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Autore: Eliada    13/07/2006    2 recensioni
“-Che cos’è Hogwarts e chi accidenti è Albume Sipente?- -Già e chi sarebbe anche quella… com’è che si chiama?! Minerva McGranito? Che bei nomi!- -Albus Silente!!- tuonò Piton -E Minerva McGranitt…-completò con minor enfasi. -Okay, okay signor Spiton!- cercò di giustificarsi Elisabetta, ma con scarso successo. -Ci rinuncio…- borbottò Piton.” Come vi sembra "l'inizio" di questa ff? Vi ispira?Beh...se è così cosa aspettate!Leggetela...e se vi capita...lasciate una piccola recensionuccina!!!
Genere: Generale, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter, I Malandrini, James Potter, Lucius Malfoy, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20

 

Le prove

 

Qualche giorno dopo i ragazzi vennero per l’ennesima volta convocati nell’Auditorium per l’annuncio delle parti.

-Allora, abbiamo lottato un bel po’ per decidere le parti, comunque: per il ruolo di Quasimodo abbiamo democraticamente scelto… suspence… Elijah! Bravo ragazzo!- applausi per il Grifondoro, che fece una delle sue buffe facce meravigliate più simile a quella di un bambino colto a rubare le caramelle -Poi, per Esmeralda… suspenceTaranee!- la ragazza Corvonero arrossì violentemente mentre le sue amiche fingevano di adularla (si capiva lontano un miglio che fingevano: in realtà erano verdi d’invidia!) -Enrique, sarai il nostro Febo!- i maschi furono, almeno in apparenza, più sinceri nel congratularsi, e portarono il loro compagno letteralmente in trionfo.

-Poi, per i Gargoyles: Manuel, Ingrid e Andrew! E ancora… Emma come capretta e Ramona ed Elisabetta come cavallo!- salto di gioia delle ultime due, occhiate sbigottite da parte di molti compagni e professori -… e avremo anche la regina Francesca!-

I prescelti stavano ancora saltando di gioia, increduli che fra tante persone fossero stati scelti proprio loro, mentre gli altri li guardavano invidiosi…

-Calmi, calmi, ho ancora un paio di cose da dire: dunque, sono rimasti scoperti i ruoli di Frollo e del prete. Quest’ultimo lo ricoprirò io…- applausi e risate -… mentre Frollo…-

-Il professor Piton!- gridò qualcuno, e ovviamente tutta la sala si affrettò a fargli da eco. Se avesse potuto, l’uomo li avrebbe fatti morire tutti quanti tra atroci sofferenze.

-Oh, per Bacco, non mi era mai venuto in mente! Sto iniziando a perdere colpi… Forza, professore, ci farebbe un grande piacere!- lo incitò Silente.

-Non credo che questo ruolo si confaccia alla mia persona. Siete pregati di trovare un sostituto. – declinò Piton con quanta calma e gentilezza disponeva sfoggiando un “sorriso” il più mieloso possibile, ma che somigliava maggiormente ad una smorfia.

-No, è perfetto: Frollo, Frollo, Frollo…- iniziarono a cantilenare i ragazzi.

-Perfetto Severus, sei arruolato, benvenuto a bordo!- disse Corni dandogli una pacca sulla schiena (mandandolo quasi in braccio alla Chiodo) alla quale lo scorbutico professore rispose con

un’occhiataccia.

-Ma è mai possibile che quello ce lo troviamo sempre in mezzo ai m****i? È un’ingiustizia!- si lamentò Francesca, la voce alta.

-E stai zitta, o quello ti fa la festa!- la zittì Manuel.

-Gliel’ ho fatta io a lui, altroché!- lo rimbeccò lei, al che il ragazzo la guardò perplesso, ma rinunciò a ribattere.

Comunque, alla fine il nero figuro desistette e si lasciò andare in balia della Parmigiani…

Le prove furono annunciate per sabato pomeriggio, dalle due alle sei.

-…così avrete il tempo per fare i compiti!- fu il commento della McGranitt.

La prima sessione di “prove libere” fu a dir poco spaventosa.

La Parmigiani insistette col voler cominciare con i costumi, così Silente (che oltre che attore era anche il supervisore), vedendola attorniata da un esercito di agguerrite Corvonero armate di spilli, metri e forbici, le accordò il permesso.

