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Autore: CarolPenny    20/11/2011    3 recensioni
Perchè era andato via? Perchè non era rimasto a parlarle e a ribbattere come era suo solito fare? Perchè non aveva ammesso che dopotutto, forse, lei aveva ragione, che si poteva essere speciali anche senza ricordarlo costantemente a tutti. Che si potevano rendere i rapporti con le altre persone meno rudi se solo ci si fosse venuti incontro. Ma Potter era sempre stato fatto così. In lui c'erano stati solo cambiamenti fisici, ma il carattere non era affatto maturato e a volte sembrava di parlare ancora con il ragazzino undicenne che aveva conosciuto il primo giorno ad Hogwarts. Eppure con gli amici era diverso. Remus aveva potuto testimoniare come fosse serio riguardo molte cose. Come fosse ambizioso nella possibilità di diventare Auror e come era stato responsabile nell'aver accolto Black in casa sua, diversi mesi prima, portando sulle spalle il peso della storia di una famiglia intera, il peso dei racconti e dei segreti che l'amico gli aveva cofidato...
Era stato grazie a quelle parole che Lily aveva deciso di cominciare a comunicare di più con il ragazzo.
Dov'era quel James Potter tanto amato da Remus e dai suoi amici? (cit.)
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Gli ultimi due giorni di scuola furono a dir poco impegnativi. Gli insegnati sembravano essere completamente immuni all'aria mielosa e rilassante che precedeva di poco il venticinque dicembre. La McGranitt, Vitious e Rüf interrogarono per tutte le ore a loro disposizione. La professoressa di Erbologia e la Gaiamens invece assegnarono diverse ricerche che avrebbero occupato gli alunni sicuramente per tutte le vacanze. La professoressa Moon e Lumacorno invece li trattennero con semplicissime esercitazioni, dando vagamente l'impressione di essere più propensi a non pressare i ragazzi proprio sotto Natale. In ogni caso, i ragazzi che frequentavano dal quinto anno in su furono molto contenti di sentire la campanella, il cui suono fu più acuto del solito e terminò dopo un lasso di tempo eccessivamente lungo, annunciando la fine tanto agognata delle lezioni.
"Non voglio più sentire nulla sulla trasfigurazione animale fino a quando non finiranno le vacanze..." commentò Nara che involontariamente si grattò la ferita, ormai rimarginata che il Kappa le aveva inflitto un paio di mesi prima. Carol annuì, anche se non aveva nulla di cui lamentarsi, visto che la sua interrogazione in quella materia era andata benissimo. Lily fece un sorriso rassicurante a Jackson prendendo poi entrambe le amiche per un braccio. Cominciarono ad attraversare il corridoio velocemente per evitare di parlare con Piton, e si diressero verso il cortile.
"Pronto Ramoso?"
"Prontissimo Felpato...dai qua!"
James, Sirius, Peter e un alquanto contrariato Remus, erano appostati dietro un muro di pietra che separava due corridoi.
"Ragazzi non..." Lupin non terminò la frase.
Potter aveva poggiato a terra quello che a prima vista poteva sembrare uno scarafaggio marrone, ma che in realtà era un semplicissimo nocciolo che il ragazzo aveva stregato in modo tale da farlo saltellare proprio come un insetto. James agitò la bacchetta sorridendo sornione e il nocciolo prese a percorrere più velocemente il corridoio, fino a raggiungere un ragazzo magro, dai capelli nerissimi che stava sistemando dei libri nella propria cartella. Il nocciolo-scarafaggio si intrufolò all'interno di una delle gambe del pantalone di Piton. Passarono diversi secondi prima che il ragazzo di Serpeverde si accorgesse che qualcosa gli stesse pizzicando una gamba e cominciasse a muoversi freneticamente sperando di levarsela da dosso. Iniziò una danza scomposta sul posto e alzò leggermente il pantalone, ma il nocciolo era salito più su.
Potter e Black scoppiarono in una fragorosa risata attirando l'attenzione di molti altri ragazzi verso la scena. Alcuni si unirono alle risate, compreso  Minus.
"Potter... Black..." sbottò Piton con un ghigno ed estraendo la bacchetta, ma un attimo dopo fece un salto e si toccò il fondoschiena.
Lupin fulminò con lo sguardo James e Sirius, che intanto, presi ancora da un forte risolino, avevano cominciato ad avviarsi fuori dal castello, seguiti da Peter.
Piton scivolò e scagliò involontariamente un incantesimo verso il soffitto. Un grosso lampadario si infranse e alcuni pezzi rischiarono di cadergli in testa se solo Remus non li avesse fermati.
Il nocciolo stregato smise di muoversi e Piton riuscì finalmente a tirarlo fuori dai propri pantaloni. Lo scaraventò verso Lupin.
"I tuoi amichetti hanno passato il limite!"
"Mi dispiace, Severus, non credere che sia contento di quello che hanno fatto!"
"Ah si? Come mai allora non ti ho visto mai infliggere una punizione o togliere qualche punto?"
"Non credere che non l'abbia fatto... o che intenda farlo..."
Il tono di voce dei due ragazzi era assai diverso. Piton sembrava furibondo, ed ansimava. Lupin invece sembrava inverosimilmente  pacato, nonostante l'arrabbiatura a causa di quello che era successo poco prima. Si guardò intorno e intimò ai ragazzi fermi ad osservare lui e Piton di muoversi a lasciare il corridoio.
"Non ti credo!" rispose Piton, lentamente e scandendo chiaramente le parole.
Remus tossì leggermente.
"Vorrei ricordarti che in nessun punto del Regolamento Ufficiale dei Prefetti di Hogwarts è indicato che si possano togliere punti agli alunni che infliggono scherzi non pericolosi su altri alunni, che essi siano Prefetti o meno..." fece una brevissima pausa "E' permesso invece infliggere sanzioni qualora il soggetto di tali scherzi sia un insegnante..."
Piton non disse nulla. Conosceva il regolamento fin troppo bene.
"Mi pare invece che il punto nove indichi che sia giusto punire chi ha inflitto danni (soprattutto permanenti) ad uno o più oggetti del castello..." Lupin osservò il lampadario in pezzi, non molto lontano da lui e l'altro ragazzo.
Piton aprì la bocca incredulo e contrariato.
"Non intenderai..."
