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Autore: thinias    21/11/2011    2 recensioni
Di ritono dall'ultima caccia effettuata i fratelli Winchester cercano un pò di meritato riposo. Inaspettatamente Castiel li rintraccia e chiede loro aiuto. Cass gli chiede di rintracciare un gruppo di demoni e scoprire le loro intenzioni, ma non è completamente onesto con loro. I fratelli Winchester si troveranno ad affrontare un nemico inaspettato e molto più potente di loro.
Questa è una storia scritta con l'intento di immaginare una puntata in più, che vada ad infilarsi nella seconda metà della sesta stagione. Questa ff vuole ricalcare lo stile di una puntata, per cui ho cercato di inserire tutti quegli elementi che mi hanno fatto amare questo show, dalle battute divertenti che usano i ragazzi per sdrammatizzare, ai momenti tra fratelli, la caccia, le indagini e la lotta ai cattivi.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione
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Capitolo XI
 
Raggiunsero il libro, ognuno dal proprio lato, e chiusero le mani sulle sue pagine contemporaneamente. Nell’esatto istante in cui lo toccarono, ci fu un lampo di luce. Un flusso di energia venne liberato verso l’esterno. Sentirono, attraverso le dita che toccavano la carta, un’enorme energia attraversare i loro corpi, rendendoli parte di quell’esplosione luminosa.
Ci fu una sorta di spostamento d’aria e, come se fossero stati colpiti da un’onda d’urto invisibile, i cinque angeli che stavano mantenendo vivo il rituale, furono sbalzati all’indietro e sbattuti a terra con violenza.
Sam e Dean urlarono, travolti da quell’energia, più per reazione istintiva che non per una reale sensazione di dolore. Rimasero incollati al libro per quella che parve un’eternità, mentre l’energia li attraversava. I corpi in tensione, come congelati in uno spasmo, il pensiero fugace di essere colpiti da una scarica elettrica ad alto voltaggio.
Furono in realtà poco più di una manciata di secondi, la luce brillò intensa come un sole sul punto di esplodere. Poi, com’era cominciata finì, lasciando solo la sua impronta impressa sulle loro retine, rendendoli momentaneamente ciechi.
Quando l’energia del libro li abbandonò, ricaddero sulla pietra, i corpi ancora scossi per il passaggio di tutta quella forza, non riuscivano quasi a muoversi, erano indifesi.
 
L’unico che non aveva subito il contraccolpo dell’onda d’urto era Sariel, il luogotenente di Raphael. Egli rimase inorridito da quello che era appena successo, sia per il grande potere che era andato sprecato, sia per le probabili ripercussioni che quel fallimento avrebbe avuto su di lui.
Vedendo che i Winchester, ancora sdraiati sull’altare, sembravano storditi, si avvicinò ai suoi fratelli per controllare le loro condizioni. Vide che si stavano già riprendendo e stavano cominciando a rialzarsi da terra, i loro tramiti avevano solo delle ferite superficiali.
Si voltò verso l’altare per controllare lo stato del libro e rimase impietrito.
Le pagine, che erano state di pergamena color sabbia, ora erano nere, bruciate. I suoi occhi di angelo potevano vedere l’energia che, ormai flebile, stava lasciando quello che rimaneva dell’artefatto.
Sariel si chiedeva come fosse possibile che i due umani fossero riusciti a sfuggire alla spirale degli incubi, soprattutto considerando il fatto che erano così vicini all’oggetto che la causava. Avrebbero dovuto soccombere e infondere abbastanza energia al libro, per completare velocemente il rituale.
Invece tutto era appena andato in fumo.
 
Guardò quegli insulsi umani, che avevano appena rovinato i piani del loro generale.
Raphael sarebbe stato furioso e se la sarebbe presa con lui. In modo molto meschino, decise che l’avrebbe fatta pagare ai due ragazzi. Avrebbe sfogato su di loro la sua frustrazione e avrebbe posticipato di qualche minuto la comunicazione della notizia del fallimento al suo superiore.
I Winchester erano ancora sdraiati sull’altare, storditi.
 