Si era perfino portata dietro un baule in cui custodiva gelosamente tanti bellissimi costumi che disse le fossero serviti durante la sua breve carriere di attrice teatrale… guarda caso, aveva giusto un vestito per Esmeralda.

-Sì, se aggiungessimo qualche decorazione alle maniche e nella scollatura, sarebbe perfetto…-

E giù, andò a tormentare uno per uno tutti i partecipanti.

Vedendo che le si avvicinava con degli spilli appuntiti, Elisabetta scappò e la povera professoressa fu costretta a rincorrerla per tutto il castello; alla fine, la ragazza si costituì spontaneamente, anche se disse a Francesca e Ramona di aver ricevuto da Harry qualche incentivo…

-Di che genere?- le chiese curiosa Francesca.

-A parole, sorellina, non farti strane fantasie!-

Alla fine, si rivelò quasi buono il costume rudimentale che avevano presentato Ramona e lei all’audizione, tanto che la Parmigiani elencò solo qualche piccola modifica.

-Dovrete soltanto fare meglio il muso e la coda, poi sarete praticamente a posto…-

Fu invece un autentico problema trovare il costume per Enrique: dove la si trovava un’armatura?

La professoressa elencò una serie di improbabili ed elaboratissime tecniche per far assomigliare un pezzo di carta stagnola alla spalliera, quando…

-Cara collega, non per voler insegnarle il suo lavoro, ma se chiedessimo aiuto a Londra? Ad Hogwarts ne hanno in quantità…- propose Silente.

-Oh, stupendo Aberforth! Aggiudicato!- squittì lei.

Poi fu la volta di Francesca… le furono affibbiati un paio di calzettoni a strisce viola e gialle, un vestito giallo blu e viola, uno scialle giallo con dei campanellini e infine un cappellone, sempre viola, con una piuma.

-Poi ovviamente dovrai aggiungere quelle belle anelle che avevi sabato scorso e tanti braccialetti!-

Per Silente non ci fu problema: una semplice tunica bianca e un grosso crocifisso che gli prestò Corni, dato che lui al collo ne aveva a bizzeffe.

Con Piton invece ci fu da ridere: mentre la Parmigiani gli metteva letteralmente le mani addosso, lui se ne stava fermo immobile impassibile a testa alta e deglutiva lentamente. Le sorelle supposero che per lui fosse un vero dramma quando la collega gli intimò di provarsi una tunica viola e un grosso e buffo cappello trecentesco del medesimo colore. Sembrò essere molto a disagio quando entrò nel bagno appena fuori l’aula di Artistica, per l’occasione trasformato in spogliatoio, e quando uscì fu anche peggio… era veramente buffo…

-Contenta?- chiese gelidamente alla Parmigiani, che rispose con un indecifrabile –Molto. –

Emma, che si era presentata vestita completamente di bianco e con un cerchietto a cui aveva attaccato due corna di cartone, sembrò andare a genio alla prof., che le consigliò solo di attaccare ai pantaloni un batuffolo di cotone per simulare una coda.

-Magari, se hai una cintura bianca, o se te la puoi far prestare, l’attacchi a quella!-

L’alunna rispose con un –Va bene…- che sapeva di “vedrò cosa posso fare”…

Rimanevano solo i tre Gargoyles e Quasimodo.

-Oh, sono quasi le sei… di voi mi occuperò la prossima volta. Su, non fate quei musi: ci servirà più tempo per voi, avete un costume complicato. Intanto però, se a qualcuno viene in mente qualche idea, è pregato di riferirmela…- e così quella prima, estenuante giornata era finita.

-Mi tocca ammettere che lei vuole fare la fenomena perché lei è una fenomena!- annunciò Ramona.

-Già! Ha sistemato quasi tutti!- concordò Francesca.

-Ma quale fenomena: mancano i quattro più importanti! Comunque, un merito glielo devo riconoscere: quello di aver fatto arrossire Piton!- commentò sua sorella, condannando il gruppo dei Grifondoro ad una sonora risata.

Domenica le tre Grifondoro si recarono in Biblioteca, dove le attendevano Giada, Sara ed Emma assieme con un’altra ragazza.

-Salve! Vedo che abbiamo una nuova recluta!- esordì Elisabetta, accennando alla nuova ragazza.

