***
I
Marauders nascondevano molti segreti quali la
licantropia di Remus, le capacità di animagi degli altri tre, la mappa del malandrino, il
mantello dell’invisibilità di James,
l’esatta localizzazione della“Scorta” di Sirius,
ma l’intero dormitorio sapeva che quando l’intero gruppo si riuniva
nella stanza e diceva che doveva parlare in privato, era decisamente meglio
cambiare aria e andarsene a fare qualsiasi altra cosa, perfino cercare di
pettinare in boccoli biondi e vaporosi i capelli di Mocciosus.
Questo
perché stava per tenersi
Nei
sei anni di scuola c’erano state solo tre consulte: una quando avevano
scoperto che Remus era un lupo mannaro, l’altra quando James aveva rubato, o
come disse lui preso in prestito, la scopa di Sirius
e aveva avuto un piccolo incidente e l’ultima quando James aveva dichiarato che avrebbe smesso di fare scherzi
stupidi in modo da conquistare
Naturalmente
gli altri erano riusciti a convincerlo che stava facendo la mossa sbagliata e,
una settimana dopo, per festeggiare il ritorno della sua sanità mentale,
aveva tolto le mutande a Mocciosus.
Tornando
a noi, si erano appena poste le basi per la quarta consulta dei Malandrini, che
si prospettava ancora più dura e dolorosa della prima.
C’erano
delle regole precise da rispettare, severe e non aggirabili.
Remus
le conosceva, perché le aveva stilate lui.
La
consulta dei Malandrini non può avere atto se anche un solo membro vi
è opposto ed esponga ragione valida per sostenere la sua scelta.
Questa regola era nata
quando Sirius aveva preteso una consulta
perché Remus non gli aveva fatto copiare il
compito di Trasfigurazione, per cui lo aveva preparato per quattro giorni
consecutivi.
“Non
è colpa mia se non ti sei impegnato” aveva detto con la solita
aria da maestrino “La seduta è
cancellata perché evocata senza valida motivazione!”
Remus
sospirò, avrebbe voluto fare lo stesso ma non
poteva.
“Voglio
la consulta” disse chiaramente Sirius.
“D’accordo”
fu la risposta di James e anche Peter
rispose positivamente.
Remus
chiuse gli occhi ma non bastò per isolare la
sensazione che tutti quegli occhi lo squadrassero inquisitori.
Che
Sirius lo guardasse inquisitore.
Annuì
e al comando dell’amico riaprì gli occhi.
Durante
Se
più membri sono estranei ai fatti, il giudice può essere tirato a
sorte o si può decidere di cedere volontariamente il posto
all’altro.
“Chi
fa il giudice?” chiese James rivolto a Sirius “Io, tu o Peter?”
“Io
non posso… “ fu la roca risposta di Sirius
“sono più coinvolto di quanto sembri”
Remus
alzò il capo verso di lui, provando una fitta di dolore a quelle parole.
Probabilmente
Sirius era troppo arrabbiato e deluso da lui per
prendersi quel posto.
Sirius,
guardandolo, ebbe un tuffo al cuore e sentì fisicamente il dovere di
stringerlo fra le sue braccia e consolarlo.
Ma
non lo fece.
Era
tempo di Consulta.
“Allora
lo faccio io, ti va bene Wormtail?”
“Ti
cedo il posto, Prongs”
Il
Giudice deve introdurre brevemente la seduta con un riassunto dei fatti.
Successivamente il presunto colpevole è sottoposto ad un interrogatorio
chiarificatore sotto Veritaserum e dopo questo, gli è data la possibilità di difendere
se stesso.
“Siamo qui riuniti in questa stanza
perché in questa data, pochi minuti fa, abbiamo assistito ad un
increscioso incidente. Remus J. Lupin
che nei giorni precedenti è stato vittima di sbalzi d’umore
piuttosto pesanti, ha assalito un serpeverde che
risponde al nome di Mocc…ehm Severus Piton, rischiando che il
suo gesto potesse concludersi con un omicidio. Sirius
Black è intervenuto fermando Remus J. Lupin appena in tempo e, davanti al professore di Cura
delle Creature Magiche ha preso la colpa di un atto da lui non compiuto.
Qualche obiezione?”
“Nessuna”
furono le parole di Sirius e Peter.
Remus non rispose ma nessuno
ebbe il coraggio di chiedergli conferma quando notarono il suo tremore e le
spalle scosse dai singhiozzi.
“Cancelliere
Minus, prenda la fiala di Veritaserum
avanzata dalla scorsa consulta” furono invece le parole del Giudice.
Sirius
invitò Remus a berne un sorso e questo
ubbidì, con la testa ancora bassa.
Nessuno
aveva visto il suo viso da quando si era seduto, ma
tutti sospettavano ormai che stesse trattenendo il pianto.
“Bene.
Grazie della collaborazione, Signor Lupin.”concluse
James “Che inizi l’interrogatorio. Signor
Cancelliere e Signor Black, posso iniziare io?”
“Certamente
Signor Giudice”
Remus
li odiò. Formalità non è sempre sinonimo di
giustizia…quello che voleva era solo sapere, subito, se la sua vita da Marauders era finita.
“Signor
Lupin. Prima domanda: Ammette lei di essere ricorso
alla violenza fisica quest’oggi?”
”Si.”
“Era
pienamente cosciente del fatto che Snape avesse serie
probabilità di restarci secco?”
”Si”
“Ma
l’ha fatto comunque…”
“Si”
“Mi
dica…ha una buona motivazione per quell’eccesso
di violenza?”
“No”
“E
per il comportamento dei giorni scorsi?”
”No”
James sospirò, avendo capito che non avrebbe
ricevuto dall’altro più che monosillabi.
“E’
pentito?”
“Lui
no…”
Silenzio.
“Può
spiegare meglio quest’affermazione?”
A Remus servì un minuto intero di
raccoglimento.
“Non
ero io…” sussurrò “Io non l’avrei mai fatto…ma non avevo il controllo…”
James
aveva aperto la bocca per parlare, ma la richiuse
immediatamente quando si rese conto che Moony stava
lottando contro lacrime e singhiozzi per continuare.
“Io
non volevo farlo!” sollevò gli occhi acquosi per la prima volta
verso James, fissandolo mentre
cercava di trattenere le lacrime “Diavolo…è…è partito
tutto dal sangue. Io…non ce la facevo. Lo guardavo e volevo solo darmi un
morso e…e farmi più male così che ce ne fosse
altro.
E
poi…Snape ha parlato e io non ci ho visto
più, o meglio lui non ci ha visto più.”
