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Autore: Gniagna    15/12/2011    1 recensioni
Nessun filo logico, nè nessuna storia. Solo immagini di vita di due ragazze (17 e 19 anni) completamente diverse, completamente innamorate e completamente stupide.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non puoi farlo!”

Nonostante l’imperiosità di quelle parole la voce dalla ragazzina trapelava una lieve nota di panico, che tradiva non poco la sua sicurezza.

“Sono la tua ragazza, ho dei diritti!”

Il sibilo disperato della bionda si perse tra le risate dell’altra che, senza neanche degnarsi di risponderle, continuava a spingerla giù dal letto.

“Amore, amore, amore, amore, amore, amore, amore…”

La litania continuò nell’orecchio della mora per qualche secondo prima che, con un’ultima spinta, riuscisse a spingere la sua donna definitivamente per terra.

Lasciò che il suo sguardo scivolasse sul viso offeso della più piccola prima di voltarsi dall’altra parte al suono di un: “Questo letto è troppo piccolo per tutte e due!”

Chiuse gli occhi concentrandosi sui movimenti della bionda alle sue spalle che, tempo mezzo minuto, era già di nuovo sotto le coperte abbracciata a lei.

“Ok, forse non è stata una genialata…”

Il ringhio che le arrivò in risposta bastò a chiuderle la bocca e a convincerla che, effettivamente, era stata una cazzata bella e buona.

Rimasero ferme, abbracciate, in silenzio aspettando che l’altra si decidesse a dire qualcosa per parecchi minuti finché proprio alla mora non si decise a spezzare quel silenzio alla ricerca delle scuse che lei stessa si era negata poco prima.

“Cercare di svegliarmi raccontandomi le prodezze erotiche delle tue amanti è la cosa più stupida, cattiva e antipatica che potessi farmi, sai?”

Perfetta.
Decisa, dura, senza un attimo d’esitazione e senza che né l’amore né la gelosia trapelassero dal suo tono o dalle sue parole… se non fosse stato per lo stupido – stupidissimo – errore di voltarsi, in cerca di una risposta, verso la bionda che, in meno di due secondi, si avventò sulle sue labbra distruggendo così tutti gli intenti cattivi della mora.

Si avventò su quelle labbra cercando di fermare quel fiume di parole e di farsi perdonare; non si stupì neanche per un istante dei denti che si chiusero a forza intorno al suo labbro e si lasciò scappare solo una specie di singulto senza opporre alcuna resistenza.

Quando la mora la lasciò aveva gli occhi lucidi e il labbro sanguinante, ma quello stupido sorriso furbo attraversava ancora il suo volto.

“Mi ami? Ma quanto mi ami?”

“Poco, pochissimo, stupida mocciosa.”



Questa l'avevo scritta in più, quando ero ancora indecisa sul numero delle storie che dovesse esserci in questa piccola raccolta, ora l'ho ritrovata ripulendo il vecchio pc e ho deciso di metterla con le altre.
Ora sono sette più una...
  
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