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Autore: Kia85    27/11/2011    8 recensioni
E' possibile amare e farsi amare da una donna perduta?
Storia partecipante all'iniziativa “A caccia di spaccio” del gruppo Cercando chi da la roba alla Rowling (Team Harry/Hermione)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fallen & Risen'
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Titolo: Fallen

Team: Dobby

Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger

Rating: Arancione

Prompts: Amore, silenzio

 

                                                                         Fallen

Capitolo 5: “Love”

 

                                                                                                      “Di quell'amor ch'è palpito
                                                                                         Dell'universo intero,
                                                                                          Misterioso, altero,
                                                                                        Croce e delizia al cor.”

 

Harry cominciò ad avere seri problemi a lavorare al Red Heaven. Ovviamente ciò dipendeva da quel sentimento d'amore che provava per Hermione. Non era per nulla facile né divertente vederla sparire su per le scale, nella sua camera, con il conte. E tutto questo mentre doveva esibirsi o con Ron o semplicemente per accompagnare le ballerine di can-can. Come poteva trovare la giusta concentrazione se continuava a pensare che al piano superiore, nell'intimità della sua camera, Hermione si concedeva a un uomo che non meritava nulla da lei? Lo mandava su tutte le furie immaginare i loro abbracci, i loro sospiri, il perdersi l'uno nell'altra...

Ricordò il discorso che gli aveva fatto Ron qualche giorno prima ed Harry pensò che l'amico avesse in parte ragione e in parte torto. Aveva ragione perchè sì, Harry provava un sentimento forte per Hermione; ma aveva anche torto, perchè ormai era troppo tardi, Harry era già pazzo di lei.

Avrebbe voluto essere al suo fianco e impedirle di concedersi al conte quando lui giungeva in quella casa. Avrebbe voluto farle domande su di lei, sapere tutto sul suo passato, su quale fosse il suo cibo preferito, cosa pensasse prima di addormentarsi nel suo letto...

Ma Hermione era diventata sfuggente. Anche quando si incontravano nell'ingresso o in qualunque altra parte della casa, non faceva altro che rivolgergli un rapido saluto, un cenno del capo, poche parole. “Buongiorno, buonasera, arrivederci...” Ed era una cosa che Harry non sopportava: perchè si comportava in quel modo? Cosa aveva fatto di sbagliato Harry? Eppure l'ultima volta che aveva parlato, scambiandosi più di un semplice buongiorno, erano stati bene insieme. Lui aveva suonato per lei e lei era stata toccata nel più profondo del suo cuore dalla sua musica. Cosa l'aveva tanto sconvolta da portarla a quel comportamento?

Harry desiderava tanto parlarle e, ben presto, cominciò a capire quale potesse essere la soluzione al suo essere così sfuggente. Perciò, una sera, dopo aver suonato ininterrottamente per quasi due ore, andò alla ricerca della signora Parker.

Buonasera, Iris.”

Oh, Harry, buonasera. Ottima esecuzione quella di oggi, come sempre del resto.” gli disse lei, con un sorriso.

Grazie, siete gentile.”

Avete bisogno di qualcosa?”

Veramente sì. Vorrei passare del tempo con Ariel.” affermò Harry, tranquillamente.

Lo sguardo della signora Parker si rabbuiò tutto d'un tratto, ma la donna gli rispose con assoluta calma.

Harry, mi dispiace, ma Ariel non è disponibile per nessuno, eccetto per il signor conte, naturalmente.”

Naturalmente, certo.- concordò Harry- Ma, signora Parker, io non ho alcuna intenzione di fare con lei...ehm...quello che di solito fa il conte Spencer.”

Probabilmente la risposta di Harry l'aveva colta di sorpresa perchè la signora impiegò qualche secondo per rispondergli: “E allora cosa avreste intenzione di fare?”

Solo parlare con lei.”

Voi vorreste pagare cinque sterline solo per parlare con lei?”

Harry si segnò il petto all'altezza del cuore: “Sì, lo prometto su ciò che ho di più caro al mondo.”

Iris sospirò, incredula.

Santo cielo, non mi era mai capitata una situazione del genere. Ascoltate, Harry, se dipendesse unicamente da me, accetterei la vostra offerta senza remore. Ma se, Dio non voglia, il conte lo venisse a sapere, andrebbe su tutte le furie, capite?”