Le
lacrime iniziarono a scendere senza chiedere il permesso al proprietario, la
cui stessa voce, che doveva essere ferma, si era ammutinata diventando rotta e
flebile.
“Io…io
volevo solo che se ne andasse…che smettesse…che finisse tutto. Non
ce la faccio più!!!”
Gli
altri tre si guardarono preoccupati, per poi ritornare a fissare il loro amico;
Sirius non riuscì a resistere e gli si
avvicinò, sedendogli accanto e mettendogli un braccio attorno alle
spalle.
Fu
questione di un attimo, solo uno, e più
precisamente quello in cui il contatto fra i due spinse Remus
a dimenticare per un secondo i milioni di pensieri negativi che erano cresciuti
nella sua mente e quelli che continuava inconsciamente ad abbozzare, per
aggiungere dolore a dolore.
Il
licantropo accorciò le distanze e abbracciò colui che gli aveva
rubato il cuore, seppellendo il volto nell’incavo tra il collo e la
spalla dell’altro.
Poteva
sentire il profumo del suo shampoo e la morbidezza della sua pelle bagnata da
quelle che erano le sue lacrime, che imperterrite continuavano a scorrere.
Sirius
ricambiò l’abbraccio, sussurrandogli parole rincuoratici ad un
orecchio, per poi lasciarlo a malincuore e rivolgersi nuovamente a James.
“Signor
Giudice, chiedo di poter eleggermi ad avvocato difensore di Remus
J. Lupin”
Entrambi
guardarono Moony, che però
non si espresse.
“Permesso
accordato, dunque.”
“Io
credo, James, che tutta questa storia c’entri
con la luna piena che ci sarà stasera.”iniziò Sirius serio.
“Ma
Padfoot, Remus non è
mai stato…beh…così! “ Peter
non riuscì a trattenersi, attirandosi le occhiatacce dell’intera
sala.
Tranne
Remus ovviamente, e con questo fanno due persone.
Ma
è sempre meglio rendere impossibile la vita a chi poi porterà i
presenti a morire/scontare crimini non commessi/ripudiare gli amici ecc ecc, giusto?
Chi
non fosse d’accordo, chiami il wwf e si prenda la briga di spiegare ad un addetto cosa
diavolo è un animago.
E
poi i topi non sono specie protetta!
“Peter, e anche tu attrice dei miei stivali, fatemi finire
di parlare” furono le parole di Sirius
“quello che sto cercando di dire è che credo, anzi sono sicuro,
che il lupo insito in Remus a causa di un trauma si
sia svegliato prima del tempo e che abbia preso il controllo al momento meno
opportuno, approfittandosi della debolezza che Moony
ha nella settimana che precede la luna e del fatto che avesse vari problemi a cui pensare.”
“Hai
prove che possano dimostrare ciò?”
“Si,
più di una. Iniziamo dall’evento più eclatante, ovvero
oggi. Remus non ha usato la violenza finché
non è stato colpito, o meglio, finché non ha iniziato a sentirsi male quando ha visto il sangue. L’abbiamo notato
tutti, è sbiancato completamente. Da quello che poi ha appena detto, ho
capito tutto. Non era Remus, ma il lupo al comando:
un lupo che si è trovato sangue umano davanti e che stava per reagire ai
suoi istinti. Se Snape non avesse attirato la sua
attenzione in qualche modo, spingendolo ad attaccarlo, Moony
probabilmente avrebbe iniziato ad azzannare se stesso. E non fatemi pensare
alle possibili conseguenze…”
“E
questo trauma? Di che trauma si tratta?”
Sirius
occhieggiò Remus, che ancora studiava le crepe
del pavimento, ma almeno non piangeva più.
“Non
posso scendere nei particolari perché non è giusto nei suoi
confronti, e anche nei miei, ma posso dire con sicurezza di essere stato io lo
scatenante.”
“TU?”
“Io…”
“Signori”
James strappò prepotentemente la parola al
silenzio, che ormai si poteva tagliare con un grissino.
Con
un coltello no, ragazzi. Non esageriamo! O l’autrice inizierà a
pensare ad un finale triste…in fondo ha appena visto il DVD di Van Helsing.
“Signori”
Ripeté James più per richiamare
l’autrice che per necessità “chiedo
che la corte si riunisca prima di promulgare il verdetto. Signor Lupin, lei può attendere fuori”
Ancora
una volta Remus obbedì, sotto lo sguardo degli
altri.
Alla
fine dell’interrogatorio e dopo che il presunto colpevole abbia avuto
modo di difendere se stesso, il giudice e gli altri membri devono consultarsi
in privato per stabilire la decisione da prendere. Tempo massimo di questa fase
può essere un’ora, il minimo dieci minuti.
Non vale ingannare il tempo giocando a scacchi magici, anche perché non
si riuscirebbe mai a finire la partita in tempo.
“Bene…” disse James
tanto per dire, ma si rivelò un tentativo vano di instaurare una
conversazione in quanto gli altri due risposero con altrettanti striminziti
‘bene’.
Nessuno voleva parlare per primo, temendo di sparare una
sentenza dagli altri non accettata.
In fondo l’argomento era così delicato…più o meno come un colpo ai denti dato
con un attizzatoio arrugginito.
Alla fine Peter non riuscì
a trattenersi per la seconda volta.
Intervenne con la delicatezza di una mazza da baseball, per
essere precisi.
“Per me è pericoloso…non è Moony.” Disse convinto.
“Beh, sul fatto che non sia Moony
c’è poco da discutere” fu l’acido commento di Sirius che, per dirla chiara, non sapeva neanche lui cosa
volesse sentire, o quale fosse la cosa giusta da dire,
da sentir dire o da riferire a quel particolare lui.
“Credo che dovremmo discutere sul da farsi…”
continuò, focalizzando un punto che tutti e tre avrebbero voluto
evitare. “Qualche idea?”
“Silente” rispose lentamente James,
seduto sul letto e guardando tutto tranne che lui.
“Silente? Vuoi farlo espellere, forse?” Ecco,
questa era una delle cose che non voleva di certo sentire.
“No, Sirius, non voglio
farlo espellere. Credo solo che il preside potrebbe aiutarlo come ha già
fatto tante volte.”
”Il preside è il preside…non può infrangere le misure
di sicurezza o esporre gli studenti a possibili pericoli. Diamine: Remus è il lupo, ormai!!!”
“Dici che lo caccerebbero?”
“Ne sono sicuro, e lo sei anche tu...ammettilo”
Un sospiro.