"Ovviamente no..." tagliò corto il ragazzo di Grifondoro con un mezzo sorriso e puntò la bacchetta a terra.
"Reparo!" disse e il lampadario tornò intatto al suo posto.
Il Serpeverde fece un ghigno.
"Dì ai tuoi meravigliosi amici che un giorno la smetteranno di ridere, e che avrò la mia vendetta...!"
Con sguardo cupo e ancora visibilmente scosso, Piton prese la cartella e gli voltò le spalle.
Lupin lo osservò attraversare tutto il corridoio, sicuramente in direzione del sotterraneo. Fece un sospiro misto ad uno sbuffo, si mise la cartella sulle spalle e si mosse velocemente verso il cortile.
Trovò subito i suoi amici. Sirius stava parlando con Nara, occhi puntati verso un libro che doveva essere quello di Divinazione. Invece gli altri quattro, Lily, Caroline, James e Peter erano chini su quello che Remus scoprì essere l'ultimo test di Pozioni del suo amico Minus.
"Guarda... hai invertito gli ingredienti... più di una volta... per questo Lumacorno li ha segnati come errori!" stava dicendo Evans facendo scorrere un dito sulla pergamena.
"James, Sirius, venite immediatamente con me!" sbottò Lupin seriamente, incrociando le braccia al petto.
Tutto il gruppo lo guardò immediatamente.
"Cosa c'è che non va, Rem?" fece subito James.
Remus non si scompose.
"Vi ho chiesto di seguirmi, ora!"
Le ragazze guardarono i due in questione.
"Non sarà mica per l'episodio di poco fa?" gli chiese Black.
"Seguitemi e basta!" disse ancora una volta Lupin e fece qualche passo indietro. "Tu puoi rimanere con le ragazze..." terminò rivolgendosi a Peter che annuì debolmente.
James e Sirius sbuffarono e seguirono l'amico dentro la Sala d'Ingresso. Caroline aveva sussurrato qualcosa alle amiche non appena si erano mossi per seguirlo.
Remus fece entrare i due in un’ aula del pian terreno, giusto in tempo.  Aveva visto Rita Collins attraversare un corridoio, diretta al cortile, e se l'avesse visto, gli sarebbe sicuramente corsa incontro. In quel momento aveva bisogno di parlare con i suoi amici più di ogni altra cosa.
"Allora?" fece Potter incrociando le braccia al petto. Lui e Sirius si erano appoggiati ad un banco.
"Ho parlato con Piton."
I due alzarono gli occhi al cielo pronti a ribattere ma Lupin continuò subito.
"Sentite..." loro sbuffarono "Le cose stanno cambiando...non potete prendere sempre di mira Piton solo perché..."
"Perché non reagisce?" terminò James per lui.
"E anche quando lo fa o meglio quando ci prova, non credo sia mai arrivato alla nostra altezza..." aggiunse Sirius guardando Potter con un sorriso.
"Veramente stavo per dire che lo fate semplicemente perché  vi diverte!"
"Anche questa opzione mi sembra valida!" concordarono i due amici.
Lupin cominciò a innervosirsi.
"Voi non capite..."
"Cos'è che dovremmo capire?"
"Che la pazienza delle persone ha un limite, e sono sicuro che da un giorno all'altro Piton riuscirà a vendicarsi sul serio."
Ci fu un attimo di silenzio. I tre ragazzi si guardarono intensamente. L'aula stava diventando più scura, segno che la sera era ormai vicina, ma i ragazzi erano illuminati da una strisciolina di luce proveniente da una lanterna appesa sul muro del corridoio.
James e Sirius distolsero lo sguardo dall'amico per guardarsi a vicenda e scoppiarono in una fragorosa risata.
Lupin si portò le mani ai fianchi ricordando vagamente la sua collega Lily Evans.
"Una volta tanto potreste cercare di non fare i... i cretini!" sbottò infastidito mentre i due continuavano a ridere "E potreste anche farmi finire il discorso!"
"Scusa Lunastorta... ah-ah-ah" fece Sirius "Stavo pensando a Mocciosus che cerca di formulare una maledizione mentre il nocciolo gli si ficca nel..."
"Sei stato tu stesso al cenone di inizio anno a dire che è in contatto con Lord Voldermort!"
Quelle parole li fecero smettere quasi subito.
"E non mentivo!" rispose Black.
"Certo che no!"
James e Sirius si guardarono di sottecchi.
"Non so perché questa cosa non vi importi neanche un po’!"
"Chi ha detto che non ci importa?" brontolò James grattandosi il capo e scompigliandosi leggermente i capelli.
"Sono sicuro che lui e mio fratello si siano messi in contatto con... si chiamano...i Mangiamorte..." disse invece Sirius.
Questa volta si fecero seri tutti e tre.
"Ma non sono molto interessato a quello che fanno o pensano... quest'estate ne ho avuto abbastanza...e quella stupida di mia cugina Bella..."
"Neanche a me interessa!" lo interruppe Remus "A nessuno in questa stanza interessa... ma io dico di stare attenti. Magari Piton non sarà ancora un vero membro di quel gruppo, ma di magia oscura ne capisce... questo ne sono sicuro."
"Le Arti Oscure si possono sconfiggere..." rispose prontamente Potter "E' questo che impariamo qui a scuola no?"
"E per quanto mi riguarda... non credo che avere Piton tra i membri di qualunque cosa facciano parte i seguaci di Lord Voldemort sia un bell'acquisto..." Sirius sogghignò e James lo seguì ma non si guardarono. Voleva terminare il discorso "Qualora decida di vendicarsi, noi saremo pronti!"
James si pulì gli occhiali.
Remus si guardò intorno, pensieroso.
"Hai finito? Possiamo andare?" fece poi Black, rompendo il silenzio.
Lupin allargò un braccio e indicò la porta.
"Certo... c'è anche bisogno di chiedere il permesso?"