Capisco perfettamente, signora Parker. Ma capisco anche che il conte sta per andarsene. E quindi io potrei andare da Ariel senza farmi vedere da nessuno, così questo resterà un segreto solo fra noi tre. Lei non ne farà parola al conte, io farò lo stesso e credo si possa dire la stessa cosa di Ariel. Senza contare, ovviamente, che voi avrete guadagnato cinque sterline in più senza alcun pericolo!”

La signora Parker sembrò riflettere a lungo su questa proposta. Ma alla fine sorrise.

D'accordo. Affare fatto!”

 

                                                                                                              *****

 

Il conte Spencer si accasciò su di lei: aveva il respiro affannato e il viso imperlato di sudore. Appoggiò la fronte sul petto di Hermione e aspettò che il proprio respiro, così come il battito cardiaco, tornasse regolare. Dopodichè si alzò e cominciò a rivestirsi. Hermione rimase sotto le lenzuola e diede le spalle all'uomo.

Hermione, stasera mi sei sembrata strana.” le fece notare l'uomo.

In che senso?”

Era come se fossi presente con il corpo, mentre la tua anima era da tutt'altra parte.”

Mi dispiace di avervi dato questa impressione.”

Oh, mia cara. - disse il conte, avvicinandosi e sedendosi sul letto accanto a lei- Vi capisco perfettamente. È a causa dell'annuncio del mio fidanzamento con la figlia del barone Wilson?”

In effetti Hermione aveva letto pochi giorni prima l'annuncio dell'imminente matrimonio fra il conte Spencer e la baronessina Wilson. E sì, le aveva dato fastidio. Un fastidio lieve, ma certamente non poteva pretendere di restare indifferente a una notizia del genere. Si trattava pur sempre di colui che l'aveva salvata dalla situazione peggiore. Non le aveva dato la libertà e neanche amore, ma ora grazie a lui era una privilegiata. Quante altre perdute potevano ritenersi fortunate come lei?

Sì, avete ragione. È per quello.”

Ma non era solo per quel motivo. Ultimamente Hermione si era lasciata andare a diversi voli di fantasia. Voli che spesse volte la portavano verso Harry. Si sentiva attratta dal suo animo puro, candido come la neve, innocente come un bambino. Attratta come i poli opposti di una calamita. Ma aveva cercato in tutti i modi di scacciare quei pensieri perchè da quell'unione non sarebbe potuto uscire niente di buono. Lei era fango, lui era neve. Lei era rumore, lui era armonia. E due opposti non potevano creare alcunchè, due opposti si annullavano. Per questo motivo aveva preso la recente abitudine di sfuggire a ogni incontro con il gentiluomo. Lo stava evitando di proposito. Meno occasioni aveva di poter ammirare quella cortesia innata, quel suo trasporto per la vita che la coinvolgeva così inaspettatamente, e più semplice era per lei continuare a vivere il suo ruolo di cortigiana.

Ma Hermione, te l'ho già detto. - ribadì il conte, accarezzandole il braccio- Anche se sto per sposarmi con Charlotte, io penserò sempre a te. Sei mia e di nessun altro.”

Allora perchè non aveva avuto il coraggio di portarla via da lì definitivamente?

Certo, sarebbe stata una domanda interessante da porgli. Ma Hermione sapeva quanto fosse suscettibile il conte, perciò, così come tante altre volte, represse l'istinto di porgli quella domanda scomoda. Anche perchè conosceva la risposta. Sarebbe stato disdicevole per un gentiluomo tanto importante e lui sarebbe stato escluso dalle migliori compagnie di Londra.

Sì, ho capito!”

Bene. Senti, Hermione, devo andare fuori città per un paio di giorni per una battuta di caccia alla volpe. Credi che riuscirai a stare senza di me?”

Hermione si sforzò di sorridere: “Ci proverò, signore!”

Molto brava! Lo sai che non mi piace vederti così abbattuta per colpa mia!”

Hermione si alzò dal letto e si infilò la vestaglia: “Non accadrà più, ve lo prometto!”

Posso partire tranquillo allora?”

Ma certo, non state in pena, signor conte. Non per me, almeno!” affermò Hermione, accompagnandolo alla porta.

D'accordo. Ci rivediamo fra qualche giorno.”

Fate buon viaggio, signore!”

Grazie!”

