Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Lucy_Pevensie    18/11/2011    0 recensioni
Il seguito delle storie di Andrew, Audrey e tutti i personaggi che sono nati insieme a loro, nel racconto dell'ultimo anno alla Saunders High School.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Walk of Life'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Con i primi di Giugno arrivarono anche gli esami. Il primo, quello di Matematica, causò crisi nervose a tutti Colin Bloom escluso. Kate però fece notare che sarebbe stata l'ultima volta che faceva tanta matematica in vita sua.
Audrey, Jodi ed Eileen era forse le meno preoccupate perchè molto preparate in tutte le materie, e si prodigavano in spiegazioni dell'ultimo minuto a destra e a manca.
Come quando Jodi tenne una lezione di Biologia improvvisata sulle scale dei dormitori, dieci minuti prima dell'esame, sotto lo sguardo di una disperata Cheryl.
Oppure Eileen, che si offrì di aiutare Jack che l'aveva supplicata di dargli una mano con gli autori di letteratura, ma durante il ripasso non aveva fatto altro che lamentarsi di quanto poco sapesse di tutto il resto delle materie.
Audrey e Andrew poi cercavano di far capire ad Etan la differenza tra Guerra del Golfo e Guerra del Vietnam, con scarsi risultati.
-No, ragazzi, scusate, io non ho proprio capito...quindi il Vietnam non si trova in medio oriente?!?-
Dopo una settimana d'ansia, di nottate insonni passate tutti insieme a ripassare, una volta nella stanza 26, e una nell'ala maschile, finalmente il giorno dell'ultimo esame era arrivato: letteratura.
Questa volta era Tyler ad essere tra i più preoccupati. A consolarlo era solo la consapevolezza che dopo quell'esame non avrebbe più dovuto aver a che fare con i tanto detestati autori di cui non riusciva a ricordare nemmeno il nome.
-...Aspetta, quindi mi stai dicendo che c'erano anche i saggi oltre che i romanzi di Wilde? Cristo, An!...Oh, scusa Aud-
Audrey gli perdonò l'esclamazione -Tyler, stai tranquillo. Hai studiato con me, ho visto che eri preparato, e sai che non ti mentirei mai!-
-Lo so, ma sai che non so scrivere saggi-
-Dovrai fare come hai sempre fatto. Mantenere la calma, rileggere più volte, e strapperai la tua sufficienza!-
Tyler annuì, mentre la Warton apriva la porta, trovandosi davanti un pallidissimo Jack Cooper.
-Cooper, quell'espressione già m'invoglia a bocciarla!-
Lui cercò di fare un sorriso tirato: come diceva sempre Andrew, avrebbe venduto sua madre per la promozione.
La Warton fece un segno alla classe e si trascinò tutti dentro con il solito ghigno che non prometteva nulla di buono. Avrebbe fatto il possibile per aiutarli, ma nessuno, gli stessi alunni compresi, avrebbe mai dovuto saperlo.
Entrarono nell'aula, assolata, con le grandi finestre aperte , lanciandosi sorrisi incoraggianti.
Andrew ostentava sicurezza dondolandosi svogliatamente sulla sedia, giusto per mettere un po' di nervoso ad Eileen, che invece era tutta tesa per raggiungere la perfezione. Sarebbe andata ad Harvard, dopotutto.
Audrey lanciò un'occhiata a Kate, sorridendole -In bocca al lupo K!-
Kate, che continuava a stropicciarsi nervosamente le mani, rispose al sorriso.
-Crepi! Aud, non sai quanto vorrei aver già finito!-
-Dopo oggi abbiamo ancora solo una settimana e poi... beh, e poi si cambia vita-
La Warton iniziò a distribuire i fogli con le tracce -Si cambia vita, ma non abitudini! Silenzio, McFly ed Hallward!-
Audrey sorrise, concentrandosi solo sul suo foglio, con in mano la sua penna blu preferita.
Lanciò un'ultima occhiata ai suoi amici: Jack in ansia per la scelta delle tracce, Jodi ed Eileen che già sapevano cosa avrebbero scritto, Kate che con l'espressione persa nel vuoto cercava l'ispirazione da cui partire, Tyler deciso a impegnarsi al massimo, Andrew che avrebbe scelto come sempre la traccia all'ultimo, ma avrebbe consegnato per primo.