Dean sanguinava copiosamente dalla ferita al petto che non si era rimarginata a sufficienza durante il loro risveglio. Faceva fatica a respirare, ogni movimento gli dava fitte di dolore e la scarica di energia ricevuta aveva, se possibile, peggiorato le sue condizioni.
Aveva gli occhi aperti ma non riusciva a vedere, il lampo di luce lo aveva praticamente accecato e tutto quello che percepiva erano ombre indistinte, all’interno di un alone luminoso. Sapeva che erano in pericolo, ma non riusciva a muoversi.
Sentì delle mani prenderlo per la giacca e tirarlo verso il bordo dell’altare, emise un gemito di dolore per la stilettata che quel movimento gli provocò.
 
Sariel decise di cominciare dal maggiore dei Winchester, era già conciato male, l’avrebbe liquidato velocemente e poi si sarebbe occupato dell’altro. Lanciò uno sguardo a Sam e vide che era ancora privo di sensi.
Sam teneva gli occhi chiusi, li aveva serrati appena il lampo di luce era cominciato. Aveva visto il libro esplodere in una sfera luminosa e aveva avuto la presenza di spirito di cercare di schermarsi gli occhi. Aveva messo un braccio davanti alla faccia, ma nonostante tutto, il riverbero che traspariva attraverso le palpebre abbassate, lo aveva ferito lo stesso.
Ora, pian piano, sentiva che la sensazione di bruciore stava diminuendo e, anche se faceva fatica a muoversi, stava cominciando a riprendere il controllo del suo corpo.
Sam sentì il gemito di Dean, ma non era ancora in grado di muoversi a sufficienza per aiutarlo.
 
Sariel prese il maggiore dei Winchester per il bavero della giacca e, senza tante cerimonie, lo trascinò giù dall’altare. Per lui Dean era praticamente senza peso. Il ragazzo rovinò a terra, l’altezza non era molta, ma le ferite che aveva sul corpo esplosero con fitte di dolore nel suo cervello.
Dean si ripiegò su sé stesso, cercando di attutire l’urto e di proteggere le parti del corpo più sensibili, dai colpi che sapeva sarebbero arrivati. Non poteva difendersi, non poteva nemmeno capire da dove sarebbero arrivati, non riusciva a vedere.
Sariel gli assestò un calcio sul costato, mandandolo a sbattere contro la pietra.
 
Il cacciatore rimase senza fiato e si accasciò con la schiena appoggiata all’altare.
“Voi piccoli esseri insignificanti! Avete mandato tutto in fumo!” Sibilò l’angelo.
I suoi compagni che si erano rimessi in piedi, si disposero a cerchio, lasciando Sariel e Dean al centro.
Gli angeli davanti a lui e l’altare dietro le sue spalle, precludevano al cacciatore qualsiasi via di fuga.
Dean sputò sangue, ma un sorriso di scherno comparve sulla sua faccia. “Oh perdonami! Mi dispiace così tanto di aver rotto il vostro giocattolo!” Disse, con tutto il sarcasmo che riuscì a confezionare. Emise un gemito per la fatica che faceva ad inalare aria nei polmoni, ma continuò stoico. “Sai… ci avete invitato al vostro party, credevamo di poter partecipare al gioco.”
 