Hermione lo guardò allontanarsi e scendere le scale. E quando lo udì congedarsi dalla signora Parker fece per richiudere la porta, ma qualcosa, anzi, qualcuno glielo impedì. Hermione trasalì e indietreggiò istintivamente.

Signor Potter?” esclamò non appena riconobbe l'uomo dai capelli corvini e gli occhi verdi.

Buonasera, signorina Granger. - la salutò lui- Vi ho spaventata?”

Sì, infatti.”

Perdonatemi, non era mia intenzione. Ma so che una volta che il conte vi lascia, voi vi chiudete a chiave e non potevo permetterlo!”

Per quale motivo?”

Perchè sono un vostro cliente stasera!” affermò Harry, con un sorriso.

Hermione si sentì quasi mancare. Nel momento in cui aveva cominciato a pensare che proprio lui fosse diverso da tutti gli altri uomini, ecco che subito veniva smentita. Ma il problema non sussisteva perchè lui non poteva essere un suo cliente. Il conte aveva l'esclusiva su di lei.

Mi dispiace deludervi, signor Potter.- disse lei, senza nascondere un tono decisamente contrariato- Ma forse non vi hanno avvisato che non posso avere clienti al di là del conte.”

Harry si affrettò a rispondere: “Oh, ma certo. Lo so benissimo. Infatti non sono uno di quei clienti. Ne ho parlato con la signora Parker e lei ha accettato.”

Ha accettato cosa esattamente?”

Che io pagassi per passare un po' di tempo insieme a voi. Ma non per fare ciò che voi pensate.” spiegò il giovane, arrossendo vistosamente.

Hermione lo guardò accigliata: “E, sentiamo, cosa avreste intenzione di fare?”

Parlare con voi.”

In un primo momento Hermione pensò di non aver capito bene. Ma l'espressione sul volto di Harry sembrava sicura e sincera.

State dicendo sul serio? Voi avete pagato solo per parlare con me?”

Certo. E, ovviamente, la signora Parker è d'accordo sul mantenere il silenzio con il signor conte.”

Hermione continuava a fissarlo incredula: per quale strampalato motivo stava facendo tutto ciò?

Non so cosa dire...”

Che ne direste di cominciare con un: Entrate pure, signor Potter?

Hermione era incerta sul da farsi, ma c'era una parte di lei che le consigliava di farlo entrare in camera sua, perchè non ci sarebbe stato alcun problema e il conte non sarebbe mai venuto a conoscenza di quella conversazione. Perciò aprì la porta e si fece da parte.

Entrate pure, signor Potter!” disse infine.

Grazie.”

Accomodatevi.” disse Hermione, indicandogli un grazioso divanetto accanto alla finestra.

Harry seguì l'indicazione e si sedette sul comodo divano, mentre Hermione sistemò alla meglio il letto disfatto e vi si sedette sopra.

Molto bella la vostra camera.” commentò Harry, guardandosi intorno pieno di curiosità.

Grazie, ma ditemi, signor Potter, si può sapere cosa vi ha portato a compiere questo insolito gesto?”

Sì, certo. Volevo solo chiedervi perchè mi state evitando.”

La motivazione di Harry non la sorprese: chiunque se ne sarebbe accorto al suo posto.

Io non vi sto affatto evitando, signor Potter.” mentì lei.

Ah no? Non mi rivolgete più la parola, non appena vi incontro voi fuggite. Ho per caso fatto qualcosa di sbagliato, qualcosa che vi abbia offesa?”

Hermione provò una sorta di dispiacere nel vederlo così preoccupato. In fondo non meritava di sentirsi in quel modo solo per colpa sua. Perciò sospirò.

Non avete fatto nulla di male. - ammise lei, rassegnata- È solo un periodo particolare.”

Cosa vi tormenta, se posso chiederlo?”

Il signor conte. Qualche giorno fa ho letto l'annuncio del fidanzamento tra lui e la baronessina Wilson.”

Ah, quindi siete giù di morale per questo?” domandò Harry.

Il suo tono fu talmente dispiaciuto che a Hermione non sfuggì e le provocò un piccolo sorriso. E lei si sentì quasi in dovere di chiarire la situazione.

Non è che sia giù di morale, solo che mi da un leggero fastidio.”

Harry chinò il capo: “Voi siete innamorata di lui?”

No, non più perlomeno. Quando mi ha portato via dal bordello di Whitechapel sì, ho creduto di essere innamorata di lui.”

