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Autore: Chanel483    05/12/2011    5 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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Buogiorno ragazzi :D
Purtroppo oggi sono di fretta (devo andare a studiare francese per una verifica D:) quindi non ho tempo di "commentare" il capitolo, ma non volevo lasciarvi senza aggiornamento(:
Vi invito solo a leggere la piccola flashfic che ho scritto e lasciarmi una recensione: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=877339&i=1
Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio, 
Franci
PS: Se questo capitolo vi risulterà quantomeno accettabile (al contrario degli ultimi) dovete ringraziare crucio, che con la sua recensione mi ha fatto riflettere un po' sulla storia e prendere tempo per scrivere un capitolo migliore: grazie tesoro!


-Intervista ai partecipanti al Torneo della Vittoria: Tutto ciò che volete sapere sulla vita dei suoi giovani campioni

Quella mattina sarebbe stato pubblicato l'articolo di Melissa Talks e, nonostante sua madre avesse sempre detestato la Gazzetta del Profeta, nonna Molly era un'assidua lettrice, quindi, in un paio di giorni, tutta la famiglia avrebbe letto quella dannatissima intervista. Per non parlare dell'agitazione che l'assillava da giorni, in vista della seconda prova del torneo, che si sarebbe tenuta di lì ad un paio di settimane. Non aiutavano di certo suo cugino e la sua migliore amica che, mentre lei si torturava sulla sua sorte, pomiciavano tranquillamente seduti a pochi metri da lei.

Hanno il tatto di degli schiopodi!

<< Tutto ok, Rosie? >>, domandò Agnes, riemersa per un secondo dall'esplorazione della trachea del fidanzato.

<< Mai stata meglio >>, borbottò la ragazza, incrociando le braccia sulle ginocchia e nascondendoci dentro il viso:<< se non conti che entro questa sera la mia vita sarà finita. E non ho neanche diciassette anni! >>.

La bionda sbuffò:<< Suvvia Rose, non essere così tragica! >>, la riprese dandole un paio di pacche sulla spalla:<< Sarà stata una vita breve ma felice >>, la rincuorò con un enorme sorriso.

La rossa le fece una linguaccia e mise il broncio:<< Non capite niente. È facile scherzarci sopra per voi due che non fate altro che sbaciucchiarvi... >>, borbottò.

<< Ti ricordo che proprio per questo non parlo con mia madre da mesi >>, sottolineò la ragazza arricciando il nasino.

Purtroppo era vero; dopo il biglietto di Natale, allegato al fermaglio che le aveva regalato, le due non si erano più scritte, né tantomeno viste:<< Sai che mi dispiace >>, le sussurrò Rose, leggermente imbarazzata per la gaffe.

Agnes si strinse nelle spalle, ma, involontariamente, si fece più vicina a James:<< Non ha importanza >>, rispose con un sorriso.

Rose sbuffò piano, tornando ad osservare il Lago Nero che brillava in lontananza alla luce del pallido sole matutino:<< Ma quanto ci mettono i gufi stamattina!? >>, chiese.

<< è domenica, Rose! >>, le rispose esasperato il cugino:<< dovresti calmarti. Per le mutande di Merlino, è solo un articolo! Cosa pensi possa fare di male? >>.

<< Sai come reagirebbe mio padre se leggesse ciò che probabilmente ha scritto quell'arpia su me e Scorpius!? >>.

Il moro si strinse nelle spalle:<< Basterà che tu gli dica che non è vero e si sistemerà tutto. E poi dai, chi vuoi che ci creda? Tu con Malfoy? È quasi ridicolo >>, commentò prima di lasciarsi andare ad una risata.

Rose aprì la bocca per rispondere, ma si zittì all'ultimo momento, mentre le sue guance diventavano bordeux:<< Si... hai ragione >>, borbottò imbarazzata.

In quell'istante all'orizzonte, dietro le mura del castello, i tre videro addensarsi una nube scura, composta da gufi di ogni forma e colore:<< La posta! >>, strillò la rossa, mettendosi in piedi e correndo verso la Sala Grande.

