Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kia85    05/12/2011    5 recensioni
E' possibile amare e farsi amare da una donna perduta?
Storia partecipante all'iniziativa “A caccia di spaccio” del gruppo Cercando chi da la roba alla Rowling (Team Harry/Hermione)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fallen & Risen'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Fallen

Team: Dobby

Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger

Rating: Arancione

Prompts: Amore, silenzio

 

 Fallen

Capitolo 8: “Dreamer”

 

 De' miei bollenti spiriti il giovanile ardore
Ella temprò col placido sorriso dell'amore!
Dal dì che disse: vivere io voglio a te fedel,
Dell'universo immemore io vivo quasi in ciel.”

 

Non avrebbe mai pensato che proprio lei potesse essere capace di amare ed essere amata in modo del tutto disinteressato; eppure era ciò che stava accadendo in quei giorni felici e dire che in un primo momento Hermione aveva fatto di tutto per allontanare da lei la possibilità di una nuova vita che le stava offrendo Harry. Egli era giunto a lei ed era entrato nella sua vita in punta di piedi, facendole capire che, anche se era una perduta, non per questo doveva negarsi la gioia di una vita vera, accanto ad una persona che l'amasse perchè lei lo voleva e non perchè doveva.

Così passarono quei giorni lieti. Harry, sempre più appassionato e spontaneo, non riusciva proprio a contenere ciò che provava per Hermione, al contrario di lei che, per quanto felice, aveva il controllo della situazione. Toccava a Hermione mantenere entrambi con i piedi ben piantati per terra e soprattutto con tutti i sensi all'erta, perchè bastava una svista, una distrazione per far cadere entrambi in disgrazia.

Tuttavia era veramente un'impresa ardua e Harry non faceva altro che renderla ancor più complicata.

Un giorno, Hermione scese al piano inferiore e si stava avviando verso le cucine, quando improvvisamente si sentì chiamare in un sussurro. Si voltò giusto in tempo per vedere la porta del sottoscala aprirsi, spuntò un braccio che la afferrò e la attirò nel piccolo ripostiglio, richiudendo subito la porta dietro di sé.

Ma cos...”

Non fece in tempo a chiedere alcunchè, che subito due labbra sottili si appoggiarono sulle sue, spingendola contro una parete. Hermione, riconoscendo il suo rapitore, si rilassò per un istante fra le sue braccia.

Harry! Sei impazzito?” domandò sotto i continui attacchi del giovane.

Se anche fosse così, è colpa tua!” affermò lui tra una risata e un bacio.

Oh, Harry, se qualcuno ci sentisse...”

Harry sospirò, allontanandosi da lei e appoggiando la schiena dalla parte opposta: “Non ti preoccupare, cara. È da diversi giorni che sorveglio questo posto in previsione di questo momento. Viene aperto solo una volta al giorno, di solito la mattina presto per le pulizie.”

Di solito?” ripetè lei allarmata.

Harry rise nuovamente, le afferrò una mano e la attirò a sé.

No, scusa, volevo dire sempre!”

Così dicendo, la baciò per l'ennesima volta. Hermione cercò disperatamente di rivolgere un minimo di concentrazione a rumori e voci che provenivano da fuori, ma era veramente complicato. Ogni volta che Harry la baciava, la trascinava in un mondo ovattato, isolato da tutto il resto. Non era la realtà, perchè era molto più piacevole e non era neanche un sogno, perchè era concreto. Sentiva perfettamente il suo corpo, il respiro che le accarezzava la pelle, il tocco gentile e passionale delle sue mani.

Oh, Harry...”

La bocca di Harry si allontanò dalla sua e si mosse verso il basso, lasciandole una piccola scia di baci su tutto il collo. Solitamente, quando arrivava a quel punto, Hermione cominciava a fremere in modo incontrollabile: così si ritrovava ad amare Harry e odiarlo. Lo amava perchè le faceva perdere il controllo di se stessa, lo odiava per lo stesso motivo, ma tanta era la voglia di lui che tutte le preoccupazioni di essere scoperti svanivano con un altro piccolo bacio. Si sentiva totalmente in balia di lui come una piccola imbarcazione nel mare in tempesta.

Tuttavia ogni cosa aveva una fine e anche quei brevi momenti d'intimità dovevano terminare prima o poi.