Harry tornò a guardarla e sembrava improvvisamente più interessato.

Quindi...ehm...non avete lavorato sempre qui.”

Hermione sorrise, divertita.

No.”

Harry si schiarì la voce: “E dove avete...ehm...detto che eravate prima?”

Era perfettamente facile capire dove volesse andare a parare il giovane signor Potter. Perciò Hermione sospirò.

Signor Potter, se volete ricavare informazioni sul mio passato, dovete solo chiedere. Io non ho alcun motivo di tenerlo segreto.”

Perdonatemi. - esclamò Harry, arrossendo- Era talmente evidente?”

Abbastanza.”

Sentite, io non voglio costringervi, signorina Granger, ma vi trovo talmente interessante, stimolate la mia curiosità in continuazione. Vorrei sapere tutto su di voi.”

Non c'è niente di interessante in me. La mia storia non è molto diversa dalle altre ragazze perdute come me.”

Ma voi siete la prima che io abbia mai incontrato.”

E lui era il primo vero gentiluomo che la vedeva per ciò che era prima di tutto, ovvero una persona con dei sentimenti e non una semplice cosa da utilizzare a proprio piacimento. Perciò meritava tutta la sua fiducia.

Sono rimasta orfana a dieci anni. I miei genitori sono morti per una grave malattia contagiosa e io sono stata affidata alla sorella di mio padre. La famiglia di mia zia era povera e, dopo un paio di anni, non appena terminati gli studi obbligatori, mia zia decise di vendermi per dieci sterline ad un bordello di Whitechapel. Era un posto squallido, vicino al porto. I principali clienti erano marinai rozzi e occasionali e uomini della bassa borghesia. Uno di questi piccoli borghesi era fissato con le bambine, specie se ancora vergini. Lui comprò la mia verginità per venticinque sterline.”

Hermione si fermò un istante: in quel momento rivide, nella sua mente, quell'uomo. Era orripilante, aveva occhietti piccoli e acquosi, dei folti baffi brizzolati e una barba ruvida che le aveva graffiato la pelle bianca e delicata di giovane ragazza.

Quanti anni avevate?” domandò Harry.

Dodici anni. Non ricordo molto di quella sera. Solo un grande dolore fisico e puzza di whisky e tabacco. Io gridavo e piangevo, invocavo l'aiuto di chiunque nella casa, l'aiuto del Signore, ma non venne nessuno ad aiutarmi.”

Hermione si voltò, dando le spalle a Harry. Non le importava se era da maleducati, ma non voleva che lui la vedesse piangere. Perchè quei ricordi riaffiorarono con una tale irruenza, che lei non fu pronta a riceverli. La scossero terribilmente e così all'improvviso che Hermione non riuscì a trattenere le lacrime, le quali cominciarono a scorrere sulle sue guance.

Poi sentì il materasso muoversi sotto di lei e capì che Harry si era seduto al suo fianco, ma non la stava guardando. Le porse semplicemente un fazzoletto bianco e lei lo prese per asciugare le lacrime.

Scusatemi. Non volevo farvi piangere.” disse Harry.

Il suo tono sembrò sinceramente dispiaciuto e forse fu questo a calmare Hermione.

Non è colpa vostra. Non siete stato voi a farmi quelle cose.”

Lo so, ma vi ho costretta io a ricordarle.”

Non mi avete costretta, signor Potter. Ma, in questo momento, i ricordi mi hanno colta alla sprovvista e non ho potuto trattenere le lacrime.”

Se lo desiderate, posso andarmene.”

Hermione lo trattenne, afferrandogli la manica della giacca.

No, restate. Mi fa piacere la vostra compagnia.”

Come volete.”

Hermione impiegò ancora qualche minuto prima di calmarsi definitivamente.

