Quindici
minuti. Tanti sono passati da quando ho mandato quel
mozzo, George Russel, a
chiamare Jack Sparrow, il “capitano” di questa lurida
bagnarola. Quindici minuti, e ancora non arrivano. Picchietto furiosamente le
dita sul tavolo: sento i miei uomini che chiedono di mangiare, la ciurma di
questa nave che si oppone, perché Sparrow deve ancora
tornare. Will Turner guarda
il resto del mondo con aria assente… Non che mi aspettassi
molto da lui… Intanto passano i secondi ei due “dispersi” ancora non si vedono.
Mi nascono in mente diversi pensieri, uno predominante: e se…? Ma no,cosa vado pensando, il “capitano” è un uomo! Sì, però, già
da come si muove fa nascere qualche sospetto sulle sue… ehm… preferenze sessuali… Ma no, mi starò sbagliando! Eppure… E dire che, dopotutto, Russel non è
neanche male… Ha capelli neri e setosi, come dimostra
la ciocca che gli cade sul viso, l’ho osservato mentre parlavamo… Occhi blu
come il mare di notte… Lineamenti femminei e una pelle bianca che sarebbe
piacevole accarezzare… Ma Dio! Che penso! Devo
concentrarmi solo su miss Elizabeth, devo pensare solo
e unicamente a lei, questa missione è stata creata per salvarla! … Però… George Russel... Davvero non è male… No,
basta! Commodoro che vai dicendo? Deve essere l’influsso di questa nave e del
suo “capitano”! Russel è un UOMO! Però…
Eccoli, entrano. Meglio smettere questi discorsi, è
ora di mangiare.
-
Siediti qui. – dico al ragazzo appena entrato, indicandogli un posto vicino a
me. Il “capitano”, senza profferire parola, mi guarda trucemente e ordina con
tono perentorio al ragazzo di mettersi accanto a lui, indicandogli il posto
alla sua destra (quello alla sinistra è occupato da Turner).
Russel segue l’ordine di Sparrow,
mentre un mormorio di disapprovazione da parte della ciurma della nave accoglie
questa decisione, ma nessuno dei due appena arrivati ci fa
caso. Non mi piace l’espressione di Russel, ha
una smorfia dipinta in faccia, deve essere successo qualcosa di poco piacevole
con il “capitano”. E se le mie supposizioni fossero
giuste? Devo aiutarlo, ma non so come! Il cuoco sta per portare in tavola
quando Sparrow lo ferma con
un gesto della mano. – Credo che… debba dire qualcosa… - annuncia, indicando
dopo il “che” George, diventato improvvisamente
pallido. – Devo… ora? - sussurra il ragazzino, visibilmente agitato. – Pensavi
di farlo dopo? – gli chiede il capitano, adirato. Cosa
deve annunciare? Cosa c’è di così importante? – Pensavo di rovinare la loro digestione, non l’intero pranzo… -
sorride debole Russel. – Forza! – lo incita il
pirata, con un tono nella voce che non ammette repliche. – Non. – ribatte il mozzo… Aspettate… Ha ribattuto in francese! Ma non può… Solo i nobili conoscono questa lingua! – Oui! – gli grida di rimando Sparrow.
– Ora, adesso! In questo stesso momento! – continua, sempre più adirato, SEMPRE
IN FRANCESE. – Non voglio. – risponde calmo Russel,
sfoderando un sorriso che farebbe sciogliere il più gelido dei cuori… Tranne
quello del “capitano”. – Bene… Bene! - sussurra, poi urla, Sparrow.
– Cambiamento di rotta. – annuncia, placido. - Andiamo verso la prima isola
presente sul nostro tragitto! – ordina, perentorio. Il timoniere sta per
muoversi secondo le nuove direttive quando una voce stridula, di donna, urla : - Non puoi farlo, capitano! - . Con sorpresa mi accorgo
che è quella di George, sull’orlo delle lacrime, che
si è attaccato alla giubba di Sparrow
come un bambino piccolo che cerca di commuovere la madre. – Ne
abbiamo già parlato. – risponde il “capitano”. – Ma
desso o dopo cosa cambia? – piange il ragazzo . – A
quanto sembra dalle carte la prossima isola è
pressoché disabitata… - . – Va bene, lo dico, lo dico,
ma non mi abbandonare! – singhiozza George. Grosse
lacrime gli solcano le guance. Che tenerezza… Vorrei
prenderlo tra le mie braccia e conso… Commodoro! COSA VAI PENSANDO! – Bene. – commenta gelido il “capitano”.
– Dunque? – chiede, rivolgendosi al mozzo. Questo si
gira verso tutti noi, e, come fosse la cosa più
semplice del mondo, si toglie il cappello… Una coda di capelli neri gli ricade
sulle spalle, ciocche ribelli le incorniciano il viso… LE. Perché Russel è una donna, senza ombra di dubbio.