“Si, credo che almeno finché non sia sicuro che
tutto sia passato, verrebbe allontanato. Dispiacerebbe
a tutti, Sirius. Ma penso sia la soluzione migliore.
Io non so cos’altro fare!” Altre parole che non avrebbe
voluto sentire.
“Potresti fare l’amico, James,
come hai promesso tre anni fa. Noi…IO gli ho detto che l’avrei
sempre sostenuto, protetto e mi sarei occupato di lui durante e dopo ogni
dannata luna piena.
E non ho intenzione di venire meno alla parola data! Gli
starò vicino e lo controllerò, facendo in modo che non accada mai
più nulla del genere, finché non riuscirò a farlo tornare
normale. Non lo abbandonerò, facendo vincere quello spettro che si
è sempre portato dietro da quando è
diventato un licantropo. E se voi non vorrete aiutarmi…beh, pazienza. Ce
la caveremo senza di voi!”
“Ma Sirius…”
cercò di dire Peter prima di essere interrotto
da un urlo.
“TACI WORM, O SEI DENTRO O SEI FUORI! NON HO BISOGNO
DI SENTIRE ALTRO”.
“Oh sirius, stai sbagl-“ provò a interromperlo Potter una volta, poi un’altra e un’altra
ancora inutilmente, mentre Black ripeteva con occhi colmi di ira le promesse
dei matrimoni babbani, che chissà dove aveva
sentito.
“Nella gioia e nel dolore, ragazzi” tuonava,
puntando un indice accusatore sugli altri due, come ad accentuare il valore
della predica “fino a che morte, o voi, se farete gli spioni, ci
separerà!”
Per James fu troppo.
“SENTI, STUPIDO INVASATO” disse prendendolo
violentemente per il bavero “ TI CONVIENE SMETTERE DI TRATTARCI COME TRADITORI PRIMA CHE TI DIA UN ALTRO PUGNO SUL NASO. FORSE IL
NOSTRO AFFETTO NON COMPETERA’
Il silenzio riempì la sala.
E stavolta il grissino non sarebbe bastato.
E non solo perché l’autrice lo ha appena
mangiato con il prosciutto attorno.
“Grande amore?” squittì Peter, con occhi grandi come piattini.
“Si” rispose James
squadrando da capo a piedi Sirius “Anche se lui è il primo idiota a non
ammetterlo. Per le tue famose ragazze facili, faresti questo? Per i tuoi
rapporti poco impegnativi ti, appunto, impegneresti
tanto?”
Sirius odiava quando
James metteva in mostra le capacità che
avevano fatto di lui uno degli studenti più brillanti di Hogwarts.
“Peter, potresti scusarci un
attimo?”
Wormtail era indeciso: doveva scegliere
tra ‘si, certo che mi dispiace stupido idiota’ e ‘io non esco nel corridoio dove
c’è quel mannaro con problemi di personalità’.
Stava per aprire bocca quando
l’occhiata di Sirius gli fece comprendere che
fare silenzio probabilmente non era la cosa giusta da fare per appagare il suo
ego, ma di sicuro la migliore per portare la pellaccia a casa.
In virtù di questo avrebbe poi scelto Voldemort qualche anno dopo…motivo per
cui umiliarlo il più possibile.
Perché non ci sono lettori fan di Peter
Minus, vero?
Oh Santa Fata Madrina.
Tu perché distogli lo sguardo?
Vabbè, perdona me e io perdono
te…un giorno crescerai e capirai…^^
Ma ritorniamo a questioni più importanti, esattamente
quelle che spingevano Sirius a chiedersi se fosse meglio scappare al Polo Nord o al Sud.
Si accettano suggerimenti…
“Credo sia ora di farci una bella chiacchierata,
Romeo…”
“Dici?”
“Certamente, anche se credo sia più proficuo
continuare quella che avemmo qualche giorno fa…penso ci siano delle
correzioni che vorresti fare.”
Sirius sospirò.
“Mi piace Remus” disse
colpevole. “Mi piace molto Remus. E, se
vogliamo essere più precisi, mi piace maledettamente Remus”.
“Così maledettamente da volerti impegnare con
lui come faresti con una tizia qualsiasi che quasi manco conosci?” chiese scettico.
“No, così maledettamente da sentire di poter
rinunciare a qualsiasi cosa possa creare un legame così forte da
superare quello dell’amicizia, in modo da non perderlo se commetto
qualcosa di stupido…”
“Cosa?”
“Beh…qualunque cosa. Di stupidaggini ne faccio
tante…”
“No” James era
sbigottito “ Era un ‘Cosa?’ in generale…”
“Ah.” Disse solo l’altro, prima di
decidere che era meglio sputare il rospo adesso che intavolare poi
un’altra discussione simile. “ Diciamocelo James,
sono un amico perfetto. Remus mi adora e sono di gran
lunga il suo preferito. Qualche volta abbiamo dei battibecchi, ma niente che
non si sia risolto in meno di 2 ore e davanti ad un
panino al formaggio…”
“E allora?”
”E allora sei scemo se non capisci! Non lo la
minima intenzione di invischiarmi in niente che possa mutare la nostra amicizia
in qualcosa di, per quanto bello e romantico, fragile e per nulla sicuro. Se ci
lasciassimo non saremmo nemmeno più amici.”
“Sirius…questo
è il discorso serio più stupido che tu abbia mai fatto.”
Black non riusciva a capire come l’amico potesse essere così insensibile.
“James, pensaci! Come
fidanzato faccio pena, non riesco a far durare una relazione più di una
settimana per milioni di motivi diversi di cui io fino all’ultimo non mi
rendo mai conto. Si tratta di sentimenti troppo difficili da gestire,
soprattutto con uno come Remus,
che merita solo il meglio.”
“Si, Sirius, ho capito. Ma
tu dimentichi che questi sentimenti GIA’ li
provi! Cosa vuoi fare, sopprimerli? Ad un certo punto diventerà
così difficile far finta di niente che sarai costretto ad allontanarti da
lui…”
“Sempre che non mi allontani
lui…non abbiamo ancora vagliato la possibilità di un
rifiuto.”
“Non rifiuterebbe…”
“Non ha importanza. Io ho deciso.”
“Bene…ma sappi Sirius
che arriverà il momento in cui sentirai che rischiare tutto è la
cosa giusta da fare, e la più bella…”
“Come potrebbe esserlo?”
“Semplicemente perché rischiereste in due. E in
quel caso si metterebbe in gioco una sicurezza che semplicemente viene subito compensata da quella nuova data dallo stare
insieme alla tua metà.”