-Già. Mi è giunta voce che vi eravate date appuntamento per ripassare assieme, così ho chiesto a loro se potevo aggregarmi, sapete: devo assolutamente migliorare in Matematica e Astronomia!- rispose cordialmente lei. Non era alta, ma era magra e aveva capelli neri e ricci, da fare invidia alla professoressa Parmigiani.

-Corvonero?- chiese Francesca.

-No. Serpeverde. – rispose pacatamente lei. Le tre Grifondoro si lanciarono una rapida occhiata, poi Ramona disse: -Benvenuta nel gruppo!-

Ognuna delle ragazze si era portata l’astuccio e i libri delle materie in cui “zoppicava”. Fatte le presentazioni, si sedettero e appoggiarono la mercanzia.

-Toh! Abbiamo lo stesso astuccio!- fece notare Elisabetta alla Serpeverde.

-Già! Ma che sbadata, mi sono dimenticata di dirvi il mio nome! Io sono Desirée!-

-Elisabetta, Francesca, Ramona. Bene, iniziamo?–

-Aspettate, aspettate: io ho un piano di studio! Vedete, per studiare bastano 30 minuti: dieci per aprire il diario e vedere cos’ hai da studiare, dieci per cercare il libro, nove per aprirlo e uno per metterlo via!- esclamò Desirée.

-Già, più o meno è quello che farebbe ogni buon studente!- e tutti giù a ridere.

Iniziarono con Matematica, la materia più tosta, perché avevano ancora “il cervello fresco”. Dovevano esercitarsi con le espressioni con le frazioni, e l’insegnante di turno era Elisabetta, che iniziò dall’Abc, con l’M.C.D. e l’m.c.m., per poi passare ai calcoli veri e propri. E non era certo un compito facile, con una Desirée che la interrompeva ogni cinque minuti chiedendole cose che non c’entravano niente, come chi fosse il suo cantante preferito o cose simili. Non era che lo facesse per cattiveria, semplicemente non digeriva la materia e non aveva molta voglia di applicarsi, anche se alla fine, a forza di rimproveri, decise di impegnarsi.

Poi toccò a Trasfigurazione, che fu insegnata da Emma. Certo, quando aveva i lunghi capelli castani imprigionati in una treccia aveva l’aria della professoressa severa, e in effetti era severa. Giada ci rimase male quando lei le fece notare che il suo bottone somigliava poco a uno scarafaggio, e la accusò di aver scelto un insetto troppo complicato; risultato: scoppiò una piccola lite, che però fu sedata in fretta.

Poi fu la volta di Astronomia, in cui Sara diede fondo a tutte le sue conoscenze. Certo, senza telescopio si faceva fatica a inserire i nomi dei pianeti nelle cartine denominate “prove di verifica” dal loro libro, ma tra suggerimenti, pareri e risposte alla fine del libro ne completarono una talmente grande da coprire metà del tavolo. Poi le ragazze cercarono di memorizzare i pianeti fondamentali, poi i satelliti e si interrogarono a vicenda con domande tipo: -Come si chiamano i satelliti di Giove?-

Passarono a Erbologia, in cui Desirée eccelleva, e a Incantesimi, dove fu la volta di Giada.

Per ripassare facevano molto rumore, ma c’erano solo loro (gli altri erano o in Dormitorio o al campo di Quidditch), o meglio: così loro credevano. Infatti, nascosti nella semioscurità presente in fondo alla stanza, alcuni professori le osservano divertiti. Tra loro c’erano la Chiodo, la McGranitt, Silente, la prof. di Italiano di Tassorosso, quella di Corvonero e la Parmigiani.

-Hanno senz’altro un modo originale di studiare!- osservò Silente.

-Già è un miracolo che studino!- commentò la prof. di Corvonero.

-Ma, guarda che se ci fai caso hanno tutte una media alta, quindi direi che si impegnino!- ribatté la McGranitt, intenzionata a difendere le sue allieve.

-Oh, guardate la signorina con la treccia! È nella mia classe: è la migliore!- esclamò la donna, ignorando la McGranitt e indicando con l’indice Emma.

-E invece quella ricciolina… chi è? Sta dando parecchie noie!- osservò la Parmigiani.