Harry, devi andare!- disse Hermione, tornando rapidamente con i piedi per terra- Ron ti starà aspettando.”

Lei lo allontanò da sé, spingendolo con due mani sul petto e Harry sospirò, ben consapevole che Hermione avesse pienamente ragione.

E' una fortuna che lui conosca il nostro segreto. Così nel caso in cui dovessi ritardare, lui capirebbe il motivo.”

Certo, ma non dovresti approfittarti di questo. Ron non deve essere coinvolto. Non voglio che finisca nei guai per colpa mia.” lo rimproverò Hermione, incrociando le braccia.

Harry le sorrise, accarezzandole le labbra con un dito, in un gesto lento che le causò un lieve rossore sulle guance.

Sei veramente adorabile quando ti preoccupi per gli altri.- esclamò lui, baciandole poi la fronte- Ci vediamo più tardi!”

Harry uscì dal ripostiglio del sottoscala ed Hermione si accasciò per terra, in mezzo a scope e spazzoloni d'ogni genere. Era di nuovo sola. C'era un tempo in cui adorava la solitudine. Quando il conte usciva dalla sua camera, lei chiudeva la porta a chiave e si isolava dagli schiamazzi, da tutte le persone che frequentavano quella casa. Non c'era niente di meglio, solo lei e il silenzio. Ultimamente, però, aveva scoperto di non sopportare più quella sensazione, perchè Harry era diventato il suo silenzio, il suo isolamento da tutto e tutti. Lui arrivava, prorompente, pieno del suo ardore giovanile, la travolgeva, la innamorava ogni giorno di più e quando si allontava da lei tutto terminava, l'amore, il calore e il silenzio che le lasciava era assordante e insopportabile. Bastava un solo istante senza di lui e subito si ritrovava circondata dalla tristezza e dal freddo. Lui aveva abbattutto tutte le difese che lei si era costruita con tanta sofferenza e se per caso, un giorno, qualche altra ragazza si fosse lasciata incantare dal suo animo innocente, una ragazza più bella di Hermione, più pura di lei e più disponibile, e se lui l'avesse trovata di colpo più interessante di Hermione, allora avrebbe potuto abbandonarla definitivamente: quel punto lei sarebbe stata distrutta dal dolore. Avrebbe continuato a vivere, certo, perchè di amore non si poteva morire, ma avrebbe vissuto una vita privata della sua anima. L'anima che le aveva ridato Harry e che, se lui fosse andato via, l'avrebbe seguito ovunque fosse andato, rendendola, questa volta, perduta per sempre.

 

                                                                                                                  *****

 

Senti, Harry...”

Dimmi, Ron!”

E' già da un po' che volevo dirti una cosa!”

Sono tutto orecchi.” disse Harry, sorridendogli e accomodandosi sullo sgabello del pianoforte.

Avevano appena finito di esercitarsi e da lì a poco la casa si sarebbe riempita di clienti.

Voglio parlarti prima che arrivino altre persone e credo che tu possa capire facilmente a cosa mi riferisco.”

Harry annuì: “Capisco cosa intendi.”

Non avevo alcun dubbio. Senti, Hermione è una mia carissima amica.”

Ne sono consapevole!”

Molto bene. Io la conosco da pochi anni, ma in lei ho trovato una confidente fedele e un sostegno costante. L'ho vista affrontare la sua condizione con determinazione, ma anche con estrema tristezza. Credo di dire il giusto se affermo di non averle mai visto un sorriso sincero, una vera gioia negli occhi, almeno fino adesso. So che è merito tuo e so che la ami sinceramente.”

E' così!”

Ottimo! Allora capirai facilmente che dovresti fare più attenzione.”

Più attezione dici?”

Sì, più attenzione. Insomma, Harry, cerca di essere più accorto. L'ho detto anche a lei, ma Hermione non ha la testa fra le nuvole. Tu sì!”

Ron, non ho la testa fra le nuvole!” affermò Harry, risentito.

Non te ne rendi conto, perchè sei troppo coinvolto, ma ti assicuro che è così. Secondo te non mi sono accorto che vi siete appartati l'altra sera in veranda, proprio mentre nel salottino c'era il signor Finnegan con Menadel (1)? Se vi avessero visti o sentiti?”

Harry sospirò: “Non stavamo facendo niente di così rumoroso, Ron.”