“Sciocchezze…”
“No, Sirius.” Lo
contraddisse l’altro “la parola esatta è amore!”
“Allora, cosa avete deciso?” chiese seccato Peter, a braccia conserte, dopo essere ritornato nella
stanza con Remus.
“Abbiamo deciso” disse serio Sirius,
decidendo di lasciar correre il suo tono “che questa luna piena, non
sapendo cosa possiamo aspettarci, la passeremo nella Foresta Proibita”
“Perché? La stamberga è più
sicura!”
”Non per Remus. Ormai non ci andiamo quasi mai
e, se la gente di Hogsmeade sentisse urla e rumori
più forti dello standard potrebbe spaventarsi troppo, e chiamare gente
beh, gente come Silente. E noi questo non lo vogliamo. Il preside deve pensare
che questa luna trascorrerà esattamente come le altre.”
“La foresta proibita, quindi?” Moony si era ripreso abbastanza da poter parlare.
“La foresta proibita, e che Merlino ce la mandi
buona”
“Ma” intervenne James
“se la situazione dopo il plenilunio non si stabilizzerà, saremo
costretti a parlarne a Silente e lui farà ciò che ritiene
più necessario”.
“Si…è giusto” fu la risposta del
licantropo “Comunque…beh. Grazie ragazzi.”
“Non c’è di che, siamo i tuoi migliori
amici!”
E, mentre Sirius, James e Peter, seppur reticente, gli si avvicinavano e cercavano di
consolarlo con abbracci e pacche sulle spalle, Remus
si sentì un po’ più sicuro. Non credeva di poter fare
niente per riportare la situazione alla normalità, ma almeno adesso
aveva una piccola luce di speranza che gli consentiva almeno di pregare
veramente.
***
Dalla finestra della Torre Nord Sirius
Black poteva vedere Remus avanzare con Madama Chips verso il Platano Picchiatore.
Sfortunatamente però poteva anche guardare in alto ed
avere la visione di un cielo nero, interamente coperto da nubi piuttosto
minacciose. Nel momento stesso in cui il suo licantropo entrò nel
passaggio, un tuono ruppe il silenzio, facendo rabbrividire tutti.
Non era la notte perfetta per affrontare quella situazione,
nonostante non sarebbe bastato neanche uno spettacolo di stelle cadenti per
allietare il tutto.
Guardò l’orologio, cosciente che avevano poco
tempo per mettere in atto il loro piano: ma dove diavolo si erano cacciati James e Peter?
Stava per iniziare seriamente a chiedersi se lo avessero tradito quando vide due ragazzi su una scopa abbandonare il dormitorio
grifondoro da una finestra ed avvicinarsi
all’albero.
Sospirò inforcando la sua e lasciando che in quel
breve tragitto aereo la pelle del suo viso godesse la sensazione del vento che
lo schiaffeggiava dolcemente.
Sarebbe stata una notte lunga.
Atterrati entrambi allo stesso momento davanti al Platano,
si fecero un segno di riconoscimento, e pochi secondi dopo Remus
Lupin comparve davanti a loro, allontanandosi
dall’apertura del passaggio.
“Salta su, Moony” gli
disse Sirius, facendogli posto sulla sua scopa e
godendosi la presa ferma delle mani dell’altro appena un po’
più su dei suoi fianchi.
In un baleno furono nella Foresta
Proibita, né troppo vicini all’entrata, né troppo
distanti da questa.
Remus chiese di essere lasciato solo:
stava per trasformarsi ed era uno di quei momenti in cui non voleva occhi
addosso.
Gli altri accettarono di buon grado, addentrandosi nella boscaglia più fitta, pronti a diventare animali
al primo ululato che avrebbero sentito.
Ormai si trattava di azioni abituali, ma
quella volta sembrò tutto diverso e più difficile, perfino la
trasformazione parve più impegnativa e ci impegnarono minuti non
previsti.
Al primo ululo solo Sirius era
pronto ma, quando si ritrovò a fronteggiare il lupo, si rese conto di
aver fatto un grosso errore.
Se due più due fa quattro –non avrebbe mai
detto quindici come Moony- la parte di Remus che decisamente non poteva vederlo ce
l’aveva davanti in quel momento.
Se ne accorse solo al quarto ringhio e al settimo tentativo
di azzannarlo del mannaro.
Fantastico…
Qualcosa
gli diceva che quella notte non avrebbero giocato alla lotta e corso per la
foresta facendo a chi arriva prima a quella pietra, e questo non andava
decisamente bene.
L’arrivo
degli altri fu provvidenziale: il topo attirò l’attenzione del
lupo –che probabilmente aveva antenati felini- e il cervo a leggere
cornate lo indirizzò verso la foresta, facendogli togliere dalla mente
il grosso cane nero.
Questo
almeno finché Sirius non cercò di
avvicinarsi al gruppo la prima volta, la seconda e poi la terza, facendo venire
micro-infarti consecutivi a Ramoso che doveva dividerli ogni volta. Il lupo a quanto pare sembrava ricordare che il cervo e il topo
erano suoi amici, e in virtù di questo non tentava di scuoiarli, ma
provava decisamente un odio parecchio radicato per Padfoot.
Prongs temeva che la situazione sarebbe andata
diversamente se il lupo non si fosse trovato lui davanti ogni volta che cercava
di azzannare Felpato, e questo lo preoccupava. Cercò più volte di
fare cenni all’equivalente canino di Black per fargli capire che era
meglio se per quella notte andava a cogliere margherite da qualche parte, ma
l’altro o non lo capiva o non lo voleva capire e continuava a farsi
spazio nel gruppo fingendo di non vedere le occhiate inceneritici del
più grosso di tutti.
E
andò avanti così per molto, molto tempo. Tralasciando gli
attacchi sporadici verso il cane, sia lo stesso che Prongs
avevano modo di riflettere sul fatto che entrambi dubitavano che la mattina
dopo Remus sarebbe tornato normale.
Ci
voleva un altro shock, si diceva il moro con gli occhiali ma
era convinto che riempire un sacchetto d’aria e farlo scoppiare dietro le
spalle del lupo non costituisse un buon metodo se non per porre fine quella
notte alla sua vita.
E
lui non voleva.
Doveva
prima conquistare Lily!
Ah…la
sua bella Lily: i capelli rossi, gli occhi smeraldo, la voce melodiosa, la
risata aperta e vera, lo sguardo birichino e il modo in cui lo mandava al
diavolo ogni volta che lo vedeva.