Sariel furente, lo prese per la giacca e lo sollevò di peso, tenendolo sospeso. “Tu! Piccola scimmia!” La furia omicida traspariva dal suo volto e dalla sua voce. “Non scherzerai più, dopo che avrò finito con te! Non sarai più nemmeno in grado di parlare!”
Lo scaraventò sulla dura pietra, facendogli sbattere la schiena e bloccandolo con una mano sulla gola. Dean rantolò dal dolore, la sua maglietta ormai era zuppa di sangue all’altezza del petto. Sariel cominciò a colpirlo sul viso e sul fianco, mandando a segno diversi pugni.
Sam, che aveva dovuto assistere inerme a tutta la scena, riuscì a girarsi sul fianco e cercò di distogliere la furia dell’angelo da suo fratello.
“Lascialo stare, brutto bastardo!” Urlò.
Cercò di gettarsi sull’angelo, pur sapendo che non avrebbe avuto nessuna chance di successo e che il loro destino era segnato, ma non poteva lasciare che suo fratello venisse massacrato in quel modo.
Sariel lasciò andare la gola di Dean e parò facilmente il colpo che Sam stava cercando di tirargli.
Bloccò il più giovane dei Winchester e lo abbatté con un pugno in pieno stomaco, che risucchiò tutta l’aria dai polmoni del giovane cacciatore. Sam si accasciò a terra ai piedi dell’altare, senza fiato e stordito.
Sariel sollevò Dean e lo sbatté di nuovo sull’altare, il cacciatore non riuscì ad opporre nessuna resistenza, poté solo urlare per il dolore dell’impatto contro la pietra. L’angelo tirò fuori la sua lama e con un ghigno maligno, si rivolse a Sam. “Ora vedrai tuo fratello morire, piccola scimmia!”
 
Dean era stordito e privo di forze, rantolava e non riusciva a muoversi, il volto era tumefatto e continuava a sanguinare dalle numerose ferite, sentiva che stava per perdere i sensi. Ora riusciva a vedere in modo un po’ più chiaro e vide l’angelo incombere su di lui, brandendo il pugnale con due mani. Lo teneva sospeso a mezz’aria, pronto a conficcarlo nel suo petto.
Nonostante tutto, sorrise. Non voleva dare nemmeno quella soddisfazione a quel bastardo, se ne sarebbe andato senza cedere, fino all’ultimo.
“Fallo!” Sibilò all’angelo, sfidandolo.
Fu solo una frazione di secondo e la punta di un pugnale angelico, spuntò al centro del petto di Sariel. L’angelo si piegò all’indietro in una contrazione dolorosa, la bocca aperta per la sorpresa. Poi ci fu il lampo di luce della grazia che abbandonava definitivamente il tramite.
Dean fece appena in tempo a chiudere gli occhi.   
 
****
 
Il corpo di Sariel, ormai ridotto ad un guscio vuoto, si accasciò al suolo.
Dean, steso sull’altare, aprì gli occhi e riuscì a vedere Cass con il pugnale angelico in mano, poi lo vide voltarsi ed attaccare uno degli altri cinque angeli. Questi si erano ripresi dallo shock dell’uccisione del loro capo e stavano attaccando.
Il dolore e la stanchezza lo sopraffecero, lasciò andare un sospiro tremante e appoggiò la sua testa sulla dura pietra dell’altare.
Sam riuscì con fatica ad alzarsi in piedi e ad avvicinarsi a Dean.
Vide Balthazar comparire alle spalle di uno degli altri angeli e trapassarlo con la sua lama. Chiuse gli occhi appena in tempo per non rimanere accecato dal bagliore sprigionato dal corpo dell’angelo morente.
Senza perdere tempo, il giovane Winchester prese suo fratello per le spalle e lo trascinò giù dalla pietra, nascondendosi dietro di essa per sfuggire alla lotta che si stava svolgendo ad un passo da loro.
Dean emise un gemito e si lascò scivolare oltre il bordo, sorretto dalle braccia del fratello. Sam si accucciò a terra e lo fece stendere, si tolse la giacca e la usò per premere sulla ferita che il maggiore aveva sul petto, cercando di frenare l’emorragia come meglio poteva.
Dean quasi urlò per il dolore quando Sam fece pressione, chiuse gli occhi e serrò la mascella per trattenere il grido.
 
