare il suo viso sorridente.
“Certo
che sì, ho ancora la cicatrice, però ce la
feci!”
“Mi
sarei sorpreso del contrario vista la tua testa tosta,”
asserì lui
scompigliandole i capelli come si fa ad una ragazzina.
Lex si
arrampicò sugli scalini cercando qualcosa su questi, china
come se
avesse perso una lentina. Certo che quegli scalini di cemento grezzo
se li potevano evitare, rovinavano solo quel piccolo paradiso
sconosciuto!
“Guarda che ti
farai
male intelligente, è cemento!”
Jimmy era seriamente
preoccupato per quella tipetta dai capelli neri e blu che si sforzava
a a incidere una cazzata tutta femminile su quei gradini appena
fatti. Ma non poteva scriverla qualche giorno fa che il cemento era
fresco?!
“Ma statti zitto
Sullivan! Quest... ahia cazzo!”
Lex si mise la parte
tagliata in bocca per il dolore, cercando di premere per non sentire
troppo la fitta lancinante e intanto far uscire il sangue che era
entrato a contatto con la lama non del tutto perfetta.
“Ecco, te l'avevo detto
cogliona!”
“Eccola
Jim! L'ho trovata!”
Jimmy
raggiunse l'amica che gli indicava soddisfatta uno scalino. Quello
rise cingendole le spalle piccole con un braccio.
“Sempre
la solita romanticona... non ti senti idiota ora?”
scherzò
ridendo.
“Fanculo,
era riferito al posto, ricordi?”
Jimmy
annuì chinandosi e passando le dita su quella scritta
incisa, forse
ancora macchiata del sangue della ragazza.
Con una
grafia, grezza per via della difficoltà d'incisione, su
quegli
scalini chiunque passava poteva leggere una frase:
A little piece of heaven.
-----Shizue's Corner-----
Finalmente
sono riuscita ad aggiornare!
Eccoci
al secondo capitolo che ha creato non pochi problemi. Essendo la mia
prima canzone “A Little piece of Heaven” ed essendo
la FF
ambientata prima dell'uscita di Waking the Fallen, potete capire che
ha dato non pochi grattacapi... avrei potuto fare un viaggio nel
futuro ma avrebbe creato caos, così ho trovato questo
diversivo, che
non mi convince per nulla ma fa nulla.
Grazie
mille a chi ha letto/preferito/seguito e grazie a:
Dominil:
tesoro grazie
<3 ti faccio
vedere che la finisco, farò anche il capitolo sui poster, ce
la devo
fare! v.v Se ti può interessare la prossima voce mi pare sia
quella
su Matt :3
Ci
sentiamo dopo, ti voglio bene anche io <3
Bene,
leggete e commentate, ci sentiamo al prossimo capitolo!
Shizue.