Il
cervo ormai era perso in pensieri moooolto umani e
decisamente a luci rosse.
Per
non parlare di Peter che sembrava ormai non camminare
più ma muoversi solo in virtù della forza dei suoi fremiti.
Il
lupo ululava alla luna.
Il
cane non smetteva di guardarlo.
A
riportarli sulla terra fu uno sparo, che li fece precipitare dal mondo delle
nuvole precisamente all’abisso della disperazione.
Viaggio
di sola andata.
Prima
che potessero rendersene conto, il licantropo era
già sparito nella foresta e altri spari seguirono il primo.
Cacciatori
ad Hogwarts?
Da
quanto in qua ce n’erano?
Il
cervo chiese come poteva al cane in che direzione fosse scappato il loro amico.
Padfoot scosse la testa: non lo sapeva.
In
breve si divisero per cercarlo e quella fu la decisione migliore e peggiore
allo stesso tempo della serata.
Ma
ancora non lo sapevano.
***
‘Remus, Remus, Remus…dove sei?’ urlava la mente di Black,
ancora in forma canina, mentre fiutava cercando di capire quale direzione
avesse preso il lupo.
Ci
mancava pure quella.
Fiori.
Profumati,
odorosi, aromatici fiori che coprivano quasi totalmente l’odore del
mannaro.
In
pratica non poteva affidarsi a niente di più preciso del suo istinto.
Mentre
si chiedeva però se Remus fosse
andato a destra o a sinistra di un altissimo faggio gli venne
l’illuminazione: in quattro e quattr’otto
riacquistò la forma umana e si arrampicò fino a raggiungere un
grosso ramo.
Se
l’oggetto dei suoi pensieri si trovava in una
zona con vegetazione non troppo fitta lui l’avrebbe visto, buio
permettendo.
Dietro
di lui di certo non era o, almeno dopo un rapido controllo, non sembrava.
Alla
sua destra si poteva vedere, seppur da lontano il Platano Picchiatore. Sirius diede un’occhiata ma
non avvistò movimenti sospetti.
Stava
per controllare verso nord quando ad ovest gli
sembrò di scorgere qualcosa con la coda dell’occhio.
Eccolo
lì: il lupo.
E
si dirigeva verso il lago.
Il
suo alterego canino correva a più non posso,
concentrato solamente sul trovare Remus.
Tutto
il resto gli scorreva addosso: non sapeva neanche se i cacciatori avessero
smesso di sparare, non gli interessava.
Era
preso soltanto dal suo obiettivo.
“Ti
proteggerò Moony!” era il suo unico pensiero “Ho promesso che ti avrei
tenuto d’occhio e lo farò!”
Sentimenti
ammirevoli, davvero.
Ottimi
per creare un bel finale zuccheroso zuccheroso.
Stava
combattendo per il lieto fine, voi direte.
E
io non ho nulla da dire contro, anche se ritengo che sentimenti e obiettivi a
parte, è sempre importante non abbassare mai la guardia: i nemici sono
fuori, e non dentro di noi.
Ma
più semplicemente sarebbe bastato guardare meglio a dove metteva le
zampe, per non cadere in una trappola per lupi e altri animali pericolosi.
Una
tagliola faceva bella mostra di sé attaccata alla sua zampa posteriore.
E
non era decisamente come portare una cavigliera.
Il
sangue sgorgava dalla ferita e Sirius si
ritrovò a guaire prima di rendersi conto che non c’era cosa
più sbagliata da fare.
Se
il lupo lo avesse sentito sarebbe stata la sua fine.
Si
guardò velocemente attorno, con le orecchie tese per captare ogni minimo
rumore, ma non sentiva arrivare nessuno e non poteva fare altro che aspettare.
Non
seppe mai quanto tempo stette lì a guardare il sangue inzuppargli il
pelo e a cercare di liberarsi dalla morsa, provocandosi così solo altro
dolore.
All’improvviso
un fruscio.
Gli
sembrò che un cespuglio si muovesse.
Chiuse
gli occhi e la sua mente analizzò le tre possibilità che aveva:
- davanti a lui poteva apparire Remus,
il che significava morte a breve termine. Nessun animale famelico resiste
alla vista del sangue, figuriamoci se è quello del suo
nemico…
- poteva aprire gli occhi e trovarsi di fronte Wormtail e/o Prongs. Da solo
non sarebbe riuscito a liberarsi, ma forse con il loro aiuto…
- poteva arrivare uno di quei cacciatori. E a quel
punto era solo questione di fortuna. Potevano salvarlo come potevano
lasciarlo lì o usarlo come esca per far avvicinare la loro preda. E
in quel caso sia lui che il lupo sarebbero stati in pericolo.
A
distoglierlo dai suoi pensieri fu la consapevolezza che stava dividendo
l’aria con qualcun altro.
Un
qualcun altro molto affannato, con zanne, pelo e tutto il resto.
Un
signor Lupo Mannaro, diciamocelo, da ammirare per il colore del manto, degli
occhi, e per il portamento regale, ma pur sempre facente parte della categoria
di quei fattori che avrebbero fatto morire Sirius prima del raggiungimento dei diciassette anni.
Il
più grosso degli animali ringhiò avvicinandosi guardingo e
girandogli intorno, intento a controllare che non ci fosse una trappola.
Lentamente
poi iniziò a camminare, passo dopo passo, verso di lui.
Gli era di fronte, ormai, e il cane
tremava.
Il
lupo lo guardò e dischiuse il muso, dando una bella mostra dei suoi
denti e della lingua penzolante.
Pochi
secondi dopo Sirius scoprì che essere morso da
un lupo mannaro ha la stessa sensazione di
una…leccata?
Mai
possibile?
Guardò
negli occhi il lupo, e gli sembrò diverso.
Più
bello, più dolce, più Remus.
Una
lieve scodinzolata prima di chiudere gli occhi, la stanchezza non gli faceva
quasi sentire più il dolore.
Era
contento: l’ultima cosa che aveva visto, e che sarebbe rimasta impressa
nella sua mente, era lo sguardo della persona che amava.
Sirius
seriamente, nella dimensione tra il dormiveglia e il sonno, si chiedeva cosa
avrebbe dovuto aspettarsi di vedere quando avrebbe
riaperto gli occhi.
Sarebbe
stato nel Paradiso degli maghi, o in quello degli animali?
L’idea
dei Purgatorio, o dell’Inferno, neanche lo
sfiorava.
Un
Black è un Black, e probabilmente qualche suo antenato aveva comprato un
posto per tutta la famiglia nel Regno dei Cieli, senza sapere che lui sarebbe nato poi con sangue Grifondoro.