Erano la sua seconda famiglia, quella che si era scelta, e gli voleva veramente bene. Per questo l'esame la preoccupava poco, sapeva che avrebbe avuto loro accanto qualsiasi cosa fosse successa.
***
La mattina presto, il Serendipity era quasi sempre deserto, eccetto per Manuel e i suoi dipendenti
La cucina era semivuota, escluso per due aiutanti che iniziavano a preparare le cose che richiedevano più tempo, e Gilda, la receptionist.
Fran entrò senza far rumore, dirigendosi al bancone dove credeva avrebbe trovato Manuel.
Gilda però la fermò subito -E' andato di fronte a comprare una ricarica per il telefono- la informò
-Grazie, Gilda- Fran stringeva qualcosa in mano, ma la ragazza non riuscì a capire cos'era, guardandola uscire.
Appena fuori dal locale, Fran vide Manuel attraversare la strada verso di lei.
Le corse incontro, sorpreso di vederla in quel momento -Fran! Ma non sei già al lavoro?-
-No..no, non potevo andarci- rispose lei, che però era vestita di tutto punto
-Perchè non potevi andarci?-
-Non potevo andarci perchè devo prima dirti una cosa- fece Fran, parlando con la voce un po' tremante
-Certo, dimmi pure- fece lui prendendole le mani. Sapeva che quando Fran esitava a parlare il motivo doveva essere piuttosto serio.
Fran prese un respiro, passandosi la mano libera tra i lunghi capelli scuri, ancora sciolti -...Okay... erano un po' di giorni che avevo un dubbio, e stavo sempre male al mattino, e mi piacevano cose strane e...stamattina quando sei uscito ho fatto questo test di gravidanza- lo sollevò per aria -...Manuel... Sono incinta.. Io..Noi... Aspettiamo un bambino!- annunciò, emozionata
Manuel non ebbe una reazione immediata. Forse non aveva capito che Fran stava parlando sul serio.
Con gli occhi sgranati, ripetè -Tu, cioè noi...un bambino?-
-Già.. in poco più di otto mesi, secondo questo test... non so perchè ma adesso pare che siano anche capaci di dire la data....Manuel? Dì qualcosa per favore...-
Manuel aprì la bocca per parlare, ma non riuscì ad emettere alcun suono. La notizia era stupenda, non avrebbe potuto renderlo più felice, solo era rimasto completamente senza parole per la sorpresa.
-Lo so che è presto- fece Fran, iniziando ad avere il panico della voce -Oh, è troppo presto! Cosa stavamo pensando? Io ho lo studio, e finalmente sto diventando una parte importante, sto iniziando ad andare in aula, e tu hai il Serendipity, e sta andando benissimo, e adesso... e io ho ventiquattro anni..e se poi non siamo capaci? E se ingrasso e non torno più normale?-
La scarica di Fran, riuscì a far tornare Manuel in sè.
-Hey, aspetta, calma! Mi hai appena dato una notizia bellissima! Un bambino… Perchè le cose dovrebbero andare male quando sappiamo che aspettiamo un bambino?!- e un sorriso enorme stava allargandosi sul volto squadrato di Manuel
-Non lo so, non me lo aspettavo e vorrei solo essere sicura che andrà tutto bene-
Manuel le prese il viso tra le mani, guardandola con un sorriso -Fran, andrà bene. Se è successo adesso, sapremo essere pronti!-
-Quindi...sei felice, Manuel?- domandò Fran, mentre Manuel sentiva che rilassava pian piano i muscoli tesi -Perchè io lo sono. Sono terrorizzata, ma felice- disse, gli occhi scuri accesi
-Mai stato più felice prima!...Sarò padre Fran!- esclamò lui, emozionato, prima di prendere Fran in braccio in un gesto di follia e farla girare ridendo, prima di baciarla.
I pochi passanti gli lanciarono occhiate perplesse, ma non ci badarono
-Dio... avremo un bambino! Non riesco a crederci!-
-Un altro Jensen! O un'altra Jensen! Dobbiamo dirlo ai futuri nonni, non credi?- Manuel si era ormai calato nella fase di esaltazione
-Con calma- sorrise lei -Preferirei aspettassimo un po'..magari prima potremmo andare dal ginecologo-
-Certo, certo. Allora, com'è che funziona, devi prenotare una visita no?- Manuel aveva già in mano il cellulare
Fran sorrise, prendendogli il telefono, e calmandosi, finalmente.