Entrambi tirarono fuori la lingua e lo superarono. Sirius gli scompigliò i capelli sussurrando qualcosa molto simile a "il nostro Prefettino preferito" poco prima di uscire dall'aula. Nessuno dei due commentò il discorso appena fatto con Remus, dopotutto non era la prima volta che si sentivano dire di smetterla di fare scherzi e di iniziare a comportarsi come ragazzi più seri, soprattutto in prossimità del loro diciassettesimo compleanno.  Ma Piton era un bersaglio fin troppo facile. Gran parte del tempo lo passava da solo (anche se dovevano ammettere che negli ultimi mesi si confondeva spesso tra i Serpeverde del settimo anno) e non era mai riuscito a tener loro testa, Remus non poteva fare altro che ammetterlo. E forse era proprio il motivo principale per la quale amavano farsi beffe di lui.
Uscirono di nuovo fuori al cortile dove Carol, Nara e Lily si stavano esercitando con un incantesimo di appello che produceva un turbine con cui era possibile recuperare oggetti.
Lily aveva appena scagliato in cielo una scintilla violetta che fu riportata indietro dal turbine, all'interno della bacchetta stessa.
Nara, Carol e Peter applaudirono e diversi gruppi di ragazzi assistevano interessati alla scena.
Evans si guardò l'orologio e sgranò gli occhi.
"Ragazze, devo correre in dormitorio a preparami...stasera c'è la festa di Natale del Lumaclub!"
Carol e Nara annuirono, senza alcuna sorpresa. Erano anni che Lily ci andava, l'ultima sera prima delle vacanze.
James e Sirius avevano appena raggiunto il gruppetto quando la ragazza cominciò a correre nella direzione opposta.
"Evans... dove..." Potter non terminò la frase e fu quasi tentato di seguirla.
"Forse è meglio che saliamo anche noi fare le valigie per domani..." fece Carol all'amica, prendendole un braccio.
Le due ragazze e Lily avevano deciso di trascorrere il Natale con le proprie famiglie, come gli anni precedenti.
Sirius fu leggermente contrariato, quando Nara gli rivolse un mezzo sorriso e si allontanò con l'altra, poco prima dell'uscita di Remus con accanto Rita Collins che conversava animatamente con il ragazzo. Black voleva ardentemente parlare con Jackson, e il giorno seguente non si sarebbe sicuramente lasciato sfuggire l'occasione.


Lily scese di corsa le ultime due rampe di scale che la separavano dalla Sala d'ingresso, lisciandosi freneticamente le maniche del vestito rosso scuro di velluto che metteva di solito per cerimonie o feste.
"Ehi Lilian!" si girò di scatto verso la sua sinistra e vide sbucare da una porta Valencia Void, una ragazza di Corvonero del settimo anno, anche lei membro del Lumaclub.
"Ciao!" le rispose sorridendo e si fecero una di fianco all'altra.
Aumentarono il passo in direzione dello studio di Lumacorno.
"Che peccato..." commentò lei e Lily si girò nuovamente a guardarla "Avrei preferito che il professore ci chiedesse di invitare qualcuno, come l'anno scorso...se non altro avrebbe movimentato un po’ la festa..."
Evans non rispose ma annuì leggermente.  In effetti,  però,  fu d'accordo con Valencia. La presenza di membri esterni al Lumaclub avrebbe reso la serata molto più interessante.  Si fermarono davanti alla porta dello studio del professore di Pozioni, notando un grosso avviso attaccato sulla superficie di legno.
21 Dicembre - Festa di Natale indetta da Horace Lumacorno.
ATTENZIONE! Festa privata e riservata esclusivamente ai membri del LUMACLUB.    
Non disturbate, grazie.
Valencia si pettinò i capelli, passando le lunghe dita tra le ciocche di colore giallo oro e poi bussò forte.
Il faccione rotondo del professor Lumacorno sbucò da dietro la porta e rivolse loro un largo sorriso.
"La signorina Void e la signorina Evans! Entrate, entrate!"
Fece loro spazio e le ragazze entrarono finalmente all'interno dello studio.
"Signorina Evans, avevo quasi temuto non venisse..." fece subito l'uomo chiudendo la porta.
Lily si osservò intorno. Si era aspettata una semplicissima cena seduti al tavolo rotondo dove solitamente prendevano il thè o si riunivano quando il professore organizzava gli incontri del Lumaclub. Invece la stanza sembrava incredibilmente più grande del solito. Gli armadi con le dispense degli ingredienti di Pozioni erano ammassati in un angolo e coperti a metà da un velo rosso, mentre le tende delle due grandi finestre erano tirate, e si poteva intravedere il cielo notturno. Diversi tavolini quadrati erano stati sistemati a caso al centro della sala, addobbati in rosso e verde, stracolmi di cibo e bibite e tutt'intorno si sentivano le note di quello che doveva essere un brano di musica da camera.
"Non sarei mai potuta mancare ad una festa organizzata da lei, professore!" rispose garbatamente.
Lumacorno sorrise ancora di più. A Lily faceva senz'altro piacere essere membro del Lumaclub, e l'insegnante le era anche molto simpatico, nulla a che vedere con il fatto che fosse la sua alunna preferita, a volte anzi, la cosa la metteva in imbarazzo e doveva ammettere che le sarebbe piaciuto che qualcuno dei suoi amici fosse venuto con lei durante quelle riunioni, magari Carol, o Nara (probabilmente Lumacorno non l'avrebbe mai ammessa al Lumaclub a causa dei suoi bassissimi voti nella sua materia) o anche Remus.
"Vede... il suo amico, il signor Piton, è qui da circa venti minuti... mi ero aspettato di vedervi arrivare insieme, some al solito... ma... non importa!"
Lily si sentì sprofondare. Il tono di Lumacorno non era sembrato affatto grave, nonostante ciò, la ragazza sperò non avesse notato nulla di strano, anche se prima o poi sarebbe venuto a sapere che lei e Severus non era più amici come prima. Conoscendolo, probabilmente avrebbe fatto loro qualche domanda. L'anno prima in effetti, aveva dichiarato che pensava fossero fidanzati.
Quel pensiero la fece leggermente arrossire, ma non seppe se per imbarazzo o per rabbia. Si affrettò a seguire Valencia che stava raggiungendo un'altra ragazza del settimo anno appartenente però a Tassorosso, Liv Gillian. Quest'ultima e la corvonero erano entrambe Caposcuola.
"Ciao Lilian!" la salutò Liv ed Evans si affrettò a rispondere. Si scambiarono anche un leggero abbraccio. In effetti,  la tassorosso era molto affettuosa. Qualche metro più in là, vestita completamente di grigio, la figura di Severus era seduta su un divanetto, proprio accanto ad una delle finestre, e guardò verso di loro.