E
anche se non fosse stato così…lui era
contento lo stesso: non era stato ucciso da Remus, e
questo significava lasciare il mondo in pace, senza dover vedere il suo
innamorato dannarsi per essersi macchiato di un delitto.
E
poi la morte aveva un buon odore ed era gentile, delicata e…bagnata?
Non
sarò mica al cospetto del traghettatore delle anime?
Questo
vuol dire che mia madre ha fatto in tempo a contattare il Padreterno per dire
che non facevo più parte della famiglia?
Si
costrinse a riaprire gli occhi per scoprire che il Paradiso, o l’Inferno
o che altro era uguale
alla Foresta Proibita, o meglio alla zona presso il lago e aveva, invece di
angeli e cherubini, dei bei lupi mannari che cercavano di trascinarti con la
bocca vicino all’acqua per farti riprendere i sensi…
Venne
scosso dal torpore il cui si trovava dalla sensazione di essere scaraventato
con forza nell’acqua gelida.
‘Peccato che non fosse una sensazione’,
si disse ritrovandosi fradicio.
E
fortuna che non sia l’Altro Mondo, aggiunse lasciandosi andare alle cure del lupo.
***
James
Potter era sicuro che avrebbe ricordato quella notte
per tutta la vita come la notte in cui imparò a non aspettarsi
più niente dal destino.
Lui
e Wormtail non avevano trovato Remus
così erano semplicemente tornati indietro, aspettandosi di
riuscire a scovare le orme di Padfoot e raggiungerlo,
ed invece ad accoglierli era stata una pozza di sangue, unita a strane
orme che sembravano suggerire che il corpo dell’amico fosse stato
trascinato via.
Tristi
e pieni di sensi di colpa avevano seguito la scia del sangue aspettandosi di
trovare la carcassa dell’amico, ed invece proseguendo erano
arrivati al fiume e il cervo aveva notato non una ma ben due figure: il lupo e
il cane.
A
quel punto, mentre si avvicinavano, si erano aspettati di trovarsi di
fronte l’allegra scena del Mannaro che divora la preda, ed invece e
del tutto inaspettatamente la prima cosa che gli era venuta in mente era di
maledirsi per non aver portato la macchina fotografica: la scena del lupo che
lecca affettuosamente il cane ferito sul muso sarebbe stata pagata oro da
giornali babbani come Panorama o National
Geographic.
Ma
forse anche l’inserto mensile “Scopriamo la natura: Romanticherie
del mondo animale e mostruoso” della Gazzetta avrebbe fatto
un’offerta…
Decisero
di farsi avanti…beh, forse ‘decisero’ è una parola
forte.
Diciamo
che James pensò che fosse il caso e prese Wormtail per la coda trascinandoselo penzoloni come se
fosse il suo pranzo, mentre Remus cercava con il muso
di liberare Padfoot dalla tagliola, azione del tutto
vana e che gli procurò anche un discreto taglio sul viso.
Sangue
per sangue, Sirius sollecito e premuroso fu subito
pronto a fare per il lupo ciò che quello aveva fatto per lui.
Sfortunatamente,
nel chiedersi dove fosse possibile procurarsi dei pop-corn da gustarsi durante
la visione della scena zuccherosa e romantica, Prongs
e Wormtail furono visti, e decisamente non accolti
come speravano.
Il
lupo ringhiò, mettendosi protettivamente
avanti al lupo, e il messaggio fu subito chiaro: osa avvicinarti a lui e ti
uccido.
James,
che aveva già appurato che non poteva morire prima di coronare il suo
sogno d’amore cercò di persuaderlo piano piano,
camminando molto lentamente verso di lui.
Fu
inutile, sempre che una zampata al petto non fosse una delle sue aspirazioni.
Ma
non lo era.
E
quindi fu inutile.
Di
questo passo, sempre che Remus non l’avesse
sbranato prima, non gli restava altro che stare a guardare finché la
luna non avesse lasciato posto al sole.
Assistette
ad altri vani tentativi di liberare la zampa del cane da quella ferraglia e ad
altri mugolii di dolore da parte dei due finché la notte non
riuscì a stupirlo di nuovo.
Il
lupo si abbassò verso il cane, cercando di farlo mettere su due zampe
dandogli leggeri colpi con il muso.
Padfoot e Prongs erano confusi.
Voleva
che si alzasse?
Oppure…ma
no!
Era
Remus, ma era comunque un lupo. Non poteva saperlo, o
capirlo.
Vero?
Eppure
sembrava non esserci altra soluzione.
Se
Sirius aveva intuito bene, il lupo gli stava
suggerendo –o ordinando, ma non era questo il punto- di riprendere forma
umana per liberarsi.
Davanti
a lui.
Beh…la
sua vita era sempre stata un elogio alla pericolosità e
all’imprudenza, almeno a detta di coloro che lo conoscevano bene, e dei
parenti, e degli amici meno stretti, e dei conoscenti, e di tutta Hogwarts e di tutti i lettori di Harry
Potter, anche se lui questo non lo poteva ancora sapere…ma da qui a mettere il mostra carne umana
– la sua carne, per essere precisi- coperta di sangue davanti a un lupo
mannaro quasi adulto, ne passava di acqua sotto i ponti, ce ne voleva di strada
e tutti i soliti luoghi comuni tremendamente azzeccati in quel momento.
Poteva
davvero fidarsi di quel…mostro?
Eppure
quegli occhi…
Contò
fino a tre.
Uno.
Ti
ucciderà, ti ucciderà, ti ucciderà e ululerà sulla tua tomba tutte le notti di luna piena.
Due.
Ma
che diavolo di denti aguzzi, hai visto Sirius? Quello
ti sbrana, altro che dolce storia d’amore. E’ un mostro psicopatico
e tu sarai la sua cena.
Tre.
E
non successe nulla.
Il
lupo semplicemente smise di leccare la ferita e si fece indietro, per dargli il
raggio d’azione necessario per utilizzare le braccia e togliersi quella
trappola dalla gamba.
Al
quarto tentativo ci riuscì, per sentirsi subito meglio o almeno
abbastanza in forze da togliersi la maglietta e utilizzarla come prima
fasciatura, puntellandosi poi sui gomiti per alzarsi.
Dolore,
si.
Ma
anche una buona dose di voglia di vivere che gli faceva accarezzare
l’idea di poter zoppicare fino al dormitorio.