Lì, agitato come non mai, con il naso puntanto verso le finestre, c'era anche Scorpius, con il quale Rose non parlava dal giorno dell'intervista. Quella sera, al contrario di quanto si erano detti, non si erano visti per chiarire; lei non si era presentata all'appuntamento e lui non aveva lamentato della sua assenza, per cui, probabilmente, anche lui aveva ritenuto più saggio rimandare, probabilmente a mai.

La rossa non gli rivolse nemmeno un'occhiata. Corse ad occupare uno dei posti in Sala Grande, mentre ogni singola cellula del suo corpo fremeva per l'agitazione. La raggiunsero anche Agnes e James, che iniziarono ad addentare tranquillamente dei biscotti. Quando i gufi planarono, Rose si affrettò ad agguantare quello che portava la Gazzetta e per poco non strozzò il povero volatile che, dopo aver ritirato i suoi soldi, svolazzò via offeso.

<< Ci siamo >>, annunciò a sé stessa, con le mani strette sul giornale piegato in due.

Agnes era spazientita; agguantò il tutto e lo aprì sulla prima pagina:<< Intervista ai partecipanti al Torneo della Vittoria: Tutto ciò che volete sapere sulla vita dei suoi giovani campioni, pagina quattro >>, lesse prima di scorrere il giornale fino alla pagina giusta:<< Allora... il Torneo della Vittoria... prima prova... Annabelle Nott... serpeverde... vincitori... >>, bisbigliò tra sé, mentre faceva scorrere un dito sulle parole, alla ricerca della parte che le interessava:<< … la rivale Agnes Brigitte Dolores Dollow... ecco, è questo: Annabelle ammete di aver voluto partecipare al Torneo allo scopo di battere la rivale Agnes Brigitte Dolores Dollow – intento in cui peraltro è riuscita benissimo – una giovane e bionda grifondoro. La ragazza, figlia della pozionista Jiuliet Dollow, può vantare degli ottimi risultati scolastici, anche se, a quanto pare, i suoi voti non le sono bastati per superare la prima prova del Torneo; la ragazza, infatti, pochi minuti dopo l'inzio del suo scontro, si è lasciata sfuggire la bacchetta, offrendo la vittoria su un piatto d'argento alla sua avversaria, nonché migliore amica e cugina del suo attuale fidanzato James Potter – ultimo di una lunghissima lista - Rose Weasley, una grifondoro dai lunghi capelli rossi e gli occhi celesti. Rose Weasley è la vincitrice di Grifondoro; ha sedici anni ed è la figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger, che ovviamente tutti voi conoscete. Quando le chiedo cosa pensa dei genitori mi risponde che è stanca di sentirsi messa in secondo piano dai successi e dalle vittorie della sua famiglia e che questo torneo è la sua opportunità per brillare... >>.

Rose interruppe l'amica:<< Ma non è ciò che ho detto! >>, si lamentò:<< ho detto che se devo essere famosa, voglio esserlo per ciò che faccio io e non per quello che hanno fatto i miei genitori prima ancora che io nascessi >>, spiegò mentre James le poggiava una mano sulla spalla:<< ha travisato tutto! >>.

In quel momento, accanto a James, si sedette Hugo:<< Ciao ragazzi, ciao Rose, mi hanno detto che è appena arrivata la Gazzetta. Hai già letto? >>.

Lei scosse la testa ed indicò Agnes:<< Stiamo leggendo adesso. Ma finora sono solo un mucchio di baggianate! Continua Agnes >>.

La bionda riprese a leggere:<< … Per quanto riguarda la relazione tra suo cugino e la sua migliore amica non ha lasciato grandi dichiarazioni, semplicemente ha detto che si “sbavavano dietro a vicenda” - testuali parole – da anni; finchè si divertono per lei va bene... >>.

<< Hai detto questo di James ed Agnes? >>, domandò Lily, comparsa lì da parte di colpo.