Lily si affrettò a rivolgere lo sguardo altrove e si accorse che con il suo arrivo e con quello di Valencia, il Lumaclub era ormai al completo. Ma non erano i soli nello studio di Lumacorno. Una mezza dozzina di maghi adulti stava conversando tra loro. L'uomo anziano che stava osservando il contenuto di colore arancione all'interno di una brocca, brontolando qualcosa doveva essere il vecchio zio di Lumacorno, Ludwig, che non era mai mancato ad una sola festa. Poi c'era una strega piuttosto magrolina che doveva appartenere al Ministero della Magia, così come altri due uomini alti, e che a prima vista sembravano indossare la stessa divisa. Un'altra strega più giovane invece, dai capelli castani e ricci, era un vecchio membro del Lumaclub, che si era diplomato circa cinque anni prima, ma Lily non ricordava molto bene il suo nome. L'aveva riconosciuta solo perché era appartenuta a Grifondoro, e per gli occhi sporgenti azzurro cielo. Infine, un uomo grassoccio e goffo, che squadrava uno ad uno i presenti alla festa, lavorava per la Gazzetta del Profeta.
Lumacorno batté le mani, e tutti prestarono attenzione. I tre maghi del ministero interruppero la loro conversazione e l'anziano Ludwig distolse lo sguardo dalla brocca con il liquido arancione.
"Benvenuti! Sono, come ogni anno, onorato di avervi qui! La festa può iniziare ufficialmente! Servitevi pure!"
Nella sala ritornò ad esserci movimento. In molti si spostarono verso i tavolini e cominciarono a mangiare.
"Spero vivamente che non ci siano gli involtini di fegato di drago..." commentò Valencia, pettinandosi nuovamente i capelli con le dita.
Liv fece una smorfia.
"Però ci sono le foglie d'insalata con la maionese!" osservò Lily sbirciando le pietanze sul tavolo più vicino, sapendo quanto la corvonero ne fosse ghiotta.
"Fantastico!" esclamò quest'ultima e si precipitò a prenderne un paio.
Per tutta la serata, Lily rimase appiccicata a Valencia e Liv, che non trovarono nulla in contrario a stare insieme a lei. Ogni tanto si univa a loro qualche altro ragazzo o ragazza, o il professor Lumacorno in compagnia di uno dei suoi ospiti adulti. Severus in compenso, stette solo molte volte, sempre seduto sul quel divanetto, parlando ogni tanto con qualche amico di Serpeverde,  ma sopratutto con Regulus Black, il fratello di Sirius. Verso le undici meno dieci minuti, il professore ringraziò ad alta voce tutti, fece gli auguri di Natale, intimò ai Caposcuola di accompagnare gli alunni nei rispettivi dormitori mentre lui avrebbe scortato gli amici fino al cancello ai confini di Hogwarts.
"Signorina Evans... vorrei che lei rimanesse. Dovrei parlarle. Non si preoccupi, sarò di ritorno tra meno di quindici minuti... in ogni caso sarà in compagnia del signor Piton!"
Lily sentì il cuore salirle fino in gola. Era riuscita ad evitare Severus per tutta la sera, invece ora Lumacorno desiderava parlare con loro. Perché? Perché proprio in quel momento? Perché non lo aveva fatto durante la festa? Forse aveva notato che lei e Piton non si erano rivolti nemmeno la parola?
Mille e più ipotesi cominciarono a prendere forma nella sua mente, ma prima che potesse rispondere, Valencia e Liv la salutarono, Lumacorno le fece uscire chiudendosi la porta alle spalle, lasciandola sola con il ragazzo, nello studio ancora pieno degli odori delle pietanze consumate. Il silenzio che calò nella sala diede paradossalmente più fastidio dei rumori che fino a poco più di un minuto prima avevano riscaldato l'atmosfera  ma Lily seppe che non sarebbe durato al lungo.
"Adesso non puoi evitarmi..." fece infatti Severus.
Lily lo guardò appena. "Non ti sto affatto evitando!" pensò di rispondere, ma sarebbe stata una bugia, e lo sapeva bene. "Ho dei buoni motivi per farlo..." disse invece.
Severus dischiuse leggermente le labbra.
"Devo parlarti..." le disse ancora.
Nel suo sguardo sembrò esserci apprensione.
Evans si lisciò le pieghe del vestito, guadagnando un po’ di tempo per pensare. Era ancora arrabbiata, e delusa.
"E' importante..."
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui. Era la prima volta dopo mesi che lo guardava diritto negli occhi.
"Ti ascolto" rispose secca.  A stento si riconosceva in quei momenti.  Non si era mai comportata in quel modo in presenza del ragazzo.
"Devi fare attenzione!" esordì lui "Devi guardarti intorno..."
Lily rimase completamente spiazzata e perplessa.
"E da chi di preciso dovrei guardarmi... Potter?" forse era stata leggermente aggressiva, ma Severus fece una smorfia di disgusto.
"Se cominciassi ad evitare lui e il suo amico Black non ci sarebbe nulla di male..."
"Come se non lo avessi già fatto per anni..."
Dunque era questo ciò che Severus voleva dirle? Di stare alla larga da James Potter?
"Non puoi chiedermi di evitare delle persone che vedo costantemente tutti i giorni..."
"Prima lo facevi..."
"Prima non è ora!" Lily stava cominciando ad innervosirsi. Le tremavano le mani. "E credo tra l'altro di avere il diritto di scegliere..."
Severus abbassò lo sguardo, ma lo rialzò quasi subito.
"Non è di loro che volevo parlare però..." continuò, e quelle parole sembrarono costargli un grande sforzo.
Lily smise di tremare e si accigliò.
"Non isolarti... rimani sempre con qualcuno... quello che sta succedendo non è un caso... qualcuno sta tramando... sta..." ma si interruppe.
"Ma di che cosa parli? Quello che sta succedendo? E di chi parli?"
"Non posso dirtelo..."
"Ma me lo stai già dicendo!"
"No! Io..."
Nella mente del ragazzo risuonarono immediatamente diverse parole...
"Giuri di non parlare con nessuno di questa conversazione? Di non rivelare a nessuno il mio piano... e di non fare a nessuno il mio nome? Lo giuri, Severus Piton?"