Da
uomo era certamente più forte e resistente che da cane, ma ciò al
momento non gli tornava utile: aggirarsi per
Ma
infondo amava le situazioni pericolose almeno quanto amava i tartufi al
cioccolato.
E
Remus, naturalmente.
Ma
quella era una faccenda che si sarebbe premurato di risolvere poi, se tutto
fosse andato per il verso giusto.
Con
questa decisione per la testa, un cervo, un lupo e un topo che lo attorniavano,
una gamba zoppicante e un cielo scuro sopra di lui, iniziò a trascinarsi
malfermo verso
Remus
sembrava ancora molto geloso di come Ramoso si trovava vicino
a Sirius e continuava a ringhiare piano,
facendo capire al ragazzo che avrebbe preferito che tirasse un pugno al cervo
piuttosto che continuasse a spettinare a lui il pelo color castano chiaro
amorevolmente.
Beh…diciamo
quasi…
***
Remus
Lupin si svegliò stanco e dolorante, come dopo
ogni luna piena, ma anche incredibilmente… beh, appagato e con la testa a
posto.
Il
che, dopo gli ultimi giorni, era un gran traguardo.
Un
più aveva un visitatore dormiente spaparanzato sul suo stomaco con la
leggiadria della danza di una veela, anche se
sfortunatamente non con la stessa grazia nel canto di una veela.
Sirius
Black, infatti, russava, e non poco.
E,
se vogliamo essere precisi come un licantropo di nostra conoscenza, non aveva
neanche un buon odore: decisamente sudore e sangue rappreso non sarebbero stati
il mix che avrebbe dato vita al profumo di quell’estate.
Ma
il nostro Moony, oltre che prefettino
perfettino, era anche innamorato quindi, invece di
fare lo schizzinoso come al solito, infilarsi alle
mani un paio di guanti da chirurgo e spostarlo con la delicatezza propria
dell’ippogrifo mentre sbrana la sua preda, non
riuscì a fare a meno di sorridere come un idiota e di accarezzargli
piano i capelli come se davanti a lui ci fosse Padfoot.
Pazzo,
dite?
Beh,
come lo chiamate voi uno che è seriamente innamorato di Sirius Black, scusate?
Al
terzo mugugno di piacere lasciatosi scappare, il nostro moro però si
tradì.
“Sei sveglio Sirius?” chiese Remus, la voce calma e calda, quasi sensuale.
Non
lo guardava, questo l’Animagus lo sapeva, il suoi occhi sembravano interessati solo ad una crepa qualunque
della parete di fronte a lui.
“Si, lo sono…” sussurrò l’altro, non
accennando a cambiare posizione.
“E
da molto?”
”Da prima di te, se è questo che intendi.”
“Perché
fingevi di dormire allora?”
“Perché
i più bei momenti della mia vita li ho vissuti fingendo di
dormire…”
Stavolta
l’altro non riuscì a mantenere la posa distesa e la
curiosità lo sopraffece del tutto, dando nuovo colore alla sua voce.
“Davvero?
Eppure ti ho sempre considerato un tipo d’azione… Sei un marauders!”
“Lo
sei anche tu…” mugugnò, mentre facendo peso sulle braccia
sollevava un po’ il busto per guardarlo negli occhi “E comunque
è stato qui, mentre fingevo di dormire, che mi sono innamorato di te,
non organizzando scherzi o facendo il cretino con James”
Remus
non rispose, ma emise un debole lamento mentre tentava
di mettersi a sedere meglio.
“Mi
piace quando fai il romantico, anche se avrei voglia
di scoppiare a riderti in faccia” disse infine, sorridendo.
“Non
sai apprezzare ciò che hai, Remus. Molti
darebbero l’anima per me…”
“Io
no…”
“Questo
si era capito” rispose piccato il moro, pur volendo solo mordersi la
lingua. La conversazione stava prendendo una piega leggera e ciarliera, ma lui
in quel momento era solo alla ricerca di un discorso serio e definitivo.
“Mi
piaci Remus Lupin”
disse, posando a fatica le sue labbra su quelle dell’altro, sia per lo
sforzo che per la lontananza.
Fu
un bacio diverso da quello già sperimentato: più dolce,
più delicato, più leggero ma colmo d’amore come pochi.
Molto
Moony, si disse Sirius. Il Moony che conosceva prima di quella orribile settimana.
Fu
un dolore quando dovettero allontanarsi e Black,
convinto che aveva già sofferto abbastanza, era del tutto intenzionato a
riprendere possesso di quello che voleva fosse suo territorio.
Remus
però non sembrava essere d’accordo e gli sorrise,
mentre gli negava la sua bocca.
“Sirius, sei davvero uno stupido
irresponsabile…”
L’altro
non capì.
“Ti
sei dichiarato e mi hai baciato senza neanche sapere come sto, o meglio chi
sono in questo momento. Devo pensare che il famoso discorso alla consulta fosse solo formato da parole campate in aria?”
Sirius
sembrò sospirare di sollievo.
“E
allora tu sei uno stupido ottuso.” Sorrise sornione “Se la notte
non fosse stata così impegnativa probabilmente non avrei
riuscito a trattenermi e mi sarei dichiarato al lupo mannaro mentre
ululava alla luna. Avevo già il discorso pronto: iniziava con ‘che bella luna stasera, vero bel licantropo?’
”
Remus
emise un risolino.
“Sono
così pazzamente innamorato di te, di ogni parte di te, che mi sarei
inginocchiato ai tuoi piedi anche se tu fossi rimasto
lo stronzo ipocrita bastardo di qualche giorno fa,
anche se ammetto di preferire il Remus tradizionale
che non attenta continuamente alla mia giugulare e di cui, naturalmente mi sono
innamorato”.
“Oh
mio Dio, Sirius!” Lunastorta
sembrava sconvolto
“Che
cosa c’è Moony?”
”Sono combattuto fra il chiederti dei Kleenex
per lasciarmi andare e piangere sulla tua spalla mentre ti dico che ti amo e
che sei il ragazzo migliore del mondo, o chiederti di girarti in modo che tu
non mi veda mentre ti indico e tento di non strozzarmi con le mie stesse
risate, pensando alla faccia che faranno gli altri quando
riferirò loro le tue parole!”
Padfoot storse il muso in modo teatrale.
E
si, sto parlando della versione umana. ^^
“Direi
che visto che non puoi fare entrambe le cose è meglio rinunciare e
optare per la n° 3…”
“Non
c’è una n° 3, Sirius.”
“E
allora la creo io, visto che il mio orgoglio, messo da parte per amore,
è stato crudelmente deriso.”