Rose si era lasciata andare contro il tavolo ed appoggiava la fronte sul legno ruvido:<< No. Non ho assolutamente detto nulla del genere >>, borbottò alla cugina:<< almeno, nulla con questo significato >>.

<< La so Rosie, veramente >>, le disse James cercando di essere dolce:<< Va avanti, amore >>.

<< … Così mi sono interessata anche di una sua possibile relazione. Voci di corridoio la vedrebbero coinvolta in una storia con il rampollo della famiglia Malfoy; Scorpius Malfoy – figlio di Draco ed Astoria Malfoy – un giovane ed aitante serpeverde che ha partecipato al Torneo contro Annabelle. La ragazza però si rifiuta di ammettere che ci sia qualcosa, anche se, a mio modesto parere, le occhiate che i due si lanciano da quando siamo entrati in questa stanza valgano molto più di mille parole. Ad un certo punto Rose si alza e sé ne va, trovando una scusa; così passo a parlare con Scorpius Malfoy, che cerca di cambiare discorso... Vuoi che legga ciò che ha detto Malfoy? >>, chiese Agnes.

Rose scosse la testa ancora appoggiata sul tavolo:<< Non ce n'è bisogno >>, rispose mentre una nuvola di depressione si addensava attorno a lei:<< è già abbastanza imbarazzante >>.

Hugo battè una pacca sulla spalla della sorella:<< Hei Rose, non è un problema >>, borbottò nel misero tentativo di rincuorarla:<< mamma e papà sanno che quelle cose che ha scritto non sono vere. Crederanno di sicuro a te >>.

La rossa sollevò la testa, pronta a rispondere al fratello, ma si bloccò. Quasi senza che se ne accorgesse la Sala Grande si era gradualmente ammutolita ed ora l'unico rumore proveniva dal frullio delle ali degli ultimi gufi che prima di andarsene aveva atteso una risposta.

<< Dici che lo hanno letto? >>, domandò Agnes a James, che come l'amica non aveva potuto non notare che quasi metà degli studenti la fissava, mentre l'altra metà era voltata verso Scorpius.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio:<< Come hai fatto a capirlo, Agne? Non ti facevo così perspicace >>, commentò prima di beccarsi una gomitata tra le costole.

Rose non li ascoltò, sollevò lo sguardo per cercare quello di Scorpius, che già da diversi secondi la fissava. Il ragazzo prese un lungo respiro ed abbassò la testa. Non voleva essere ripetitava, ma... erano veramente fottuti.

 

Era domenica.

Domenica tredici febbraio. Il giorno dopo sarebbe stato S. Valentino. Doveva mandare Troto a comprare un mazzo di rose per Astoria. Rose bianche, lui le adorava. Ma lei le preferiva rosse. Un mazzo di rose bianch e rosse.

<< Padron Draco... >>, la testolina ossuta di un'elfa domestica fece capolino dall'apertura della porta:<< siete sveglio? >>.

Il biondo padrone di casa fece leva sulle braccia, mettendosi a sedere sul letto con la schiena poggiata alla testiera:<< Certo Selby. Entra pure >>, disse accompagnando la frase con un cenno della mano.

L'elfa trotterellò all'interno, salutando l'uomo con un profondo inchino:<< Selby ha portato a padron Draco la posta >>, disse indicando il vassoio d'argento che teneva in mano, aveva sopra diverse buste, una tazza di caffè ed un cornetto:<< ed ha pensato che forse padron Draco avrebbe preferito fare colazione a letto la domenica mattina >>, aggiunse abbassando le orecchie da pipistrello, temendo una risposa negativa.

Invece l'uomo annuì:<< Ottima idea Selby >>, commentò allungandosi per prendere il vassoio. Congedò l'elfa e si occupò della posta.

Mise da parte due missive del Ministero di cui si sarebbe occupato a mente più lucida e lesse velocemente una lettera inviatagli da un lontano zio che chiedeva di un incontro per discutere dell'eredità di un terzo parente; mise da parte anche quella ed aprì il giornale, mentre sorseggiava il suo caffè.