Il ragazzo si avvicinò repentinamente a Lily e le strinse le spalle.
"Ti prego... promettimi che farai come ti ho detto... stai attenta!"
Evans cominciò a tremare nuovamente, mentre le mani del ragazzo premevano forte sulla sua carne. Sentì la testa pulsare furiosamente, gli occhi bruciare e lo stomaco girarle fastidiosamente. I loro visi non erano mai stati così vicini.
"Come faccio a stare attenta a qualcosa o a qualcuno di cui non vuoi parlarmi?"
Da un momento all'altro avrebbe cominciato a piangere, se lo sentiva.
"Io voglio solo che tu stia al sicuro, Lily!"
"E perché? Hai ricominciato ad interessarti di me?" fu la risposta amara della ragazza "Non ti importa più che io sia una sporca mezzosangue?"
Piton ammutolì leggermente e lasciò le spalle di Evans.
"Credevo avessi intenzione di chiedermi scusa! E' da mesi che aspetto una spiegazione, e invece sei qui a dirmi di stare attenta a chissà cosa..."
Severus non disse nulla, mentre Lily si stropicciò gli occhi.
"Pensavo avessi capito perché ho cominciato ad evitarti! Non hai avuto il coraggio di venire a parlarmi, di chiedermi scusa, magari di dirmi che non lo pensavi davvero...che eri solo arrabbiato con Potter..."
"Io... io lo ero..."
"Lo ero anch’io! Ti stavo difendendo!"
"Io non ne avevo bisogno!" urlò lui.
Lily si zittì immediatamente con le lacrime agli occhi.
"Un giorno gli farò patire le peggiori sofferenze che esistano... voglio vedere il suo sangue cosiddetto nobile..."
"SMETTILA!"
Questa volta ad urlare fu Lily, che aveva coperto le orecchie con le mani.
"Come puoi essere così malvagio!"
"Perché? Lui non lo è mai stato con me?"
"Non ti ha mai fatto del male seriamente!"
Severus scosse la testa.
"Sei dalla sua parte adesso..."
"Io non sono dalla parte di nessuno!"
Si guardarono di nuovo.
"Scommetto che non si farebbe difendere, esattamente come me..."
"Credi di conoscerlo? E di poterti paragonare a lui?"
"Hai visto? Sei davvero dalla sua parte!"
"Perché ti importa tanto? Anche prima ti dava fastidio che mi stesse intorno... credevi che avrei rovinato la nostra amicizia per lui?"
Severus la guardò, aveva gli occhi lucidi.
"Ma tu hai fatto una scelta..." proseguì lei "Hai scelto il silenzio... hai scelto l'orgoglio alla verità, hai scelto di assecondare i tuoi nuovi amici invece di tornare da me..."
"Non è vero... io..." ma Piton si interruppe da solo, come se avesse appena scoperto una dura verità.
"Sei ancora in tempo, Severus. Non lasciarti influenzare..."
"E' difficile non farsi influenzare da chi ha una mente brillante..."
"E oscura..." lo interruppe lei. Aveva una vaga idea su chi fosse il soggetto di cui Severus parlava.
"Le Arti Oscure sono sottovalutate... ma c'è tanto da imparare!"
"Le Arti Oscure sono malvagie!"
"Non esiste la distinzione tra magia buona e magia cattiva Lily! E’ solo magia!"
La ragazza era sconvolta.
"Pensaci bene..." continuò lui, ritornando vicino ad Evans, con tono speranzoso "Una volta scoperto di essere parte di questo mondo, vale la pena imparare tutto ciò che ci sia da imparare!"
"Vale la pena imparare ciò che è giusto imparare..."
"Conoscere tutte le categorie dell'arte magica rende l'uomo più completo..."
Lily scosse leggermente la testa
"L'uomo o il mago non sarà mai completo da solo..."
Calò il silenzio. Nessuno dei due ebbe intenzione di continuare il discorso, come se avessero perso l'uso della parola, e fossero divisi da una barriera invisibile.
Un rumore improvviso li fece sobbalzare entrambi. Lily si affrettò ad asciugarsi guance ed occhi, e un secondo dopo Lumacorno rientrò nello studio.
"Scusate l'attesa... sapete... mio zio Ludwig è anziano..."
Evans si girò, facendo il sorriso più convincente che potesse riuscirle. Sperò tanto che il professore non si accorgesse che avesse pianto.
"Bene... non intendo trattenervi ancora, quindi passerò subito al dunque..." si sfregò le mani e li raggiunse.
"Siccome voi due siete i miei alunni migliori e anche i membri onorari del Club, vorrei informarvi per primi che ho intenzione di aggiungere una nuova persona nel nostro circolo..." pece una piccola pausa "Ma naturalmente, prima di nominarla membro ufficiale del Lumaclub vorrei che voi due la studiaste... Insomma, in poche parole, vorrei il vostro parere!"
I due ragazzi annuirono.
"Benissimo!" esclamò Lumacorno mettendo una mano sulla spalla di Lily e l'altra su quella di Severus.
"Avrete tutto il tempo per farlo quando tornerete dalle vacanze di Natale naturalmente...mi riferisco soprattutto a lei, signorina Evans, visto che si tratta di un'alunna della sua Casa."
Lily, che fino a quel momento aveva cercato di rimanere concentrata, nonostante l'amara discussione affrontata poco prima con Piton, fece più attenzione alle ultime parole pronunciate da Lumacorno.  
Si trattava di una lei, e apparteneva a Grifondoro...
"Sto parlando della signorina Rita Collins..." disse ancora l'insegnate con un largo sorriso.
I pensieri e le speranze di Lily furono stroncati immediatamente. Aveva pensato a Carol.
"Posso affidarvi questo compito allora?"
I due annuirono nuovamente.
Lumacorno tornò a sorridere soddisfatto e li accompagnò fuori. Lily e Piton non si guardarono durante il tragitto verso la Sala Comune di Serpeverde, e non si salutarono neanche quando lei e Lumacorno cominciarono ad allontanarsi.
Nella testa della ragazza c'erano tanti, forse troppi pensieri, ma nessuno di quelli riguardava il discorso fatto dall'insegnante di Pozioni. Ripensava ancora a Severus, a quello che aveva detto sulle Arti Oscure, a quello che aveva detto su James Potter...