-Oh, vuoi dire Desirée? È una Serpeverde, se non sbaglio…-

-Beh, se fossi in Desdemona le insegnerei meglio l’educazione!- fece lei, visto che non erano presenti professori Serpeverde… forse.

-No, non è una cattiva ragazza, è solo molto esuberante. Io la trovo simpatica!- le disse la Chiodo, che insegnava, oltre che ai Grifondoro, anche ai Serpeverde.

Alla fine tutti gli insegnanti decisero di scommettere dieci Galeoni sullo studente che alla fine dell’anno avrebbe avuto i voti migliori. Silente raccolse le scommesse.

Ignare di tutto, le ragazze continuarono ancora per un’oretta, in cui si alternarono sulla cattedra Francesca e Ramona, poi decisero che per quella prima giornata potesse bastare.

I tre giorni a seguire le ragazze furono molto impegnate con gli studi, perciò non riuscirono ad incontrarsi se non per la ricreazione; mercoledì i Grifondoro furono impegnati nello studio di Storia della Magia, in particolare dovevano imparare molti nomi di maghi famosi vissuti durante il periodo dell’Antica Roma, una vera noia. Ci fu chi per un attimo pensò di darci mucchio, e chi lo fece ancor prima di aprire il libro, come Elijah, che preferì andarsene a zonzo per la scuola alla ricerca di qualcuno con cui fare quattro chiacchiere. Le sorelle invece studiarono come pazze per prendere un buon voto.

Giovedì si svegliarono con un brutto presentimento, che si rivelò fondato quando, dando un’occhiata all’orario, videro le prime due ore di Pozioni.

-Preferirei farmi tutte le otto ore di Matematica, non so come mai ma ho un brutto presentimento. – confidò Francesca mentre si infilava una maglietta verde.

-Allora devi proprio essere messa male! A quanto so, tu odi Matematica!- esclamò Valeria.

-Infatti mi viene il mal di pancia a pensare a cosa avrà in serbo per noi oggi il vecchio pipistrello. – e lanciò una strizzatina d’ occhio in direzione di sua sorella; lei sapeva il perché dell’ esclamazione ”vecchio pipistrello”.

In effetti il pipistrellone aveva preparato un questionario di quelli tosti, e già sogghignava al pensiero delle facce orripilate dei suoi alunni (per l’occasione Grifondoro e Tassorosso).

Quando i ragazzi arrivarono nell’aula erano ovviamente tutti intirizziti, perché quello era il posto giusto per beccarsi i reumatismi, e si gelò loro il sangue nelle vene quando il professore annunciò:

-Questionario!-

Ognuno fece la faccia disgustata che gli riusciva meglio.

Toh, ecco qual’era il mio presentimento, ma me lo sarei dovuta immaginare! pensò Francesca al che Elisabetta rispose Allora dovresti avere brutti presentimenti tutte le volte che hai Pozioni.

I ragazzi presero posto nei banchi, Francesca si sistemò vicino ad Elisabetta, prima di Ramona e dietro a Manuel. Elisabetta si sedette, come di norma, vicino a sua sorella e a Sara, con dietro Giada e davanti Ilir.

-Bene, avete un’ora di tempo per completarlo. – disse il professore distribuendo il questionario.

Ma v**ca b**a come si fa a fare un questionario di due pagine in un’ ora?! pensò Francesca con l’aria sbigottita

Ci si prova! le rispose l’altra.

Il questionario era molto complicato, chiedeva inoltre di realizzare una Pozione durante la seconda ora. In giro si vedevano ragazzi con l’aria preoccupata, altri invece che parevano abbastanza sicuri; Francesca passò due bigliettini, uno a Ramona e l’altro a Manuel, invece comunicava a pensieri con sua sorella.

Betty, Betty! Come si chiama l’erba che serve… la domanda 5!

Un attimo… penso… elleboro! Sì, dovrebbe essere quella!

Proprio mentre Francesca cercava di ricevere da Ramona un bigliettino qualcuno bussò e le due, in preda al panico, ritrassero le braccia e il foglietto cadde. Ramona, per cercare di mascherarlo, ci mise sopra un piede.

Il professore si alzò e andò ad aprire ad una euforica professoressa Parmigiani.