Come già sapeva, quel giorno era riportata l'intervista che Clarissa Talks aveva fatto a suo figlio e agli altri partecipanti al Torneo. Ancora prima di leggere le notizie di politica, andò a pagina quattro per leggere l'articolo. Dopo aver scorso velocemente le prime righe, si fermò al pezzo in cui parlava suo figlio e per poco la tazza di caffè non gli cadde di mano:

 

Voci di corridoio la vedrebbero coinvolta in una storia con il rampollo della famiglia Malfoy; Scorpius Malfoy – figlio di Draco ed Astoria Malfoy – un giovane ed aitante serpeverde che ha partecipato al Torneo contro Annabelle. La ragazza però si rifiuta di ammettere che ci sia qualcosa, anche se, a mio modesto parere, le occhiate che i due si lanciano da quando siamo entrati in questa stanza valgano molto più di mille parole. Ad un certo punto Rose si alza e sé ne va, trovando una scusa; così passo a parlare con Scorpius Malfoy, che cerca di cambiare discorso ed alla fine, quasi costretto, ammette di aver instaurato un rapporto di amicizia con la Wesley, ma nulla di più. Questo a tutti noi risulta alquanto strano, considerando che le famiglie dei due sono rivali praticamente da sempre; quando Annabelle lo interrompe sostenendo che, per quando aveva sentito dire, i due non si comportano esattamete come amici Scorpius scatta in piedi sfoderando la bacchetta, ed – solo dopo un paio di minuti e diverse urla – accetta di continuare l'intervista. Il fatto che entrambi siano così suscettibili sull'argomento fa pensare: è possibile che tra i due ci sia del tenero? Considerando le dichiarazioni, ma anche le occhiate che si lanciano (foto 3) la risposta sembra ovvia...

 

Draco spostò lo sguardo verso la foto numero tre, che ritraeva un divanetto sul quale erano sedute tre ragazze – una delle quali era ovviamente la Wealsey – ed una poltrona, dalla quale Scorpius lanciava occhiate insistenti alla rossa, che di tanto in tanto ricambiava con un mezzo sorriso.

Si rifiutò di leggere oltre.

<< Wollo! >>, chiamò a gran voce.

In meno di una manciata di secondi l'elfo si materializzò al centro della grande camera, salutando il padrone con un profondo inchino:<< Vammi a chiamare Astoria >>, ordinò:<< Subito >>.

<< Certo signore. Subito signore >>, rispose l'esserino, prima di fare un giro su sé stesso e scomparire con la stessa velocità con cui era apparso.

Bevve l'ultimo sorso di caffè ed appoggiò il vassoio sul comodino, senza calcolare la sua brioches. Astoria entrò nella stanza un paio di minuti dopo; aveva il fiato corto e si stringeva sopra la camicia da notte una vestaglia grigio perla:<< Draco! Che è successo? >>, domandò con la voce intrisa di preoccupazione.

<< Leggi >>, ordinò l'uomo, allungandole il giornale aperto sulla pagina dell'intervista.

Senza dire una parola Astoria lo prese ed iniziò a leggere, senza staccare per quasi dieci minuti lo sguardo dall'articolo. Quanto ebbe finito anche di osservare le foto per bene sollevò lo sguardo, per incrociare quello del marito:<< Qual'è il problema? >>, chiese.

<< E me lo domandi!? >>, domandò lui, alterato:<< Mio figlio con una Weasley! >>, urlò:<< è inaccettabile >>.

Senza un motivo apparente le guance della donna si tinsere di rosso e guardò il marito con occhi glaciali:<< Appunto. È tuo figlio. Sistematela da solo >>, rispose con odio, prima di alzarsi per lasciare la stanza, anche se a pochi passi dalla porta si voltò:<< Ricordati solo che a me non importa, nonostante non sia la sua madre naturale gli voglio bene come se lo fossi e se lo fa star bene non mi importa che stia con una mezzosangue o con una babbana che sia >>, aggiunse prima di lasciare Draco da solo con i suoi pensieri.