Una giovane donna che molti sembrano conoscere: l’equipaggio della nave ha un
sussulto, Will Turner
sbianca in volto e alcuni dei miei uomini sgranano gli occhi, altri sussurrano
qualcosa di cui intendo solamente la parola “cameriera”. – Sono Lily Sparrow. – inizia intanto la ragazza, con un tono di voce
cantilenante, come se ripetesse una nenia imparata a memoria. – Il capitano Sparrow non è mio padre, ma il mio
tutore. – continua, sempre con lo stesso tono di voce.
Poi, come se si fosse tolta un peso di dosso, con l’espressione più candida che
abbia mai visto, domanda: - Possiamo mangiare, adesso? - .
Mangiare…
Impossibile! Appena finita la presentazione ei vari
commenti, ogni uomo dell’equipaggio della nave si getta letteralmente contro Russel… Cioè, Lily, e la copre di baci, le da pacche
affettuose sulla schiena, la abbraccia. Lo stesso Sparrow,
dopo aver comandato al timoniere di riprendere la direzione originaria,
scompiglia i capelli alla ragazza come un padre affettuoso. Ma
per me esiste solo lei. Non so più che espressione abbia quello sciocco di Turner, né quale sia il volto del “capitano”: tutto quello
che vedo è una massa indistinta, tutti i colori si mescolano, i suoni non li percepisco più. Vedo solo lei, Lily, che, in un attimo di
tregua dalle coccole e dagli omaggi tributatigli dall’equipaggio, si gira verso
di me, sorridendomi. Me… A sorriso a me! Il mio cuore è sconvolto… Mi sembra di
essere un ragazzino, e in un attimo capisco che c’è qualcosa che lega Lily e
miss Elizabeth, oltre alla bellezza: il sentimento che provo
verso di loro… Ma giurerei che Lily ha qualcos’altro che mi sconvolge, qualcosa
che miss Swann non possiede: un anima candida… come
un cigno.
Quando finiamo di
mangiare è ormai pomeriggio inoltrato. Ogni membro dell’equipaggio riprende il
proprio compito, mentre i miei uomini girano per le nave
attirandosi le occhiate di odio da parte della ciurma di Sparrow,
ma è stata una mia richiesta: nessuno dei ragazzi comandati da me deve lavorare
su questa bagnarola… Sono di origini nobili, accidenti. Mentre
bighellono un po’ per la nave, noto il “capitano” che cinge con un braccio la vita
di Lily e la sospinge verso una cabina. Subito penso ad un atto di
violenza carnale verso la ragazza e corro verso di loro. – Capitano! – urlo,
con tono perentorio. – Cosa crede di fare? – continuo,
raggiungendolo. – Far cambiare d’abito a Lily. – mi risponde lui, con la
massima calma possibile, introducendo la ragazza nella cabina. Poi esce e,
chiudendo la porta, le dice: - Sbrigati, mi raccomando! Non ci mettere ore come
al solito! - , e sorridendo
malizioso, rivolto a me: - Cosa pensava, Commodoro? Che
volessi usarla? Lily è come una figlia e non tutti, su questa nave, abbiamo pensieri libidinosi come LEI… - . – Cos… Come si
permette Jack Sparrow!! –
gli rispondo, diventando rosso per l’insinuazione. – CAPITANO Jack Sparrow… - mi ripete lui, come al solito.
Poi, forse intuendo nel mio sguardo una domanda, inizia a raccontarmi di come
ha conosciuto Lily, di dove lavorava quando l’ha
trovata, di come l’ha salvata… S’infrange la mia idea della purezza di Lily…
Tuttavia rimango sbalordito dalla generosità profonda del pirata… Jack Sparrow è davvero fuori dal comune… Senza permettermi poi
di commentare qualcosa inizia a dirmi qualche accenno sul fatto della memoria
ritrovata di Lily quando lei apre la porta della cabina, vestita con abiti
femminili. – Preferirei che non dica al Commodoro della mia memoria ritrovata.
– esordisce. – Dopotutto tu stesso, capitano, hai detto
che si tratta di un mucchio di sciocchezze. – continua. Poi, come ripensandoci:
- Anche se penso che il Commodoro possa confermarti che esiste in Bretagna la
famiglia di cui ti ho parlato… Ma preferirei farlo in
un altro momento. - . Sparrow non replica e da un’occhiata ai vestiti. – Come mai questi?
Ce ne sono di migliori tra quelli che ti ho preso. - . – Lo so, capitano. Ma questi sono i più modesti e più comodi… I più adatti per
una cameriera… I più adatti per Lily Sparrow. –
risponde lei, guardando in basso e allontanandosi. Giurerei di aver visto delle
lacrime solcarle il volto.