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Autore: D_Cocca    18/11/2011    3 recensioni
Lenn, ultimo discendente di un Clan sanguinario caduto in rovina, lascia per la prima volta la sua casa per compiere una missione: uccidere la prima persona che incontrerà sul suo cammino, un servitore della Luce, per provare così la sua fedeltà alla Famiglia. Ma la prima persona che incontra è Jao, un giovane Stregone come lui che non ha la minima intenzione di farsi ammazzare e che vede della Luce anche nel cuore divorato dalle Tenebre di Lenn.
Lo Stregone Oscuro decide di scappare e liberarsi dalla morsa di ferro del suo Maestro seguendo Jao. Insieme ad altri ragazzi, i due intraprenderanno un viaggio per raggiungere il luogo in cui si terrà un Torneo per Stregoni, il cui vincitore verrà nominato re degli Umani e degli Elfi e verrà incaricato di portare la pace fra le due razze in conflitto da secoli. Ma Lenn sarà abbastanza forte per superare tutti gli ostacoli lungo il cammino? Sconfiggerà l'Oscurità e i demoni del passato che crede di essersi lasciato alle spalle?
Riuscirà a mantenere la sua anima integra, o questa finirà in mille pezzi?
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Nuovo aggiornamento [Capitolo 12 - Cuore di Drago (Parte II)]
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buongiorno, Buonasera o Buonanotte a tutti, a seconda dell'ora in cui state leggendo. Vorrei scambiare con voi due paroline e fare una premessa, prima che vi accingiate a leggere. Mi scuso per lo stile grezzo a cui andrete incontro in questo prologo e nei primi capitoli, ma questa storia l'ho iniziata a scrivere un po' di tempo fa e il mio stile pian piano si è evoluto, ma non ho ancora deciso di mettere le mani sul prologo e riadattarlo al mio stile attuale; no, prima devo finire l'opera! Questo non vuol dire che il testo sia poco curato o intrapreso da me in modo leggero. Per scrivere questa storia ci sto mettendo tutto l'amore e la dedizione possibili.
In questa storia a sfondo Fantasy voglio farvi partecipi dei miei pensieri attraverso l'evoluzione della personalità di Lenn e Jao, i protagonisti di questa storia. Ho intenzione di prendere in considerazione molti temi delicati, quali l'amicizia, l'amore e la famiglia, ma parlerò soprattutto del razzismo, della morte e degli abusi sui più deboli.
Tenterò di farlo con leggerezza, ma non troppa; di parlare in modo delicato dell'amore tra un padre e una figlia, ma non mancherò nemmeno di sbattervi in faccia la realtà nuda e cruda delle violenze sessuali; vi racconterò storie di persone che trovano serenità dopo tanto dolore e di altre che dopo una vita spensierata devono fare i conti con le responsabilità e la dura realtà.
Questa storia, anche se auto-conclusiva, è la prima di una trilogia, chiamata semplicemente la Trilogia del Drago (
Il Drago e la Tigre, Il Drago e il Cigno, Il Drago e il Maestro).
Spero che vi imbarcherete assieme a me in questo viaggio fisico e metaforico e apprezzerete quello che troverete!
Buona lettura!