-Severus, scusa se ti interrompo, state facendo un compito?-

-Ma va, lo vede dalle nostre facce? L’ ho sempre detto che lei è una persona sveglia!- bisbigliò Elisabetta con tono sarcastico al che Francesca riuscì a stento a trattenere le risate.

-Ci metterò un attimo ragazzi…-

-No, no prof., ci metta pure tutto il tempo che vuole!- urlò Eric dal banco in fondo alla classe.

-Vedi Severus…- e si avvicinò all’orecchio del professore -…avrei bisogno di un piccolo favore, o meglio: una mia amica avrebbe bisogno di un piccolo favore, che non è poi così tanto piccolo…-

-Sbrigati!- replicò in fretta Piton, tenendo d’occhio i ragazzi, soprattutto Francesca e

Ramona.

-Oh sì, certo: hai ragione, scusa… Vedi, questa mia amica è innamorata pazza di un suo collega, ma lui… oh, non che non sia interessato, ma vedi… fa fatica a dichiararsi….-

-Mi ricorda qualcuno….- mormorò fra sé e sé Piton.

-Ah davvero… chi?- chiese lei preoccupata mordicchiandosi il labbro.

-Non ha importanza… continua!- disse lui frettoloso.

-E perciò avrei bisogno di… qualcosa che la aiutasse… -

-Un filtro d’amore. -

-Precisamente… mi faresti il favore di prepararlo?- chiese lei facendogli gli occhi dolci.

-Eh va bene…- accondiscese lui sospirando –Te lo preparo per sabato pomeriggio. -

-Oh grazie Severus, veramente: non so come ringraziarti…non sai che piacere mi stai facendo!-

-Si, ma ora dovremmo continuare la lezione, potresti andare?- le chiese sgarbato il professore.

-Oh certo: hai ragione… arrivederci Severus, ciao ragazzi!- e mentre diceva questo il professore le chiuse la porta in faccia.

Ovviamente la Parmigiani aveva adottato tutti gli espedienti in suo possesso per non far intendere molto del suo discorso ai ragazzi, ma non poteva molto contro le terribili sorelle Serpini, che origliarono il discorso direttamente dalla mente della loro insegnante, assieme al particolare che il filtro servisse per lei e Corni, anche se loro già lo sapevano…

Finito l’estenuante compito, i ragazzi delle due Case si salutarono e si avviarono verso le rispettive aule. Durante il percorso le sorelle cercarono di restare un po’ indietro rispetto ai compagni per poter informare Ramona del “fattaccio”.

-No! No, non ci credo! E Piton ha accettato?- chiese incredula la loro compagna.

-Ma non hai visto come lo stressava?! Chiunque avrebbe accettato, pur di continuare a respirare!- esclamò Elisabetta.

Ma le loro risate si spensero presto, ovvero non appena misero piede nell’aula di Lettere e la professoressa McGranitt annunciò il compito di Storia della Magia. Il più grosso difetto della McGranitt? Che era sempre in aula cinque minuti prima di te e non ti concedeva quegli attimi così importanti per dare una veloce letta alle venti pagine su cui voleva interrogarti.

Era proprio una giornata no. Due compiti in tre ore! Per non contare l’interrogazione che dovette sostenere Francesca durante l’ora di Trasfigurazione e quella di Incantesimi di Elisabetta!

Fortunatamente i due professori furono “gentili”, chiedendo solo cose relativamente semplici, e poi le sorelle erano già in “lista d’attesa” da un pezzo, perciò giunsero preparate.

Finita quell’estenuante giornata, le tre decisero di riposarsi e alla sera si coricarono presto.

Il venerdì successivo scivolò via nel solito tran tran, ovvero con qualche interrogazione, Silente che spediva gufi tutto il giorno e che riuscì a fare ben 45 minuti di lezione con i Grifondoro sui 55 che avrebbe dovuto e la consegna dei temi di Lettere.

La traccia che aveva scelto Francesca era di tipo personale, in cui si chiedeva di illustrare quali desideri avrebbe voluto esprimere nel caso si fosse imbattuta in una stella cadente osservando il cielo dall’aula di Astronomia. Ovviamente lei aveva fatto riferimento al poter riavere i propri genitori e all’eventualità di avere un appuntamento con un certo ragazzo di cui non diceva il nome.