"Le auguro un felice Natale, signorina Evans!" la salutò Lumacorno allegramente.
"I miei auguri anche a lei!" rispose lei sorridendo, cercando di sembrare naturale.
Ma quando superò il buco del ritratto della Signora Grassa, si accorse di non sentirsi affatto bene. La Sala Comune era completamente deserta e in semioscurità. Pezzi di legna bruciavano ancora nel camino, ma ormai erano quasi sul punto di consumarsi del tutto.
"Non isolarti... rimani sempre con qualcuno... quello che sta succedendo non è un caso... qualcuno sta tramando..."
A cosa si riferiva quell'avvertimento? Chi stava tramando? Forse Severus sapeva cosa fosse successo a Mary McDonald? Forse conosceva il responsabile?
Attraversò la sala e cominciò a salire la scala a chiocciola. Sperò tanto che Carol e Nara non l'avessero aspettata in piedi.
"Non esiste la distinzione tra magia buona e magia cattiva, Lily... è solo magia!"
Che cosa voleva dire? Che tutto il male provocato dalla magia era giustificato? Come poteva pensarla in quel modo?
"Un giorno gli farò patire le peggiori sofferenze che esistano... voglio vedere il suo sangue cosiddetto nobile…"
Quella frase gli procurò un male allo stomaco atroce. Più ci ripensava, più sentiva quel male aumentare, le mani tremare, tutto il corpo sembrava essere incandescente. Quando entrò nel dormitorio, non trovò nessuna luce accesa, non sentì alcun sussurro, nessuno chiamò il suo nome. Si affrettò a raggiungere il letto, chiuse le tende, gli occhi che bruciavano, le lacrime calde che le sfioravano di nuovo il viso.
"Muffiliato" sussurrò a fatica e fece larghi movimenti con la bacchetta, tutt'intorno.
Ma non le importò essere riuscita effettivamente a fare l'incantesimo. Era esausta ed abbattuta.
"Siamo il risultato delle scelte che facciamo..." pensò.
Lasciò andare la bacchetta. Il viso ricadde violentemente sul cuscino. Indossava ancora le scarpe e il vestito, ma niente aveva più senso in quel momento. Strinse forte le lenzuola e pianse amaramente.


Il giorno seguente, Lily si svegliò a causa di un forte vociare all'interno del dormitorio.
"Ho chiesto solo di fare più piano, non di rimanere in silenzio..." fece una voce
"Invece di rimanere a letto dovrebbe essere fuori a gestire le classi!" rispose invece un'altra di rimando.
"Una volta tanto può permetterselo anche lei!" esclamò ancora la prima voce che la ragazza finalmente riconobbe come quella di Carol.
L'altra invece apparteneva a Rosina Three.
Lily sentì un leggero mal di testa, ma aprì gli occhi e visto che la discussione tra le due compagne stava continuando, scostò le tende e scese dal letto.
"Basta litigare... sono sveglia ormai..." fece con calma e le ragazze in questione si zittirono di botto. C'erano anche le altre, e tutte erano già vestite.
Carol lanciò un'occhiataccia a Rosina, ma non disse più nulla.
"E' così tardi?" domando invece Evans guardandosi intorno allarmata, visto che erano già tutte pronte.
"Non proprio..." rispose Nara, chiudendo il suo baule.
Rosina, Elizabeth e Mary la imitarono, trascinandoli fuori dal dormitorio. Quello di Carol invece era già chiuso.
"Perché non mi avete svegliata?" chiese ancora la rossa alle due amiche.
"In realtà... all'inizio pensavamo fossi già scesa... ma... ti senti bene?" Carol osservò meglio Lily e anche Nara prestò attenzione.
La ragazza aveva delle occhiaie visibili, che prima di allora non le avevano mai visto e gli occhi erano leggermente lucidi.
"Si..." rispose Evans flebilmente "Ho solo un po’ di mal di testa..."
Per un attimo ebbe la tentazione di raccontare loro ciò che era accaduto la sera prima, la discussione avuta con Severus, ma si rese conto che solo il pensarci le faceva ancora male.
Carol si avvicinò subito a lei, mettendole una mano in fronte, ma notò che non era calda.
"Sarà meglio che mi sbrighi!" disse Lily premendosi poi la fronte. Nara si avvicinò a lei e mettendole una mano sulla spalla per farla fermare.
"Tu non vai da nessuna parte!"
Evans si premette di nuovo la fronte e si sedette sul letto "Ma Remus avrà bisogno..."
"Mentre io ti aiuterò con i bagagli, Carol scenderà a vedere se a Lupin serve aiuto..."
Turner guardò l'amica che continuò a parlare proprio rivolta a lei "Sbaglio o sei rimasta leggermente delusa quando hai saputo di non essere stata nominata Prefetto?"
Carol arrossì.
"Ehm... io... no! Non è vero!" balbettò.
Lily fece un mezzo sorriso, invece Jackson incrociò le braccia al petto con finta serietà.
"Ok, ok! Vado!" si arrese Turner, abbandonando il dormitorio.
Un rumore strano fece girare entrambe le ragazze rimaste lì. Un vassoio con the, diverse fette di torta e una ciotola con il porridge era comparso sul comodino di fianco al letto di Evans.
Nara sorrise e indicò il cibo. Lily annuì. Forse le avrebbe fatto bene mangiare qualcosa. In effetti, dopo aver mandato giù qualche sorso di the caldo il dolore alla tempia diminuì notevolmente.
Carol ritornò presto. Lily aveva appena terminato la colazione e Nara aveva messo le ultime cose nel baule dell'amica.
"Allora?"
Turner sospirò "Quando ho detto a Remus che ero disposta a dargli una mano al tuo posto, è arrivata Rita Collins che si è proposta a sua volta e lui ha accettato..."
Nessuno commentò, ma tutte e tre cominciarono a pensare la stessa cosa riguardo Lupin e Rita, anche se non ne erano affatto sicure e per un attimo Lily ricordò quello che il professor Lumacorno le aveva detto la sera prima. Fu Carol a rompere il silenzio. "Comunque..." riprese guardando Nara. "Visto che gli piace che gli altri facciano ambasciate da parte sua... Sirius mi ha detto che vuole parlarti!"
