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Autore: Lena Mason    07/12/2011    4 recensioni
Un trasferimento in Giappone a causa di un destino avverso..
Una ragazza orgogliosa e testarda...
Un ragazzo selvaggio e don Giovanni...
Una storia ordinaria dai risvolti straordinari
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 18

Behind this pearl eyes.

 


Ten ten era decisamente nervosa. Si trovava davanti casa Hyuga e non si era ancora decisa a suonare il campanello: a dir la verità era ancora fuori dal cancello.

 

Sbuffò, pensando a quanto sembrasse stupida lì fuori da sola, e pigiò il tasto del citofono. Una voce profonda che non conosceva la invitò ad entrare e, una volta giunta di fronte alla porta di ingresso, vide il maggiordomo attenderla.

Appena entrata si rese conto che la casa del suo amico non era cambiata molto: stessi mobili antichi e stesso sfarzo esagerato.

Hiashi, zio del ragazzo e suo tutore dopo la morte dei genitori, era ricco e gli piaceva mostrarlo: il pavimento in marmo bianco e nero, l’infinita scalinata, che portava al piano superiore con il tappeto rosso in velluto, e il salotto con divani pregiati e arazzi ovunque ne erano la prova.

Ten Ten si sedette e attese l’arrivo di Neji, che non tardò a varcare la soglia della sala con indosso la divisa da Kendo.

Dopo essersi salutati, la ragazza lo seguì in palestra, dove le venne data la divisa di Hinata e iniziarono gli allenamenti.

Come pensava, Neji era ad un livello di molto superiore al suo: infatti, l’aveva colpita talmente tante volte che ne aveva perso il conto.

 

«Tregua!» disse la castana, sedendosi a terra, sfinita.

 

«Neji, sei bravo e non hai bisogno di allenamenti, soprattutto con me. Sei ad un livello troppo elevato!» gli disse, togliendosi la maschera di protezione.

 

«Mh. Nonostante tutto te la sei cavata: Hinata e Hanabi crollano molto più in fretta».

 

La ragazza sbuffò: era convinta che l’avesse trascinata lì solo per umiliarla. Così alzò e fece per andarsene, ma la mano fredda e ferma di Neji la bloccò per un polso.

 

Alida stava camminando tranquilla per le strade di Konoha, quando vide qualcosa di stupefacente: Karin e Suigetsu che camminavano vicini e venivano verso di lei.

I tre ragazzi si bloccarono sul posto, guardandosi.

 

«Ehm…» iniziò Suigetsu «Ciao Alida».

 

«Ciao!» gli rispose lei, sorridendo tesa: Karin la guardava male.

 

«Non è quello che pensi. Non è un appuntamento» disse la rossa, sistemandosi gli occhiali sul naso.

 

Alida ridacchiò e disse: «Certo che no! Comunque non direi nulla in giro» aggiunse sorpassandoli.

 

«Non pensavo fosse così imbarazzante uscire con me, Karin» le disse Suigetsu.

 

«Ehm… è solo che… magari lei andava a dire in giro cose non vere…».

 

«Non credo. Se la conoscessi un po’, sapresti che non farebbe mai una cosa così da… Sakura… ecco» le disse, facendola ridere.

 

Alida arrivò a casa Inuzuka, dove fu accolta da Hana, particolarmente felice di rivederla e di sapere che era la sua ‘cognatina’, come l’aveva soprannominata. Kiba, a quel soprannome, aveva quasi sbattuto la faccia contro la porta della sala per lo spavento, ma poi si era ripreso: aveva infatti acchiappato Alida ed erano usciti, dato che aveva paura che la sorella potesse chiedere fatti privati.

 

«Alida, non darle corda, o ti chiederà tutti i nostri affari privati» la sgridò scherzosamente Kiba.

 

«Dai, è divertente! Poi mi sembra contenta che stiamo insieme».

 

«Certo che lo è! Dovevi vedere come mi trattava male quando eravamo distanti».

 

«Aveva ragione! Ti sei comportato da stronzo con tanto di patente!» gli rispose Alida, incrociando le braccia al petto e fermandosi di botto.

 

«Lo so e mi dispiace, Alida. Ma tu mi spaventavi! Sei così… diversa» le disse, avvicinandosi e stringendosela addosso, facendola rilassare.

Alida gli disse, mentre rispondeva all’abbraccio: «Dai, muoviamoci o i bambini ci ammazzano se arriviamo tardi».

 

I due arrivarono all’ospedale, dove le piccole pesti accolsero con gioia la novità. Aiko, infatti, disse:

 

«Era ora. È dal primo giorno che vi guardate con gli occhi a cuoricino!» facendo ridere di gusto tutti.

