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Autore: SC_Swami    03/12/2011    3 recensioni
Selene, a corto di soldi, e innamorata del suo capo Luke, conosce una bella ragazza che le propone di fare una pubblicità televisiva per guadagnare qualche spiccio. Ma qualcosa di quella strana donna la attira particolarmente. Si ritroverà presto a combattere in un triangolo amoroso senza via d'uscita. Chi sceglierà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elevator

 
 
< Penso proprio che moriremo qui. > L’ispanica pronunciò quella fatale sentenza appoggiandosi con la schiena ad una parete e scivolando a sedersi per terra.
La cabina era semibuia, solo una piccola luce d’emergenza brillava in un angolo, permettendo di distinguere i contorni delle cose.
Erano ormai quattro, cinque minuti che le due ragazze erano chiuse nell’ascensore. Fortunatamente l’ambiente non era molto piccolo, e nessuna delle due soffriva di claustrofobia, quindi la tensione non era esagerata.
< Dice che si sono scordati di noi? >
Dal basso la capoufficio squadrò con cattiveria Selene.
< Forse di te che sei insignificante si possono anche scordare. Ma io sono il capo, ragazzina. >
< Piuttosto… ti funziona il cellulare? > continuò.
< Non prende qui dentro… a lei? >
< No! E smettila di darmi del lei! Mi fai sentire vecchia. >
< Mi ha appena chiamata ragazzina… implicitamente se l’è detto da sola. >
L’ispanica spalancò la bocca.
< Fai attenzione alle cose... È una dote ottima. >
< Mi sta facendo un complimento? >
< Scordatelo, ragazzina! Io non faccio complimenti a nessuno! >
< Come vuole… > la buttò lì la bionda, scivolando a sedersi al fianco dell’altra.
 
< Smettila di parlarmi in questo modo. Dammi del tu! Cavolo non lo chiedo mai a nessuno… e quando lo chiedo non lo fanno. Poi si permettono anche di chiamarmi ‘strega’… ! > La Ramirez continuava a lamentarsi, irritata, suscitando le risate della sua dipendente.
< Smettila di ridere! Non c’è nulla da ridere! Vorrei vedere te! >
< Oh… non vorrei mai essere nei tuoi panni! > rise ancora.
< Che vuoi dire con ciò? Scommetto che mi fate mille sortilegi contro, voi luride cavie da laboratorio. >
< Osi biasimarci? > Sorrise, girandosi a guardarla negli occhi.
Era davvero bella.
< Hai ragione… > Abbassò il capo e piegò le gambe, divaricandole quanto bastava da potervi poggiare sopra le braccia. < …Ma è più forte di me. Insultarvi è la cosa che mi riesce meglio, dopo l’essere un capo eccezionale ovviamente. > Sorrise.
< Ed essere di una assoluta modestia. > Aggiunse Selene, divertita.
Non era poi tanto acida quanto pensava. Sapeva essere accettabile come persona, quando e se voleva.
 
< Coraggio… parlami un po’ di te… che ci fai in questo manicomio? Fidanzata, non fidanzata? Dilungati pure… abbiamo parecchio tempo e a me piace ascoltare. > Esordì dopo un po’ la Ramirez.
Ascoltare le piaceva davvero, peccato che la sua acidità a volte faceva capolinea con commenti inappropriati. Pur impegnandosi, non riusciva a trattenersi mai del tutto dal farli, ma ci stava lavorando.
Selene la guardò spiazzata. Tutto si poteva aspettare, fuorché quella richiesta.
Cosa avrebbe potuto mai dirle? La verità? Forse sì. Forse sarebbe stato bello ammetterlo per una volta. E infondo non le costava nulla, non aveva niente da perdere.
Quindi…
 