Subito dopo le prime esperienze, capii per quale motivo mi trovai lì. All'inizio non fu semplice accettarlo. Odiavo quel posto, anche se la proprietaria è sempre stata molto gentile con me. Odiavo il rumore che c'era nella casa, gli uomini che puzzavano di pesce e alcool. Mi ricordo una ragazza, aveva appena due anni più di me. Contrasse una malattia molto grave da uno di quei marinai, una malattia incurabile e morì pochi mesi dopo. Da lì cominciai ad aver paura di ammalarmi e morire anche io. Poi, dopo il mio sedicesimo compleanno, arrivò questo giovane conte nel bordello. Era a Whitechapel solo di passaggio ed era entrato solo per curiosità. Quella notte fui affidata a lui e per me fu qualcosa di assolutamente diverso. Quell'uomo, giovane e bello, era elegante e raffinato e profumava di buono. I suoi vestiti erano puliti, le mani erano morbide e fu molto garbato con me. Quando se ne andò, a malincuore pensai che non lo avrei mai più rivisto. Ma tornò il giorno dopo e quello dopo ancora. Per una settimana frequentò quel bordello e chiese unicamente di me. Poi, un giorno, mi disse che aveva intenzione di portarmi via da quel posto. Lui abitava nel quartiere di Chelsea e mi promise una casa più grande e una vita più dignitosa. Io accettai, sperando ingenuamente che volesse sposarmi. Ma non andò così. Per lui era assai scomodo andare ogni sera a Whitechapel e tuttavia non voleva rinunciare a me. Così finanziò il mio trasferimento in questa casa di piacere con la clausola che sarei stata disponibile solo per lui. E ora eccomi qui. Questa è la mia storia. Come vedete, pensavo di essere innamorata di lui solo perchè mi aveva salvato da una situazione peggiore di quella in cui mi trovo adesso. Ai miei occhi di sedicenne era come un principe azzurro.”

Il principe delle favole che salva la fanciulla dai guai.” aggiunse Harry, comprensivo.

Sì, esattamente. Ero una sciocca a quei tempi. Adesso non potrei mai più farmi abbindolare in questo modo.”

Non eravate sciocca. Anzi, chiunque nella vostra situazione avrebbe provato la stessa cosa. Ma non dovreste essere così cinica, Hermione. Anche per voi arriverà l'amore prima o poi.”

Oh, per favore!- sbottò Hermione, voltandosi nuovamente a guardarlo- Credete veramente che una come me possa trovare l'amore? E dove potrei mai trovarlo? Questo posto è frequentato da ricchi signori che non si abbasserebbero mai a sposare una prostituta. Sapete, la gente da queste parti può essere molto crudele a volte.”

Ma tutti meritano di essere amati. Anche voi, soprattutto voi.”

Vi sbagliate. Noi perdute non possiamo amare perchè non sappiamo cosa sia veramente l'amore.”

Vi dimostrerò che vi sbagliate.” esclamò Harry, convinto.

Ah davvero? E come?”

Siete libera domani sera?”

Hermione lo guardò perplessa: “Domani sera? Perchè?”

Ho la serata libera. Vorrei andare in un posto e vorrei tanto che veniste con me.”

Dove?”

Sarà una sorpresa. Promettete che verrete con me?” domandò Harry, afferrandole la mano.

Hermione fu percorsa da un fremito, ma annuì: “D'accordo, lo prometto!”

Allora, domani sera fatevi trovare pronta fuori dalla casa e indossate un vestito elegante. È di fondamentale importanza!”

Un vestito elegante? Come mai?”

Fidatevi di me. Rimarrete soddisfatta. - le disse Harry, alzandosi in piedi- Grazie per esservi confidata con me, anche se vi ho presa alla sprovvista.”

Grazie a voi per avermi ascoltata.”

Buonanotte, Hermione.”

Buonanotte!”

Dopo essersi congedato da lei, Harry uscì dalla camera di Hermione e lei chiuse la porta a chiave; dopodichè si coricò sul letto, fissando il soffitto del letto a baldacchino. Quella sera Harry si era dimostrato una continua sorpresa. Sia per il semplice fatto di aver pagato per parlare con lei, sia per quell'invito misterioso. Inoltre, c'era anche l'aver capito che lei lo stesse ignorando. E questo le fece provare un piacere inaspettato.

 

                                                                                                               *****

 

La sera seguente Harry giunse al Red Heaven con una carrozza a noleggio. Quando scese a terra vide che Hermione era già fuori ad aspettarlo. Indossava un abito lungo di chiffon color rosa antico che riportava un nastro di raso in vita e piccole roselline che decoravano tutto l'orlo della scollatura. Come soprabito indossava una mantellina in taffetas marrone e merletto con ricami in giaietto. I capelli erano raccolti in un'elegante acconciatura e coperti da un cappello decorato con nastri di raso.

Buonasera, signor Potter!”

Buonasera. Siete già pronta?”

