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Autore: cescapadfoot    11/12/2011    7 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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Il giorno dopo, a colazione, la professoressa McGranitt consegnò a ciascuno di loro gli orari delle lezioni.
Lily, con i suoi G.U.F.O. aveva deciso di frequentare Difesa Contro le Arti Oscure, Trasfigurazione, Incantesimi, Pozioni, Erbologia e Antiche Rune; Marlene aveva il suo stesso orario, poiché anche lei seguiva i corsi di quelle materie.
La professoressa McGranitt diede l’orario a James Potter e gli disse:
- Questa è la lista degli iscritti per le selezioni.
- Di già?- James era sorpreso.
- Si, vogliono vincere assolutamente quella Coppa.- rispose la McGranitt.- E non sono i soli.
- Professoressa, glielo garantisco, vinceremo quella Coppa.
- Mi garantirai anche che tu e i tuoi amici non farete i teppisti come gli anni scorsi?
- Professoressa, adesso mi sa che chiede troppo.- rise James.
- Siamo al sesto anno, Potter, cerca almeno di abbassare un po’ la cresta.- gli consigliò la professoressa con severità.
Lily scosse la testa: Potter non sarebbe mai cambiato, mai; incrociò lo sguardo di Marlene, che rise di gusto.
- Povera professoressa McGranitt!- commentò la ragazza.
Le due finirono colazione e si alzarono, poiché avevano un’ora buca prima di Antiche Rune.
- Noi andiamo.- disse Marlene.- Ciao ragazze. Teppisti…- disse poi, rivolta ai Malandrini.
- Secchione…- dissero ghignando Sirius e Peter.
James rise e Remus rischiò di soffocarsi con il succo di zucca per aver trattenuto una risata; dopo aver tossito Remus, con le lacrime agli occhi, si mise a ridere con gli altri.
- Che c’è da ridere?- chiese Sirius, dando un’ultima pacca sulla schiena a Remus.
- Eravate comici quando l’avete detto, fratello, sul serio!- rise Remus con la voce soffocata.
Marlene e Lily ridacchiarono a loro volta e si avviarono. Lily noto che Potter le lanciò uno sguardo veloce mentre usciva.
- Ma che ha Potter, da guardarmi?- chiese Lily ad alta voce.
- Forse gli piaci…- ipotizzò Marlene.
- Marlene, ma per favore!- esclamò Lily, schifata.- Ma sai quante ragazze ha, che gli fanno la corte? Magari anche in questo stesso momento?
Marlene guardò verso la Sala e disse:
- Sì, e le sta ignorando tutte in questo stesso momento. Guarda…
Lily si voltò indietro e vide un gruppo di Tassorosso del quarto anno che, deluse di essere ignorate, guardavano James; il quale, invece, guardava il posto in cui prima Lily era seduta.
La ragazza scosse la testa, incapace di comprendere. Non riusciva a capire come mai Potter si comportasse in modo così strano: non l’aveva ancora torturata con le sue richieste di appuntamenti e non le aveva dato il tormento.
Beh…non ancora.
“C’è tempo, c’è tempo…”
pensò Lily; ma intanto era un pochino preoccupata.
Durante l’ora di Pozioni, in cui c’erano  anche tutti i Malandrini, Lily era grata ai vapori dei calderoni che nella segreta che creavano una sorta di nebbia: lo “schermo” adatto per non essere vista, anche se nemmeno lei sapeva perché – secondo lei.
Lumacorno, il grasso insegnante di Pozioni, quando vide Lily, Marlene e Dorcas esclamò:
- Ed ecco le mie allieve preferite! Spero di vedervi più spesso alle mie cenette, quest’anno.
- Ci proveremo, professore.- disse Marlene. Appena il professore si diresse verso i Malandrini, Marlene disse a Lily e a Dorcas con voce bassa:
- Noooooooooooo…
L’effetto era comico che Lily ridacchiò. James, dal suo posto, non riusciva a vedere dov’era Lily, ma aveva sentito quella risata talmente tante volte che ormai l’avrebbe riconosciuta ovunque.
Suonò la campanella e tutti uscirono nei corridoi inondati dalla luce del sole.