Jackson chiuse un po’ troppo impulsivamente il baule di Lily e sorrise arrossendo.
"E tanto per cambiare..." continuò sempre Carol verso Evans "Quando Potter ha sentito che non ti sentivi bene ha cominciato ad andare in paranoia... avreste dovuto vederlo mentre rotolava giù dalla scalinata che porta ai nostri dormitori, pur sapendo che sono proibiti per i maschi!"
Successe una cosa che fino ad allora le ragazze non avevano mai visto. Lily sorrise.
 Di solito le importava poco sapere ciò che James Potter diceva o faceva, ma aveva cominciato a notare che dopotutto alcuni dei suoi gesti sembravano essere sinceri.
"E ha trascinato giù anche me!" terminò Carol alzando gli occhi al cielo. Questa volta, scoppiarono a ridere tutte e tre e Lily sentì il cuore riempirsi di gioia. La discussione della sera prima fu messa momentaneamente da parte.


Quando scesero nella Sala Comune, Sirius andò subito incontro loro e prese Nara per mano. Il gesto fece andare la ragazza in estasi totale, e inevitabilmente arrossì. Black le sorrise. Gli piaceva quando succedeva. La loro fu, per tutto il tempo, una conversazione fatta di sguardi e risatine (da parte di Nara) e di occhiate profonde (da parte di Sirius). Lily invece si strinse al braccio di Carol, tanto che per un attimo la ragazza pensò che l'amica avesse di nuovo mal di testa. Potter aveva, infatti, appena finito di assicurarsi che la ragazza stesse bene.
Quando invece raggiunsero la Sala d'Ingresso, il grosso portone era aperto, e si intravedevano solo due carrozze, completamente coperte di neve, in attesa. Una partì proprio quando loro si affacciarono.
"Siete le ultime a quanto pare..." commentò Potter.
Nella bacheca più grande della sala era stata esposta la classifica del campionato di Quidditch: Grifondoro e Corvonero erano entrambi in prima posizione. Corvonero, infatti, aveva battuto Serpeverde circa tre settimane prima.
Remus e Rita Collins, che avevano accompagnato diversi ragazzini del primo anno fuori, rientrarono e raggiunsero il gruppo.
"Andiamo su davanti al fuoco?" stava dicendo la ragazza, sfregandosi le mani. Era a braccetto con lui.
"Saluto le mie amiche e vengo..." rispose semplicemente Lupin.
Rita sembrò leggermente contrariata, ma non aggiunse nulla. Lasciò il braccio del ragazzo, fece un piccolo cenno rivolto alle ragazze e salì le scale.
Carol sbuffò rumorosamente, facendo girare Lily, James, Remus e Peter. Nara e Sirius erano invece al centro del salone, intenti ancora a conversare. Turner non guardò nessuno e si sistemò sciarpa, cappello e guanti.
Lupin allora si rivolse a Lily.
"Ho saputo che..."
"Sto bene..." lo interruppe subito, sapendo cosa volesse dirle.
Il ragazzo sorrise.
"Vedi di non mancare più la prossima volta..." continuò lui dal tono falsamente irrigidito.
Lily si trattenne dal dire ciò che aveva pensato, e Remus continuò.
"Ho bisogno di manforte!"
James fece il verso all'amico ed Evans lo mandò a quel paese con lo sguardo.
"Credevo che Rita Collins fosse un aiuto più che valido!" rispose poi.
Lupin annuì. Lily ritornò a pensare al discorso fatto da Lumacorno. Sarebbe stato facile studiare il futuro membro del Lumaclub, visto che Remus...
"Lo è infatti. E' molto brava... credo proprio che l'anno prossimo diventerà il nuovo prefetto di Grifondoro e..."
Carol tossì rumorosamente e James e Peter la guardarono incuriositi. Invece Lily e Remus sembrarono non accorgersene.
Di lì a poco, l'attenzione di tutti però fu su Nara e Sirius. Un paio di rametti intrecciati di vischio erano appena comparsi sulle loro teste.
Il sorriso di Nara si allargò ancora di più.
"Sai cosa significa?" chiese al ragazzo indicando il vischio.
Sirius scosse la testa, ma sorrideva.
"No?... beh... è tradizione che quando due persone si trovano sotto ad un ramo di vischio si debbano..."
Ma Jackson fu interrotta bruscamente. Gli occhi di Sirius brillarono e le loro labbra si incontrarono.
A Carol mancò il respiro e gli occhi divennero lucidi. Lily e Remus sorrisero per la sorpresa. James batté forte le mani, seguito subito dopo da Peter e infine dagli altri amici, sfociando in un piccolo applauso.
"Ben fatto amico mio!" esclamò sempre Potter passandosi una mano tra i capelli.
"Ben fatto amica mia..." aveva pensato Carol nello stesso istante "Sono davvero felice per te..."
"Ehm... ehm..."
Il professor Vitious e la professoressa McGranitt comparvero nella Sala d'Ingresso. Nara e Sirius si erano allontanati appena in tempo.
"L'espresso per Londra è ormai pronto... aspetta l'ultima carrozza..." disse la direttrice della Casa di Grifondoro. Nel suo tono non c'era astio, ma di certo neanche contentezza. Lily guardò l'orologio.
"L'espresso parte tra meno di mezz'ora... abbiamo fatto proprio tardi!"
Nara raggiunse le due amiche.
"Felice Natale!"
"Ciao, buon Natale anche a voi!"
"Buon Natale!"
"Buon Natale e felice Anno Nuovo!"
Si scambiarono frettolosamente gli auguri, ma tutti evitarono, qualcuno di malavoglia (Nara e Sirius), i rametti di vischio che stavano comparendo sul soffitto o a mezz'aria, proprio accanto o sopra di loro.
Lily, Carol e Nara si sistemarono sui sedili della carrozza e salutarono con la mano. Quando l'ingresso del castello, cominciò a diventare sempre più lontano, Jackson si lasciò andare, sospirando, sorridendo, sognando, ripetendo alle amiche quanto fosse affascinante quello che ormai era diventato il suo fidanzato e gli effetti che il bacio le avevano procurato.

Sirius era rimasto al centro della stanza, lo sguardo ancora illuminato, i rametti di vischio sempre sopra la sua testa riccioluta. James gli si era avvicinato dandogli una forte pacca sulla spalla.