Certamente. Ero così ansiosa di scoprire dove volevate portarmi stasera che mi sono preparata in anticipo. Inoltre non avevate detto voi che dovevo farmi trovare qui fuori?”

Sì, ma pensavo che avreste ritardato qualche minuto come fanno le tutte le signorine quando devono uscire.”

Signor Potter, io non sono tutte le signorine, sono molto diversa.”

Oh sì, questo l'ho notato eccome!” esclamò Harry, sorridendo.

Così salirono sulla carrozza, la quale partì un attimo dopo.

Comunque, signorina Granger, lasciatemelo dire: siete veramente incantevole stasera!”

Grazie. Anche voi siete molto elegante.”

Avete trovato difficoltà ad uscire da sola?”

No, affatto. Ron mi ha aiutata, dicendo che accompagnavo sua sorella ad un concerto.”

Il che non è poi così diverso dalla realtà.”

Andiamo ad un concerto?” esclamò Hermione, entusiasta.

Più o meno.”

Sempre questo mistero. Spero solo che ne valga veramente la pena!”

Sarà indubbiamente così.”

Il viaggio durò abbondanti minuti. E, quando giunsero a destinazione, Harry aiutò Hermione a scendere dalla carrozza. La giovane guardò l'edificio bianco, che si ergeva di fronte a loro: aveva un imponente colonnato, come un tempio greco, e un tappeto rosso steso davanti l'ingresso. E molte persone giungevano a piedi o con carrozze.

E' un teatro?” domandò Hermione, incuriosita.

Non è un teatro qualsiasi. È il Royal Opera House. Uno dei più importanti teatri del mondo. Siamo qui per assistere a un'opera lirica.”

Davvero? Non ho mai visto un'opera lirica.” ammise Hermione.

Beh, questa in particolare vi piacerà.”

Se lo dite voi, mi fido.”

Vogliamo entrare?” domandò Harry, porgendole il braccio.

Hermione annuì e appoggiò la mano sul suo braccio.

Una volta dentro il teatro, furono condotti da una maschera al palchetto prenotato da Harry. Hermione non riuscì a contenere l'entusiasmo e si affacciò dal palco della seconda fila. Erano circondati da un'architettura maestosa. La sala era a ferro di cavallo, vi erano ben tre piani di palchetti e una platea ampia che si stendeva di fronte all'orchestra, in cui si stavano sistemando i musicisti. L'arco scenico era elegante e finemente decorato, mentre il sipario era chiuso e sulla parte superiore era calato l'arlecchino. Sui balconcini dei palchetti vi erano tanti lampadari che illuminavano la sala di una bella luce dorata, facendo sembrare l'ambiente caldo e confortevole.

E' veramente bellissimo.” esclamò Hermione.

Già. Sedetevi pure, signorina Granger.”

Hermione obbedì, ma, spinta dalla curiosità, continuò ad allungare il collo per osservare le persone che prendevano i posti in platea. Erano tutte vestite elegantemente, chi più chi meno.

Guardate, Hermione, qui c'è il binocolo per osservare meglio il palcoscenico.” spiegò Harry, porgendole l'oggetto in questione.

Hermione lo prese, facendo molta attenzione, e vi guardò dentro, puntandolo verso l'orchestra.

Ah, che meraviglia! Si vedono i volti delle persone così nitidamente.”

Harry la osservò e pensò che fosse stata una buona idea portarla via dal Red Heaven, almeno per una sera. Lontana da quella casa in cui si vendevano giovani e belle ragazze e in cui non vi era alcuna traccia di amore, amore che invece avrebbe trovato quella sera in quell'opera.

Ditemi, signor Potter, come si intitola quest'opera?” chiese poi Hermione.

Si intitola La traviata. È un'opera lirica di un compositore italiano contemporaneo di nome...”

Giuseppe Verdi, vero?” lo interruppe Hermione.

Harry la guardò sorpreso: “Sì, come fate a saperlo?”

Beh...- cominciò a dire Hermione, sorridendogli a mo' di scusa-...ho letto il manifesto all'entrata.”

E allora perchè me l'avete chiesto?”

Perchè mi piace sentirvi parlare di musica.”

Harry si sentì arrossire sotto lo sguardo dolce che lei gli stava rivolgendo e il suo cuore compì una piacevole capriola all'indietro.

E' in italiano, vero?” continuò Hermione.