*.*


Quella prima settimana passò lentamente, senza nulla di nuovo. Tuttavia, Lily e James erano inquieti: Lily non riusciva a capire come mai Potter continuasse a fissarla per tutto il tempo in cui erano nello stesso posto; James non riusciva ancora ad ammettere di essere attratto da Lily.
Si diceva sempre: “Cazzo, è solo una cotta. Una stupida cotta. Prima o poi passerà”
In realtà, sperava che fosse di più di una cotta. Gli venne in mente quello che gli diceva suo padre riguardo la vita a Hogwarts e quando di mezzo ci andavano le donne: “Noi Potter fino al quinto anno siamo scalmanati, casinisti…dei teppisti, insomma! Però, al quinto anno ci capita sempre qualcosa che ci cambia, sta a noi se in meglio o in peggio; e quel qualcosa è sempre una donna. Ma non una donnetta qualsiasi che te la dà subito la prima sera che ci esci, no! Lei è quella che, quando la vedi in una situazione che non avresti mai pensato di vedere, comincia a farti battere il cuore; quella che magari ti rimprovera per come sei. E così si entra nella fase decisiva, che può durare per tutti e due gli anni rimanenti a Hogwarts: l’innamoramento. Credimi, Jimmy: è nel nostro sangue, la donna della nostra vita ce l’abbiamo sempre davanti agli occhi, ma per conquistarla devi essere ciò che sei realmente, ovvero: NON il teppista. Si innamorano di come sei realmente dentro. Certo, la scalata è lunga, ma credimi: ne vale la pena!”
Era così?
Lui stava dimostrando di essere un Potter?
E sua madre gli diceva: “Sii te stesso; è questo quello che vogliono le donne: vederti con pregi e difetti. I Potter si sono sempre scelti donne dal carattere forte.”
E in effetti, quanto forte era il carattere della Evans? Così forte che non avrebbe mai ceduto?
Eppure lui non riusciva ancora a capire per quale motivo dovesse innamorarsi di lei.
Ma l’avrebbe scoperto presto.
Molto presto…

