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Autore: InkHeart_Tai    28/11/2011    1 recensioni
"Lysander, figlio mio, mi raccomando cerca di essere il più strambo della classe come tua madre"
Erano state queste le ultime parole ditegli da suo padre prima di partire per Hogwarts.
La sua vita l'aveva passata con lui in giro per il mondo. Quando avevano divorziato Lysander e Lorcan erano stati separati, infatti non sapeva dell'esistenza dell'altro.
Famiglia, amore, giustizia, passione per le cose che ci circondano.. Erano questi i principi col quale era cresciuto... Senza dimenticarsi le prediche di zia Rob quando lui litigava con la cugina:
"Non si fa così, le ragazze le bisogna trattare come dei fiori".
Una sensibilità innata in lui per la musica. Avevano passato un periodo nel mondo dei babbani, e lì, una vicina di casa gli aveva insegnato a suonare la chitarra.
Da allora se la portava sempre in giro in spalle.. Anche quel fatidico giorno del 1 settembre.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente il giorno tanto atteso era arrivato. 
Lysander aveva fatto mettere sotto duro allenamento i suoi compagni di squadra. 
Gli dispiaceva farli faticare, molte volte a lezione erano come assenti, persi, con lo sguardo rivolto al letto soffice e caldo. 
Nonostante tutto tenevano duro. Sapevano benissimo l'importanza che avevano quegli allenameti. 
Strategie su strategie veniva ideate ad ogni azione, dovevano essere perfetti. Ne avevano messa appunto una, per un caso disperato, ma solo in quell'occasione l'avrebbero utilizzata. 
In quei giorni stava proprio sotto pressione, era facilmente irritabile, quindi lui si isolava, non voleva colpire ne far star male nessuno con le sue crisi nervose. 
Quel giorno decise di andarsi a fare un giretto tutto solo, con la solita compagna sulle spalle: doveva trovarsi un luogo dove lasciare liberi i suoi pensieri, farli uscire dalla testa, e magari, nemmeno farceli tornare. 

Percorrendo lungo il lago nero trovò un piccolo spiazzo sotto ad un albero gigante, i corpulenti rami, in primavera, avrebbero dato bei fiori. 
Ci si poggiò, respirò a lungo l'aria umida che si infilava nelle ossa, ormai l'autunno si trovava alle porte, e tutto iniziava a coprirsi di un manto arancione, niente che meno il suo colore preferito. 
Presa in mano la chitarra, in legno chiaro e lucido, iniziò a suonare "November Rain"; canzone tipica babbana, ma che lui amava molto. 
Ovviamente se fosse stato capace di suonarla col pianoforte sarebbe stato molto meglio, ma nonostante tutto un piano non lo si può portare in giro come una nocciolina. 
Quella canzone gli ricordava la prima volta con la quale aveva realmente instaurato un rapporto con la sua migliore amica, che ora le stava quasi sempre alle calcagna, nonostante lui volesse starsene tutto solo. 