-Ben fatto Francesca, lo leggerei ma lo sai che non leggo mai i testi personali, però l’Eccellente te lo meriti pienamente!- le confidò l’insegnante.

La sorella aveva scelto la traccia un po’ particolare, perché chiedeva di motivare le proprie considerazioni in merito ad una scuola in cui si studino sia materie magiche che babbane. Era una traccia che tutti gli insegnanti di Lettere, chi prima chi dopo, aveva proposto ai suoi alunni, e tre fra i migliori scritti sarebbero stati presentati ad un convegno in cui avrebbero partecipato i presidi di numerose scuole di magia europee per decidere del futuro della “gemella di Hogwarts”, come la chiamavano quelli che la disprezzavano.

La professoressa McGranitt aveva più volte ricordato l’importanza che avrebbe avuto il fatto che molti studenti avessero esposto le loro considerazioni in merito, e li rassicurò sul fatto che se il proprietario di uno dei tre temi migliori avesse voluto mantenere l’anonimato, avrebbe potuto.

Elisabetta non ci aveva fatto caso, a lei non interessava “farsi dei nemici” tra gli oppositori di Silente, voleva semplicemente dare una mano alla scuola, che ormai per lei era una casa vera e propria, e voleva far sentire la sua voce. Desiderava ardentemente che il suo tema fosse scelto e letto al convegno, perciò immaginò di essere stata incaricata di scrivere un trattato sulla sua scuola.

Ci mise l’anima e scrisse pagine su pagine per tre lunghissime ore. Alla fine, tanta era stata la sua frenesia, fu costretta ad asciugarsi il sudore; si accorse solo in quel momento di essere stata un tantino sgarbata con Elijah, quando il ragazzo le aveva chiesto un foglio in prestito, ma ormai era fatta.

Quando si avvicinò alla cattedra, cercò di interpretare l’espressione della sua insegnante. Era molto seria.

-Pensi veramente tutte queste cose che hai scritto?- le chiese.

-Certo. Se no, non le avrei scritte!- rispose l’alunna, altrettanto seriamente.

-Non hai paura di esporti troppo, vero?- continuò la McGranitt.

-No. E poi, posso sempre mantenere l’anonimato. –

-Allora non vedo il motivo per cui il tuo scritto non possa essere scelto tra i tanti. – concluse allegramente lei, e fu una gioia immensa vedere gli occhi speranzosi della sua allieva illuminarsi di gioia.

-Dice sul serio?-

-Certo! Ti sembra che stia scherzando?!-

-Grazie prof.!-

-Non è me che devi ringraziare, ma te stessa!-

Alla fine fu letto il tema di Ramona, in cui aveva descritto i suoi insegnanti. La McGranitt aveva rassicurato gli alunni che nulla avrebbe riferito ai colleghi una volta corretti i temi, e Ramona l’aveva presa di parola, trasformando i suoi docenti in macchiette.

Fu una vera boccata d’ossigeno per le tre ragazze, che si erano impegnate molto e ognuna era stata gratificata, anche se in modo diverso.

Ciò rese più sopportabile l’attesa per la seconda sessione di prove dello spettacolo, che non tardò ad arrivare.

La Parmigiani, questa volta, si presentò senza la “scorta”, ovvero senza le agguerritissime Corvonero, e visibilmente nervosa.

Dedicò l’intera giornata solo per i costumi dei Gargoyles e di Quasimodo! E i poveri quattro non finivano di lamentarsi per le continue punture di spilli.

Enrique, visto che non aveva niente da fare, si avvicinò al gruppo delle tre Grifondoro, che stavano chiacchierando con Emma, e attaccò bottone.

-Da un po’ di tempo la Parmi è nervosetta. Pensate che oggi ha messo una nota… una nota, capite? … a un mio amico che stava giocando a carte con il suo compagno di banco. E il bello è che a quell’altro non ha detto niente!- disse, fingendosi indignato, ma in realtà stava fissando Ramona, in attesa di una sua risposta. Lei avrebbe voluto ribattere, ma in quel momento fece la sua teatrale entrata Corni.

-Allora, Roberta, come procedono i lavori? Pensi che ce la faremo entro oggi a iniziare le prove vere e proprie?- chiese con la sua solita voce allegra, mostrando un nutrito pacco di fogli –Io qui ho già i copioni pronti!-

Senza aspettare la risposta iniziò a distribuire i copioni, che erano lunghi una ventina di pagine, scritte davanti e dietro.