Cass si voltò a fronteggiare gli angeli rimasti, Balthazar si spostò vicino a lui.
”Direi che siamo in minoranza, Cassy… e abbiamo perso l’effetto sorpresa.” Disse Balthazar, guardando i due angeli che aveva di fronte, che facevano il paio con in due che aveva di fronte Castiel.
I quattro angeli sopravvissuti avevano estratto i loro pugnali e si erano disposti in cerchio per circondare i due angeli ribelli.
“Come hai vecchi tempi, Balthazar. Era da parecchio che non combattevamo fianco a fianco!” Rispose Castiel.
I due si misero fianco a fianco, aspettando il momento per attaccare.
 
Non dovettero attendere a  lungo. Due dei quattro angeli si lanciarono contemporaneamente contro di loro. Balthazar schivò facilmente l’arma puntata su di lui e, favorito dalla perdita di equilibrio del suo avversario, gli diede una gomitata in pieno volto. L’angelo non riuscì a frenare il movimento del suo attacco e quando venne colpito, perse definitivamente l’equilibrio, finendo a terra.
L’altro angelo, che era rimasto in disparte, si gettò contro Balthazar con il pugnale proteso ed indirizzato verso il suo fianco scoperto.
Castiel deviò l’attacco del suo aggressore e, facendo passare il braccio dell’angelo che teneva la lama, sotto al suo, lo torse, incastrandolo contro la sua stessa schiena. Con quel movimento si portò contemporaneamente alle spalle del suo avversario, usandolo poi come scudo verso l’attacco del secondo angelo che sapeva sarebbe arrivato. L’altro angelo non poté evitare il suo compagno e, invece di infilzare Castiel, affondò il pugnale nella pancia del suo alleato. Castiel, con un movimento veloce, approfittando di quel passo falso, lo colpì al fianco ed i suoi due contendenti caddero a terra, privi di vita.
 
Cass si voltò verso Balthazar e si accorse che era in difficoltà. Uno dei due angeli che lo aveva attaccato, lo aveva buttato a terra e gli puntava il pugnale alla gola, mentre Balthazar cercava di trattenere la lama di quest’ultimo con entrambe le mani. L’altro angelo si stava rialzando e stava per andare a dare manforte al suo compagno. Castiel arrivò alle spalle dell’angelo che incombeva su Baltazar e gli mise una mano sulla fronte, tirando indietro la testa. Con gesto sicuro, gli conficcò il pugnale alla base del collo.
L’angelo morente lasciò cadere la sua lama, Balthazar la raccolse velocemente e la lanciò verso il secondo angelo, colpendolo al centro del petto.
La lotta era finita, sei corpi giacevano al suolo e l’impronta nera delle loro ali era tatuata sul terreno, come simbolo della loro caduta. 
“Ce ne hai messo di tempo!” Disse Balthazar, allungando la mano verso Castiel per farsi tirare in piedi.
“Ti sei arrugginito con gli anni… ” Rispose Castiel, afferrando la mano dell’angelo e tirandolo su.
Balthazar sorrise e si scrollò la polvere dai vestiti.
“Prendi il libro!” Ordinò Castiel con voce sicura all’angelo e si avvicinò al punto in cui Sam si era nascosto con Dean.
 
Trovò i due fratelli celati dietro l’enorme pietra, Sam era piegato sul corpo disteso di Dean. Il volto del maggiore dei Winchester era terreo.
“Respira appena…” disse Sam, rivolto a Castiel. “Aiutalo, ti prego!” L’espressione preoccupata di Sam strinse il cuore all’angelo.
Cass si inginocchiò vicino a Dean, il suo sguardo lasciava trasparire il senso di colpa per aver messo in pericolo la loro vita.
Sam si fece da parte, guardando prima l’angelo e poi di nuovo suo fratello.
Castiel protese una mano e la posò sul petto di Dean, aveva perso molto sangue e poteva sentire sotto il suo tocco che il  cacciatore respirava in piccoli rantoli irregolari. Si concentrò e sentì il potere di guarigione fluire attraverso di lui, concentrarsi sul palmo della mano e, attraverso di esso, passare al corpo di Dean.
Sam vide che, al contatto con la mano dell’angelo, la ferita di suo fratello smise di sanguinare. Un po’ di colore parve tornare sul volto di Dean e vide che il petto ora si alzava e riabbassava con un andamento più regolare, il viso si era rilassato.
 