Beh, ma se loro vi avessere raggiunti in veranda e vi avessero visti? Tu sai cosa può succedere se qualcuno vi scopre? Il conte ti potrebbe far uccidere. Per non parlare di quello che può fare ad Hermione. Lui le ha dato una vita migliore di quella che faceva prima e lui può rigettarla nella disgrazia.”

Harry balzò in piedi: le parole di Ron stavano crudelmente mettendo in evidenza quanto fosse impotente nei confronti della situazione di Hermione. Non era ricco abbastanza per poterla liberare, ma questo non significava che lui non ci stesse provando.

Ma lui non merita Hermione! Non la ama e non dovrebbe neanche sfiorarla con un dito.”

Vedi, è per questo motivo che ti avevo intimato di non innamorarti di lei. Lei è ancora legata a quell'uomo.”

Harry percepì il viso rosso non per l'imbarazzo, quanto piuttosto per la rabbia: “Io...io la salverò, la porterò via da qui.”

Non sarà facile.”

Lo so, ma ce la farò, cascasse il mondo.”

Nel frattempo potrai sopportare di vederla con lui?”

Il prurito nelle mani tornò ed Harry le strinse in pugni: “Certo...sì, lo sopporterò!”

L'avrebbe sopportato. Sarebbe stato estremamente difficile, Harry ne era certo perchè l'aveva già sperimentato, ma era per il loro bene. Avrebbero dovuto aspettare solo un po', il tempo di trovare una soluzione per poterla liberare. Dopodichè lui l'avrebbe portata via da Londra, nella sua tenuta nell'Hertfordshire. Le sarebbe piaciuto vivere in mezzo al verde, passeggiare nel giardino con le aiuole fiorite e il laghetto con le ninfee e le anatre.

Il pensiero che gli aveva insinuato Ron, però, non gli rese piacevole il resto della giornata. Lo aveva bruscamente riportato a terra dopo giorni e giorni in cui aveva vissuto con la mente piacevolmente coinvolta in ben altri pensieri e il cuore tanto leggero da raggiungere il paradiso, lì dove l'aveva spedito l'amore di Hermione. Ora invece, anche mentre suonava, accompagnando le ballerine, pensava a quando il conte fosse tornato. Come si sarebbe comportato? Sarebbe davvero riuscito a restare calmo e avrebbe accettato di vedere Hermione sparire in camera sua per concedersi al suo cliente? L'ultima volta che li aveva visti insieme era stato terribile, ma lei non aveva ancora accettato il suo amore. Ora lui sapeva quanto fosse importante per Hermione, ma quello era pur sempre il suo lavoro.

Ehi, bel musetto!”

Harry si riscosse dai suoi pensieri, tornando brutalmente alla realtà, e si accorse di una giovane donna, appoggiata al suo pianoforte. La riconobbe subito perchè era anche lei una perduta del Red Heaven. Si chiamava Aamiah(2): aveva occhi azzurri e capelli biondi e lisci, che le arrivavano fino a metà schiena. Le labbra erano rosse e le palpebre colorate di un lieve grigio fumo.

Ah, salve!” la salutò Harry.

Buonasera, signor Potter.”

Avevate bisogno di qualcosa, signorina Aamiah?” domandò Harry, rivolgendole un sorriso.

Signorina? - ripetè lei, ridacchiando- Allora è proprio vero quello che dicono di voi!”

Harry la guardò perplesso: “E cosa si dice di me?”

Che siete un gentiluomo ben educato! Da quando lavoro in questa casa non mi avevano mai chiamato in questo modo.”

Ah, questo... Beh, sapete, credo che alla base di qualunque rapporto ci debba essere l'educazione.”

Aamiah sorrise: “Siete veramente delizioso, signor Potter! Gli uomini dovrebbero essere tutti come voi, cortesi e sognatori.”

Harry arrossì lievemente, sotto lo sguardo malizioso della ragazza.

Sognatori?”

Sì, certamente. Voi lo siete, vero? È da diverso tempo che vi osservo e sembrate avere spesso la testa fra le nuvole.”

La testa fra le nuvole... Se l'avevano notato anche altre persone oltre Ron probabilmente un fondo di verità c'era. Era diventato davvero così sbadato?

Perciò mi stavo chiedendo se per caso aveste qualche problema con il lavoro al Red Heaven?”