-Ti amo- disse, guardandolo dritto negli occhi.
Manuel le diede un bacio -Ti amo anch'io, Fran. Da oggi anche di più...e ti porterei dentro al Serendipity per dirlo a tutti, ma poi tu mi pianteresti su due piedi, così non lo farò!-
-Non so come farò ad andare a lavorare concentrata adesso- fece lei, raggiante
-Io non so come resisterà Linda quando ti vedrà così felice!- suggerì invece lui
-Oh lei gongolerà...sarò fuori combattimento per cinque mesi: gli ultimi due di gravidanza e i tre di maternità!-
-Io penso che t'invidierà!-
Fran annuì sorridendo -Ma non voglio pensare a lei ora, sono troppo contenta-
Stavano per iniziare i mesi più intensi e belli della loro vita, entrambi lo sapevano, e tutto il resto sembrava niente in confronto a quanto si era trovati improvvisamente davanti,
Manuel la strinse tra la braccia e le diede ancora un bacio -Prima di andare al lavoro dobbiamo festeggiare...niente caffè per te, ovviamente, non si beve in gravidanza! Un bel succo di frutta a scelta-
***
A esami terminati, la tensione tra gli studenti era solo parzialmente calata. Il peggio era passato, ma restava da vedere quali risultati avessero sortito le notti insonni di studio.
Quella mattina, i tabelloni sarebbero stati esposti al portone d'entrata, in cima alla scalinata.
Un silenzio innaturale regnava quella mattina in tutta la scuola. Molti erano ormai falsamente rassegnati all'idea che, in qualsiasi modo fosse andata, non ne avrebbero fatto una tragedia.
Gli studenti dei primi anni, ancora esaltati dal ballo di fine anno, che era statao il giorno prima, culminato con l'elezione di una assolutamente sorpresa Jodi a reginetta, e a Jack come suo re, si godevano il sole fuori, mentre i senior si avvicinavano cautamente ai tabelloni.
-Aspettate!- li fermò all'istante Kate -Credo che dovremmo mandare qualcuno avanti. Io e Audrey no perchè siamo le più basse, arriveremmo troppo tardi-
-Vero. Io voglio che il mio lo guardi Andrew- fece Audrey, subito.
Il ragazzo sospirò -Va bene, va bene, vado io per tutti o qualcuno di abbastanza alto vuole seguirmi?-
-Io vengo con te- fece subito Jack -Voglio sapere-
-Anche io- si aggiunse Tyler
Eileen e Jodi decisero allora di restare ad aspettare, mentre il mitico trio si avvicinava al tabellone.
La prima cosa che fece Andrew quando raggiunsero il grande foglio affisso fu guardare i voti di Audrey (promossa con A) ed Eileen (promossa con A anche lei). Orgoglioso delle sue donne, finalmente si decise a guardare il proprio giudizio.
Quando ebbe letto con sollievo di essere stato promosso con un'onesta B, tornò dalle ragazze, dimenticandosi di controllare almeno il giudizio della sorella.
-NON HAI GUARDATO? NON HAI GUARDATO?!? RAZZA DI IDIOTA!-
Andrew cercava di evitare le botte che Kate aveva iniziato a tirargli -Me lo sono dimenticato! Fai due passi e va' a guardare, no?!-
Cheryl le venne incontro per prima, però -Brava K! Promossa con B! Io ho preso una C, ma va bene così!-
Jodi intanto stava congratulandosi con Jack per la sua A, e viceversa, mentre Tyler fissava incredulo la propria C/B
Eileen si stava complimentando con Audrey -E sei sempre sicura di non voler venire con me e Jodi?-
Audrey sorrise -So che è da folli rifiutare Harvard, ma...-
Eileen scosse il capo -No, se pensi che sia la cosa migliore, è giusto così. E comunque sei stata ammessa, non a tutti succede!-
-Propongo che prendiamo tutti in frappè e festeggiamo la nostra promozione!- fece Kate a quel punto
-Ci sto! Anzi, visto che sono stata promossa, offro io per tutti!- esclamò Cheryl in un impeto di bontà dovuto evidentemente alla promozione inaspettata
-Grande Cher!- esclamò Tyler -Ma credo che dovremo dividere noi due, eravamo i più insospettabili-
Cheryl gli si attaccò al braccio, ridacchiando -Visto che ti sei offerto, non rifiuterò!-
Entrarono in caffetteria, e unirono due tavoli per starci tutti, con i loro giganteschi frappè ed enormi sorrisi
Le loro menti erano ormai tutte proiettate al futuro, dal momento che tutti erano troppo freschi di promozione per iniziare a sentire nostalgia del tempo passato.