Sì.”

E voi conoscete la lingua italiana?”

Certamente. Molti termini utilizzati in musica sono italiani così come molte opere liriche. Perciò un buon musicista deve sapere l'italiano, il francese e il tedesco.”

Incredibile! Allora dovrete essere voi a spiegarmi la storia, visto che non credo capirò molto.”

Lo farò molto volentieri.”

Le luci si spensero per un secondo, segno che l'opera stava per cominciare. Tutti gli spettatori presero posto e i musicisti accordarono i propri strumenti. Infine, il direttore d'orchestra entrò e raggiunse la sua postazione, tra gli applausi del pubblico. Il buio calò nella sala.

Guardate ora.- le sussurrò Harry- Il direttore richiede il silenzio con la bacchetta e dal silenzio si leverà gradualmente una melodia.”

E fu così. Dopo un cenno della bacchetta del direttore, l'Ouverture, da flebile accenno, divenne melodia corposa e profonda, con punte di malinconia estrema. Infine il sipario si aprì, rivelando la scenografia di un salotto elegante. Seduta su un divanetto stava una signora dall'aria raffinata. Aveva un meraviglioso vestito bianco con un'ampia gonna di raso e decorazioni dorate. La melodia divenne festosa e allegra e la donna venne presto raggiunta da altre persone tutte vestite in modo raffinato.

Harry si avvicinò a Hermione e prese a parlarle, con un filo di voce.

Vedete quella signora? È lei la protagonista. Si chiama Violetta Valery, è una donna di mondo.”

Hermione si voltò a guardarlo: “Una donna di mondo? Significa una come me?”

Harry annuì ed Hermione riportò lo sguardo sul palcoscenico. Guardava la donna in modo diverso, cercando in lei qualcosa di familiare, un'emozione in comune.

Tra gli ospiti c'è il Barone, il suo protettore, e un giovane, di nome Alfredo, il quale è un suo grande ammiratore.”

Un suo grande ammiratore? Significa che ne è innamorato, vero?”

Aspettate e vedrete.”

Nel frattempo, il palcoscenico si era quasi svuotato. Era rimasta solo Violetta e più indietro il giovane di nome Alfredo. Lei ebbe un mancamento, si guardò allo specchio e notò che Alfredo era rimasto con lei. Poi presero a parlare.

Ora lui le sta dicendo che non dovrebbe trascurare la sua salute.- sussurrò Harry all'orecchio di Hermione- E le confessa anche che l'ama. Lei è sorpresa e gli chiede come possa amarla se la conosce da così poco tempo. Allora lui le risponde che l'ama dal primo giorno che l'ha vista, un anno fa, un giorno felice, in cui lei apparve a lui quasi fosse celestiale. Da quel giorno lui ha vissuto per quell'amore, che per lui rappresenta ciò che muove l'universo, un amore misterioso, che è insieme gioia e dolore.”

Una concezione di amore che Harry non poteva non condividere. Un'idea così alta che prevedeva il dono di se stessi e non comprendeva l'egoismo ed era ciò che Harry provava per Hermione. Dal primo momento che l'aveva vista, lei era apparsa così perfetta per lui, così meritevole del suo amore. Perciò non aveva impiegato molto tempo per innamorarsi così appassionatamente di lei. E ora Hermione rappresentava tutto quanto lui desiderasse. Il suo sguardo la cercava in continuazione e si beava della sua semplice visione e le sue mani fremevano per poterla toccare anche solo una volta.

E lei cosa gli risponde?” domandò Hermione, voltandosi verso di lui.

Harry la guardò, restandole vicino, a pochi centimetri dal suo viso, illuminato solo in parte dalle luci del palcoscenico. Desiderò ardentemente annullare quella distanza e baciarle le labbra, ma era del tutto sconveniente in una situazione simile.

Lei afferma che se il suo amore è vero, allora lui dovrebbe allontanarsi da lei. Perchè lei non sa amare e non sopporta l'amore eroico. Lei è ingenua e sincera e lui dovrebbe cercare un'altra da amare così da dimenticarla.”

Hermione annuì energicamente, tornando a guardare il palcoscenico: “Sì, dovrebbe dimenticarla. Non gli porterà nulla di buono amarla.”