No, affatto!” si affrettò a rispondere Harry.

Allora vi trovate bene qui?”

A quella domanda un'immagine di Hermione gli balenò nella testa, una visione di lei che gli sorrideva ed Harry provò una piacevole morsa alla bocca dello stomaco.

E' così!”

Forse avete qualche pensiero che vi turba?”

No, nessun pensiero. Sto benissimo, non dovete preoccuparvi per me!”

Se lo dite voi...” sospirò Aamiah.

Poi la ragazza si sporse verso di lui tanto da arrivare ad affiancare il suo viso ed Harry riuscì a sentire il profumo intenso e quasi pungente della sua pelle.

Tuttavia...- continuò con un sussurro decisamente sensuale che gli solleticò l'orecchio- ...se sentiste il bisogno di distrarvi e...soddisfare alcuni desideri, volevo solo farvi sapere che la mia porta è sempre aperta!”

Aamiah gli diede un buffetto sulla guancia, sorridendo maliziosamente, ed lui arrossì di nuovo, più violentemente. Quando lei se ne andò, Harry la fissò sbigottito per qualche istante. L'ultima affermazione della giovane era abbastanza chiara: da quanto aveva compreso la giovane si era offerta a lui. Gratuitamente. La proposta lo turbò: ma ben presto Harry capì che non provava alcun interesse. Perchè non voleva quella donna, lui aveva Hermione, solo lei desiderava e solo lei contava per lui. Tutte le altre non avevano alcuna importanza.

A proposito di Hermione, non si era ancora fatta vedere. Era già notte inoltrata, eppure Harry non l'aveva vista. Perciò, non appena fu libero dai suoi impegni di pianista, Harry raggiunse il piano superiore, prestando molta attenzione a non farsi vedere da nessuno e bussò alla porta della sua camera, ma non rispose nessuno. Allora Harry provò ad abbassare la maniglia e con meraviglia scoprì che Hermione si era chiusa a chiave dentro la sua camera.

Provò a chiamarla, ma non ci fu alcuna risposta.

Restare su quel pianerottolo, accanto alla sua porta, era pericoloso. D'altro canto Harry era molto preoccupato: Hermione gli aveva assicurato che lo avrebbe aspettato, invece ora la porta era chiusa. Così girò sui tacchi e scese di corsa le scale, uscendo poi velocemente dalla porta nell'ingresso. L'aria frizzantina della sera lo investì in pieno e un brivido lo percorse. Aumentò perciò il passo e fece il giro dell'edificio, ritrovandosi poi sotto la finestra di Hermione: si intravedeva la tenue luce del lampadario della sua camera, segno che non si era ancora coricata. Il traliccio con l'edera l'aveva sorretto una volta, avrebbe potuto farlo anche una seconda. Harry insipirò a fondo e poi cominciò ad arrampicarsi. Fu più faticoso del previsto, ma alla fine giunse alla finestra e si sollevò per guardare al di là del vetro. Hermione era stesa sul suo letto e sembrava stesse dormendo. Probabilmente si era addormentata e questo spiegava perchè non l'avesse raggiunto al piano inferiore.

Prestando molta attenzione a non cadere, Harry aprì la finestra quel tanto che bastava per entrare: se ne fosse stato capace, si sarebbe arrampicato fin dentro la stanza in silenzio per non svegliarla, come un elegante principe delle favole e si sarebbe sdraiato accanto a lei, ma non fu così. Non appena si sporse dentro la camera, perse l'equilibrio e rovinò sul pavimento con un fragoroso capitombolo e questo fece svegliare Hermione, che sussultò.

Harry?” esclamò riconoscendolo.

Buonasera, Hermione. Scusa l'intrusione.”

La ragazza si sollevò a sedere, guardandolo esterrefatta: “Sei impazzito? Come hai fatto a entrare?”

Mi sono arrampicato sul traliccio.” spiegò Harry tranquillamente.

Sul traliccio? Ma...potevi scivolare e cadere a terra.”

Il ragazzo la raggiunse sul letto e si sedette accanto a lei.

Ero preoccupato. Avevi detto che avresti lasciato la porta aperta, ma l'ho trovata chiusa.”

Già, l'avevo detto!”

L'espressione ansiosa di Hermione svanì, diventando improvvisamente indispettita e tornò a sdraiarsi sul letto.