 

Dopo aver cantato e scherzato con i piccoli, uscirono dall’ospedale e, sulla strada del ritorno, incontrarono Tenten che, a differenza di sempre, era in uno stato di catatonia: camminava come uno zombie e aveva lo sguardo perso.

Alida guardò Kiba e gli disse:«Ci vediamo stasera. Ha sicuramente bisogno di parlare con qualcuno» il ragazzo annuì allontanandosi, mentre la corvina chiamava i rinforzi.

 

Ino e Hinata arrivarono dieci minuti dopo la chiamata di Alida a casa di quest’ultima.

Infatti, la ragazza aveva trascinato l’amica dai buffi chignon fino a casa sua e le aveva offerto un tè, facendola rinsavire un po’.

 

Quando arrivarono le altre, Tenten si era più o meno ripresa, anche se continuava a sospirare.

 

«Tenten, possiamo sapere cosa è successo?» le chiese Ino, che di pazienza ne aveva ben poca.

La castana arrossì di botto e prese a raccontare, ridendo come un’ebete ogni tanto, dei suoi allenamenti con Neji. 

 

Flash Back

 

Si era alzata con la chiara intenzione di andarsene, quando la mano grande e fredda dello Hyuuga l’aveva bloccata.

Tenten si era voltata, trovandosi Neji a pochi centimetri di distanza.

«Cosa fai, Neji?» gli aveva chiesto, ricevendo in risposta un sorrisetto mai visto sule labbra sempre serie del ragazzo.

«Ciò che dovevo fare tanto tempo fa».

Fine Flash Back

 

«E poi?» incalzò Ino.

«Oh Ino! Mi pare ovvio!» intervenne Alida «Neji l’ha baciata!».

Hinata e la bionda guardarono l’amica, che alle parole di Alida era diventata di un carico color porpora.

 

La mattina successiva a scuola furono svelate molte novità: girava la voce, insistente, che Karin e Suigetsu si vedessero con frequenza e che Neji, il partito più ambito della scuola sia per fascino che per posizione sociale, fosse impegnato con qualcuna.

La castana era tesa, quando varcò il cancello dell’istituto. Infatti, Neji le andò incontro, sotto gli sguardi sbalorditi delle fan.

Tenten sorrise al ragazzo, che la prese per mano, facendola arrossire, e la portò verso il gruppo.

Sasuke, alla vista delle mani intrecciate dei due, della vicinanza tra Ino e Shikamaru e degli abbracci di Naruto alla timida Hinata, sospirò pesantemente.

Era l’unico rimasto solo: la persona che suscitava il suo interesse era molto lontana, così come quella a cui era legato suo fratello.

Alida aveva proposto di invitare le due ragazze per Natale, ma ancora non avevano confermato nulla.

Sasuke sospirò ancora, attirando l’attenzione di Alida che, sciolto l’abbraccio con Kiba, si avvicinò all’amico, facendo innervosire il selvaggio.

 

«Neh Sas’ke» lo chiamò la corvina «Non struggerti. La rivedrai, fidati. Avanti, ti ha anche scritto una lettera e, fidati, Chiara non lo ha mai fatto da quando ha iniziato a scrivere».

Il moro sorrise, facendo svenire qualche ragazzina di prima che passava casualmente di lì.

 

«Verranno per Natale?».

 

La corvina sospirò: «Giulia ha già confermato e prenotato il volo, mentre Chiara deve ancora convincere il padre. Sai, ha intuito che c’è qualcuno che vuole rivedere e si è trasformato nella versione gelosa…».

 

«Capisco… anche quando eravamo in Italia, mi lanciava sguardi strani, mentre la madre sembrava…».

 

«Affascinata da te… Succede a tutte le femmine che ti guardano la prima volta, Sas’ke. Mentre i maschi ti odiano a priori» gli rispose Alida.

 

«Quindi anche tu all’inizio…».

 

«Volevo saltarti addosso… e poi effettivamente lo abbiamo fatto» rispose Alida, scoppiando a ridere, sentendo lo sbuffo di Kiba.

La corvina salutò Sasuke e si avvicinò al fidanzato, che finse di essere offeso.

Con un paio di moine, però, la ragazza riuscì a fargliela passare e a farsi addirittura baciare, suscitando gli schiamazzi di tutto il gruppo.

 

 

 

 

 

 

Ma quanto si capisce, da uno a dieci, che mi sono stancata di Naruto?
Bah.
A voi la risposta
Elena
   
 
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