-Ormai manca solo il diploma! Sarò orribile con quella toga, dovrò indossare i tacchi per forza!- fece Kate
-A proposito.. come va il discorso, An?- domandò Jodi
La risposta di Andrew non fu delle più entusiaste -Diciamo che rischio di diventare il bersaglio degli ambientalisti per tutti i fogli che ho cestinato...ma conto nell'ispirazione dell'ultimo momento-
-Scommetto che non lo leggerai nemmeno alla fine- fece Eileen, prima di lanciare un'occhiata fuori dalla vetrata della caffetteria -Aud.. ma quelli non sono Alex e Edward?-
Audrey si sporse per vedere, e intravide in lontananza i ricci neri del fratello e la testa bionda di Edward che avanzavano nel cortile. Forse avevano voluto farle una sorpresa nel giorno della pubblicazione dei voti!
Si alzò -Vado a salutarli!- esclamò, uscendo dalla caffetteria. I capelli biondi di Edward brillavano nel sole, mentre lei gli correva incontro -Edward! Alex! Ma che ci fate qui? Mi hanno promossa con A!- era un fiume in piena mentre li abbracciava
-L'ho sempre detto che eri una secchiona!- rise Alex stringendola a sè, tutto orgoglioso del suo successo scolastico
-Grazie Al, che bello vederti! Come stai? Non vedo l'ora di passare l'estate con voi, finalmente!-
Audrey sentì però il fratello irrigidirsi improvvisamente mentre si scambiava un'occhiata d'intesa con Edward.
Audrey fece un passo indietro e li guardò: l'espressione di suo fratello era tesa, e quella di Edward preoccupata.
-Audrey, io e Alex abbiamo bisogno di parlarti- intervenne Edward
Lo sguardo di Audrey mutò immediatamente, mentre le sue sopracciglia si contraevano sopra ai grandi occhi azzurri, che avevano uno sguardo intenso e addolorato.
-Vi hanno chiamati non è vero? Vi hanno chiamati in missione-
Alex annuì, provando una stretta enorme allo stomaco mentre guardava la sorella e si sentiva incapace di rassicurarla.
-Abbiamo ricevuto l'avviso oggi, siamo venuti a dirtelo perchè sapevamo che avresti voluto saperlo subito...-
-Dove dovete andare? Dove vi mandano?- domandò lei, pallidissima sotto le lentiggini
Fu Edward a rispondere -Ci mandando in Iraq, Audrey-
Audrey annuì, cercando di trattenere le lacrime e di ignorare il peso che aveva nel cuore -In...In Iraq-
Guardando i suoi occhi addolorati, Edward si sentì immensamente in colpa: sembrava rendersi conto solo in quel momento di ciò a cui stava condannando Audrey. Per un momento tutto il suo eroismo vacillò, e iniziò a pensare che si trattasse solo di un gesto egoista.
-Beh.. lì hanno più bisogno di voi di quanto ne abbia io, forse- mormorò, con un piccolo sorriso -Ma..mi mancherete tanto- disse, mentre un singhiozzo le rompeva la voce
Alex si fece avanti e la strinse in un altro abbraccio -Eri così contenta oggi e ti abbiamo rovinato la giornata, vero?- disse, cercando come suo solito di sdrammatizzare
Audrey però non riusciva a scherzare in quel momento, e si lasciò andare ad un pianto a dirotto sul petto di suo fratello, mentre Edward le dava un bacio sul capo
Erano lacrime comprensibili, e nessuno dei due si sentì di consolarla con frasi ad effetto che loro per primi non avrebbero mai voluto sentirsi dire.