Inoltre non ti sei fatta vedere per tutta la sera.- continuò Harry apprensivo- Pensavo che saresti scesa al piano inferiore almeno per un momento. Mi sei mancata molto, sai?”

Harry le afferrò una mano, scoprendo solo in quel momento che stringeva un fazzoletto. Il suo sguardo si spostò subito sul viso della giovane: effettivamente guardandola più da vicino notò i suoi occhi rossi e le guance umide. Aveva forse pianto?

Ma, mia cara...Cos'è successo?”

Hermione si voltò dalla parte opposta, rivolgendogli le spalle: “Ecco, non è vero che non mi sono fatta vedere. Sono scesa circa un'oretta fa.”

Davvero? Non ti ho vista?”

Certo che non mi hai vista, perchè eri troppo impegnato a parlare con qualcuno.” sbottò lei infastidita.

Ma io non ho parlato proprio con nes...”

Harry si interruppe, perchè qualcosa gli era venuto in mente. In effetti aveva parlato con qualcuno e questo spiegava il comportamento di Hermione. Era semplicemente gelosa, anzi arrabbiata e gelosa. Perciò Harry sorrise e allungò una mano per sfiorare il braccio di Hermione.

Ho capito.”

Doveva essere certamente una conversazione interessante, considerato che eri veramente molto coinvolto! Peccato che quando si è sporta verso di te le sue graziose spalle mi hanno impedito di continuare ad ammirare il tuo sguardo turbato e il tuo splendido viso accalorato ” affermò lei sempre più irritata.

Harry rise: “Ero solo sorpreso.”

Oh sì, tutti gli uomini lo sono di Aamiah. È la più bionda e affascinante delle perdute del Red Heaven. Soprattutto è così disinvolta. Cosa si può chiedere di più in una donna?”

Harry la fece voltare verso di lui: “Non hai motivo di essere gelosa, perchè a me importa solo di te. Sei l'unica.”

E tu sei sempre bravo con le parole.”

Guarda che se avessi potuto le avrei detto chiaramente di lasciarmi in pace, perchè sono già follemente innamorato di te! Niente e nessuno potrà portarmi via.”

Come fai a esserne certo? Nessuno può essere sicuro del futuro. Potrebbe accadere che qualcuno riesca ad allontanarti da me!”

Harry sospirò e si sdraiò accanto a lei, cercando di farla voltare verso di lui.

Hai ragione, cara, nessuno può essere sicuro del futuro, ma per questo motivo dobbiamo essere noi stessi a costruire il nostro avvenire nel presente.”

Lo sguardo accigliato di Hermione si addolcì di poco. Harry se ne accorse e cercò di approfittarne.

E io in questo momento voglio trascorrere più tempo possibile con te, se lo vorrai. Solo tu ed io.”

Hermione accennò un sorriso, guardandolo teneramente.

Me lo prometti?”

Parola di gentiluomo.”

Harry si segnò una croce sul cuore e lei gli accarezzò il viso: “Allora perdonami, Harry. Ma è successo tutto così velocemente. Quando ho visto lei che faceva la svenevole con te, è stato orribile. Credevo di impazzire.”

Beh, è risaputo quanto sia orribile la gelosia: è un sentimento che ti porta a dubitare della persona che ami di più.- esclamò Harry, circondandole poi la vita con un braccio- E questo mi porta a pensare che, in fondo, mi ami anche tu. È così?”

Hermione chinò il capo e arrossì, diventando improvvisamente timida.

Sì, è così!” mormorò.

Allora dimmelo chiaro e tondo.”

Lo sguardo ambrato di Hermione incontrò quello smeraldino di Harry e la giovane, ritrovando un po' di sicurezza, glielo disse.

Ti amo, Harry!”

Era la prima volta che lei lo ammetteva così apertamente e niente potè renderlo più felice. Con un impeto di gioia, Harry la baciò in un gesto delicato che però non impiegò molto tempo a diventare espressione dell'ardore che bruciava sotto la sua pelle, ma probabilmente era ciò che anche Hermione provava perchè lo baciava con foga e, all'improvviso, lo fece stendere sotto di lei. Harry le accarezzava la schiena gentilmente e quando Hermione si fermò la guardò incuriosito.

Cos'hai?”