 

                                                                                                           *****

 

Per tutto il viaggio di ritorno Hermione non disse nulla. Harry la fissava, seduto dalla parte opposta della carrozza: la giovane aveva il capo chino e le mani, rivestite dai guanti di seta, intrecciate. Sembrava che il suo pensiero fosse rivolto lontanissimo, fuori da quella carrozza.

Harry ricordò ogni singola espressione del viso di Hermione, mentre assistevano all'opera. I suoi sorrisi, il respiro trattenuto per l'emozione, i sospiri, l'apprensione. E alla fine, alla morte di Violetta, i suoi occhi luccicarono, intrisi di malinconia. Ma non si lasciarono andare mai, neanche per un istante.

Harry cominciò a pensare che, dopottutto, non fosse stata una buona idea portare Hermione a vedere proprio quell'opera. Sebbene lui avesse le migliori intenzioni, era pur sempre una tragedia e il pensiero che questo potesse turbarla non gli era passato neanche lontanamente per la testa. Tuttavia per Harry era stato assai utile. Quella struggente storia, quelle arie sublimi lo avevano in un certo senso smosso, convinto a fare quel passo che aveva in mente da diversi giorni, ma che aveva sempre rimandato un po' per la sua personale insicurezza, un po' perchè voleva compierlo nella situazione più giusta per entrambi.

Quando la carrozza si fermò, Harry scese per primo e poi aiutò Hermione a fare lo stesso.

Vi devo proprio ringraziare, signor Potter!”

Per così poco?”

Oh, non è assolutamente poco, ve lo assicuro. Non avevo mai avuto l'opportunità di andare a teatro e, so che non mi intendo molto di musica, ma credo che questa sia davvero un'opera stupenda.”

Harry annuì, pienamente d'accordo: “Sì, è così. È un vero capolavoro!”

Un capolavoro. Il libretto è veramente emozionante, anche se non credo che una cosa simile possa avverarsi.”

Per quale motivo?” le domandò Harry.

Perchè è vero che le traviate sono donne che non sanno amare, sapete? L'amore nel senso più terreno è il nostro lavoro. Eppure non siamo capaci di amare. Un vero paradosso!” esclamò Hermione, sorridendo mestamente.

Il cuore di Harry stava impazzendo nel suo petto, batteva più forte ad ogni suo sorriso o sguardo. Harry non poteva tenere quel sentimento solo per se stesso, perchè lei l'aveva fatto nascere in lui ed era giusto che fosse Hermione a condividerlo con lui.

Allora lasciate che vi insegni io.”

Voi?” domandò Hermione, guardandolo divertita.

Sì, io. Hermione, io vi amo, vi amo teneramente. E se è vero che nessun altro vi ha mai amata prima d'ora, allora affidatevi a me. Il mio amore è sincero.”

Il divertimento dal volto di Hermione svanì e lei gli rivolse un'occhiata nervosa.

Voi non sapete cosa state dicendo.”

Lo so benissimo invece. - disse Harry, afferrandole una mano come la sera precedente-Nella vostra vita non avete mai conosciuto il vero amore, ma nel più profondo del vostro animo sapete che ne avete disperatamente bisogno. E ora io sono qui e mi sto offrendo a voi per questo.”

Via, lasciatemi perdere. Non è me che amate. Siete innamorato di qualcosa che non esiste.”

Voi siete vera quanto me. Ciò che ho visto e saputo di voi mi è bastato.”

Vi prego, non insistete. Restiamo amici e basta. Volete?”

Hermione gli porse la mano, sforzandosi di sorridergli. Ma Harry la guardò e rifiutò.

No, mi dispiace. Non potrei mai comportarvi con voi come se non vi amassi disperatamente con tutto il mio cuore. Sarebbe come tradire me stesso.”

E, così dicendo, Harry girò sui tacchi e tornò nella carrozza che lo portò verso casa.

Non si aspettava certamente che Hermione accettasse il suo amore alla prima occasione. Era preparato a un suo eventuale rifiuto e questo lo spingeva a non arrendersi, perchè la costanza e la speranza albergavano in lui e prima o poi gli avrebbero permesso di ottenere ciò che voleva.

 

 

  E siamo a metà storia!! ^^ Penso che si sia capito che questo capitolo è liberamente ispirato alla scena del film Pretty woman. Spero che vi sia piaciuto.

Il prossimo capitolo si intitola “Violet”.

Ringrazio come sempre mamogirl, Origin, roxy e cleomery.

 

A presto

kia85

   
 
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