-Ho paura- singhiozzò Audrey, aggrappandosi alla maglietta di Alex con le mani.
-E normale..Anche noi ne abbiamo, Aud- mormorò il fratello
Dopo averle dato un bacio sul capo lasciò che fosse Edward a consolarla.
Edward la prese per mano e, seguendo quello che Alex gli suggerì con un cenno del capo, la portò a passeggiare per il cortile.
Le porse un fazzoletto perchè si asciugasse le lacrime -Aud.. mi dispiace tanto. So che speravi che non mi chiamassero, so che pensi che sia giusto che Alex vada perchè è il suo lavoro ma che io potrei evitarlo, ma..-
Cercò con sguardo implorante i suoi occhi arrossati dalle lacrime. Voleva sapere se avrebbe mai potuto perdonarlo, adesso che il momento della prova era arrivato.
-Quello che non sai è che ti ammiro per quello che stai facendo, Ed.. so che non sembro molto di supporto al momento, ma credimi quando ti dico che lo penso davvero. Sono fiera di te, e ti amo, e ti aspetterò sempre-
Sul volto di Edward spuntò un sorriso di gratitudine -Grazie, Audrey. Grazie per aver detto che mi aspetterai. Ti amo, e farò lo stesso ogni giorno-
-Mi mancherai tanto- fece Audrey abbracciandolo
-Anche tu. Ma ti scriverò quando sarà possibile- promise lui
-So che potete anche videochiamare, vero?-
-Certo. I collegamenti di Skype sono una grande invenzione!-
Audrey annuì, piantandogli gli occhi in viso -Ti aspetterò- ripetè, con più calma, ma con la stessa convinzione.
Edward annuì, l'espressione ora serena e ferma che aveva sempre fatto sentire Audrey al sicuro.
Alex li raggiunse, portando come al solito un po' di allegria -Torneremo più belli di prima Aud, vedrai- disse, con un sorriso -E se vorrai potrai accompagnarci alla base da cui partiremo, sarà il giorno dopo il tuo ritorno a casa-
Audrey annuì -Certo che voglio accompagnarvi!-
-Sei proprio la sorella coraggiosa di un soldato- le disse Alex -Hei.. sono sicuro che te la caverai alla grande Aud, sei la persona più forte che conosco- le fece l'occhiolino, accarezzandole una guancia.
Lo sguardo fiducioso di Edward disse esattamente lo stesso. Non sarebbe stato facile lasciarla, ma entrambi conoscevano cosa si nascondesse dietro l'apparenza fragile di quella ragazza.
-Senti che idea, Aud.. che ne dici se stasera ti portiamo a cena con noi al Serendipity?-
-Dobbiamo festeggiarti come si deve!- aggiunse Alex
Audrey annuì -Dico che va bene- sorrise -Dopotutto avrò con me due soldati valorosi in partenza-
-Allora passiamo a prenderti per le sette, ti voglio bella e splendente per Edward!- ammiccò Alex
Audrey annuì -A dopo- sorrise, dando un bacio a Edward e una spinta a suo fratello
Si diresse di nuovo in caffetteria, la testa piena di pensieri.
Là la attendevano i suoi amici, a cui raccontò tutto senza esitare.
-Cavoli, Audrey, mi dispiace!- esclamò Kate stringendole una mano
-Va tutto bene, Alex è un soldato. E' questo che fa nella vita. E Edward sarà di aiuto ai civili così come ai soldati come Alex-
-Sei coraggiosa, Audrey!- esclamò Jodi abbracciandola
-Al momento prenderei Edward a calci, ma alla fine sta facendo una gran bella cosa- fece Andrew nell'orecchio di Tyler.
Tyler pensava più o meno la stessa cosa, esclusa la parte dei calci -Quindi vedi di non farti sentire!-
-Scusa, ma non ho mai avuto la passione per gli eroi- si giustificò Andrew
-Chissà perchè l'avevo intuito- rispose l'amico con un ghigno
Si accorsero che Audrey li guardava con un sorrisetto: sapeva che erano preoccupati per lei e che le erano vicini ed era grata a loro e a tutti gli altri. Sentiva che anche se l'anno scolastico e il liceo stava per finire, non sarebbe mai stata sola.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Lucy_Pevensie