Il viso di Hermione era più rosso che mai e lei alzò il busto, sistemandosi a cavalcioni su di lui.

Harry, io...ti desidero...”

Harry sorrise compiaciuto e, sollevandosi un po', le accarezzò il viso lentamente.

E qual è il problema?”

Nessun problema. Sono solo sorpresa di desiderare di amare un uomo in questo modo.”

E' perfettamente normale invece, perchè, vedi, ti desidero anche io. - disse Harry, arrossendo lievemente- Anche se non ho mai amato una donna!”

Hermione sorrise dolce e maliziosa e lo fece stendere nuovamente sul letto, sfilandogli gli occhiali.

Allora lascia che ti insegni io!”

 

                                                                                                                  *****

 

Hermione si rigirò nel letto più volte fin quando non urtare contro qualcuno. Era Harry: dormiva profondamente steso a pancia in giù, il viso sprofondato nel cuscino. In quel momento ai suoi occhi era più innocente che mai, ma quella notte lei l'aveva iniziato all'amore.

Harry era stato un amante cortese, premuroso e adorabilmente impacciato. I suoi baci le avevano infuocato anima e corpo, riscaldandola più di quanto già non fosse; le sue carezze erano delicate, sfiorate, ma anche appassionate.

Hermione appoggiò la fronte a quella di Harry, osservandolo mentre dormiva sereno e arrossì al ricordo della notte trascorsa con lui. Gli accarezzò la spalla e scese poi fino al braccio, che l'aveva stretta a sé con ardore e tenerezza. Con sorpresa, Hermione aveva potuto constatare quanto il corpo di Harry si adattasse perfettamente al suo, sembravano quasi complementari, qualcosa di talmente sensuale da farle perdere la ragione. Con impazienza aveva accolto Harry fra le braccia e quando lui l'aveva presa, si era lasciata sfuggire un gemito: era stato decisamente goffo, ma Hermione guidava i suoi movimenti, sospirando più volte il suo nome. Infine, travolta dall'estremo piacere, Hermione non aveva potuto trattenere una lacrima ed Harry l'aveva sfiorata con le labbra.

Mai e poi mai Hermione avrebbe pensato che ci si potesse perdere totalmente in un'altra persona, soprattutto in un atto d'amore che lei era solita fare con un uomo di cui non le importava molto. Eppure era stato così e lei non avrebbe potuto esserne più felice.

Appoggiò una mano sulla guancia di Harry e gli baciò la fronte, ma così facendo lo svegliò e lui le rivolse un sorriso.

Buongiorno.”

Buongiorno, Harry!”

Percependo la mano sul suo viso, Harry la coprì con la sua: “Allora...sei vera.”

Certo che sono vera.- esclamò Hermione, ridendo- Dubitavi forse di me?”

No, affatto. Volevo solo controllare che non fosse stato un sogno.” le spiegò lui, portandosi la sua mano sulle labbra.

E qual è il responso?”

Sei più viva e più vera di me!”

Così dicendo, Harry la abbracciò e la strinse a sé. Hermione si ritrovò contro il suo petto. Il silenzio che aleggiava nella camera le consentì di soffermarsi ad ascoltare i battiti del suo cuore: era un ritmo forte e regolare, che le trasmetteva un senso di sicurezza assoluta. Tuttavia non potevano permettersi di restare in quella posizione ancora per molto.

Oh, Harry! Starei così per sempre, te lo assicuro, ma si sta facendo tardi. - affermò Hermione, allontanandosi di poco da lui- Io devo alzarmi e tu dovresti sgattaiolare via prima che qualcuno ti veda mentre scendi dal traliccio!”

Harry sospirò, alzando gli occhi al cielo: “Prima o poi questo traliccio mi ucciderà. Perciò concedimi ancora un istante così!”

D'accordo.” assentì lei, rassegnata.

Sai, ho pensato un po' stanotte.”

E quando avresti avuto il tempo di pensare?” domandò Hermione, divertita.

Harry arrossì: “Mia cara, se ben ricordo stanotte sei stata tu la prima a crollare esausta. Io sono rimasto un po' sveglio a guardarti e, nel frattempo, ho pensato.”

A cosa?”

Ho pensato che vorrei tanto sposarti un giorno.”