“Mi
sembra giusto.” Remus ci stava prendendo gusto,
e molto.
Forse
avrebbe mandato una lettera all’autrice dicendo che non bisogna essere
del tutto malati di mente per volere una relazione con il rampollo di casa
Black.
Ma
solo forse.
“A
cosa stai pensando?”
“A
niente…”
“E
allora baciami, Mr Moony…”
Il
licantropo non aveva mai eseguito così volentieri un ordine.
“Come
vuole…”disse raggiungendo le sue labbra “mio signore e
padrone!”
E
così vissero tutti felici e contenti:
Remus
da quel giorno non ebbe attacchi di schizofrenia e non fu più assillato
dalla doppia personalità lupo, che era riuscito a battere grazie
all’amore per quel deficiente di un Black.
Sirius
fu trattato per tutta la settimana successiva come il Re del Mondo dal suo
neo-fidanzato, così da rinvigorire suo l’orgoglio che nei giorni
precedenti aveva dovuto ingoiare troppa roba.
James
mise su un’agenzia matrimoniale in un’aula dimessa usando la nuova
relazione tra Remus e Sirius
come pubblicità. Guadagnò molto fece riempire l’intero
dormitorio femminile grifondoro di rose rosse,
destinate tutte a Lily Evans.
Lily
Evans preparò per l’intera scuola una
bella insalata fantasia, utilizzando i fiori che le aveva mandato James e così conquistò ancora di più
la simpatia dei professori a cui la offrì,
facendo guadagnare alla sua Casa cinque punti per ogni porzione.
Peter
Minus, visto lo strano e inspiegabile attaccamento di
Sirius e Remus alla loro
“intimità”, ebbe modo di passare molto più tempo con
il suo idolo, James Potter.
Rebeus
Hagrid, grazie all’allenamento di Tiro al
Piattello fatto nella foresta proibita, vinse la sezione extra-large
delle olimpiadi.
Severus Piton, del tutto sicuro che Remus fosse un sensusmago, si
gasava di ‘averlo portato a svelarsi per quello che è’, e ciò fece guadagnare punti
alla sua autostima personale fino a dargli il coraggio di tingersi i capelli
biondo catarifrangente come Lucius Malfoy. Fece parte di un gruppo rock durante l’estate
che poi fu costretto a lasciare quando scoprì
che il colore della chioma fluente del prefetto serpeverde
aveva un copyright babbano.
L’autrice
finì finalmente questa fanfic che doveva
essere una one-shot e del
tutto diversa e si dedicò per due giorni ai compiti delle vacanze prima
di ricevere l’illuminazione per una one-shot
alle quattro di mattina. Si riaddormentò e la scordò.
Riuscì poi a riportarla alla memoria corrompendo il suo cervello con una
tavoletta di cioccolato e una caramella a forma di ciucciotto.
I
miei ringraziamenti a coloro che commenteranno questo capitolo che, a quanto
avrete capito, è l’ultimo.
Per
Byakko: Tesoro, avevi capito tutto… Non o
saputo celare bene le mie tracce. Mi dispiace quindi, ma devo ucciderti! La
donna che sapeva troppo,sai..
Sai?
Davvero? Ecco, questa è una prova che sapevi troppo. Bang. Dici che
visto che ormai la fic è finita potevo evitare
di spararti…mmmm. Po’ darsi, ma ormai! Remus è molto contento e dice di averti visto tra il
tifo, Sirius ripete per la 3456345324esima volta che
lui E’ un essere pensante ma ti perdona solo perché
hai detto che ti piace… Un narcisista, proprio. Grazie del commento, mi
ha fatto molto piacere. ^_^
Per
suni: sono contenta che trovi il mio stile scorrevole
e divertente, spero davvero che tu ti sia divertita a leggerla almeno la
metà di quanto mi sono divertita io a scriverla!
Per
Chase: hai osato citare Jean
Cloude nel capitolo!!!! Come
hai potuto?E adesso sai che ti dico???? Faaaata MaDDRiiiina!!!!! Così impari! ^_^ Per le doppie punte, beh,
capita a tutti, e comunque è stata solo un’arma di difesa, in
realtà non ce le aveva. Ma shhhh.
Non dirglielo…è stato troppo divertente vederlo scongiurare il
signore oscuro di mandare un’intera armata di mangiamorte
a casa del suo parrucchiere!!!
Buona vacanza, e non farti inquietare troppo
da Dr Remus e Mr Lupin che già ci penso io!!
^_^
Per
eilantha: Spettacolare? Ma cosa mi dici mai? Non
fatemi arrossire… Per la faccenda di Remus e Lupin, non potevo davvero chiamarlo Moony
per due motivi: 1) James, Sirius
e Peter lo chiamano Moony
con affetto e non mi sembrava giusto battezzare così un essere che,
almeno fino al quarto capitolo, è stato crudele. La sua parte bestiale
è una cosa che nessuno può davvero conoscere e, per questo,
chiamare. 2) la fic in realtà doveva proprio
chiamarsi Istinto di Lupin, ma ho preferito evitare e
dare solo l’effetto eco (lupo-lupin)
tra il nome del nuovo istinto e il titolo.
Per
Itasil: Cosa credevi? Questa è una fic istruttiva, mica una romantica commendia
yaoi!!!! Non li ho messi con
Lucius eSeversus,
contenta? Queste minacce però chissà come mai funzionano sempre…eheheheh. Grazie del commento! ^_^
Francesca
Akira89: grazie dei complimenti, sono felice ti sia piaciuta tanto! Spero che
il finale per te sia altrettanto bello!
LadySephira: grazie al tuo commento adesso Remus
è chiuso in casa perché Sirius teme lui
possa tradirlo con te. Mi dispiace, ma dovevi dirlo prima che si mettessero
insieme… Non ti preoccupare comunque, ti farò sapere appena
finisce il periodo di detenzione come arrivare ad Hogwarts e provare il brivido di una relazione clandestina
lupesca… Sempre dopo di me, naturalmente, Remus
è sempre e solo mio!!! ^_^
Falcedellamorte: mi dispiace ma non ho
potuta allungarla, eravamo agli sgoccioli! Non piangere, prima o poi
(più prima visto che una è già finita) arriveranno altri
miei lavori, anche se non do per certo che siano buoni…O.O Grazie dei complimenti e del commento ^_-
Prossime
pubblicazioni:
Cinque
motivi per amarmi
Le
cronache del boccino d’oro
Non
perdete l’appuntamento in edicol…ehm ehm, su EFP, mi raccomando!!!