-Trattateli bene, le vostre professoresse di Lettere hanno lavorato parecchio per farveli avere oggi!- disse, mentre Elijah già pensava a un modo per perderlo…

E continuò a parlare con i suoi cari studenti (mentre loro cercavano di architettare una scusa per tagliare la corda) per circa mezz’ora.

Intanto la Parmigiani aveva finito con il terzo Gargoyles e stava rovistando nella sua borsetta; estrasse una di quelle bottigliette d’acqua babbane col tappo che si alza per bere e la porse al collega.

-Ho deciso che mi prendo una pausa!- annunciò.

-Brava! Troppo lavoro fa male alla salute, vero ragazzi?-

-Giusto prof., ben detto!-

Mentre i ragazzi stavano confabulando tra loro riguardo una possibile petizione per abolire i compiti durante la settimana, la Parmigiani prese a braccetto Corni e lo allontanò di cinque passi.

-Assaggia questa. – disse, porgendogli la bottiglia.

-Cos’è?- chiese lui, senza sospettare minimamente della vera natura del contenuto.

-Una bibita di mia invenzione. Dimmi cosa ne pensi!- mentì lei, mettendogli in mano la bottiglia di plastica.

Corni alzò il tappo e bevve un sorso della “bibita” arancione tenendo chiusi gli occhi, poi…

-Leonardo! C’è Minerva che…-

Corni, gli occhi ancora chiusi, fece una mezza piroetta su se stesso e quando li riaprì si trovò davanti la graziosa insegnante di Lettere dei Corvonero.

-Dicevi?- le chiese lui, mentre la Parmigiani si copriva la faccia con le mani, raccapricciata.

-C’è Minerva che ha bisogno di te. Però non è urgente, se non hai tempo…-

-Certo che ho tempo. Mi accompagni?- rispose tranquillamente lui –Tieni Roberta, era buonissima. E fai pure con comodo con i tuoi costumi. Ciao ragazzi!- e detto ciò se ne andò, lasciando una sconvolta Parmigiani in mezzo all’aula.

-Ragazzi, credo che… per oggi sia tutto… non mi sento molto bene… tornate in Dormitorio!- balbettò lei, sempre tenendosi la testa con una mano. Barcollando prese la sua borsa e zigzagando per il corridoio si diresse verso il suo ufficio.

Quando era entrato Corni, le sorelle avevano allertato il loro “sesto senso” e avevano tenuto le orecchie e il cervellino ben aperto, in modo da non perdersi nemmeno una parola (e un pensiero!). Ciò che però scoprirono in un primo memento le divertì molto, poi però ci ripensarono e decisero di essere molto dispiaciute per la loro insegnante.

Credete che i ragazzi sgombrarono l’aula? Ma neanche a parlarne! Enrique, Manuel e gli altri ragazzi organizzarono un torneo di briscola, un gioco babbano che si fa usando le carte da gioco piacentine, con tanto di puntate, e invitarono persino Silente a giocare, il quale… accettò! E per fortuna che non c’era Piton! Ma è bene dire che accettò solo perché si trattava di somme insignificanti, attorno ai cinque Zellini.

Fra le femmine, ci fu chi rimase a fare il tifo, e chi se ne andò. Ramona e Francesca rimasero a fare il tifo per Enrique e Manuel, Elisabetta ed Emma se ne andarono in giro e appena trovavano qualche ragazzo lo invitavano ad andare in aula di Artistica, per l’occasione trasformata in sala giochi, consigliandogli inoltre di portarsi dietro un po’ di soldi.

Alle sei però Silente fece sgombrare l’aula, nonostante avesse “spennato” molti dei suoi studenti.

A cena la Parmigiani non si fece vedere, e per contro Corni parlò e scherzò per tutto il tempo con la professoressa di Corvonero, una certa Margherita Bontempelli.    

 

RECENSITE!!!

 

Lucifer_the_Darkslayer: vabbècomunque sei un intenditore eccellente! Per i duelli…penso che dovrai aspettare…Ciao!!! ^____^ P.s: grazie per le nuove informazioni sui Chronomancer!!!!

   

 

        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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