Il sorriso sul volto di Hermione sparì, ma il suo cuore perse più di un battito. Harry era sempre un sognatore. Non era cambiato affatto da quando l'aveva conosciuto ed Hermione ne era felice. Purtroppo però quel sogno sarebbe rimasto per sempre una sua fantasia. Non avrebbe mai potuto avverarsi.

Ti porterò via da qui, ci sposeremo e andremo a vivere nell'Hertfordshire.” continuò lui, entusiasta.

L'Hertfordshire?”

Ci sei già stata?”

No. - rispose lei, diventando tutto d'un tratto pensierosa- Ma ho come un vago ricordo, credo che alcuni parenti di mia madre vivano in quella contea.”

Non ti ricordi come si chiamano?”

Hermione scosse il capo: “No, ero troppo piccola quando i miei genitori morirono e fu necessario decidere a chi dovessi essere affidata...però mi piacerebbe visitarlo.”

Ti prometto che un giorno non solo lo visiterai, ma ci vivrai!”

Hermione lo guardò amorevolmente e gli accarezzò una guancia.

Certo, sarebbe stato meraviglioso abbandonare quella vita. Ricominciare da capo, in un posto dove nessuno conosceva il suo passato, le esperienze che aveva già fatto, la sofferenza che aveva subito, ma Hermione era ben lontana dall'essere sognatrice come Harry. Sapeva che le delusioni e i dolori erano sempre dietro l'angolo, pronti a colpire quando meno si aspettano. Perciò viveva giorno per giorno, senza tante pretese e cercava di godere di ogni piccolo attimo che il tempo le concedeva da passare insieme a Harry, dai fugaci scambi di sguardi in mezzo ai clienti e alle ragazze del Red Heaven alle notti di amore travolgente. Questo perchè i giorni di libertà stavano per scadere e il conte ben presto sarebbe tornato. Lei avrebbe dovuto dedicarsi a lui e lui solo e Harry sarebbe impazzito di gelosia, ma, non pensandoci, riusciva ad apprezzare gli ultimi giorni con il suo giovane pianista.

Una sera, durante una delle sue pause, Harry la afferrò per mano, trascinandola nella veranda. La guidò il più lontano possibile dall'entrata.

Harry, che ti prende?”

Niente di particolare, volevo solo darti questa.”

Il ragazzo le porse una viola, ma era leggermente diversa rispetto a quelle che le aveva donato per corteggiarla. Aveva cinque petali di tre colori diversi: giallo, viola e bianco.

Una viola?”

Una viola del pensiero. L'ho trovata l'altro giorno in giardino e ho pensato subito a te.”

Hermione sorrise, compiaciuta: “Ah sì?”

Certo. So che in questi giorni sei preoccupata perchè sta per tornare il conte, ma volevo solo farti sapere che, qualunque cosa accada, ti basterà pensare a me per ritrovare il sorriso. È quello che faccio io. Il semplice pensarti mi dà la forza di andare avanti. ”

Oh, Harry!”

Hermione gli afferrò il viso fra le mani e lo avvicinò a sé per baciarlo. Cosa aveva fatto di buono nella sua vita per meritarsi un tesoro tanto prezioso? Un giovane che la capiva con uno sguardo, che intuiva i suoi pensieri e cercava sempre di rassicurarla.

Grazie!” gli disse poi.

Allora adesso vado, Ron mi ha dato giusto due minuti di tempo.”

Sì, vai!”

Harry le rubò un ultimo bacio e poi se ne andò. Hermione lo seguì con lo sguardo, mentre il cuore dentro di lei batteva lentamente, ma anche con intensità, facendo vibrare ogni fibra del suo essere.

Poi un rumore la riportò bruscamente alla realtà e quando vide Draco Malfoy apparire di fronte a lei, fu come se il tempo si fermò all'improvviso. Hermione impallidì.

Una viola del pensiero non è neanche lontanamente adatta a te, mia cara Ariel.”

 

 

(1)Menadel-Significa Dio adorabile, è l'angelo con la capacità di guarire e consigliare.

(2) Aamiah- Significa Dio di Speranza, è l'angelo del fascino personale, con la capacità di convincimento delle persone

 

 

 

  -3...yeah, ce la farò entro il 13? Mah...speriamo! ^_^

Il prossimo capitolo si intitola “Unmasked”.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e per i loro fantastici consigli mamogirl e Origin753!

 

Alla prossima

kia85

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kia85