Prologo - Nato dalle Tenebre



Freddo. Silenzio. Oscurità. 
Di queste cose era fatto il suo mondo, intorno ad esse avrebbe girato il suo destino. Da anni quelle erano state la sua unica realtà, la sua vita, il suo scopo. 
Ma da quel giorno le cose sarebbero cambiate, non sapeva in che modo, ma l'avrebbero fatto. 
Non aveva paura. Quella era per i deboli. 
Stava in piedi, davanti alla porta del luogo che per sedici lunghi anni era stata la sua dimora, sempre buia e fredda, priva del minimo calore e soprattutto di luce. 
Aveva una missione da compiere, e l'avrebbe portata a termine obbedendo al suo Maestro, il suo unico contatto con l'umanità da quando era piccolo, da quando i suoi genitori lo avevano abbandonato; li odiava, quegli sconosciuti, per quello che gli avevano fatto. Ma d'altronde, odiava tutti senza posa, anche chi non conosceva. Odio e rabbia scorrevano nel suo corpo come il sangue nelle vene, l'Oscurità gli dava poteri distruttivi. 
All'improvviso una voce, grave e potente, si fece sentire. - Ricorda, ragazzo. Lì fuori troverai gente pronta ad ucciderti appena ti vedrà, ma tu dovrai essere più veloce di loro ed eliminarli. Ricorda la tua missione, quella di uccidere tutti gli Impuri, le persone che sono al servizio della Luce. Loro sono nostri nemici da secoli. - 
- Lo so, Maestro. - rispose gelido il ragazzo. 
Passarono altri minuti di interminabile silenzio, nel quale nessuna delle due figure si mosse. In fondo alla stanza, in un angolo, stava rannicchiata una ragazza sui vent'anni, occhi chiari e capelli lunghi e neri che le nascondevano il viso; guardava con tristezza il giovane davanti alla porta, quello che sarebbe dovuto essere suo fratello. Invece era un mostro. E la cosa peggiore era che lui non se ne rendeva nemmeno conto. 
- Quando sarai fuori dovrai superare una prova per dimostrare la tua preparazione, il tuo valore e la tua fedeltà - continuò la possente voce. - Dovrai uccidere la prima persona che incontrerai sul tuo cammino, uomo, donna, giovane o vecchio che sia. Se non lo farai o non sarai in grado di portare a termine il compito, sarai punito con la massima severità... - 
Fece una pausa, nella quale bevve un sorso d'acqua da un bicchiere su di un tavolino lì vicino. Poi riprese. - Verrai espulso dal nostro Clan per sempre - concluse tetro. 
Quelle parole risultarono molto suggestive ed esplicite, e fecero sobbalzare la ragazza in fondo alla stanza. Essere espulsi dal proprio Clan era la peggiore delle disgrazie; non si poteva essere riammessi, e consisteva nella cancellazione del tatuaggio di famiglia disegnato sulla schiena. 
Il giovane, nel buio, sorrise in modo maligno, mentre carezzava il fodero della katana che portava alla cintura - Sarà fatto, Maestro. - "Niente di più semplice." pensò in aggiunta. 
Era sicuro di sé, era consapevole di essere in grado di farlo, lo sapeva fare; aveva vissuto solo per vedere quel giorno e dimostrare la sua forza, dimostrare di essere in grado di far tornare in auge il suo nobile Clan caduto nell'oblio. 
L'uomo si avvicinò alla porta, e fece scattare la serratura. 
- Bene, allora sei pronto per andare. - disse, e poi spalancò violentemente la porta, provocando un gran rumore. 
La luce del mondo entrò vorace nella stanza, come se desiderasse con tutte le forze d'eliminare le tenebre che per anni avevano regnato in quel luogo freddo e che odorava di chiuso; essa ferì gli occhi dell'allievo, che non avevano mai visto la luce del sole, o almeno non così direttamente. Il ragazzo, preso da un momento di debolezza, si portò una mano al viso per proteggersi da quella strana luminosità, che pareva anche un pò minacciosa. Nel vederla, provò un senso di smarrimento misto a curiosità quasi immenso; si ritrovò a desiderare con tutte le sue forze di uscire il prima possibile da lì e vedere il mondo là fuori. 
Quando si ricordò che il suo Maestro lo stava osservando, fece cadere la mano lungo il fianco, e cominciò a camminare verso la luce, verso l'esterno e l'ignoto. 
Appena oltrepassò la soglia, l'uomo che prima era al suo fianco sorrise compiaciuto, poi accennò un saluto con il capo. 
- Buona fortuna, Lenn del Clan del Drago. - 
   
 
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