Castiel si voltò verso Balthazar che, in piedi dietro di loro, teneva il grosso libro tra le braccia. “Vai!” Disse. Dopo aver fatto un cenno, Balthazar scomparve.
Rimasti soli, l’angelo si rivolse a Sam. “In che motel vi siete sistemati?”
Sam gli diede l’indirizzo, Castiel si spostò tra lui e Dean e allungò le mani per toccarli.
In un attimo si trovarono nella stanza del motel. Castiel, senza sforzo, sollevò il maggiore dei Winchester e lo adagiò su uno dei letti. “Deve riposare adesso. Tra qualche ora si sveglierà.” Disse.
Sam era furioso e frustrato. “Cosa diavolo sta succedendo, Cass? Cosa ci faceva qui Raphael? Credevamo di doverci occupare di demoni, non di angeli!” Il suo sguardo era accusatorio.
Castiel li aveva buttati nella fossa dei leoni, senza dir loro nulla dei pericoli cui andavano incontro. Dean era quasi morto e non sapevano nemmeno per cosa.
“Così credevo anch’io!” Rispose l’angelo, ma non guardò Sam negli occhi, si sentiva in colpa. “Comunque sia avete impedito a Raphael di impossessarsi di altro potere. Ve ne sono grato.” Alzò lo sguardo su Sam. “La guerra che si sta svolgendo in Paradiso… potevamo perdere questa notte, se lui si fosse impossessato di quel potere… “ Spostò di nuovo lo sguardo su Dean. “Andatevene da questa città il prima possibile! Raphael potrebbe tornare, non siete al sicuro.”
Detto questo, scomparve in un battito d’ali, lasciando Sam con la sua frustrazione e la brutta sensazione che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato in quello che era successo.
Nello sguardo che Castiel aveva posato su Dean, Sam era sicuro di averci visto colpa e rimorso. L’angelo non era stato onesto con loro, ma al momento non aveva modo di capire cosa stesse succedendo davvero.
Si avvicinò al letto del fratello per controllare il suo stato, vide che respirava in modo regolare e, toccandogli la fronte, sentì che era fresca.
Sam era stanco morto. Se ne sarebbero andati, questo era sicuro, ma avevano bisogno di riposare prima.
Si sdraiò sull’altro letto e non ci volle molto perché anche lui si addormentasse.
 
Qualche ora dopo, rimessi in sento e con abiti puliti, i ragazzi raccolsero le loro cose e le caricarono sull’Impala.
Sam aveva raccontato a Dean quello che era successo, dopo che lo aveva tirato giù dall’altare, ma non riuscì a condividere con lui le sensazioni spiacevoli che aveva avuto su Castiel.
Dean non faceva che elogiare l’angelo per il tempismo che aveva avuto nell’andare a salvarli.
Continuava a dire che Castiel era un bamboccio, perché si era fatto fregare dall’arcangelo e che in quel modo li aveva involontariamente messi in pericolo. Alla fine Sam si convinse di essersi fatto influenzare dagli eventi e che, forse, tutte le colpe non erano dell’angelo.
 