 

Era domenica mattina e nella cucina aleggiava un ottimo profumo di sciroppo d'acero, mentre contro le finestre premeva il tiepido sole mattutino. Emily sedeva sul seggiolino, con la bocca piena di pancake e le braccia imbrattate di sciroppo fino ai gomiti:<< Mamma! >>, chiamò la bambina:<< Emiy vole ancoa la pappa! >>.

Hermione sorrise, bevendo un sorso del suo caffè:<< Ne hai già mangiati troppi piccola. Ora bevi il tuo latte e fai la brava >>. Emily sbuffò, ma si portò comunque la tazza del latte alle labbra.

In quel momento il telefono suonò. Era strano, quasi nessuno li chiamava mai, a parte la madre di Hermione o qualche altro parente, anche perchè, la maggior parte dei maghi, continuava ad essere riluttante nei confronti della tecnologia babbana. Comunque la donna prese la cornetta e rispose:<< Pronto? >>.

<< Hermione? >>, domandò una voce maschile, dall'altra parte:<< Oh, grazie a Godric! Sono Dean, devo... >>.

<< Hei, ciao Dean! È tutto a posto? Luna sta... >>.

L'uomo la interruppe:<< Non c'è tempo, Hermione! Ora, rispondimi: dov'è Ron? >>.

La strega si accigliò; quello non era un comportamento da Dean, ma nonostante ciò rispose:<< Sta ancora dormendo; è in camera. Ma se ti serve posso... >>.

<< No! Assolutamente no. Ascoltami, devi fare una cosa: non svegliare Ron e soprattutto assicurati che non legga la Gazzetta del Profeta. Io parlerò con Harry e trovaremo una soluzione... >>.

Hermione iniziava a spaventarsi:<< Ma cosa diavolo sta...? >>, non riuscì a terminare la frase, poiché Dean aveva già riagganciato.

La donna tornò in cucina accigliata e con un colpo di bacchetta, trasferì tutte le stoviglie usate per la colazione nel lavello:<< Chi era mama? >>, domandò Emily, che ora aveva due grossi baffi bianchi, in tinta con le braccia appiccicose.

<< Dean >>, spiegò:<< anche se non ho capito cosa... >>.

Non riuscì a terminare la frase, che sentì qualcuno chiamarla dal salotto; lo raggiunse e subito si accorse che tra la cenere del camino – che fino a pochi istanti prima era spenta – divampava una fiamma con la forma del volto di Ginny:<< Hermione! >>, ripetè la donna:<< Per fortuna che ho trovato te! Senti, dov'è mio fratello? >>.

<< Inizio davvero a non capirci nulla! Che avete tutti questa mattina? >>, domandò Hermione, esasperata.

<< Tutti? >>, chiese Ginny:<< Chi altro...? No, non ha importanza. Ora tutto ciò che conta è che tu mi dica dov'è Ronald >>, ripetè con voce stranamente acuta ed un filo isterica.

<< è in camera che dorme >>, rispose la donna.

<< Perfetto. Lascialo lì. Non lo svegliare e soprattutto non fargli leggere la Gazzetta del Profeta. Arrivo appena posso >>, si congedò in fretta la rossa, prima di sparire in una scintilla, lasciando la cognata sola ed interdetta.

Hermione rimase a guardare per qualche istante il punto in cui Ginny era scomparsa, dove ora c'era solo cenere spenta, poi si alzò, senza riuscire a cancellarsi un'espressione dubbiosa e leggermente infastidita dalla faccia. Stava passanda davanti all'ingresso per tornare in cucina, quando il campanello suonò.

<< Zia! >>, urlò qualcuno nonappena la strega aprì la porta, prima ancora che potesse vedere chi fosse.