"Fosse sempre così semplice..." sussurrò amaramente riferendosi all'episodio di poco prima.
L'amico fece un verso strano, una risata che, non era la prima volta, suonò come un latrato.
"Comunque..." riprese sempre Potter "Ora che la tua bella è andata via, dobbiamo organizzare il nostro regalo di Natale al castello!"
Sirius si risvegliò da quello che era sembrato un sonno ad occhi aperti ed ascoltò attentamente il ragazzo.
"Vi ricordo che quest'anno sono molti di più gli alunni e gli insegnanti che rimarranno ad Hogwarts per le vacanze! Caposcuola compresi!" disse loro Lupin.
James lo ignorò.
"Imbrattiamo i corridoi? Lo potremmo fare di notte... trasfigurati..."
Remus assunse un'aria rassegnata, alzando gli occhi al cielo.
"Lo abbiamo fatto due anni fa!" ricordò Black.
"Ma lo abbiamo fatto con degli incantesimi, trasformanti sarà diverso e più divertente!" rispose prontamente il ragazzo occhialuto "Chi è con me?"
Peter alzò le braccia mentre Remus le incrociò al petto.
"Pensavo a qualcosa di più semplice a dire la verità..." disse Sirius guardando in su.
James si accigliò ma poi guardò nella stessa direzione. La sua bocca si allargò in un sorriso sornione.
"Felpato! Sei un genio!" esclamò con entusiasmo, dandogli un'altra pacca sulla spalla.
"Che ne dite di fare una gara? Chi da e riceve più baci sotto il vischio entro il giorno di Natale!"
Remus sgranò gli occhi incredulo.
"Voi siete impazziti!" esclamò subito "Non potete... Sirius...tu hai appena..."
"Si tratta di innocenti baci sulle guance... non avrai mica intenzione di fare la spia?"
"Siete due immaturi!"
"Si, va bene..." lo liquidò James "Mi pare di capire che non partecipi..."
"Non dovrebbe neanche Sirius... e a dire il vero neanche tu! Come al solito non ci si può fidare delle tue parole..."
"Rilassati Lunastorta..." disse di nuovo Potter "E' soltanto un gioco! Non abbiamo intenzione di prendere in giro nessuno... vogliamo solo divertirci un po’...non ne abbiamo diritto alla nostra età?"
Remus si zittì improvvisamente. Forse era stato troppo duro. A volte si rendeva conto di intraprendere discorsi fin troppo impegnativi per la sua età. Dopotutto, aveva (e avevano) solo sedici anni. Quello che aveva detto James non era del tutto sbagliato.
"A volte sembri mia madre..." terminò Potter, facendo ridere Black e Minus.
"E a volte penso che la tua trasfigurazione sia sbagliata..." ribatté Lupin.
"Il cervo è una creatura nobile ed elegante...ti sfido a dire che io non sia così!"
Le risate di Sirius e Peter si fecero più forti.
"Chi parla di nobiltà ed eleganza? Mi riferivo al cervello..."
Ancora risate.
"Va bene, va bene...non mi va di continuare a ribattere...già lo so che te ne uscirai con qualche frase d'effetto..."
Lupin non disse nulla.
"Vogliamo cominciare questa sfida o no?"
"Ora?" chiese Sirius.
James annuì. Black alzò le spalle. Lui e l'amico erano ancora sotto i rametti di vischio.
"Che fai?" fece Potter sorpreso, quando l'amico si era sbilanciato verso di lui.
Gli diede un bacio sulla guancia.
Per un istante Potter rimase senza parole, arrossendo.
"Ma... che... non vale!" sbottò incrociando le braccia.
"Tu non hai specificato chi possiamo baciare!" rispose semplicemente l'altro. "O hai paura di provarci anche con i ragazzi?"
"Felpato, mi fai paura quando fai così..."
Remus e Peter erano increduli quanto James.
"Allora? Il bacio vale?"
"Assolutamente no!"
"E allora non valgono nemmeno quelli delle ragazze del tuo fan club!"
Questa volta anche Lupin rise.
Potter sbuffò e guardò male Black.
"D'accordo...facciamo come dici tu!"
Sirius alzò un pugno in segno di vittoria. James fece una linguaccia e poi estrasse la bacchetta. La puntò verso il vischio e cercò di trascinarlo verso gli altri due amici, ma quello non si mosse.
"Troppo facile così, Ramoso!" esclamò Sirius, spostandosi verso la Sala Grande.
James imprecò silenziosamente e si mosse anche lui.
Remus scosse la testa vistosamente, poi guardò Peter accanto a lui.
"Hai intenzione di partecipare anche tu a questa allegra trovata?"
Minus fece un mezzo sorriso "Perderò sicuramente..." rispose.
"Lascia stare allora..."
Anche loro presero a camminare, diretti alla Sala Comune di Grifondoro.
Remus cominciò a pensare che Rita era sicuramente in attesa di poter stare con lui molte più ore di quanto la settimana scolastica permettesse, e alcuni momenti sarebbero stati inevitabili. Vischio o non vischio.
Si sentì un po’ strano. Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere. Innamorarsi era sempre stato difficile. Il fatto di custodire un segreto così grande dentro di sé gli aveva fatto perdere la speranza che un giorno qualcuno avesse potuto accettarlo. I suoi amici erano stati i primi a fargli cambiare idea, ma con le ragazze era diverso. Tra l’altro, la cosa più triste era che, ad ogni modo, avrebbe rappresentato sempre un pericolo per tutti loro…
"Per fortuna si tratta di una volta al mese!"
Lo aveva detto una volta James, per sdrammatizzare. A volte sapeva essere davvero odioso, ma nelle sue battute nascondeva sempre un fondo di serietà e verità.
Quando lui e Peter arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa, sospirò. Il calore del camino gli avrebbe sicuramente fatto bene. E forse non sarebbe stata l'unica cosa.

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Per me questo è un capitolo molto importante e per ora anche uno dei miei preferiti, quindi spero (come sempre) che sia piaciuto anche a voi. Ho aggiornato con un giorno di ritardo rispetto al solito. Non so se riuscirò ad essere sempre puntuale, in ogni caso, non vi abbandonerò. Al prossimo capitolo!
   
 
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