Prima di andarsene, si fermarono alla clinica e cercarono Laura. La ragazza li accolse a braccia aperte, ringraziandoli per averla salvata. Tutti i pazienti si erano risvegliati e nessuno aveva più avuto incubi.
“Come avete giustificato le ferite dei pazienti?” Le chiese Sam.
“Sulle cartelle le abbiamo registrate come ‘ferite auto inflitte’. Guaribili in pochi giorni.” Gli rispose lei. “Siete sicuri che non ci saranno più incubi?” Chiese, speranzosa.
“Si, stai tranquilla! Abbiamo risolto il problema, una volta per tutte.” Le rispose Dean, con un luminoso sorriso sulle labbra.
Lei non gli staccava gli occhi di dosso.
“Ok, io comincio ad andare in macchina…” Disse Sam, rivolto al fratello.
Dean gli rispose sorridendo e strizzando l’occhio, il più giovane alzò gli occhi al cielo e cominciò ad allontanarsi, scuotendo la testa.
 
“Grazie infinite dell’aiuto, Sam!” Gli gridò dietro la dottoressa, poi si girò verso Dean. “Grazie davvero! Non so cosa avrei fatto senza di voi. “Fece un piccolo passo per coprire la distanza che la separava da Dean.
 “Non c’è di che…” Disse lui, guardandola negli occhi e sorridendole. “Sempre pronto ad aiutare una ragazza in pericolo.”
Lei sorrise di rimando, gli poggiò le mani sul petto e, alzandosi sulle punte dei piedi, lo baciò sulla bocca.
Dean si abbassò leggermente e ricambiò il bacio.
Si separarono e rimasero a guardarsi negli occhi per qualche attimo. Dean si sporse per darle un altro piccolo bacio sull’angolo della bocca e le sussurrò un addio.
Un minuto dopo, Laura rimase a guardare la macchina nera che si allontanava e a pensare a quel ragazzo dagli occhi verdi, che l’aveva salvata e aveva fatto perdere un paio di battiti al suo cuore.
 
****
 
Balthazar si avvicinò a Castiel. “Il libro è andato.” Gli disse. “I tuoi protetti hanno fatto un casino. È bruciato e con esso il suo potere.”
“Loro hanno fatto quello che dovevano…” Disse Castiel. “Sono solo arrivati troppo tardi.”
Balthazar si voltò sbuffando. “Non capisco perché tu tenga così tanto a quelle scimmie senza peli! Non sono comunque riusciti a portare a termine il tuo piano.”
“Sono miei amici!” Disse Castiel, risoluto.
“Se è come dici, fratello… allora perché gli hai mentito?” Chiese sarcastico l’altro angelo.
“Non ho avuto scelta…” Cass distolse lo sguardo.
“Questa è una guerra, Cassy… e in guerra tutti sono sacrificabili.” Balthazar scomparve dopo aver pronunciato quella frase, lasciando l’angelo da solo con i suoi pensieri.       



N.d.A
 
Siamo arrivati alla fine. Finalmente? Per fortuna? Non saprei.
Devo dire che quando ho cominciato non sapevo fino a dove sarei arrivata e se la storia avrebbe avuto un senso. Ora posso dire che nel mio cuore e nel mio cervello l'ha avuto. Mi sono divertita a scriverla e credo di essere anche abbastanza soddisfatta del risultato complessivo.
Come sapete, è un'opera prima (scritta nel settembre 2011) per cui mi do un sacco di attenuanti, ma le do il merito di aver rotto la diga, perché dopo questa non mi sono più fermata dallo scrivere fanfic.
Rispetto alla primissima versione, questa è una versione rivista e corretta (della serie riletta per ripostarla e inorridita di fronte ad alcune brutture grossolane).
Grazie alla mia beta Ele106. Tesoro ci siamo conosciute proprio grazie a questa storia e sono felicissima che a distanza di un anno sia stata proprio tu a betarla.
 
Infine grazie a tutti quelli che l'hanno letta e hanno avuto la pazienza e la voglia di seguirla fino alla fine, spero di non avervi annoiato e di avervi seppur in minima parte intrigato.
 
Ci vediamo alla prossima storia! ^_^
   
 
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