*.*


Venne il venerdì sera, e di solito gli studenti stavano alzati fino a tardi, visto che il giorno seguente era sabato; tuttavia, alla prima settimana, andavano tutti a letto presto, poiché dovevano ancora abituarsi al nuovo ritmo.
James si rivoltava nel letto, non riusciva a dormire; avrebbe voluto che Felpato fosse lì, ma era in punizione, mentre Codaliscia dormiva nella grossa, Frank pure e Lunastorta era in giro per la sua ronda notturna con altri prefetti.
Stanco di aspettare il sonno che sembrava non arrivare mai, James decise di scendere in Sala Comune e si sedette in una poltrona davanti al camino, le braci morenti che gettavano un’atmosfera strana, surreale.
Era arrabbiato: era già stato in punizione due giorni prima per aver pestato per sbaglio la coda di quella dannatissima Mrs Purr, il carico di compiti che cominciava a pesare nonostante fossero ancora all’inizio e in più la sua vita sentimentale era un casino. James si passò la mano fra i capelli, arruffandoseli ancora di più. Come poteva innamorarsi di una persona che era nauseata di vederlo?
Aveva passato il quarto e il quinto anno a frequentare ragazze, a infrangere i loro cuori e altro ancora…si era divertito a sentirsi dire no mille volte da lei, lo aveva invogliato a continuare.
Ma adesso?
Era cresciuto ormai, quello che sapeva era che non poteva e soprattutto che non voleva più giocare.
Il buco del ritratto si aprì e comparve proprio Lily Evans, di ritorno dalla sua ronda.
- Che ci fai, qui?- chiese Lily in tono sostenuto.
- Non dormivo.- rispose lui sullo stesso tono.- È un reato?
- Sei incazzato, per caso?
- No, sprizzo allegria da tutti i pori…certo che sono incazzato!
- Beh, quella punizione di due giorni fa è stata un’ingiustizia…
- Non serve che stai dalla mia parte per pietà, grazie tante!
- Scusa allora se per una volta, una volta, stavo dalla tua parte!- replicò lei con freddezza.- Comunque, ti conviene filare in dormitorio perché lo sai che tra un po’ la McGranitt viene a fare la sua ronda personale in Sala Comune.
- E che me ne frega?
- Si può sapere che cos’hai?- scattò Lily.- Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Io ti ho fatto qualcosa? Allora, che cosa c’è?    
Lily rimase ferma una manciata di secondi ad aspettare, poi sospirò pensando: “Niente, crisi adolescenziale da teppista…”
Non aveva ancora fatto mezzo passo verso le scale dei dormitori, quando James con un guizzo la raggiunse e la prese per un braccio.
- Vuoi davvero sapere che cosa c’è?- le chiese lui, in tono duro.
- Se è un problema riguardo la tua vita personale, non m’interessa, grazie!- sbottò lei in risposta, cercando di liberarsi dalla sua stretta.
James si passò una mano fra i capelli, sospirando forte per calmarsi.
- Diamine, perché proprio te?- mormorò a bassa voce, quando si fu calmato.
Si era tormentato a lungo sui motivi per cui era innamorato di lei, e ora lo capiva: era bella, intelligente, a volte spiritosa, dal carattere forte e fragile allo stesso tempo…
- Potter, mollami!- sibilò lei, arrabbiata. O forse no? - Smettila anche di guardarmi così, mi metti a disagio!
Lui si fece più vicino e le disse:
- Ho pensato per tutta l’estate a ciò che è successo quel giorno…
Lily capì che si riferiva al giorno in cui aveva messo Piton a testa in giù.
- Ho cercato di pensare: “Ma si, che mi frega se le do’ la nausea”; invece mi frega, credimi.
- Potter…
- Io…non so, credevo che tu fossi soltanto una sfida per me. Invece sei molto di più.
- Un giocattolo da mettere in bella vista?
- No. Sei una persona che vale. E tu stai cominciando a valere molto per me.
- Si può sapere che vuoi da me?
- Io voglio te.
Lily si sentì mancare il pavimento sotto i piedi. Non poteva crederci…
- E con questo…- fece lei, cercando di dare alla sua voce una calma che non c’era.-…con questo, che cosa vorresti dire?
James si fece vicino al suo viso e le disse:
- Che mi sono innamorato di te.
La sentì tremare e di certo non per uno spiffero. Anche nell’incerta luce del fuoco morente, la sentì arrossire; le mise dietro all’orecchio una ciocca di capelli che le nascondeva il viso, ora abbassato a terra.
- Lily, io ti amo…
- Dopo tutto quello che mi hai fatto passare?- lo interruppe lei in tono di sfida.-  Perché dovrei crederti, visto che io e te non possiamo fare a meno di litigare ogni volta che c’incrociamo?
- Credimi, è strano anche per me; non ho scelto io di innamorarmi di te. Ma sono sincero ora, come non lo sono mai stato con nessun’altra persona; io ti amo…
- Quante volte hai detto questa frase alle ragazze che hai frequentato?
- Nemmeno una volta, te lo giuro…
James si avvicinò all’orecchio di Lily e le disse dolcemente:
- Voglio te, Lily, credimi; io ti amo.
La presa era allentata e Lily vide la mano di James che lentamente saliva sul suo braccio e lui che si stava facendo sempre più vicino. L’altra mano era sul suo collo, ed era sicura che lui avvertisse i brividi lungo tutto il corpo che in quel momento provava. James aveva ripreso a guardarla in viso e si faceva sempre più vicino a lei.
- No, ti prego…- mormorò lei senza convinzione, ma con una voce così bassa che lui la sentì appena.
James le carezzò piano il viso e si stava avvicinando sempre di più a lei.
Ormai i loro respiri stavano per fondersi in un solo respiro…
E il buco del ritratto si aprì; i due si distanziarono, credendo che fosse la McGranitt. In realtà erano Remus e Sirius, quest’ultimo di ritorno dalla sua punizione.
- Credimi, non mi sento più il braccio.- si stava lamentando Sirius, stringendosi il braccio destro.
- Ti fai battere anche dall’olio di gomito che devi mettere nelle pulizie?- ironizzò Remus.
I due ammutolirono quando videro Lily e James, l’uno di fronte all’altra.
- Tutto bene?- chiese Remus.
- Sì…- rispose Lily.-…buona notte.
Lily, nell’andarsene, sfiorò impercettibilmente James; il quale la seguì per le scale.
- Lily…
Lei si voltò, le lacrime agli occhi.
- Senti, è da quest’estate che ho una confusione in testa per te…- gli disse a voce bassa per evitare di singhiozzare davanti a lui.-…non mi tormentare, ti prego.
Lily si voltò e salì su per le scale. Appena chiuse la porta della camera, vide Dorcas accendere la luce.
- Finalmente!- stava dicendo.- Mi ero svegliata e non ti ho vista, mi sono preocc…
Lily si mise seduta sul bordo del letto, le lacrime che le scendevano lungo le guance.
- Lily, che c’è?- chiese Dorcas, avvicinandosi in fretta.
- Ha detto che mi ama…- rispose Lily con voce rotta.
- Chi?
- James…me l’ha detto poco fa.
- Lily…ma da quando lo chiami per nome?
Lily scosse la testa e cominciò a piangere sulla spalla di Dorcas, la quale l’abbracciò forte per consolarla; la ragazza continuava a chiedersi perché le parole di Potter le risuonassero in testa, perché aveva avvertito una forte gelosia verso tutte le ragazze che lui aveva frequentato e il perché di quella sensazione di benessere che aveva provato quando lui l’aveva accarezzata, abbracciata e quasi baciata.
  
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