<< Victorie! >>, esclamò quest'ultima quando si fu fatta indietro:<< tesoro, non ti sarai smaterializzata, vero? Sai che non dovresti farlo in queste condizioni... >>.

La ragazza sbuffò e si sfiorò distrattamente la pancia, che ormai era veramente enorme:<< “Nelle tue condizioni” >>, ripetè scimiottando il tono della zia:<< parlate tutti come se stessi per morire. Per Morgana, sono incinta, non mi sono presa il Vaiolo di Drago! >>, sottolineò con uno sbuffo.

Hermione le sorrise e l'aiuto a sfilarsi la giacca, mentre Emily strillava dalla cucina perchè qualcuno la facesse scendere dal seggiolone:<< Allora Victorie, perchè sei venuta a trovarmi? >>, domandò mentre raggiungevano insieme la cucina:<< non che mi dia fastidio, tutt'altro, ma è strano che tu esca di casa alle nove del mattino di domenica... >>.

La bionda assunse un'aspressione preoccupata, mentre la piccola Emily le premeva un'orecchio contro il pancione e ghignava tra se:<< Lo zio sta ancora dormendo? >>, chiese.

Hermione sbuffò:<< Sei la terza persona che me lo ha chiesto negli ultimi cinque minuti. Sì, mio marito dorme, ed essendo domenica mattina presumo che lo farà almeno per le prossime due ore >>, rispose.

<< Meglio così! >>, esclamò Victorie:<< Ho appena ricevuto la Gazzetta e non è proprio il caso che la legga >>, spiegò estraendo dalla borsa il giornale incriminato.

Proprio prima che la donna potesse prenderlo, qualcuno suonò nuovamente alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti Hannah:<< Ciao Hermione >>, salutò la strega:<< scusa l'ora ma ho bisogno di parlarti. Ron è in casa? >>.

La riccia scosse la testa, arresa:<< è su che dorme, vieni pure >>.

Dopo una veloce presentazione Hannah si sedette vicino a Victorie, ed entrambe accettarono volentieri una tazza di caffè:<< Allora, cosa c'è scritto di tanto grave sulla Gazzetta? >>, chiese Hermione, praticamente al limite della pazienza.

Rispose Hannah:<< Vedi, l'altro giorno Clarissa Talks ha intervistato tutti i partecipanti al Torneo della... >>.

Prima che potesse finire di spiegare, dal centro della stanza si sollevò un vortice d'aria, che alla fine si condensò e lasciò il posto ad Harry, con indosso gli occhiali storti e la camicia per metà fuori dai pantaloni:<< Sono venuto appena ho saputo! >>, annunciò.

<< Saputo cosa, esattamente!? >>, chiese Hermione, mordendosi la lingua per non strillare:<< qualcuno mi spiega cosa sta succedendo!? >>.

Hannah, Victorie, Harry e persino Emily, si voltarono a guardare la donna, per poi scambiarsi l'un l'altro occhiate furtive:<< Forse è meglio se ti siedi, zia >>, propose la ragazza, poggiando le mani sulle sue spalle e spingendola verso una sedia.

Hermione puntò i piedi e rimase in piedi:<< Io invece pretendo di sapere ora cosa sta succedendo >>, ripetè.

Tutti e tre rimasero zitti per diversi istanti, poi Harry si strinse nelle spalle e prese il giornale che Victorie aveva lasciato sul tavolo:<< Perfetto. Allora leggi >>, disse aprendolo a pagina quattro ed allungandolo verso l'amica.

La strega gli stappò la gazzetta di mano ed iniziò a leggere l'intervista ai partecipanti al Torneo della Vittoria. I suoi occhi castani corsero avanti ed indietro per qualche minuto, poi si lasciò andare contro la sedia e chiuse gli occhi.

<< Che sucede mami? >>, domandò Emily, sporgendosi da in braccio ad Harry.

Hermione prese un profondo respiro, pregando che Ron dormisse ancora per molto, molto tempo:<< Siamo fottuti >>, rispose infine alla figlia.

  
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