Era un giorno del secondo anno, ma non uno qualsiasi, si trattava della sua prima partita di Quiddich! Era stato ammesso nella squadra, neancora poteva crederci! L'agitazione non lo aveva fatto dormire in tutta notte e sentiva la necessità di un profondo riposo che non arrivò. Per passare il tempo si era messo a suonare la con la chitarra "November Rain" 
-Non vorrai mica far piovere?-una voce gioiosa apparì alle sue spalle. 
Una ragazza minuta, con lunghi capelli rossi che le incorniciavano il viso delicato, si era messa a sedere vicino a lui e gli sorrideva. 
Gli ricordava qualcuno, ma non sapeva di preciso chi. La sua mente apriva cassetti, mandava in aria foglia di memoria, ma nulla, nessuna informazione affiorava. 
La giovane sembrò accorgersene, e infatti rimediò subito porgendogli la mano sporca di cioccolato e presentandosi: 
-Piacere Roxenne, ma puoi pure chiamarmi Rox.. Sono la ragazza del treno- terminò la sua frase con un altro sorriso che emanava calore in ogni direzione. 
Il volto del ragazzo si illuminò. Ora ricordava. Era passato poco più di un anno da quel primo giorno sul treno, e quella era la prima volta che si rivolgevano parola. 
Sembra tanto strana come cosa, ma Lysander stava più che altro sulle sue, era un tipo piuttosto solitario e molti diffidavano dall'avvicinarglisi. 
Nonostante tutto Lys godeva del rispetto di tutti i suoi compagni di squadra. In allenamento si era dimostrato un eccellete cacciatore e stratega, ma soprattutto aveva la battuta sempre dietro l'angolo. 
-Weasley giusto?.. E come da tradizione Grifondoro..-
-Esatto.. come da tradizione..- un velo le incupì il viso, sembrava non esserne felice. 
Per distrarla suonò una canzone, e poi un'altra ancora. 
Si era rilassata chiudendo gli occhi e poggiandosi anche lei al tronco, pareva piacerle ascoltare musica babbana..Doveva esserne un'esperta, magari anche lei aveva vissuto qualche anno fra di loro. 
Lysander si riprese un attimo, giusto in tempo per ricordarsi della partita. 
-Merda! La partita!- Si alzò di scatto e porse la sua mano alla ragazza per aiutarla, ma lei, con orgoglio, si levò da terra da sola, con un altro libro fra le mani cercando di nascondere la barretta di cioccolata. 
-Ti piace la lettura eh?- 
-Tu non immagini nemmeno quanto! Una volta mio padre mi regalò un libro di fiabe babbane, credo il miglior regalo di Natale che abbia mai ricevuto! Adoro un sacco i babbani!- in quel momento le brillavano gli occhi, le bastava così poco per essere allegra. 
-E non solo quello- ammiccò un sorriso guardando le mani della ragazza, per poi tornare a parlare. 
-Posso immaginarlo! Scusami tanto, ma devo proprio scappare, ci si vede- e con una gran corsa si diresse verso lo stadio, mentre lei da lontano gli augurava in bocca al mannaro. 

Anche quel giorno era in ritardo. Corse il più veloce possibile, andò nei dormitoi si cambiò velocemente prese la sua scopa e ripartì nel modo più frenetico possibile verso lo stadio. 
Arrivò proprio in tempo, qualche secondo prima che le squadre venissero chiamate per entrare in campo. 
-Ma dove eri finito?- lo incalzò Bree, la cercatrice della squadra. Una ragazza molto severa sugli orari, ma che sapeva il fatto suo sia in campo che fuori. Parecchie volte era capitato di doversi sorbire sermoni da parte sua per via di eventuali ritardi di qualcuno agli allenamenti. Ma infondo tutti le volevano un gran bene, perchè quando c'era bisogno lei era sempre lì, al momento giusto per rincuorare e tirar su di morale. Era una tipa simpatica dopottutto. 
-Eeeh, mi è sfuggito l'orario-
-Ricordami che per Natale ti devo regalare un acchiappa ore..- gli sorrise e la partita ebbe inizio. 
Tutto passò con più calma di quanto ogni casa e insegnati immaginassero, era come se i Serpeverde sapevano del fatto di essere espulsi se avessero commesso altre infrazioni come quelle delle ultime vicende. 
Corvonero si era portata a casa la vittoria, mandandosi così al primo posto, seguito da Sepeverde a pari con Grifondoro e infine Tassorosso. 
Alla sera il banchetto era stato abbondate, e tutto Corvonero cantava la prima cosa che gli capitasse per la testa. Lysander assieme ad altri compagni di squadra creava il ritmo con lo sbattere delle posate contro bicchieri o piatti. 
Non era una reazione debitamente consentita, ma per quella volta venne chiuso un occhio, dopottutto avevano dato una bella lezione a Serpeverde: 
250 contro 60! 
Cinguettando arrivò la professoressa Good, insegnava difesa contro le Arti Oscure ed era a capo della casa dei Corvonero. 
-Raaaagazziiii- sembrava una cantante lirica uscita dalla scena dei Papageno di Mozart, constatò Lysander. 
-Volevo complimentarmiii coon vooooiii.. Non potevo chiedere una squadra migliooooree..Braavi braavi braaavi!- 
E si congendò, riprendedo posto al banco degli insgenati. 
La serata passò tranquilla. 
Quando tutti andarono nei propri dormitori un silenzio tombale si creò nella sala comune dei Corvonero. Solo una persona era sveglia, non riusciva a dormire. I pensieri di qualcuno, nemmeno lui sapeva chi, continuavano a fischiargli in testa senza dargli pace.


Che ne dite?^^
  
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