< D’accordo… > disse in un sospiro. < Ma si risparmi commenti su di me. > Aggiunse.
< E perché mai? >
< Non le conviene farlo sa? Ho una bambolina voodoo a casa che le assomiglia molto… e non ho paura ad usarla. > La guardò con occhi di sfida, poi sciolti in una risata.
< Ci proverò. Ma tu smettila di darmi del lei! >
< Ci sto provando! > rise. < Allora… in questo manicomio mi ci ritrovo perché fin da bambina ho avuto la passione per lo scrivere. > Assunse un aria sognante a ripensare al suo passato. < I miei genitori mi dicevano che era un lavoro improduttivo, che non ci avrei mai guadagnato nulla. Mi dicevano di rimanere lì a casa a mantenere l’attività di famiglia… ma io non volevo. Ero stanca della vita di campagna… e così… sono venuta nella grande mela in cerca di fortuna… e lavoro. > Alzò gli occhi. < E ho trovato lei! > rise, per poi tornare subito seria. < Nulla contro questo posto, anzi, lo adoro. Ma… > sospirò. < Penso che di questo passo non avrò mai la mia occasione… e continuerò a correggere stupide bozze per sempre… >
 
La capoufficio la guardò con tenerezza celata. Quelle parole le ricordavano un po’ quello che anche lei era stata fino a poco tempo prima.
< Ovvio che non la avrai mai! Se continui a portare sempre quelle poche bozze che ti danno in ritardo al tuo capo. > rise, seguita dall’altra.
< Non smettere di crederci ragazzina, vedrai che quando meno te lo aspetti avrai la tua occasione. >
Selene sorrise, ma in quel sorriso la Ramirez notò un cipiglio triste. Decise pertanto di sviare subito il discorso.
< Allora? Hai il ragazzo? >
Quella domanda colse di sorpresa Selene.
Lo aveva. Lo aveva il ragazzo. Ma non voleva lui. No. Voleva una ragazza. Voleva la ragazza.
< Sì… sì ce l’ho… > esitò. Sentiva gli occhi dell’altra addosso. Si era accorta della sua esitazione nel dirlo, probabilmente.
< Cosa c’è? Non lo ami più? Ti ha tradita? Non è normale che ti faccia intristire così pensare al tuo ragazzo! >
< Credo… credo di non averlo mai amato. > sputò la bionda. Stupita lei per prima delle sue parole.
Era così presa da Luke… totalmente cotta… ma poi era arrivata lei ed aveva sconvolto tutto.
 
Tutto quello che credeva sicuro era di colpo svanito a causa sua. Tutto.
 
< Bene! Perché è ancora il tuo ragazzo allora? >
Selene alzò gli occhi in quelli dell’altra ragazza.
Si meravigliò di quanto fossero profondi ed espressivi.
< E’… è una cosa difficile. >  
< Oh dai! Non ci vuole molto a dire ‘Senti non ti amo più. Tra noi è finita. Puoi anche buttarti da un ponte, perché a me non interesserebbe minimamente ’. Dico sul serio. Non ci vuole tanto a dirlo! >
Risero entrambe.
< Hai ragione… ma… >
< Avanti qual è il problema ragazzina! Non farmi impazzire, sputa il rospo! >
< Credo… credo di essere innamorata… >
< Ohhh!!!! Benissimo! Appena usciamo di qui corri da questo ragazzo e gli dici che lo ami. >
< E’ impossibile. >
< Perché? L’unica cosa insuperabile è la morte. Aspetta… mica è morto? > L’ispanica sbiancò tutta di un colpo. Selene rise, ma una lacrima le scese veloce sul viso.
< Non è morto. >
< Per fortuna! Allora cosa ti impedisce di correre da lui? >
 
< Non è un lui… > buttò fuori Selene, poi dal pavimento alzò gli occhi in lacrime a cercare la profondità di quelli dell’altra. < E’ una ragazza… > singhiozzò. < Una bellissima ragazza che io ho allontanato da me… e per cosa? Per paura? Paura… ma paura di cosa? Di stupidi pregiudizi? Alla gente non frega nulla di chi tu sia o non sia… Non la vedo da un mese, e mi manca da morire. Mi mancano le sue labbra, il suo sorriso… quel modo strano di comportarsi… quell’aura di mistero che la circonda. >
 
Presa dal suo pianto Selene non si accorse nemmeno che intanto l’altra era bruscamente sbiancata. Con la bocca aperta e gli occhi sbarrati continuava a guardarla, ma in realtà non la guardava affatto. I suoi occhi erano trascinati in un brusco viaggio a ritroso nei ricordi. Sembravano tutti così vivi, come fosse passato solo un giorno, solo un’ora. Solo un’ora da quando… da quando aveva lasciato il suo più grande amore. Per quella stessa fottuta paura.
 
Istintivamente prese la mano di Selene tra la sua e la strinse forte.
Nessuna delle due sapeva con esattezza cosa stava facendo o chi stesse consolando chi.
Ma non interessava minimamente loro. Erano lì perché il destino ce le aveva rinchiuse.
Ognuna persa nei propri pensieri, riconoscevano però entrambe il loro unico appiglio al mondo reale in quella stretta di mano.
 
Ci vollero parecchi minuti prima che le due ragazze tornassero in loro.
Fu la capoufficio a parlare per prima.
< Se la ami. Se la ami davvero. Cercala e falla tua. >
Rivolse il proprio sguardo agli occhi umidi della biondina.
< Non rischiare di vivere un’intera vita… - prese aria - nel rimpianto... per delle stupide paure. > Soffiò tutto fuori in un lungo sospiro.
< Sarebbe il peggiore errore che tu potessi mai commettere… >
Selene tirò su col naso e si asciugò le ultime lacrime.
< D’accordo… >
< Ora… non ti aspettare abbracci o cose del genere! Non è nel mio stile! >
Entrambe risero.
 
Un forte rumore risuonò nell’abitacolo.
In un istante l’ascensore riprese vita e ricominciò la sua lenta ascesa.
< Perfetto! > L’ispanica fu sollevata dal tempismo di quel movimento.
Non voleva assolutamente che una propria dipendente la vedesse piangere.
Era stato difficile trattenersi fino a quel momento, ma ce l’aveva fatta. La volontà però cominciava a cedere, e le lacrime premevano. Quelle stesse lacrime troppe volte respinte e nascoste.
Erano ancora lì. Pronte ad uscire per l’ennesima volta. Quasi fossero interminabili.
Non si potevano consumare. Per quante volte fossero tornate a rigare quel viso dalla carnagione scura, non sarebbero mai finite davvero.
 
La porta dell’abitacolo si aprì, accompagnata da un Ding della campanella, e l’ispanica tentò di farsi spazio tra la calca fuori dall’ascensore. Una mano però le aveva afferrato il braccio bruscamente e l’aveva trattenuta dal suo intento di scappare.
 
< Grazie signorina Ramirez… > sussurrò triste Selene.
 
La bruna la guardò negli occhi.
 
< Chiamami Lilian. > sorrise, e scappò via.
 
 
Continua…
 
 

Angolo Autrice.

Salve bella gente :D Torno... questa volta con non TROPPO ritardo. Lo so che mi comporto male a lasciarvi sempre il finale in sospeso e che dovrei pubblicare più spesso...ma non dipende da me! E' colpa delle mani per il finale e di alcune adorabili puffe che mi impegnano il tempo libero >.< Date la colpa a loro!
Il capitolo è completamente dedicato alla scena dell'ascensore. Selene riesce finalmente a sfogarsi con qualcuno e quel qualcuno ci svela un  piccolo dettaglio di ENORME importanza... non trovate? >.<  è un capitolo di transizione comunque... il prossimo arriverà prima possibile :D

Fatemi sapere se vi è piaciuto :D

Ps. Il verde del titolo spicca non trovate? u.u
Piccola dedica ad una piccola puffa.. sperando che torni a parlarmi presto >.<

Baci. Stefy!
 
 
 
   
 
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